Rapporto Eurostat sul peso del Fisco: in Italia tasse sul lavoro più alte d'Europa, gravose anche quelle sulle imprese e sul reddito e solo l'IVA è nella media UE.
Tasse sul lavoro
L’Italia è dunque il paese in cui la pressione fiscale sul lavoro è più alta in Europa (dove già l’indice medio non scherza): gravano enormemente imposte e contributi a carico di lavoratori e aziende, comprensive dei contributi sociali (ad esempio, per la cassa integrazione) ed escludendo invece le pensioni.
Su una media UE del 33,4% (34% nell’Eurozona) in Italia le tasse sul lavoro sono di quasi dieci punti più gravose: 42,6%.
L’Italia è seguita da Belgio (42,5%), Francia (41%) e Austria (40,5%). Viceversa, i paesi in cui la tassazione sul lavoro è più favorevole sono Malta (21,7%), Portogallo (23,4%), Bulgaria (24,4%) e Gran Bretagna (25,7%).
Tasse sulle imprese
La pressione fiscale sulle imprese italiane risulta stabile al 31,4% nel 2012: nel calcolo figurano IRES (al 27,5%), e IRAP, che cambia nelle varie regioni, ma che nella media è poco sotto il 4%.I dati Eurostat confermano come ci sia stata negli ultimi anni in Italia una forte concentrazione delle imposte sui redditi delle persone fisiche. Comunque, le tasse sulle imprese in Europa sono mediamente più basse di quelle italiane: al 23,5% nella Ue a 27, al 26,1% nell’Eurozona.
Il paese in cui le tasse sulle imprese sono più alte è la Francia (36,1%) ma il programma del neo presidente Francois Holande prevede una rimodulazione delle imposte sulle imprese. Attualmente, nel paese c’è un’Impôt sur les Sociétés (Is), con un’aliquota normale al 34% (ma ci sono poi differenze e altre aliquote a seconda delle dimensioni della società, del fatturato e di altre viariabili). Al 36,1% si arriva calcolando anche altri balzelli, di carattere regionale, locale, o relativi a contributi speciali. Comunque, Hollande prevede un regime fiscale più favorevole per le PMI: aliquota al 30% per le medie aziende e al 15% per quelle piccole (per le grandi, sarebbe invece al 35%).
Al secondo posto in Europa c’è Malta (35%), seguita dal Belgio (34%). L’unico altro paese in cui le tasse sulle imprese sono più alte che in Italia è il Portogallo (31,5%). I regimi fiscali più favorevoli sono Bulgaria e Cipro (entrambi al 10%) e l’Irlanda (12,5%).
IVA
L’ IVA al 21% si inserisce in un quadro di incremento in tutta Europa dal 2008. L’Italia è in perfetta media rispetto alla Ue a 27, e registra un punto in più rispetto al 20% di Eurolandia.I paesi in cui l’Iva è più cara sono Ungheria (27%), Danimarca e Svezia (25%). Segue la Romania (24%) e poi Grecia, Spagna, Polonia, Portogallo e Finlandia (tutti al 23%). L’Iva più bassa si trova in Lussemburgo (15%) e a Cipro (17%).
Le tasse sul reddito
Qui l’Italia registra un aumento dell‘imposizione fiscale negli ultimi anni: siamo al 47,3% nel 2012, contro il 45,6% del 2011. La media europea è al 38,1%, quella di Eurolandia al 43,2%.Le tasse più alte le pagano gli svedesi (56,6%), seguiti da Danimarca (55,4%), Belgio (53,7%), Spagna e Olanda (52%), Austria e Gran Bretagna, (50%). I regimi fiscali più favorevoli sono quelli di Bulgaria (10%), Repubblica Ceca e Lituania (15%), Romania (16%) e Slovacchia (19%).
Tasse e PIL
L’Italia è nel gruppo di paesi in cui il peso delle tasse rispetto al PIL è più alto: 42,3% (dati 2010) contro una media europea del 38,4% (38,9% in Eurolandia).Il paese che raccoglie più tasse è la Danimarca (47,6%) seguita dalla Svezia (45,8%). Alta la pressione fiscale anche in Belgio, Francia, Austria e Finlandia (40%), seguite da Germania (38,1%) e Gran Bretagna (35,6%).
I paesi in cui il rapporto fra tasse e PIL è inferiore sono Lituania (27,1%) e Romania (27,2%).
Fonte: http://www.pmi.it
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