giovedì 31 gennaio 2013

La ricchezza immobiliare del Vaticano

Il palazzo di New Bond Street sarebbe di proprietà del Vaticano

Il Vaticano avrebbe accumulato un patrimonio segreto di oltre 680 milioni di euro in Regno Unito, Francia e Svizzera, grazie soprattutto al regime fascista. Lo scrive il Guardian, che scoperchia il vaso di Pandora sulla  ricchezza dello Stato Vaticato, merito – in gran parte – di Benito Mussolini: il Duce avrebbe lasciato al Papa una enorme eredità  in cambio del riconoscimento del regime nel 1929.

Secondo lo storico dell’università di Cambridge John Pollard, i soldi di Mussolini furono molto importanti per le casse pontificie. 
Pollard nel suo libro Money and the Rise of the Modern Papacy dice: “In quel momento le finanze pontificie sono state messe al sicuro, non si sarebbero più impoverite”.

Attraverso lo studio dei documenti d’archivio Leigh è riuscito a ricostruire le intricate vicende finanziare che hanno portato all’acquisizione di numerose proprietà immobiliari a Londra a Parigi e in Svizzera.
La chiesa sarebbe segretamente proprietaria di interi palazzi di uffici e di valore in tutto il mondo, compreso il centro di Londra – dal negozio di Bulgari di New Bond Street alla sede della banca Altium Capital all’incrocio tra St James’s Square e Pall Mall -, acquistati utilizzando società offshore. “L’aspetto sorprendente – scrive David Leigh sul Guardian – è come il Vaticano abbia preservato la segretezza sui milioni ottenuti da Mussolini. Gli uffici di Saint James’s Square furono comprati da una compagnia chiamata British Grolux Investments Ltd, che detiene anche le altre proprietà pontificie in Inghilterra. I registri pubblicati alla Companies House (la Camera di Commercio britannica, ndr), non rivelano la vera proprietà della società né citano mai il Vaticano”.

I due azionisti di riferimento, secondo i documenti, sarebbero due banchieri cattolici: John Varley della Barclays e Robin Herbert della Leopold Joseph merchant bank. Il Guardian ha provato a contattarli ma non ha avuto risposte. E nemmeno il segretario John Jenkins ha spiegato la vera identità dei proprietari della società: “Non sono autorizzato dal mio cliente a fornire alcuna informazione”.

Le ricerche d’archivio avrebbero però svelato la verità. Che porterebbe dritto a Città del Vaticano, che deterrebbe un impero esteso anche in Francia e Svizzera. Queste proprietà del Papa e gli investimenti di Mussolini sarebbero ora controllate da Paolo Mennini che gestisce a Roma un’unità speciale all’interno del Vaticano chiamata Apsa (Amministrazione del patrimonio della sede apostolica): questa sezione, dedicata agli investimenti immobiliari, avrebbe chiuso nel 2005 in attivo di 43,5 milioni di euro.

Bibliografia essenziale:

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Vaticano S.p.A. - Gianluigi Nuzzi Vaticano S.p.A.
Da un archivio segreto la verità sugli scandali finanziari e politici della Chiesa
Gianluigi Nuzzi

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I Mercanti del Vaticano Voto medio su 1 recensioni: Buono

mercoledì 30 gennaio 2013

Gli stipendi dei politici italiani

I politici italiani percepiscono gli stipendi più alti e il vitalizio più considerevole di tutto il Vecchio Continente.

Camera dei Deputati – Italia

Per i 630 deputati italiani l'indennità parlamentare è di 11.703,64 euro lordi (5.486,58 se si considerano le detrazioni fiscali e previdenziali). Una cifra che ben si sposa con tutta la serie di privilegi dovuti ai nostri rappresentati politici. Dai rimborsi per le telefonate (258 euro), a quelli per le spese informatiche (2.500 euro), passando per quello del soggiorno a Roma che equivale a più di 4 mila euro. Ma un risarcimento di 1331 euro è previsto pure per i trasferimenti in aeroporto. E se ciò non bastasse ci sono pure i viaggi gratuiti in autostrada, e su tutti i trasporti sul territorio nazionale. Una volta terminata la legislatura i nostri onorevoli ricevono una sorta di liquidazione, di 46814 euro per una legislatura, 140443 per tre. E quindi arriva il tanto agognato vitalizio (che spinge i nostri “onorevoli” a comportamenti simili): 2.486 euro al mese dai 65 anni con un mandato, 4.973 euro dai 60 anni con due, 7.460 euro con tre.

Assemblée nationale – Francia

Non va così bene ai cugini transalpini, la cui indennità lorda è di 7.100 euro (5.677 escluse le ritenute previdenziali). A differenza degli italiani non dispongono di una diaria; il rimborso soggiorno si riduce a dormire in uffici o in residence scontati. Viaggiano senza pagare in treno ma per gli spostamenti in aereo hanno solo 40 viaggi pagati fra il loro collegio e Parigi e sei viaggi all'esterno del collegio. Per le spese attinenti al mandato hanno a disposizione 6400 euro. Il vitalizio è di 1200 euro per un mandato, di 2400 euro per due.

Bundestag – Germania

Non si possono lamentare i 620 onorevoli teutonici: 7.668 euro lordi di indennità, viaggi gratis su treni e aerei nel territorio nazionale (ma solo ,ovviamente, nell’esercizio delle funzioni e in classe economica), ufficio già ammobiliato nei palazzi del Bundestag e 1.000 euro mensili per gestirlo. Contributo mensile di 3.984 euro per ogni mandato, con ritenute da 50 a 100 euro per i giorni di assenza. Ma non ci sono assegni di fine mandato, come in Francia, e il vitalizio è relativamente basso: arriva solo a 67 anni, 961 euro lordi per 5 anni di mandato, 1.917 per dieci.

House of Commons – Gran Bretagna

Per i 630 deputati inglesi c'è la diaria, che però non può andare oltre i 1.922 euro mensili, di cui 1.680 per rimborso locazione. Lo stipendio a lordo è di 6.350 euro, il netto varia, così come il contributo previdenziale. Pochi privilegi per i viaggi: rimborso solo per taxi, e solo a partire dalle 23, e metropolitana e trasporti solo in economica. Vitalizio che arriva dai 65 anni e va da un minimo di 530 euro lordi per un solo mandato a un massimo di 794 euro lordi.

Parlamento europeo

Ha il numero massimo di deputati: 736. A Bruxelles l’indennità mensile netta è di 6200 euro, quella di soggiorno di 304 euro per ogni presenza. C'è un rimborso viaggi per raggiungere le sedi parlamentare, mentre per gli itinerari all'esterno dello stato di elezione è elargito un indennizzo di 354 euro al mese. 4.299 euro mensili è la cifra di rimborso spese generali (ufficio, telefono, informatica). Per quanto riguarda la liquidazione è prevista indennità (non cumulabile con pensioni o stipendi) da 6 a 24 mesi. Vitalizio a 63 anni: 1392 euro per un mandato, 2784 per due, 5569 euro dai 20 anni in poi.

Fonte: http://www.fanpage.it

lunedì 28 gennaio 2013

I tentacoli di Big Pharma



Big Pharma e' un nome che indica l'insieme delle piu' grandi industrie farmaceutiche del mondo, quelle che, per intenderci, si occupano della nostra salute. Il punto e' che non si preoccupano per noi e il nostro benessere, al contrario: le malattie, soprattutto quelle croniche, sono per Big Pharma quanto di piu' redditizio. Lo scopo principale di B.P. non e' la nostra salute, ma gli incassi spropositati. Pensate: per quale motivo le case farmaceutiche dovrebbero produrre farmaci efficaci contro le malattie, a basso costo, quando possono guadagnare cifre esorbitanti aggravando il nostro stato di salute con i pesanti effetti collaterali? Avete mai conosciuto qualcuno che vi ha raccontato di essere guarito da una patologia con l'utilizzo di un farmaco, che tuttavia gli ha procurato altre fastidiose e pericolose malattie o persino danneggiato altri organi?
Per capire di cosa stiamo parlando, sara' utile analizzare il modello americano, visto che la maggior parte delle aziende farmaceutiche proviene dagli Stati Uniti e visti i numerosi scandali sulla corruzione dei medici perpetrata dalle suddette industrie in molti paesi del mondo. (Vedi link qui sotto). 



La maggior parte dei profitti delle industrie farmaceutiche proviene dalla vendita di farmaci acquistabili soltanto con la ricetta medica. Ne consegue che soltanto i medici possono prescrivere questi farmaci. Ed e' proprio per questo motivo che Big Pharma svolge un'intensa attivita' di marketing nei confronti dei medici, oltre a numerose attivita' promozionali per i farmacisti ed altri addetti sanitari. Non solo: gia' dai tempi dell'universita' gli studenti di medicina ricevono regali dalle case farmaceutiche, anche se, nei primi due anni, non potranno toccare nessun paziente! L'entita' e la quantita' dei regali e delle interazioni tra case farmaceutiche e studenti di medicina crescono man mano che gli studi salgono di livello. Raggiungono i punti piu' alti nel momento in cui lo studente e' diventato un medico: pranzi, cene, aperitivi, brunch, biglietti per varie manifestazioni, champagne, viaggi e altri regali. E il risultato e' lo stesso anche nelle nostre universita': ai medici viene fatto un dolce lavaggio del cervello.
I cadeaux non sono l'unica arma di persuasione utilizzata da Big Pharma: i medici vengono omaggiati con enormi quantita' di campioni gratuiti di farmaci, anche costosi. Gli scaffali dei loro studi ne sono pieni e quest'abbondanza serve a fidelizzare il paziente e lo stesso medico. Le industrie farmaceutiche, infatti, non cercano il medico che prescriva il farmaco giusto, ma quello che prescriva il loro farmaco!
Ma come viene messo in commercio un farmaco negli Stati Uniti? Deve essere approvato dal F.D.A. il Food and Drugs Administration. L'industria farmaceutica deve dimostrare con le sperimentazioni che il farmaco sia sicuro ed efficace. Ma non rispetto a farmaci gia' esistenti per una patologia o al migliore che si conosca, come penserebbe qualsiasi persona ragionevole su questa terra, bensi' rispetto al placebo. Quindi, come ha suggerito Alex Surgeman-Prozan, che vedrete nel documentario allegato qui sotto, basta che il farmaco sia meglio di niente per essere introdotto in commercio. Che sicurezza per i malati! 
Un altro aspetto oscuro nel mondo dei farmaci riguarda la sperimentazione. Negli Stati Uniti, fino agli anni '80, la ricerca sperimentale era finanziata dall'Istituto Nazionale di Sanita', mentre dagli anni '90 e' stata sottratta alle universita' ed e' passata a organizzazioni private a scopo di lucro, cioe' sotto il controllo delle case farmaceutiche! In Italia non ci allontaniamo di molto da queste circostanze: le sperimentazioni spesso avvengono si in ospedali di ricerca universitari, ma i medici a capo della ricerca fanno parte del consiglio direttivo di approvazione del farmaco/terapie oppure sono membri della fondazione finanziatrice della sperimentazione stessa. Tutto questo odora un po' di conflitto di interesse!


Tornando agli States, i dati ottenuti dalle sperimentazioni sono spesso difficili da trovare e in alcuni casi vengono manipolati dalle case farmaceutiche. (Vedi documentario alla fine del post). Allo stesso tempo, le riviste scientifiche hanno spesso un atteggiamento reverenziale verso le industrie del farmaco, per il proprio benessere finanziario; questo non facilita certo la richiesta di visionare, almeno, i risultati ottenuti dalle ricerche. Se la maggior parte della sperimentazione e' finanziata dalle case farmaceutiche e gli esperti che giudicano l'efficacia di un farmaco hanno un legame economico con il farmaco stesso che ne e' della nostra liberta' di scelta della terapia?



Giuliana Sclerosette

Fonti e notizie interessanti:

Breve documentario:

Si può guarire dall’autismo! Parola del dottor Tinus Smits


Oggi, nel Terzo Millennio, un bambino nato ogni 100 è autistico!
Una vera e propria pandemia in crescita esponenziale, che in alcuni stati raggiunge addirittura numeri allarmanti, interessando 1 bambino ogni 50-80 nati.
L’autismo è un disordine neurologico dello sviluppo, e siccome è considerato “incurabile” dalla medicina allopatica, ai genitori non resta che la disperazione.
Ed ecco un libro scritto da un medico omeopata olandese, che invece porta un po’ di luce nella tenebra, da una qualche speranza parlando senza mezzi termini anche di guarigioni.
Con questo non si vuole illudere nessuno, soprattutto i genitori, anche se ci sono numerosi casi di bambini guariti: lo scopo di questo articolo-intervista, è far conoscere una strada, un percorso terapeutico, che sta dando risultanti straordinari.
Una strada che da speranza.
Questa è una intervista molto particolare perché, ahinoi, il dr. Tinus Smits, autore del libro “Autismo.Oltre la disperazione” (edizioni Salus Infirmorum), è morto due anni fa.
Nonostante questo intoppo, ho ritenuto così importante far conoscere la sua opera, che ho deciso di preparare una serie di domande e risposte, dove queste ultime, sono state estrapolate direttamente dal suo libro e dal materiale pubblicato nel sito ufficiale gestito dai colleghi medici che ancora oggi portano avanti il suo lavoro
www.cease-therapy.com.
Dopo questa intervista, per completare il quadro, ho chiesto aiuto al dottor
RobertoGava, medico tossicologo, farmacologo e omeopata di Padova che, oltre ad avere curato la revisione scientifica del libro in oggetto, ne ha scritto anche la prefazione.
Dottor Tinus SmitsD: Gentile dottor Tinus Smits quando è iniziato il suo interesse verso l’autismo?
R: Il mio interesse verso l’autismo è scaturito dalle prime esperienze di disintossicazione di bambini danneggiati dai vaccini pediatrici.
Molti disturbi comportamentali - quando si otteneva la disintossicazione dai vaccini - scomparivano completamente.
Ho visto nella mia pratica clinica che disturbi dell’attenzione (ADD), iperattività (ADHD), alterazioni dell’umore e aggressività erano spesso correlati alle vaccinazioni pediatriche. E quando effettuavo la disintossicazione dai vaccini ricevuti, si ottenevano miglioramenti incredibili e anche vere e proprie guarigioni.
D: Quando è giunto alla incredibile e straordinaria conclusione che l’autismo si può curare? E soprattutto, secondo lei quali sono le cause dell’autismo?R: Sono giunto a tale conclusione dopo aver usato la terapia C.E.A.S.E. in più di 300 persone affette da autismo ai diversi livelli di gravità.
La mia esperienza mi ha portato a dedurre che l’autismo è una patologia ad eziologia multifattoriale. Tra queste cause, secondo la mia esperienza, il 70% è da imputare ai vaccini, il 25% alla somministrazione di farmaci o di altre sostanze tossiche, soprattutto durante la gravidanza, e il 5% è causato da patologie organiche.
L’autismo, quindi, è determinato da un accumulo di differenti sostanze tossiche, ma anche da traumi. Dirò di più: l’autismo non è il risultato di un danno permanente del tessuto cerebrale, è soltanto un blocco che rende impossibile il normale e corretto funzionamento del cervello stesso. L’autismo, quindi, non è una patologia fisica, ma è una patologia da squilibrio del normale funzionamento cerebrale, uno squilibrio reversibile!
D: Ha parlato di Terapia C.E.A.S.E.: cosa significa esattamente?R: Letteralmente, in italiano C.E.A.S.E. Therapy (Complete Elimination of Autistic Spectrum Expression) significa “Completa Eliminazione delle Espressioni dello Spettro Autistico”. Questa terapia - quando si sospetta che una determinata sostanza chimica abbia contribuito o sia la causa principale dello sviluppo dell’autismo - consiste nell’impiego di questo stesso prodotto tossico in diluizioni omeopatiche.
D: Lei sta dicendo che se la causa dell’autismo è stata per esempio il vaccino trivalente M.P.R. (Morbillo-Parotite-Rosolia), lei somministrerà a quel bambino il vaccino M.P.R. omeopatizzato? Ho capito bene?R: Esatto. Questa metodica è conosciuta in omeopatia come Isoterapia.
L’Isoterapia consiste nell’utilizzare quella sostanza (resa omeopatica grazie a specifici processi di diluizione e succussione) che in una determinata persona ha causato un danno tossicologico.
Per capire come agisca la disintossicazione, dobbiamo considerare che le malattie non sono solo provocate da sostanze come batteri, virus, funghi come crede la medicina convenzionale, ma che OGNI sostanza può lasciare un’impronta nel campo energetico di una persona.
D: In pratica, il prodotto Isoterapico specifico andrebbe a cancellare l’impronta energetica della sostanza che ha causato il danno?R: Proprio così. Una volta cancellata l’impronta energetica, la guarigione è una spontanea conseguenza.
A questo punto però va ricordato che queste impronte energetiche non derivano solo da un danno diretto e fisico alla persona, come le vaccinazioni, una malattia, i traumi emotivi ecc., ma possono anche essere trasmessi dai genitori al feto. Ecco perché è importantissimo lo stile di vita della donna in gravidanza…
D: Quali sono le potenze omeopatiche utilizzate nella Isoterapia?R: Se abbiamo il dubbio che un determinato vaccino, farmaco o sostanza chimica abbia provocato un danno (come l’autismo, ma non solo questo), possiamo somministrare il vaccino, il farmaco o la sostanza chimica incriminata alle seguenti potenze: 30ch, 200ch, 1M e 10M.
D: Come si fa a capire se il rimedio somministrato è quello corretto?R: E’ importante osservare attentamente le reazioni del bambino. Se un vaccino o un altro farmaco hanno effettivamente causato un danno al bambino, ci saranno delle reazioni molto significative al trattamento isoterapico (omeopatico).
Il bambino, per esempio, potrebbe sperimentare un’altra volta gli stessi sintomi che ha avuto quando ha ricevuto per la prima volta quel vaccino e/o farmaco. Si può avere una secrezione mucosa da naso, orecchi, occhi e/o gola, ma anche diarrea, urine torbide e di cattivo odore, sudorazione, eruzioni cutanee e febbre.
Queste importantissime eliminazioni non dovrebbero mai essere trattate (cioè soppresse farmacologicamente), perché fanno parte del processo fondamentale di guarigione.
D: Cosa può consigliare alle persone che stanno leggendo questo articolo?R: In base alla mia comprensione di come si sviluppa l’autismo, è di grande importanza evitare OGNI farmaco in gravidanza e nei primi due anni di vita del bambino. Il feto e il neonato non sono in grado di metabolizzare in modo adeguato le sostanze tossiche. Perciò i bambini non dovrebbero essere vaccinati, almeno nei primi anni di vita, mentre dobbiamo fare in modo che crescano nel modo più sano possibile.
D: Quanto importante è lo stile di vita in generale e l’alimentazione in particolare?R: Una dieta sana e corretta dovrebbe contemplare l’apporto di acidi grassi polinsaturi (Omega-3 e Omega-6), perché essi svolgono un ruolo fondamentale nella formazione e nel buon funzionamento del cervello, ma anche un ruolo nel conseguimento di una normale salute mentale ed emozionale.
Dovremmo eliminare tutte le sostanze tossiche come il glutammato monopodico e lo zucchero.
Il glutammato, per esempio, fa aumentare di 3 volte l’insulina prodotta dal pancreas e crea una dipendenza enorme perché spinge le persone a mangiare di più. Anche lo zucchero raffinato produce sia dipendenza, che stress ossidativo e alimenta la crescita di un lievito onnipresente nei bambini autistici: la Candida Albicans. La Candida è responsabile di un’ampia gamma di disturbi, tra cui il malassorbimento intestinale di vitamine e minerali.
D: Può dirci qualcosa di più sui pericoli dello zucchero raffinato?R: Intorno al 1900, usavamo solo un chilogrammo di zucchero supplementare a persona ogni anno. Oggi, usiamo in media 70 kg di zucchero raffinato a persona.
Tutti i bambini, autistici, con problemi di comportamento (ADHD), i bambini aggressivi, ecc. dovrebbero eliminare completamente lo zucchero dal loro regime alimentare.
Il solo zucchero che il corpo può digerire è il glucosio. Perciò tutti gli altri zuccheri che entrano nel corpo devono essere prima cosa trasformati in glucosio. Questo processo è possibile soltanto grazie a degli enzimi prodotti dal corpo.
I disaccaridi come lo zucchero da barbabietola, il saccarosio, il lattosio, l’iso-maltosio e i polisaccaridi non possono essere assorbiti nell’intestino tenue ed entrano quindi nel colon dove nutrono batteri ‘zucchero-dipendenti’, che a loro volta proliferando, alterano l’equilibrio degli utili e indispensabili batteri dell’apparato digerente. Questi batteri che si nutrono di zuccheri entrano in massa nell’intestino tenue e causano irritazione intestinale (tra cui malassorbimento), che provoca la produzione di muco, con funzione protettiva, e diarrea. I disaccaridi non entrano in contatto con le cellule del colon deputate all’assorbimento e diventano cibo per batteri che si nutrono di zucchero (funghi ma non solo).
D: Cos’è e quanto è importante la metallotioneina?R: E’ una proteina e rappresenta la nostra prima linea di difesa contro i metalli pesanti.
E’ presente nella bocca, nello stomaco e in grandi quantità nell’intestino.
Se è presente in quantità sufficienti nell’intestino, i metalli pesanti come mercurio, alluminio o il piombo si legano a questa proteina scambiandosi con lo zinco!
Anche gli enzimi che metabolizzano la caseina e il glutine hanno bisogno, per il loro funzionamento, dello zinco. Perciò una carenza di metallotioneina porterà una carenza dell’enzima che scompone caseina e glutine.
Se la proteina metallotioneina non funziona per una mancanza di zinco, il mercurio, piombo o alluminio e altri metalli pesanti finiscono nel sangue e quindi anche nel cervello!
Non solo, ma la metallotioneina protegge anche dalle infezioni intestinali – diffusissime nei bambini autistici - e contrasta la Candida e gli altri funghi.
Secondo il Pfeiffer Institute, una metallotioneina mal funzionante spiegherebbe perché i maschi sarebbero più propensi a sviluppare l’autismo quattro volte più delle femmine. Le femmine infatti sarebbero più protette dalle sostanze tossiche esterne perché gli estrogeni e il progesterone stimolano la produzione di metallotioneina.
D: Anche se è evidente dalle sue risposte: cosa pensa dei vaccini pediatrici?R: Il problema dei metalli pesanti nei vaccini è enorme.
I metalli pesanti, come alluminio e mercurio, iniettati tramite i vaccini, superano le barriere di difesa del nostro organismo e intossicano il corpo direttamente.
Tali metalli, bypassando la metallotioneina, possono entrare direttamente nel cervello, nonostante la barriera emato-encefalica che protegge.
A tutto questo, vanno aggiunti i metalli che entrano nell’organismo tramite l’alimentazione, l’aria e l’acqua. L’apporto giornaliero di mercurio presente nel cibo, sempre secondo il Pfeiffer Institute, è di circa 20 mcg (microgrammi) e se i denti sono otturati con amalgama, viene ceduto all’organismo molto mercurio ogni giorno (1mcg/giorno per una amalgama vecchia, e fino a 450mcg/giorno per una amalgama recente).
Per i vaccini posso dire che uno dei cambiamenti più positivi che la medicina potrebbe fare, allo scopo di fermare la piaga del’autismo e di molti altri problemi comportamentali e di salute dei nostri figli, sarebbe quello di posticipare i vaccini dopo i due anni di età.
La conferma di questo arriva dal Giappone.
Nel 1975 il Giappone ha interrotto le vaccinazioni nei bambini sotto i due anni di età. Questo ha fatto sì che questo paese avesse la più bassa incidenza di mortalità infantile al mondo, mentre prima era collocato al 17mo posto.
Con 300 casi di bambini autistici, sono arrivato alla conclusione che nella maggioranza dei casi sono coinvolte le vaccinazioni, ma questo non significa che siano l’unica causa.
Più farmaci un bambino ha assunto nei primi due anni di vita e maggiore è la probabilità che un bambino diventi autistico. Questo vale anche e soprattutto per il periodo di gravidanza e per il parto. Più farmaci prende la mamma, maggiore è la possibilità di avere un figlio autistico e non solo.
Nella mia esperienza, l’autismo è un disturbo tipicamente da accumulo.
Tutti i vaccini possono contribuire allo sviluppo dell’autismo, ma anche altre sostanze come gli spray nasali, antibiotici, antiepilettici, antiacidi, il fumo, l’anestesia del parto, e forse anche altre sostanze ancora sotto esame, come aspartame, glutammato, ftalati e bisfenolo A.
D: In conclusione, dottor Smits, i bambini autistici sono condannati a rimanere tali per tutta la vita? Avranno bisogno di una assistenza?R: I numerosi casi clinici che ho seguito mi permettono di affermare che i bambini autistici possono essere guariti al 100% e avere una vita normale senza aver bisogno di una particolare assistenza!
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Non è possibile ringraziare personalmente il dottor Smits, ma questa intervista è un doveroso riconoscimento per il testamento medico e anche spirituale che ha lasciato, per la sua grande opera volta ad aiutare centinaia di migliaia di bambini danneggiati da uno stile di vita e una società innaturali e soprattutto per dare speranza ai rispettivi genitori.
Si consiglia la lettura del libro del dottor di Tinus Smits: “Autismo. Oltre la disperazione” della casa editrice Salus Infirmorum.
Ma per approfondire ulteriormente questo argomento, abbiamo scomodato anche il dottor Roberto Gava, che ne ha curato la revisione e sta assistendo personalmente alcuni bambini autistici.
Dottor Roberto GavaD: Dottor Gava, dalla tua esperienza in ambito clinico e dalla vasta conoscenza in ambito vaccinale pediatrico, cosa ci puoi dire della crescita esponenziale dell’autismo, dell’Isoterapia e della CEASE Therapy in questo delicato ambito? R: "L’autismo è un disordine neurologico dello sviluppo che compromette la comunicazione e le relazioni sociali della persona e che causa comportamenti ripetitivi. I più recenti studi epidemiologici rilevano un tasso di incidenza dell’autismo pari ad 1 caso ogni 100 nascite, con una crescita annuale di circa il 10-17%.
Questa patologia, pertanto, oltre ad essere estremamente grave, sta diventando anche drammaticamente comune. Sappiamo tutti che attualmente non esiste alcuna terapia capace di far regredire la sindrome autistica, ma questo libro di Tinus Smits sta veramente dando speranza a quei genitori che sono nella disperazione.
Personalmente, conosco la tecnica messa a punto da Smits da circa 6-7 anni, ma solo da un anno la sto utilizzando sistematicamente in tutti i bambini, autistici o meno, nei quali sospetto l’esistenza di un danno causato o dalle vaccinazioni pediatriche o da qualche altro farmaco.
Ho in cura più di 50 bambini ma, data la delicatezza dell’argomento, preferisco non esprimere giudizi affrettati; comunque, nel corso di quest’anno ho intenzione di esaminare ed elaborare statisticamente tutte le informazioni che i genitori dei miei piccoli pazienti mi stanno facendo gradualmente pervenire.
Per ora, comunque, posso dire che la terapia C.E.A.S.E. non è assolutamente priva di effetti.
Nella quasi totalità dei casi in cui c’è stato effettivamente un danno vaccinale emergono evidenti reazioni in diretta connessione causale con l’isovaccino omeopatico somministrato. In genere, la reazione si manifesta 1-2 giorni dopo l’assunzione delle potenze 30ch o 200ch e solo in un numero minore di casi inizia dopo l’assunzione delle due potenze maggiori. Le reazioni non sono di solito intense, durano circa 4-10 giorni e possono consistere in molti disturbi: dermatiti, febbre, patologie delle prime vie respiratorie, disturbi intestinali e spesso nervosismo e disturbi caratteriali. Queste reazioni, comunque, sono quasi sempre prevedibili, perché tendono praticamente sempre a ripresentarsi gli stessi sintomi che sono stati causati nel bambino dal vaccino o da qualche altro farmaco, come effettivamente può accadere con un qualsiasi rimedio omeopatico. Queste reazioni sono molto importanti, perché sono la prova che quel vaccino che il bambino ha assunto (e per il quale abbiamo somministrato il rimedio omeopatico ottenuto dinamizzando quella stessa sostanza) è realmente la causa del suo danno organico. Quindi, la terapia omeopatica C.E.A.S.E. di Tinus Smits permette sia di diagnosticare che di curare nello stesso tempo un danno vaccinale o un qualsiasi danno farmacologico.
Va inoltre detto che le reazioni che avvengono dopo la somministrazione dei vaccini omeopaticizzati non sono intense, sono qualsiasi sempre sopportabili dal bambino e dai suoi genitori e solo saltuariamente è necessario intervenire con qualche rimedio omeopatico classico per smorzarne l’intensità.
Gli effetti che l’uso di questa terapia ha indotto nei miei pazienti, come ho detto prima, non sono ancora chiaramente definibili, ma i dati di cui dispongo mi portano ad affermare che i bambini che hanno avuto una reazione sintomatologica dopo la somministrazione dei vaccini omeopaticizzati sono poi quasi sempre migliorati dal punto di vista caratteriale e mentale: alcuni che prima non parlavano hanno iniziato a parlare, alcuni che non camminavano hanno iniziato a camminare e in ogni caso sono migliorati a livello comportamentale con una maggior acquisizione del loro autocontrollo e della loro capacità di relazionarsi con gli altri.
Alcuni, invece, non hanno avuto alcun effetto dalla terapia, né in senso reattivo né in senso migliorativo, ed è quindi probabile che in questi soggetti non ci fosse un danno vaccinale ma, come dice Tinus Smits nel suo libro, sia da riesaminare l’intera storia del bambino in modo da individuare il vero fattore causale che, prima o dopo la sua nascita, ha alterato il suo equilibrio psico-neuro-endocrino-immunologico. A tale scopo, credo sia di grande utilità acquisire le conoscenze che Harry van der Zee, un amico di Tinus Smits, ha sintetizzato in un suo recente libro:
L’Omeopatianella cura dei traumi del parto: Capire, proteggere e curare i nostribambini prima e durante la loro nascita.
Per quanto la mia esperienza con questa terapia sia per ora ancora parziale, posso però dire con tranquillità che la conoscenza di questa nuova tecnica di terapia omeopatica può veramente portare “
oltre la disperazione” i genitori dei bambini diventati autistici o epilettici o A.D.H.D. o con disturbi caratteriali o comportamentali a causa delle vaccinazioni e dovrebbe essere conosciuta e utilizzata da tutti gli omeopati".
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Approfitto dell’occasione per ringraziare di cuore il dottor Roberto Gava, un grande Medico, un grande Uomo, e mi onoro della sua amicizia.
Il dottor Gava tiene alta l’Ars Medica di ippocratica memoria, che non è una professione e neppure una specializzazione, ma una missione spirituale.
GRAZIE
Marcello Pamio
Fonte: www.disinformazione.it

Bibliografia essenziale

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Tinus Smits

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L'Omeopatia nella Cura dei Traumi del Parto L'Omeopatia nella Cura dei Traumi del Parto
Capire, proteggere e curare i nostri bambini prima e durante la loro nascita
Harry van der Zee

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domenica 27 gennaio 2013

La telepatia è stata dimostrata scientificamente


Esperimenti ripetuti, sostenuti da numerosi scienziati, hanno dimostrato l’esistenza di fenomeni ESP, ma la corrente principale della scienza si rifiuta ancora di ammettere l’esistenza della telepatia, forse vittima di un nuovo dogma, avatar di una ristretta visione religiosa.

Un vero shock per il sistema! Abbiamo le dichiarazioni di alcuni dei più ostinati scettici del mondo, che accettano il fatto che la telepatia è ormai scientificamente provata. Questi sono gli stessi che attaccano regolarmente i medium ed il paranormale. Ora Chris Carter sottolinea in un articolo in The Epoch Times (sito che tiene un atteggiamento molto duro) che gli psicologi  scettici Richard Wiseman e Chris French hanno ammesso che le prove per la telepatia sono altrettanto valide per gli standard di qualsiasi altro settore della scienza, che la telepatia è stata, di fatto, dimostrata. Investigatori professionali della vita dopo la morte,  scienziati, avvocati, biologi e altri che hanno studiato il fenomeno, vi diranno che l’essenza della medianità è la telepatia tra uno spirito e un medium. Alcuni scienziati in questi giorni hanno già accettato che la medianità è stato dimostrato attraverso test scientifici. Garantito che in un futuro relativamente vicino, vedremo anche gli scettici più ostinati arrivare alle stesse conclusioni. Chiaramente è solo una questione di tempo.

Il Premio Nobel Brian Josephson è sempre stato sostenitore d’una scienza dalla mentalità aperta. Nel 2001 dopo aver scritto: ”La teoria quantistica viene ora abbinata fruttuosamente con le teorie di informazione e di calcolo. Questi sviluppi possono portare ad una spiegazione dei processi ancora non compresi all’interno della scienza convenzionale, come la telepatia, un settore in cui la Gran Bretagna è all’avanguardia nella ricerca”, ottenne forti critiche dai colleghi scienziati e dagli scettici. David Deutsch, un fisico quantistico all’Università di Oxford lo ha attaccato affermando che “Si tratta di sciocchezze: la telepatia semplicemente non esiste [...] tali idee sono una totale assurdità.” Poi il tempo ha dimostrato che aveva ragione.
Recentemente, il giornalista Steven Volk è rimasto molto sorpreso di scoprire che Richard Wiseman, il famoso scettico-psicologo, ha ammesso che le prove a favore della telepatia sono consistenti, affermando che “In base agli standard di qualsiasi altro settore della scienza, [la telepatia] è stata provata.” Volk continua: “Ancora più incredibile, come riporto nel mio sito Fringe-ology, il fatto che un altro scettico leader del settore, Chris French, sia d’accordo con lui”. Volk potrebbe anche essere più sorpreso di apprendere che nel 1951 lo Psicologo Donald Hebb aveva scritto quanto segue:
“I credenti nei fenomeni psichici … sembrano aver ottenuto una vittoria decisiva e praticamente messo a tacere l’opposizione. … Questa vittoria è il risultato di un’attenta sperimentazione e di un’intelligente argomentazione. Decine di sperimentatori hanno ottenuto risultati positivi in vari esperimenti di ESP e le procedure matematiche sono state approvate dagli statistici più insigni. … Contro tutte queste prove, forse l’unica difesa che rimane allo scienziato scettico è di ignorarle.”
Aggiunta. L’esperimento più interessante, parlando di fatti, è stato eseguito ponendo due amici in un palazzo diverso, e misurandone l’elettroencefalogramma. a uno dei due amici, in un dato momento, si mostrava una luce intensissima e fastidiosa, che colpendone gli occhi, determinava una variazione consistente del tracciato elettrico del suo cervello… pur non avendo visto direttamente nessuna luce intensa!
“Perché non accettiamo le ESP [percezioni extrasensoriali] come un fatto Psicologico? Il Rhine Research Center ha offerto prove sufficienti a convincerci più che su qualsiasi altro problema … Personalmente, non accetto le ESP al momento, perché non hanno senso in quanto sia la Fisica che la Fisiologia, dicono che le ESP non sono un dato di fatto, nonostante tutta l’evidenza riportata in letteratura, ma non riesco a vedere su quali altre basi i miei colleghi si fondino per respingerle … Rhine può ancora rivelarsi nel giusto, anche se penso che sia improbabile, ma il mio rifiuto della sua visione è, in senso letterale un pregiudizio”.
Quattro anni dopo, George Price, poi ricercatore associato presso il Dipartimento di Medicina dell’Università del Minnesota, ha pubblicato un articolo sulla prestigiosa rivista Science che iniziava così:
“I credenti nei fenomeni psichici (…) sembrano aver ottenuto una vittoria decisiva e praticamente messo a tacere l’opposizione. (…) Questa vittoria è il risultato di un’attenta sperimentazione e di un’intelligente argomentazione. Decine di sperimentatori hanno ottenuto risultati positivi in vari esperimenti di ESP e le procedure matematiche sono state approvate dagli statistici più insigni. (…) Contro tutte queste prove, forse l’unica difesa che rimane allo scienziato scettico è di ignorarle.”
Ma Price ha poi sostenuto che le ESP sono incompatibili con l’attuale teoria scientifica chiedendosi:
“Se poi, la Parapsicologia e la scienza moderna sono incompatibili, perché mai rifiutare la Parapsicologia? La scelta è tra credere in qualcosa  ‘di veramente rivoluzionario’ e ‘radicalmente in contraddizione con il pensiero contemporaneo’ e credere che siano tutte frodi ed autoillusioni. Quale delle due è più ragionevole? “
Allora, qui abbiamo due scettici che, in effetti, ammettono che se questo fosse un qualsiasi altro campo d’indagine i dati sperimentali avrebbero prevalso sullo scetticismo già dal 1950. Così come Hebb e Price fecero prima di loro, sia Wiseman che French ritengono che la reale esistenza della telepatia è un fatto così straordinario che c’è bisogno di maggiore evidenza rispetto a quanto di norma sarebbe richiesto. Perché dovrebbe essere così? La maggior parte delle persone crede nella realtà della telepatia in base alle sue esperienze personali, e sono perplesso dal fatto che la telepatia sia vista come un fatto straordinario.
È poi ancora più sconcertante che i sondaggi mostrino che un gran numero di scienziati accetta la possibilità che la telepatia esista. In due sondaggi condotti, il primo su oltre 500 scienziati  ed il secondo su altri 1000, è emerso che la maggioranza degli intervistati ritiene le ESP “un fatto” o “una possibilità probabile” con percentuali del 56%  in uno e del 67% nell’altro. Sondaggi come questi indicano che la maggior parte degli scienziati sono curiosi ed aperti sulla esistenza dei fenomeni paranormali.
Tuttavia, ciò non avviene in un solo campo: la Psicologia. Nello studio precedente, solo il 3% degli altri scienziati considera “impossibili” i fenomeni ESP, rispetto al 34% degli Psicologi. In realtà, gli scettici odierni più famosi, come Wiseman, French, James Alcock, Susan Blackmore, e Ray Hyman, sono Psicologi! Un’eccezione è il biologo Richard Dawkins, ma come Wiseman e French, afferma che l’esistenza della telepatia significherebbe “girare le leggi della Fisica a testa in giù”. Lo Psicologo James Alcock ha scritto di recente che le affermazioni della Parapsicologia
“…sussistono a dispetto della moderna visione del mondo scientifico. Che di per sé non vuol dire che la Parapsicologia è in errore ma, come ha sottolineato l’eminente NeuroPsicologo Donald Hebb, se le rivendicazioni della Parapsicologia fossero vere, allora la Fisica la Biologia e le Neuroscienze sono terribilmente sbagliate in alcuni aspetti fondamentali. “
Ma né Alcock, Hebb, Wiseman, né French si sono presi mai la briga di spiegare come le affermazioni della Parapsicologia resistano a dispetto della scienza, o come la Fisica e la Fisiologia dicano che le ESP non esistono. È raro che uno scettico faccia queste affermazione portando esempi specifici e, in quelle rare occasioni in cui lo fanno, invocano sempre i principi della Fisica classica, che sono stati giudicati fondamentalmente errati: da più di tre quarti di secolo, infatti, i Fisici più avanzati hanno sempre sottolineato che la meccanica quantistica non sconfessa i fenomeni Psi. Fisici del calibro di Henry Margenau, David Bohm, Brian Josephson, e Olivier Costa de Beauregard hanno ripetutamente sottolineato che nulla vieta in meccanica quantistica l’esistenza dei fenomeni Psi.
Costa de Beauregard sostiene addirittura che la Fisica quantistica richiede praticamente l’esistenza di tali fenomeni ed il fisico Evan Harris Walker ha sviluppato un modello teorico della Psi basato sulle formule di von Neumann. Ray Hyman nel 1996 (su Skeptical Inquirer) disse che l’accettazione della Psi richiederebbe di
”abbandonare la relatività e la meccanica quantistica nelle loro formulazioni correnti, il che sarebbe una sciocchezza”.
In contrasto alla dichiarazione di Hyman quella del fisico teorico Costa de Beauregard, che ha scritto:
“La meccanica quantistica relativistica è uno schema concettuale in cui fenomeni come la telepatia e la psicocinesi, lungi dall’essere irrazionali, dovrebbero, al contrario, essere visti come molto razionali”.
Come accennato in precedenza, l’adesione ad una antiquata Metafisica della Scienza sembra molto più diffusa tra gli Psicologi che fra i Fisici. Gli scettici come la Psicologa Susan Blackmore, si compiacciono di dire che l’esistenza della Psi è incompatibile “..con la nostra visione scientifica del mondo”, ma… con quale visione? Le ESP sono certamente incompatibili con la vecchia visione scientifica del mondo, basata sulla meccanica newtoniana e la Psicologia comportamentalista ma non con l’emergente visione del mondo scientifico basata sulla meccanica quantistica, le neuroscienze e la Psicologia cognitiva.


Prima ancora che la meccanica quantistica iniziasse a sostituire quella classica, nel 1920, i Fisici erano molto più aperti ad indagare sui fenomeni Psi rispetto a quanto la maggior parte degli Psicologi lo siano oggi. Un numero sorprendente dei più importanti Fisici del XIX secolo ha espresso interesse per la ricerca psichica, tra cui William Crookes, inventore del tubo catodico, oggi utilizzato nei televisori e monitor di computer; J.J. Thomson, che ha vinto il Premio Nobel nel 1906 per la scoperta dell’elettrone, e Lord Rayleigh, considerato uno dei più grandi Fisici della fine del XIX secolo, e vincitore del Premio Nobel per la Fisica nel 1904.



Naturalmente, per i loro sforzi in sede di indagini su questi ed altri fenomeni insoliti, questi uomini sono stati spesso criticati e ridicolizzati senza pietà dai loro colleghi. Ma la Fisica moderna è molto diversa dalla Fisica classica del XIX secolo, ed è tempo che gli Psicologi scettici se ne rendano conto.
Il grande Psicologo Gardner Murphy, presidente della American Psychological Association e successivamente della American Society for Psychical Research, ha esortato i suoi colleghi a conoscere meglio la Fisica moderna. Murphy ha scritto nel 1968:
“… la difficoltà è a livello della Fisica, non della Psicologia. Gli Psicologi possono essere un pò sconcertati quando incontrano i Fisici moderni che prendono in esame questi fenomeni, infatti, lo fanno molto più seriamente di quanto i primi possano fare. Gli Psicologi probabilmente attraverseranno un periodo di lenta ma definitiva crisi del loro atteggiamento ipercritico che ritengono l’unico possibile in questo campo. I dati raccolti dalla Parapsicologia, saranno quasi certamente in armonia con i principi generali Psicologici e saranno assimilati piuttosto facilmente nell’ inquadramento sistematico della Psicologia, vista come una scienza solo quando la Fisica newtoniana verrà messa da parte, e sostituita dalla Fisica moderna.”
Visto su : http://hearthaware.wordpress.com/

sabato 26 gennaio 2013

I vaccini causano l'autismo: la prova si trova sul foglio illustrativo del vaccino DTaP



























Sul sito della Food and Drug Administration si può leggere il foglietto illustrativo del vaccino pediatrico Tripedia DTaP (antidifterite-tetano-pertosse) della Sanofi Pasteur Msd che riporta le seguenti reazioni avverse:
"Le reazioni avverse riportate durante l'uso post-approvazione del vaccino Tripedia includono purpura trombocitopenica idiopatica, SIDS, reazione anafilattica, cellulite, AUTISMO, convulsioni / convulsioni da grande male, ENCEFALOPATIA, ipotonia, NEUROPATIA, sonnolenza e apnea".

Ci si domanda a questo punto perché i Pediatri, che dovrebbero tutelare la salute dei nostri figli, non informano le famiglie sui reali rischi a cui vanno incontro vaccinando i loro figli.

Forse perché, come la stragrande maggioranza dei Medici, prendono le loro belle percentuali dalle case farmaceutiche.
Come dimostrato da recenti casi di pediatri accusati di prendere grosse tangenti sui vaccini o medici generici sulle prescrizioni.

Potete leggere il documento cliccando Qui 

Liberamente tratto da :http://www.vegetariani-roma.it/scienza-marcia-2/virus-e-vaccini-2/588-i-vaccini-causano-autismo-la-prova-definitiva-che-sbugiarda-i-pro-vaccinisti.html

venerdì 25 gennaio 2013

"LA CHEMIO PUÒ PEGGIORARE IL CANCRO": LO STUDIO CHOC DEGLI SCIENZIATI USA

Venerdì 25 Gennaio 2013 - 09:52 
 
SEATTLE - Dopo decenni di utilizzo della chemioterapia per sconfiggere le cellule tumorali, uno studio del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle potrebbe segnare la svolta per sperimentare definitivamente cure alternative. Secondo quanto riportato sulla rivista Nature, la chemioterapia potrebbe stimolare nelle cellule sane attorno a quelle tumorali la secrezione di una proteina che renderebbe immune in tumore ai trattamenti medici.

Lo studio è stato effettuato, in particolare, sulle cellule del cancro alla prostata dei tessuti di alcuni pazienti affetti da tumore. Le cellule sane attorno alla zona hanno presentato "evidenti danni nel Dna" e una maggiore produzione della proteina WNT16B, quella che favorisce la sopravvivenza delle cellule tumorali. Se questo risultato era "del tutto inatteso" dagli studiosi, come afferma il co-autore della ricerca Peter Nelson, da un lato conferma come i tumori, attaccati dalla chemioterapia, rispondano efficacemente in un primo momento per poi diventare più resistenti a trattamenti successivi.
Lo studio ha trovato conferma anche con i tumori al seno e alle ovaie: "I nostri risultati indicano che il danno nelle cellule benigne può direttamente contribuire a rafforzare la crescita 'cinetica' del cancro". Da qui, la necessità di una cura alternativa e una propost da parte degli studiosi di Seattle: "Per esempio un anticorpo alla WNT16B, assunto durante alla chemio, potrebbe migliorane la risposa uccidendo più cellule tumorali. In alternativa si potrebbero ridurre le dosi della chemio".

Fonte: www.leggo.it

martedì 22 gennaio 2013

CANCRO : Sarà sempre una battaglia persa, se non capiremo...


Ci  sono alcune "tappe fondamentali",  nel percorso della Ricerca Scientifica  di questi  ultimi anni, che, purtroppo, sono rimaste  oscurate  dai sempre più frequenti e trionfalistici  proclami di quella parte della Ricerca (c.d. Ricerca Applicata)  che invece è finalizzata, e per questo  ampiamente finanziata  e reclamizzata,  allo sviluppo di presidi terapeutici  che hanno come unico e principale scopo quello dello sfruttamento commerciale. 
E  queste "tappe", invece, costituirebbero la vera base  per la conoscenza del processo di carcinogenesi, e potrebbero aprire le porte, se adeguatamente valorizzate, ad altre prossime frontiere della conoscenza e nella cura e prevenzione dei tumori.
Ma  di  queste  ricerche  fondamentali  difficilmente  riuscirete  a  farvi  raccontare  qualcosa  nelle  aule universitarie, dove il "sapere", ormai, è imbavagliato dall'industria.
La "ricerca pura" non porta profitti immediati.
E i nostri Atenei, oggigiorno, obbediscono a questa legge, così come qualsiasi altra istituzione pubblica (sigh!).
1975 - Miroslav Radman


"Phenomenology of an inducible mutagenic DNA repair pathway in Escherichia coli: SOS repair pichule in hypotesis".
Basic Life Sciences 5A: 355-367











Il famoso biologo scopre l'esistenza, all'interno degli organismi batterici, di un sofisticato meccanismo genetico (denominato da lui stesso "risposta 505") che, pur rimanendo "represso", e quindi latente in condizioni di normalità, può essere attivato allorquando condizioni ambientali avverse mettano in pericolo la sopravvivenza del microrganismo.
Le cellule dei procarioti (batteri) hanno un repertorio di geni che possono scegliere di esprimere o tacere secondo le loro esigenze. La "risposta SOS " è un sistema di riparazione del DNA che permette ai batteri di sopravvivere ad improvvisi aumenti di danni del DNA.
 

L'importanza di questa scoperta è fondamentale.

Permette di capire qual è, ad esempio, il meccanismo che consente ad alcune popolazioni batteriche di divenire refrattarie ai trattamenti antibiotici, attraverso riparazioni del proprio DNA e ricombinazioni genetiche (mutazioni) , ma ancora di più perché dimostra che gli organismi unicellulari mettono in atto veri e propri programmi di difesa e mantenimento del proprio genoma.

N.B. Le cellule del nostro organismo e quindi dei nostri tessuti, presentano molte differenze, ma anche molte similitudini strutturali con quelle dei batteri, legate al fatto che, nel corso del processo evolutivo, si sono evolute proprio da antenati procariotici.
Entrambi i tipi cellulari, per esempio, hanno un linguaggio genetico identico, vie metaboliche
comuni ed altre caratteristiche strutturali comuni.

Se pensate per un attimo, quindi, al fatto che le nostre cellule sono "derivate" da progenitori batterici e ne hanno pertanto mantenuto diverse caratteristiche strutturali e funzionali, sarete in grado di intuire la causa, e la fondatezza, delle affermazioni sui meccanismi mutageni innescati da alte dosi di chemioterapici e/o radiazioni ionizzanti.
Co come i batteri possono riuscire a superare, diventandone immuni, la somministrazione degli antibiotici, le cellule cancerose sono in grado di superare l'attacco dei chemioterapici, diventando ad essi resistenti.
E questo avverrà con certezza, nel trattamento del cancro, in quanto le quantità di chemioterapici somministrati ai pazienti, nella maggior parte dei casi, a causa della loro tossicità intrinseca, non possono essere somministrati in dosi sufficienti a "sterminare" tutte le cellule del tessuto neoplastico (che ucciderebbero il paziente stesso) e innescheranno quindi, immediatamente dopo una prima fase di "apparente" remissione, la recrudescenza della malattia (recidiva) e la c.d. chemio-resistenza nei confronti di quel farmaco utilizzato in precedenza.


 1 9 9 6  - Israel L. (Tumour Progression: random mutations or an integrated survival response to cellular stress conserved from unicellular organisms? J Theor. Biol. 1996 Feb 21; 178(4}: 375-80.}



Lo studioso propone di spostare l'attuale quadro concettuale sulla carcinogenesi, abbandonando l'idea che il cancro sia qualcosa di estraneo  che accade al corpo, ben come qualcosa il corpo fà per sopravvivere nei confronti di un ambiente sempre più tossico.
Per mezzo secolo infatti, la "Teoria mutazionale" ha fornito la spiegazione prevalente per la causa della maggior parte dei tumori, secondo la quale, le mutazioni  accumulateal DNA all'interno del nucleo delle nostre cellule indurrebbero alcune di esse ad "impazzire" e, in seguito a processi di clonazione successivi, a estendersi in maniera incontrollata nel corpo.
Ma c'è qualcosa che non torna.....
Tale teoria, infatti, sostiene  che l'evoluzione di una cellula verso la malignità  ha inizio con una o più mutazioni casuali ( mutazioni che conferiscono ovviamente alla cellula un vantaggio in termini proliferativi e dunque vengono in qualche modo trattenuti dalla selezione) e ondate successive di espansioni clonali fanno il resto. Quindi la lettura attuale della malattia tumorale è in termini evolutivi. Ed è questo paradigma che deve essere smontato.
Ad un approfondito esame infatti l'attuale paradigma dominante della visione della progressione maligna come totalmente gestita dal caso, ci interamente prodotta da una somma di mutazioni successive, ma sempre casuali, non regge, per il carattere invece piuttosto prevedibile della progressione maligna.
Ad  eccezione degli eventi iniziali, sicuramente gestiti da casuali mutazioni, la progressione della malattia tumorale è sicuramente molto stereotipata, è la recita di un copione!

IL PROCESSO DI CARCINOGENESI

Le cellule tumorali acquisiscono con gradualità e progressione, crescenti proprietà e
caratteristiche, ed «imparano» a svolgere tutta una serie di attività.
Il processo di "Progressione" del tumore segue fondamentalmente lo stesso tracciato, per tutte le tipologie neoplastiche: acquisiscono sempre maggiori motilità e formabilità per meglio raggiungere i capillari e aumentare il proprio potenziale di metastasi, sanno inoltre acquistare capacità di sopravvivenza e di proliferazione in parenchimi anche diversi, e ricoprirsi di molecole che le mascherano al sistema  immunitario. Successivamente sono in grado di secernere delle proteasi (enzimi che scindono le proteine) che, lisando le membrane, permettono una invasione per contiguità, oltre a indurre angiogenesi e immunodepressione locale e sistemica.
Non può quindi essere gestito dal caso. Il processo è troppo coordinato. Ed è sistematico!
Se la progressione fosse totalmente gestita dal caso, inoltre, dovremmo assistere sia a mutazioni favorevoli, che sfavorevoli o comunque neutre rispetto all'evoluzione tumorale. In realtà questo non succede.
Il Prof. Israel arriva ad ipotizzare che, in analogia a quanto succede nei batteri, anche nelle nostre cellule possa venire "riattivato" un programma genetico, fin qui in stato di "quiescenza" o "represso", che le porta a cercare di difendersi dagli eccessivi attacchi esogeni attraverso il recupero del proprio "passato evolutivo".
E questo "programma genetico" è quello che, in tempi ancestrali, ha permesso loro di sopravvivere in un ambiente radicalmente diverso, e, forse, molto p severo.
Vi è abbondanza di prove a sostegno di questo punto di vista.
Nel Paleozoico, ad esempio, il processo cellulare di "apoptosi" ( o "morte programmata cellulare" che è necessario per la produzione di tessuti altamente "differenziati" come i nostri) era una funzione ancora sconosciuta. Gli organismi unicellulari di quel periodo, a causa del duro ambiente in cui dovettero sopravvivere, furono portati a selezionare caratteristiche genetiche resistenti alla morte cellulare. L'immortalizzazione (o meglio l'incapacità di attivare l'apoptosi), che è anche una delle caratteristiche che acquisiscono le cellule tumorali, indica che queste ultime sono il risultato di un toolkit genetico associato ad una incarnazione cellulare p antica.

Ha p senso vedere il cancro come una reazione del nostro organismo nei confronti di un ambiente fisico deteriorato, piuttosto che attraverso un concetto monolitico di "malattia".
In altre parole, a causa dell'ambiente diventato inospitale e insopportabile per la normale funzione cellulare, per sopravvivere, la cellula attiva profondi cambiamenti genetici volti alla propria conservazione. E il processo della carcinogenesi, se visto in questo senso, assume quindi le caratteristiche di un processo "involutivo".
Le cellule iniziano un percorso genetico inverso rispetto  a quello fino ad ora sviluppato  nel
cammino evolutivo, tentando un'estrema difesa.

ULTERIORI CONFERME


Fateci caso. Le cellule tumorali perdono quelle funzionalità che sono le ultime acquisite in ordine temporale nel processo evolutivo degli esseri viventi superiori: la differenziazione e l'apoptosi.

Successivamente sviluppano anche ulteriori caratteristiche.


Anche la scoperta delle c.d. cellule staminali del cancro (2010) è un ulteriore conferma a conferma di questa impostazione teorica.
( la teoria dominante dichiarava che potessero essere la  causa  del  tumore,  ipotizzando  che  esse derivassero da una trasformazione di  cellule staminali adulte. Ma anche  questa impostazione concettuale è basata sullo stesso paradigma "evoluzionistico")

In realtà, invece, recenti ricerche hanno dimostrato che esse compaiono in una fase successiva al processo canceroso iniziale, ovvero quando alcune cellule cancerose si riprogrammano e (ripercorrendo a ritroso il processo evolutivo ), riacquistano la natura di cellula staminale- progenitrice.

In questo senso il concetto stesso, ed il termine, "neoplasia" dovrebbero essere ripensati.
Sarebbe più corretto probabilmente parlare di "paleoplasia".

Un ribaltamento completo rispetto alla concezione "darwiniana" della carcinogenesi.  

E infine, e non ultima, una ulteriore e decisiva conferma che il Prof. Luigi Di Bella, utilizzando molecole pro-differenzianti, pro-apoptotiche e citostatiche  (e quindi mirate alla conservazione fisiologica del patrimonio genetico originario e, contemporaneamente, resistenti nei confronti del processo degenerativo canceroso) ne aveva "ereticamente" anticipato i tempi nelle metodologie ed applicazioni terapeutiche.

Prof. Luigi Di Bella

 

















                                                                                                         8 Gennaio 2013 
                                                                                 
                                                                                          Fondazione Giuseppe Di Bella - ONLUS