Studio del Dr. Marc
Frèchet sulla correlazione tra conflitti psichici e danni fisici - 20/08/1997.
Dr. Marc Frèchet |
La fondazione Claude Bernard
negli anni '90 finanziò una ricerca su persone affette da patologie ematiche e
oncologiche, riguardante la correlazione tra conflitti psichici e danni fisici.
La ricerca fu condotta dal
Dr. Marc Frèchet, psicologo clinico nonché consulente di psicooncologia e
oncologia medica presso la clinica Paul Brousse di Villejuif (Francia).
Lo studio fatto su un
campione di 916 persone aveva lo scopo di dare a queste persone
psicologicamente disperate un senso interiore alla loro malattia invece di
pretendere una soluzione dall’esterno. Dopo aver fatto un quadro completo per
ogni paziente su sintomi e disturbi e delle conseguenti esperienze positive e
negative si è potuto identificare certe origini comuni delle loro malattie.
Nello studio è stato
evidenziato che è possibile classificare i tumori secondo le categorie definite
dal Dr. Hamer, ad esempio nei casi di cancro alla mammella sono stati
identificarti 5 tipi di conflitti e la ricerca fatta conferma al 100% il metodo
del medico tedesco, indipendentemente dalla conoscenza dei suoi lavori.
Il Dr. Frèchet dichiarò che se
avesse presentato al Dr. Hamer i risultati della sua analisi psicosomatica dei
problemi espressi dai pazienti, lui sarebbe stato in grado di correlare le
problematiche psichiche con la patologia del paziente.
I 916 pazienti furono suddivisi in 3 gruppi:
gruppo A composto da 389 persone (41,38%) che proseguivano con il
trattamento medico
gruppo B composto da 215 persone (26,70%) che hanno decisamente rifiutato
il trattamento medico
gruppo C composto da 312 persone (33,00%) che si sono presentate per una
sola consultazione
Il Dr. Frèchet confermò che
indipendentemente dalla terapia medica che i pazienti seguivano, la
comprensione intima dei meccanismi psichici e biologici collegati ai sintomi
clinici ha sempre portato a un miglioramento della situazione del paziente e
molti di essi oggi godono di buona salute.
Considerando il periodo di ricerca
di 8 anni, vediamo che fino al 29 giugno 1994, del gruppo A sono sopravvissuti 102 pazienti (26,22%), invece quelli del gruppo
B sono 183 (85,11%).
Di questi due gruppi, il Dr.
Fràchet al gruppo A ha dedicato in media
8 ore per persona, al gruppo B ha dedicato almeno 40 ore per persona.
Inoltre il Dottore segnala
che la maggior parte dei pazienti deceduti, sono morti in seguito alla loro
paura, stanchezza biologica e al loro isolamento emotivo per la stessa causa
che li aveva portati ad ammalarsi.
Fonte:
Tratto dal libro “Testamento per una nuova medicina” di R.G. Hamer.
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