mercoledì 2 ottobre 2013

Uno studio parallelo a quello del Dr. Hamer conferma le scoperte del medico tedesco.


Studio del Dr. Marc Frèchet sulla correlazione tra conflitti psichici e danni fisici  - 20/08/1997.
Dr. Marc Frèchet
 
La fondazione Claude Bernard negli anni '90 finanziò una ricerca su persone affette da patologie ematiche e oncologiche, riguardante la correlazione tra conflitti psichici e danni fisici.

La ricerca fu condotta dal Dr. Marc Frèchet, psicologo clinico nonché consulente di psicooncologia e oncologia medica presso la clinica Paul Brousse di Villejuif (Francia).

Lo studio fatto su un campione di 916 persone aveva lo scopo di dare a queste persone psicologicamente disperate un senso interiore alla loro malattia invece di pretendere una soluzione dall’esterno. Dopo aver fatto un quadro completo per ogni paziente su sintomi e disturbi e delle conseguenti esperienze positive e negative si è potuto identificare certe origini comuni delle loro malattie.



Nello studio è stato evidenziato che è possibile classificare i tumori secondo le categorie definite dal Dr. Hamer, ad esempio nei casi di cancro alla mammella sono stati identificarti 5 tipi di conflitti e la ricerca fatta conferma al 100% il metodo del medico tedesco, indipendentemente dalla conoscenza dei suoi lavori.

Il Dr. Frèchet dichiarò che se avesse presentato al Dr. Hamer i risultati della sua analisi psicosomatica dei problemi espressi dai pazienti, lui sarebbe stato in grado di correlare le problematiche psichiche con la patologia del paziente.



I 916 pazienti furono  suddivisi in 3 gruppi:



gruppo A composto da 389 persone (41,38%) che proseguivano con il trattamento medico

gruppo B composto da 215 persone (26,70%) che hanno decisamente rifiutato il trattamento medico

gruppo C composto da 312 persone (33,00%) che si sono presentate per una sola consultazione



Il Dr. Frèchet confermò che indipendentemente dalla terapia medica che i pazienti seguivano, la comprensione intima dei meccanismi psichici e biologici collegati ai sintomi clinici ha sempre portato a un miglioramento della situazione del paziente e molti di essi oggi godono di buona salute.

Considerando il periodo di ricerca di 8 anni, vediamo che fino al 29 giugno 1994, del gruppo A sono sopravvissuti 102 pazienti (26,22%), invece quelli del gruppo B sono 183 (85,11%).

Di questi due gruppi, il Dr. Fràchet  al gruppo A ha dedicato in media 8 ore per persona, al gruppo B ha dedicato almeno 40 ore per persona.

Inoltre il Dottore segnala che la maggior parte dei pazienti deceduti, sono morti in seguito alla loro paura, stanchezza biologica e al loro isolamento emotivo per la stessa causa che li aveva portati ad ammalarsi.


Fonte: Tratto dal libro “Testamento per una nuova medicina” di R.G. Hamer.


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