lunedì 28 dicembre 2015

Campagna di comunicazione "AIFA - Farmaci in gravidanza"



Curarsi in gravidanza è un atto di responsabilità. Se il medico ti prescrive un farmaco, assumilo con tranquillità. Così proteggi la tua salute. E la mia...per TE e per ME, MAMMA.

Campagna di comunicazione AIFA -Agenzia Italiana del Farmaco 

Ma che bella pubblicità! Piena di cancellazioni, distorsioni e generalizzazioni. Il messaggio agghiacciante che l'AIFA vuole far passare è quello di affidarti totalmente al medico e che se, lui o lei ti prescrive un farmaco, assumilo con tranquillità e fiducia! Però curati in gravidanza: è un atto di responsabilità! E se non ti curi, vale a dire se non prendi un farmaco, non sei responsabile. Curarsi è responsabile, prendere farmaci in gravidanza, mi pare molto meno. Voi che ne pensate? Io parto dal presupposto che nostro figlio è influenzato sin dal concepimento da noi, dai nostri pensieri, sentimenti, abitudini alimentari e quotidiane come non fumare e fare passeggiate all'aria aperta...e così via. http://www.disinformazione.it/vita_prima_della_nascita.htm
Come è possibile quindi assumere un qualsiasi farmaco, affidandosi con fiducia al medico, senza sospettare che qualcosa potrebbe danneggiare nostro figlio? Sto leggendo un libro molto interessante: "Come impedire al vostro medico di nuocervi. Quando la medicina fa più male che bene" di Vernon Coleman, un medico (!), che spiega minuziosamente quando e come non sottoporsi a test, analisi e qualsiasi altro tipo di esami diagnostici invasivi, costosi, o semplicemente inutili e quando fare a meno di farmaci. I farmaci vanno presi solo in emergenza e non come si farebbe con delle caramelle una-tira-l'altra. Solo quando non c'è più nulla da fare e le hai provate tutte e non, preventivamente, così come l'America ha bombardato l'Afganistan, così già che c'era. 
Lo so, io sono di parte. Sei anni fa il neurologo n.1 si preoccupò di sapere se avevo intenzione di avere figli, cercò di farmi entrare in un protocollo di ricerca in cui le donne affette da sclerosi multipla potevano prendere interferone beta1a e pillola anticoncezionale, raccomandandosi di non restare assolutamente incinta durante la terapia e poi, un anno dopo, accortami della gravidanza, mi disse: "Non c'è nessun problema, basta smettere di prendere l'interferone subito". Mesi prima invece, alla mia domanda in proposito mi disse che quando avrei deciso di pianificare una gravidanza, avrei dovuto interrompere il farmaco un mese prima di cominciare i "tentativi" di concepimento. 
Ultimamente ho letto una notizia agghiacciante: "L'interferone si può prendere in gravidanza, anzi, fa bene! Vi metto il link...a sostenere questa brillante nuova teoria è il mio neurologo n.2. Cosa è cambiato? Il farmaco è lo stesso? Perché sei anni fa era sconsigliato ed ora è addirittura caldeggiato?




Il bugiardino del Rebif.




Che serva questo a porsi delle domande. Ponetevele e siate dei pazienti responsabili. Scegliete voi, dopo un'attenta e accurata analisi di tutti i dati che avete a disposizione. E non fate scegliere a uno sconosciuto ciò che è meglio per voi e per vostro figlio. Scegliete voi stessi!

domenica 13 dicembre 2015

Eventi sincronistici


Un post a lungo meditato. Sei anni. Sei anni fa era trascorso un anno da quando la mia vita di "tranquilla" quasi trentenne veniva sconvolta dalla diagnosi di sclerosi multipla. Cosa poteva accadere di peggio? Dopo che il tuo mondo crolla in pezzi, gli amici se ne vanno, la famiglia ti opprime tra assenze e invadenze, il tuo corpo e la tua mente non rispondono direttamente a te ma sono ottenebrati da tre punture a settimana di interferone e tu ti chiedi cosa ne sarà di te. La risposta è "niente"! Toccato il fondo, non si può che risalire. E invece un bel giorno di settembre, dopo un ritardo che non mi aveva affatto preoccupato, scopro di essere incinta. Dopo un anno di amore con Max, tra alti e molti bassi, un bel giorno esplodo di gioia, mi si intenerisce il cuore, lo amo all'istante. Un anno prima il mio premuroso neurologo (è ironico) mi disse che non dovevo A-S-S-O-L-U-T-A-M-E-N-T-E restare incinta durante la cura di interferone...pericolosissimo! Pensai e gli dissi anche che non c'era rischio poiché all'epoca non ero fidanzata e neanche avevo un flirt o un trombamico di tanto in tanto e non mi aspettavo che di lí a pochissimi mesi avrei incontrato Max. È stato dirompente con Max, mi ci sono buttata senza paure, al contrario di lui e delle sue resistenze. L'anno che ha preceduto la diagnosi era stato molto difficile per me: mi sentivo sola, disperata, con un futuro già scritto che non mi apparteneva ma che non riuscivo a cambiare: alla fine di questo anno di merda, la diagnosi, il colpo di grazia. Ero distrutta. Un bel giorno, tuttavia, incontro Max e mi piace all'istante, la sua voce mi rapisce e mi conquista. Ci conosciamo, ci piacciamo. Forse eravamo due persone sole in cerca di un rifugio sicuro in cui abbandonarci. Lui è diventato la mia casa, in un momento in cui, non solo non mi sentivo attraente, non mi sentivo proprio. Eppure la vita ti sorprende quando meno te l'aspetti e ho vissuto l'amore più intenso della mia vita nel momento più brutto della mia vita. Dopo un anno intenso, la scoperta. Max era terrorizzato: aveva perso il lavoro e per me fu una brutta batosta vedere che non era felice quanto me. Ben presto però mi resi conto che dovevo parlare con il mio neurologo: all'epoca ancora gli tributavo una certa importanza. Lui, con la faccia di plastica, mi disse che non c'era alcun problema. Se volevo proseguire la gravidanza, bastava interrompere la cura. "Come?" - pensai! Mi aveva detto che A-S-S-O-L-U-T-A-M-E-N-T-E non dovevo restare incinta durante la cura. Anzi! Mi voleva addirittura far prendere la pillola anticoncezionale, per studiare gli effetti della pillola sulle malate di SM che prendono interferone o viceversa. Mi sono salvata grazie alle analisi del sangue, ad un valore che non era compatibile e lui ora mi diceva "Non c'è nessun problema!". Le domande erano tante ma rimasi in silenzio. La confusione era troppa da gestire per me in quel momento. Così cominciai una serie di consulti per capire quale fosse la scelta migliore per me e per prima cosa parlai con il mio medico, il dolce Professor Sertoli che mi mise in contatto anche con un neurologo di sua conoscenza (sgarbatissimo!) e mi disse: "Cara Giuliana, se fossi mia figlia, io ti sconsiglierei di portare avanti questa gravidanza". Gli effetti dell'interferone non si conoscevano del tutto sui feti e sui bambini e breve e lunga scadenza. La letteratura medica non è molta al riguardo. Io stessa non è trovata a sufficienza per farmi un'idea. All'Umberto I, dove avrei potuto praticare l'interruzione di gravidanza, mi sconsigliano vivamente di portarla a termine. Ricordo che il medico preposto mi disse: "Lei già comincia una gravidanza in una situazione di nervosismo e pericolo, quando dovrebbe essere un momento calmo e rilassato in una vita di una donna. In più prende pure un farmaco immunosoppressore da un anno!". Ero disperata e mi sono sentita sola. Non ne ho parlato con la mia famiglia. Mia madre una settimana prima mi aveva urlato in faccia che ero un'incosciente ad avere un ritardo. Come mi facevo trattare: da ragazzina alla quale urlare in faccia le sue frustrazioni. Gliene ho parlato un anno fa per la prima volta.
Alla fine, triste, sconsolata da sola, decido di interrompere la gravidanza. Il 15 ottobre 2009. Giorno che oggi è dedicato ai bambini mai nati! È stato uno dei giorni più brutti della mia vita. Mi sono risvegliata in lacrime e dalla mia stanza sentivo il rumore della pompa che aspirava gli embrioni delle altre donne. La riservatezza e la delicatezza degli ospedali.
La diagnosi di sclerosi multipla è stata una tranvata in piena faccia per me ma questa volta, per la prima volta, ho sentito il cuore che si stringeva e che si stritolava dal dolore. Il momento più brutto della mia vita, peggio della diagnosi. Un paio delle mie ex amiche, Alessia e Ines, mi sono state vicine in quel caso, hanno speso una serata ad ascoltarmi e consolarmi; posso ringraziarle. Una invece, Valeria, la mia "migliore" amica si abbattuta su di me come un'accetta.  Dopo che mi aveva insultato un pomeriggio (vedi i link: http://sclerosette.blogspot.it/2010/05/un-po-stufa.html http://sclerosette.blogspot.it/2010/06/i-nuovi-mostri-continua.html), rovesciandomi tutto il suo malcontento addosso mi scrisse per mail: "Stai con uno che ti ha fatto abBorti', vergognati". Abbortire con due "b". Brava Valeria. La tua comprensione e bontà d'animo è pari alla tua conoscenza dell'ortografia e ti sarà d'aiuto nella vita.
A volte penso che avrebbe potuto essere sano e oggi avrebbe cinque anni. Poi, anche la mia psicoterapeuta e medico internista mi fa riflettere e mi dice che sarebbe stato sano quanto le probabilità di vincere alla lotteria:). Un'altra dottoressa mi ha confermato che come minimo avrebbe avuto dei problemi neurologici. Spesso mi arrabbio con Max per questa storia, ma come dice sempre la mia psicoterapeuta, non ha scopato da solo, eravamo in due!
Non ho avuto il coraggio di scrivere questa storia prima. Era una ferita dolorosa. Adesso è arrivato il momento di gettarsela alle spalle, senza dimenticare. E magari questa storia aiuta qualcuna di voi. Fate attenzione perché ho letto una notizia sconvolgente in questi giorni: adesso sarebbe possibile, anzi consigliabile continuare la "cura" di interferone anche durante la gravidanza! Non vi affidate ciecamente a quello che vi dice il medico: cercate voi stessi! Che cosa è cambiato da ASSOLUTAMENTE NO a NON C'È PROBLEMA?!


lunedì 16 novembre 2015

NON ESISTONO EPATITI VIRALI MA SOLO EPATITI TOSSICHE


L’INCUBO OSSESSIVO DELL’EPATITE VIRALE
Il primo errore è quello di pensare alla epatite-C (poco importano le lettere dell'alfabeto comunque) come a qualcosa di preso altrove ed esternamente, come a qualcosa di contagioso e virale. Il secondo errore, legato com'è ovvio al primo, sta nella sensazione ansiogena di essere appestata. Il terzo errore sta nella ricerca ossessiva del prodotto magico e del terapeuta magico in grado di farti guarire..

TELEFONATA

Miglioramento dieta e liberazione da un macigno che mi perseguita

Buongiorno a lei. Mi chiamo Silvana, ed ero presente alla sua conferenza di Bergamo del 29 maggio.
Ho cominciato già il giorno dopo a rivoluzionare la mia dieta, alimentandomi di sola frutta.
Mi trovo benissimo.
Ammetto però di provare a volte qualche fastidio e qualche gonfiore intestinale.

A cosa è dovuto?

Lo scopo principale della mia scelta vegana è quella di saltar fuori per sempre dal ghetto psicologico in cui mi ha messo la medicina, catalogandomi, prove alla mano, come portatrice sana di antigene AU positivo.

Il tarlo dell’epatite B
L’epatite B la contrassi, quando ero ancora bambina, da mia sorella che già ce l’aveva.
Veri problemi non me li ha mai dati.
Mi ricordo solo che tra i 16 e i 19 anni ci furono dei periodi di debolezza presto superati.
Per il resto sono stata sempre sana, e mi sono comportata liberamente da persona sana e normale.
Ho anche la gioia di essere madre di due bambini, sani e testati, dal fegato e dal sangue perfetto.
Ma il tarlo, di essere stata dichiarata portatrice di un morbo, continua a rodermi da sempre.

RISPOSTA

Occorre riadattare progressivamente il corpo alla frutta e al cibo reattivo della natura

La disabitudine alla frutta, e a riempirsi l’intestino di materiale fibroso e cellulosico naturale, può richiedere qualche tempo e qualche adattamento.

Se c’è invece del materiale alcolico, oppure del materiale putrefattivo, come residuo di situazioni precedenti, è opportuno ricorrere a un paio di giorni di riposo fisiologico totale, ovvero di digiuno a sola acqua leggera, seguendo il solito schema per la ripresa nutritiva a base di frutta, prima di ri-approdare al veganismo più o meno crudista.

Se potesse parlare e diventare persona, il fegato prenderebbe a sassate qualcuno
Ogni problema di fegato viene risolto al meglio da questo tipo di alimentazione.

Direi anzi che, se potesse parlare il fegato, diventerebbe amico inseparabile di noi igienisti naturali, mentre prenderebbe a sassate molta altra gente, dentro e fuori gli ospedali e le cliniche del mondo intero.

Parlare di fegato significa parlare dell’essere umano, essendo esso l’organo più importante e più complesso, più strategico e vulnerabile che ci portiamo addosso.

La parola epatite significa infiammazione ed ingrossamento del fegato.

Pagine e pagine insulse e svianti, dedicate a catalogare e demonizzare virus di ogni specie

La medicina dovrebbe descrivere l’epatite nei suoi manuali come processo necrotico infiammatorio, causato dall’ignoranza nutrizionale e dagli stravizi della popolazione, e invece non lo fa.

Non lo fa perché tale ignoranza e tali stravizi sono stati ingenerati, sostenuti e propagati in prima persona da lei stessa.

Ecco allora che scrive quanto segue: Per epatite virale acuta si intende un processo necrotico-infiammatorio del fegato causato da numerosi virus.

Seguono poi pagine e pagine dedicate al virus A, B, C, D ed E, tutti isolati, caratterizzati e catalogati, tutti messi in bacheca e resuscitati, trasformati ciè da povere mummie innocenti ed imbalsamate, in entità viventi e malandrine, in autori di orrendi misfatti.

Il trionfo della ciarlataneria medica che pretende di prevalere sulla scienza igienistica

Da pochi anni, prosegue il manuale, è stato isolato il virus G e già si ipotizza l’esistenza di altri virus epatrotopi responsabili di sporadiche forme cliniche.

Non più solo il picornavirus (HAV) dell’epatite A, l’hepadnavirus HVB dell’epatite B, il non-A non-B NANBH dell’epatite C, il deltavirus HDV dell’epatite D, il calicivirus HEV dell’epatite E, ma anche altri virus ancora, responsabili, a dire dei virologi, dell’insorgenza di epatiti minori, quali il citomegalovirus, il virus di Epstein-Barr (buono per tutte le salse) e l’herpes virus.

Se c’è una sezione dei manuali di medicina dove si può parlare del trionfo dell’ignoranza e del dogmatismo, della ciarlataneria che prevale sulla scienza, del servilismo che prevale sulla trasparenza, ebbene la troviamo proprio nelle pagine dedicate al fegato.

Da una medicina con la coda di paglia, non si può pretendere di più

Il che non è affatto casuale. Una medicina che non è capace di insegnare a mangiare alla gente.

Una medicina che è la prima responsabile dell’ipertrofia epatica che ingrossa il fegato umano con la cadaverina e i suoi grassi, rendendolo flaccido e sproporzionato, e lo scarnifica internamente coi vini, col fumo, coi farmaci e col caffè, non poteva certo trovare qualcosa di meglio e qualcosa di più scientifico, se non quello di aggrapparsi ai mostri post-medievali di Pasteur.

Le ormai celebri cliniche Pritikin di Santa Monica e Miami, guariscono a raffica gli artisti di Hollywood ma anche i comuni mortali
Noi igienisti sappiamo con sicurezza 100% che l’uomo non ha bisogno di mangiare grassi di alcun genere, e tantomeno proteine cosiddette nobili.

Le cliniche anti-grasso del dr Robert Pritikin, a Santa Monica-California e Miami-Florida, hanno sfornato in 20 anni 100 mila guarigioni da patologie legate al grasso.

Conosciamo troppo bene l’odio che il fegato prova verso il grasso che arriva per canali sbagliati
Sappiamo troppo bene che il fegato, essendo la maggiore ghiandola dell’organismo, è capace di oltre 500 funzioni biochimiche complete, e che non gradisce assolutamente ricevere altri compiti aggiuntivi e contro-natura, come quelli di fargli arrivare materia grassa non dall’intestino (dove tale materia è accompagnata e bilanciata dai restanti nutrienti), ma direttamente dal sangue viscoso e lipotossico, in una modalità non prevista e non pianificata.
Noi abbiamo individuato nel grasso alimentare, nella proteina nobile, nella lipotoxemia e nella B12 i grandi nemici dell’umanità. L’esatto contrario della medicina al potere.
Sappiamo troppo bene come i grassi naturali e bilanciati esistenti in natura come l’acido linoleico, stanno persino nella foglia della lattuga, che ne contiene nella misura del 9% del suo totale calorico.
Sappiamo troppo bene come il grasso nella dieta umana rappresenti sempre un grave insulto al fegato.

La medicina no, non lo sa affatto, e non lo vuole nemmeno sapere.

Sappiamo troppo bene come l’infante innocente meriti tutela e rispetto, e non sfruttamento medico-pediatrico-vaccinatorio.

Sappiamo troppo bene come il bambino sia da svezzare con materiale fruttariano dal contenuto grasso-proteico identico al latte materno umano, per non creargli traumi epatici, renali, diabetici e ghiandolari, che renderanno problematici e a rischio i suoi anni a venire.

Le malattie al fegato, come tutte le altre del resto, sono malattie tossicologiche e non batterico-virali

Noi sappiamo pure che il paese a più alto tasso di cancro al mondo è l’America, e che il cancro al fegato degli americani non è per niente una rarità.

Ma conosciamo pure alcune statistiche incredibili ed apparentemente fuori dalla logica, dove paesi in genere molto più sani degli Stati Uniti battono gli USA in termini di cancri al fegato, e non certo per presenza virale, quanto per colpa accertata delle aflatossine, muffe che penetrano nella buccia delle arachidi e delle noci brasiliane, e che si sviluppano pure sul riso precotto, facendo necrotizzare il fegato dei malcapitati.

Le prove di quanto sosteniamo sono lampanti ed inequivocabili

Alla fine si contano i morti e ci si accorge che in un anno ci sono in Sud Africa 27 volte (2700%) più cancri al fegato che in USA, e che nel vicino Mozambico ci sono 270 volte 27000%) più cancri al fegato che in USA, ovvero per ogni 100 cancri epatici in USA, a Lorenzo Marques ce ne stanno ben 27 mila The Health Revolution, Ross Horne).

Tutto questo a semplice dimostrazione che le malattie del fegato, come del resto tutte le malattie classificate come virali ed infettive, sono rigorosamente solo e sempre malattie tossicologiche, dove le cellule delicate e friabili di un fegato bistrattato e offeso si decompongono in altrettanti detriti cellulari, chiamati impropriamente virus da chi ha vista-corta e interesse-lungo a chiamarli tali.

Se non fosse così, come si potrebbe spiegare che, senza alcun farmaco, e con la semplice acqua distillata dei digiuni, l’igienismo detossifica per sempre gli ammalati di epatite A-B-C-D-E?


Accompagnare le malattie non significa affatto causarle, ma esserne conseguenza

Come ho più volte argomentato in decine di tesine su batteri e virus, sull’Aids e le altre malattie inventate in continuazione per spaventare, colonizzare e schiavizzare la popolazione umana, i batteri sono vivi e accompagnano da sempre le nostre malattie per banchettare con le porcherie che consumiamo e col materiale virale non riciclato che produciamo, per cui risultano essere nostri preziosi soci collaboratori.

I virus invece sono ancora più innocenti e più amici intimi, essendo pezzi di gesso di noi stessi che se ne vanno per sempre senza fare alcun danno, e che si accumulano e sporcano leggermente i nostri condotti, solo quando si blocca il ritmo metabolico a causa dei nostri stravizi alimentari o dei traumi che subiamo.

Micro-residui inanimati che accompagnano le nostre patologie ma non le causano in alcun modo.

La cellula che muore, muore davvero, e diventa materiale inerte ed inanimato

Quando la vita della cellula viene a terminare, essa muore e si disintegra per l’azione dei tritacellule chiamati lisosomi.

Miliardi di molecule di Dna vengono liberate assieme ai detriti cellulari morti.

Quando una cellula muore essa muore davvero e per sempre.

Rimane materia inerte e priva di funzioni.
Viene normalmente scaricata dal corpo assieme agli altri rifiuti metabolici.
Ed è questa materia che viene chiamata virus (virus endogeni o interni, per differenziarli da quelli esogeni o esterni che la gente assorbe dall’aria, dall’acqua e soprattutto da eventuali cibi di origine animale).

Se c’è un microbiologo al mondo capace di contestare questi fatti incontrovertibili, si faccia pure avanti.

I sassi la sanno lunga
La materia morta non causa niente, al di fuori del fastidio di materiale accumulato che diventa semplicemente tossico ed ingombrante se non viene ripulito costantemente.

Ed è chiaro anche ai sassi che le malattie non possono essere causate dai virus, dai batteri o dai cosiddetti agenti infettivi.

E’ chiaro anche ai sassi che la malattia, non finale e non degenerativa, è una purificazione corporale, un processo avviato dal nostro sistema immunitario per espellere le tossine accumulate a causa dei nostri impropri stili di vita (proteine e grassi animali, mancanza di aria e di sole, mancanza di esercizio e di sonno, eccesso di stress, ecc).

La favola imbecille e delinquenziale dei virus vivi

La favola imbecille e delinquenziale dei virus vivi comincia coi microscopi elettronici degli anni 30, quando la sconfitta pasteuriana aveva lasciato con le gomme a terra l’intera classe medico-virofila.

Era assai conveniente proseguire per quella strada, preferendo l’inganno medicale alla trasparenza igienistica.

Ma per quanto si aggiungessero lenti e magnificazioni, per quanto si desse da fare il dr Rife per mantenere illusoriamente vivi non solo i batteri ma persino i virus (vedi mia tesinma La mononucleosi e la traballante scienza del dr Rife, del 24/5/10), era lapalissiano che i virus non erano e non sono dotati in nessun caso di alcuna mobilità, non richiedono e non praticano alcuna forma di nutrimento, non producono alcuna urina o alcun escremento, non sono sporcaccioni e non vanno mai in cerca di avventure galanti o tantomeno riproduttive.

Detriti che si comportano da detriti, da veri rudinàz per dirlo in lingua friulana
Sono veri e propri detriti che si comportano da detriti.

Differiscono in dimensioni, disegno, struttura perché le stesse cellule del corpo (e relativi mitocondri) sono differenziate notevolmente a gruppi, a seconda delle loro funzioni e dei loro organi di appartenenza.
Cattiva coscienza e superstizione

Queste verità sono incontestabili e dimostrano come la medicina, per quanto circondata sia di strumenti e di tecnologia diagnostica avanzata, sia malata profondamente di cattiva coscienza e di profonda superstizione.

A farne le spese è la gente come te.

Vivi tranquilla e felice perché sei sana come un pesce.

E lo sarai ancor di più quando perfezionerai ulteriormente le tue abitudini alimentari.

I tuoi bambini privi di epatite sono la dimostrazione e la prova del nove di quanto tarocca e mistificante sia la medicina contemporanea.

Un enorme lazzaretto con monatti, untori e barellieri

I tuoi bambini sani, ai quali hai dato il tuo sangue e il tuo latte, oltre che tutte le carezze che si meritavano, metteno in evidenza le incongruenze e i limiti mentali di un’intera scuola oscura e medievale più del Medioevo.

Una scuola che, invece di puntare al progresso della salute e della conoscenza scientifica, cerca di ridisegnare il mondo a sua immagine e a sua convenienza, trasformandolo in un enorme lazzaretto e in un enorme lebbrosario, dove monatti, untori e barellieri vanno fuori e dentro in continuazione con corpi contagiati e carichi di pesti bubboniche sezionate e catalogate, e con i camici bianchi in mezzo alla disperazione, a dirigere impettiti ed autoritari l’immondo traffico sottostante.

Dove stanno i veri appestati

Non ci sono differenze tra la tua sieropositività e quella dei sieropositivi Hiv.
Tutte vittime di infami imbrogli.
I veri appestati stanno dentro le strutture e dietro le cattedre, dietro le istituzioni e dietro i Nobel.
L’unico contagio al mondo è quello dell’ignoranza, ed anche quello del venale opportunismo.
Stanno dentro i governi e i parlamenti.
Stanno nei libri di testo di medicina e biologia.
Stanno nelle chiese mediche di Atlanta, succursali della Casa Bianca, ma anche nei palazzi del potere di Pekino, di Hongkong e di Tokyo.
Stanno dentro le compagnie farmaceutiche e dentro gli studi televisivi.
Come dire, mal comune mezzo gaudio.
Sono i monatti del 21° secolo.


Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo


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martedì 10 novembre 2015

Il potere delle convinzioni


Le convinzioni sono delle generalizzazioni, distorsioni o cancellazioni che costituiscono la “certezza” della nostra realtà, influenzando i nostri punti di vista, il nostro centro interiore, i nostri comportamenti, stati d’animo e aspettative. Più semplicemente sono ciò che per noi è vero, (giusto o sbagliato), vale a dire la nostra realtà. Rappresentano quindi una componente chiave della nostra struttura profonda, insieme ai nostri criteri e i nostri valori. Per struttura profonda si intende la struttura propria, di ciascun essere umano, che dà significato alla realtà che ci circonda. Le nostre convinzioni sono come delle storie che ci raccontiamo, quindi quanto è “vero” e quanto è invece “illusione” nella nostra realtà individuale?

Penserete che le convinzioni nascano soprattutto da esperienze personali o che siano generate da noi stessi, invece molto spesso provengono anche da esperienze raccontate da amici, genitori, insegnanti, stampa e media in generale. 

Le convinzioni possono essere più o meno forti o deboli, potenzianti o limitanti. Quelle potenzianti permettono di vivere scelte utili al raggiungimento di mete nella vita e alla nostra realizzazione. Quelle limitanti restringono o limitano del tutto gli obiettivi e i desideri che si hanno. È possibile catalogarle anche in base alla loro utilità, vale a dire se sono utili o meno ad una determinata persona, in un dato contesto sociale e in un tempo preciso.

Nel suo libro “Il Potere della Parole e della PNL” , Robert Dilts (insegnante e ricercatore della PNL) sostiene che le convinzioni possono essere di tre tipi:

  • Senza speranza (non potrò mai trovare l’amore, sarò sempre grasso..);
  • Impotenti (non ce la farò mai, non posso cambiare le cose…);
  • Non sentirsi degni (nessuno mi ama, non merito la stima degli altri…).

Ce ne sono ovviamente molte altre! Diamo un’occhiata a quelle che seguono e chiediamoci se qualcuna ci passa per la testa, limitandoci nelle azioni:

•     Io non sono abbastanza bravo;
Non merito …(amore, denaro…)
Io non sono degno
Io sono cattivo (es: io sono un cattivo genitore…)
Io mai….
E’ troppo tardi per me… (cambiare lavoro, marito…)
Deludo sempre la gente
Io non posso cambiare
Sono troppo egoista, fannullone, debole….

Io non sono bello, non abbastanza magro, non abbastanza intelligente….
        • Mio padre era un alcolizzato e ciò significa che io….
Non potrò mai trovare l’amore
        •     Tutti gli uomini non sono fedeli, tutte le donne sono….
Sarò sempre grasso
Ho un metabolismo lento
Odio l’esercizio
Il denaro è il male
Non sarò mai ricco
Non c’è mai abbastanza denaro per….
Il denaro rende infelice e soli
Il mio sogno non si avvererà

La più gettonata è senz’altro: Non posso farlo



Questi rimproveri, queste accuse che ci muoviamo, costituiscono il nostro dialogo interiore, vale a dire il modo in cui parliamo a noi stessi. Se ciò che diciamo ogni giorno è negativo, ne verremo influenzati altrettanto negativamente e ci procureremo una sensazione di malessere psico-fisica che può sfociare in malattie più o meno gravi. Del resto, avete mai visto la psiche andare a spasso senza il corpo? Viceversa un dialogo interiore costruito da frasi positive e incoraggianti cambia il nostro modo di approcciarci alla vita, trasformando anche un evento negativo o una crisi in un’opportunità. È importante ciò che ci diciamo e come ce lo diciamo, vale a dire quali parole usiamo e il tono con il quale ci rivolgiamo a noi stessi. Come si possono cambiare le convinzioni negative? Una delle tecniche suggerite da Dilts per sfondare il “muro" di una convinzione è il contro-esempio: trovare anche una sola eccezione alla regola che contraddica, mettendo in discussione, la regola stessa (vedi foto della 500 rossa!). Un’altra possibilità è quella di ampliare la propria mappa mentale, magari iniziando con la ricerca dei contro esempi alla convinzione limitante e poi continuando a scoprire che esistono altri punti di vista utili da poter adottare. Un esercizio facile da realizzare per minimizzare e ridicolizzare gli effetti nefasti delle nostre convinzioni negative e gli auto-rimproveri, è quello di ripeterci mentalmente la convinzione limitante utilizzando la voce di Paperino o Gatto Silvestro. Provate: “Non troverò mai l’amore…” oppure “…nessuno mi stima…” oppure “…Non combino mai nulla di buono”. 
Richard Bandler sul libro “Il potere dell’inconscio e della PNL” scrive: 

Quindi considerato quanto potenti possono essere le convinzioni, fermatevi un attimo e pensate alle cose più meravigliose che voi potreste avere, o fare, se semplicemente prendere la convinzione che vi impedisce di imparare qualsiasi cosa nuova in modo incredibilmente felice e veloce, la cambiaste. Come sareste, se foste in grado di sfruttare al meglio la capacità della vostra mente  ha di alterare i propri stati, in maniera tale, ad esempio, da poter aprire gli occhi e vedere che avete creato qualcosa di meraviglioso e fantastico…[…]”, p.139.

Un esercizio suggerito dallo stesso Bandler, nel testo sopracitato (pp. 139-140), consiste nello scrivere su un foglio le convinzioni che vorremmo abbandonare e i cambiamenti da inserire al loro posto in due colonne distinte. In una terza colonna appunteremo dettagliatamente in che modo la nostra vita migliorerebbe, fatti questi cambiamenti. Bandler consiglia di essere specifici in termini sensoriali, descrivendo nel dettaglio cosa vedremmo, che suoni sentiremmo, che sensazioni, odori e gusti percepiremmo una volta apportati questi cambiamenti. Una riflessione dell’autore è che “una convinzione può cambiare soltanto se cambia il modo in cui la convinzione è archiviata nel cervello. Per poter distinguere tra qualcosa di possibile e qualcos’altro di impossibile, è necessario che le due convinzioni differiscano in qualche maniera”.
Un altro elemento degno di nota è che il nostro cervello impara velocemente e, se le informazioni vengono date troppo lentamente, non impara perché non è in grado di individuare schemi ricorrenti. È su questo principio che si basa lo “swish”, la tecnica di rimpiazzo delle convinzioni limitanti con quelle positive.


La PNL offre altre tecniche per cambiare le convinzioni negative: le submodalità, le ancore e anche i metamodelli offrono un grande spunto di riflessione e cambiamento. L’importante è trovare la risposta giusta dentro di noi e lanciarsi andare nel cambiamento senza timore.



Il Potere dell'Inconscio e della Pnl Voto medio su 11 recensioni: Da non perdere

mercoledì 9 settembre 2015

La spensierata farsa della medicina convenzionale


No eziologia? Ahi ahi ahi!! - La spensierata farsa della medicina convenzionale

Eziologia? E che è? E’ una parola che ho imparato da qualche anno e di tanto in tanto per farmi “bello” la uso nelle mie insensate elucubrazioni, alla fin fine è un termine come un'altro, ma se attiene alla nostra salute assume un'importanza vitale. Intanto la sanità ha pensato bene di creare dei sinonimi più specifici tipo eziopatogenesi; sapete com’è la medicina ufficiale no? Deve sempre complicare le cose semplici ed inserirci un po’ di “pathos” altrimenti non c’è lo stesso effetto(paura) sul nostro subconscio. Tornando al termine eziologia ecco cosa recita wikipedia: Il termine eziologia deriva dalla lingua greca (aitia = causa e logos = parola/discorso) ed è utilizzato in medicina, diritto, filosofia, fisica, teologia, biologia e psicologia in riferimento alle cause che provocano i fenomeni. In linea generale, si tratta dello studio e dell'approfondimento sul motivo per cui alcuni eventi o processi si verificano, o persino sulle ragioni che si nascondono dietro determinati avvenimenti.

Questa parolina è molto, ma molto importante per la nostra salute e vi dico il perché.
In medicina pare sensato ritenere che conoscere le cause di una patologia sia utile a meglio fronteggiarla e fin qui non credo che ci sia nulla da eccepire, ma comprendere l’entità dell’intera "vicenda" può farci vedere chiaro sul reale funzionamento(?) della medicina tradizionale.

Visto che sono molto ignorante vi parlo "come mangio" e vi faccio un esempio per meglio descrivere il fenomeno e le sue implicazioni sulla nostra vita:
-se faccio a pugni con i tifosi della squadra avversaria tornando a casa accuserò dei forti dolori alla stomaco dove sono stato raggiunto da pugni e calci, non vado certo “nel pallone” per tale malessere poiché sono cosciente cosa l’ha determinato e di sicuro non prenderò un digestivo per tale dolore, al massimo metterò una crema sulla parte dolente;
-se invece torno a casa da una cena dove ho mangiato dieci salsicce e bevuto 2 litri di birra ed una paio d’amari anche in quel cas0 avrò dei forti dolori allo stomaco e non ne sarò spaventato sempre per il fatto che conosco la genesi di tale condizione, al massimo prenderò un digestivo e chiaramente non mi sognerei mai di applicare una crema sulla pancia dolorante.
E’ chiaro no? 

Ora mettiamo che io vada dal dottore e gli dica che ho mal di pancia senza dirgli altro probabilmente il dottore non la farà poi tanto lunga e mi prescriverà un digestivo?
No, non è vero, perché il dottore mi chiederà cosa è successo e poi deciderà sul da farsi. Questo comportamento che appare sensato è invece paradossale se si pensa che il dottore fa il suo dovere come si conviene, ma lo fa solo per queste sciocchezzuole, infatti se invece gli porto le mie analisi cliniche con i marker tumorali della prostata “a palla”, o qualcosa di ancora più grave, non farà assolutamente nulla, chiude ogni rapporto e mi manda dallo specialista(chirurgo) che non si mette certo a discutere sul come e sul perché, lui agisce come da protocollo e basta! Insomma stiamo parlando di uno specialista(oncologo) che ha studiato così tanto quindi qualsiasi cosa dirà sarà "legge", una sorta di dio che deciderà della mia vita, senza neanche sapere chi sono!

In pratica è come essere in mano a dei robot ai quali il tuo vissuto personale non importa assolutamente nulla pur essendo di primaria importanza per meglio comprendere ed agire sul tuo male.

In passato moltissime malattie la cui origine era del tutto ignota o errata sono state curate con cure mediche scellerate e potentissimi farmaci con il lodevole intento di debellare l’epidemia, tuttavia queste cure hanno causato molte migliaia di vittime. Solo di recente si sono scoperte le cause(presunte) di molte vecchie passate patologie che quindi hanno consentito di debellare tali mali o affrontarli in maniera più oculata e risolutiva (es. la pellagra).

Nel mondo delle cure tradizionali più si scava a fondo e più si scopre che la causa(eziologia) delle nostre malattie e quasi del tutto sconosciuta, infatti non troveremo mai una risposta esaustiva ed appagante alla nostra sete di conoscenza. Cercando l’eziologia ufficiale di un nostro malessere, sia esso un semplice raffreddore, la cui colpa è stata attribuita ad un centinaio di virus differenti in base alla stagione e all’anno(!?), o che si tratti di un tumore alla prostata, al seno, al polmone, alle ossa, alla sclerosi multipla, la leucemia e compagnia bella, quantomeno ne rimarremo delusi.

Se vi venisse la malsana idea di ricercare l’eziologia di alcuni dei mali più conosciuti di questi ultimi tempi non potrete non incappare nelle seguenti risposte: “le cause specifiche del ..... rimangono ancora sconosciute”; che a mio avviso è la più onesta. In altri casi ci saranno elencati una moltitudine di cause che potrebbero dar luogo alla patologia e in altri casi invece al posto dell’eziologia si potrebbe incappare in un altro termine ad hoc: fattori di rischio con un lungo elenco di situazioni che determinerebbero un rischio di insorgenza della malattia, le cause non vengono nemmeno accennate. C’è da dire però che alcune volte si trovano anche risposte specifiche, salvo poi andare a fondo e trovarle prive di fondamento.

Se non si era ancora capito, la nostra salute la stiamo(stanno) curando ad occhi chiusi, all’oscuro di una conoscenza fondamentale senza la quale le probabilità di successo sono irrisorie, insomma e come se mettessimo una crema sulla pancia dopo un’abbuffata e prendessimo un alka-seltzer dopo aver fatto una scazzottata.

Sembra assurdo, ma purtroppo è l’amara verità.
Ora sarebbe interessante capire perché nonostante gli enormi progressi in campo medico ci troviamo in questa situazione; come mai si brancola nel buio dell’ignoranza su una questione tanto importante quanto la salute?
E qui la risposta potrebbe farci male, destabilizzarci: non si trova perché non la si vuole trovare e per non farlo pesare ai ricercatori del campo cosa hanno fatto? Hanno escogitato un modello di indagine farlocco e lo hanno continuamente lodato tanto che nessuno lo mette più in dubbio, pur essendo fallace sotto molti punti di vista. Insomma oggi ci si ritrova a “pescare tonni in alta montagna con un retino” è sbagliato sia il metodo, sia il luogo. 
Tutto questo ha comunque uno scopo ben definito si chiama profitto, ma non solo.

Il metodo d’indagine è altamente riduzionistico, meccanicistico e troppo frammentato (specializzazioni), si cerca una qualsiasi correlazione tra diversi "eventi", di solito batteri, virus, funghi ecc, e gli si addossa la colpa di esserne i responsabili, senza chiedersi perché ci sono e cosa stanno veramente facendo, il tutto basandosi su dogmi prestabiliti a monte e mai messi in discussione.

E’ un discorso che richiederebbe un notevole approfondimento, ma credo che le basi di tali metodologie medico-scientifiche debbano essere conosciute, bisogna essere consci del fatto che quando si prende un farmaco spesso si sta ingerendo un miscuglio il cui effetto potrebbe essere l’esatto opposto di quello che ci serve per guarire (es. la chemioterapia, gli antibiotici, antiinfiammatori, antidolorifici ecc.) e quindi il corpo è obbligato a fare un doppio o triplo lavoro per poterne uscire; fortunatamente che la mente da un grande supporto in questi casi e ci sovviene con l’effetto placebo, di un’efficacia straordinaria ampiamente verificata, che consente il mirabile superamento della malattia e dell’intossicazione farmacologica che noi ci aggiungiamo.

Per concludere considero questa fantomatica parola molto importante per la nostra salute perché conoscendo la reale causa del mio star male:
o       non adotto cure mediche sbagliate o inutili (es. vedasi le malattie mentali) che chiaramente non possono arginare il mio malessere;
o       non si ingenera nella mia mente la paura di un male “sconosciuto” ed ingiusto che chiaramente non so come affrontare, nonostante le moderne cure sanitarie(vedasi tumori, leucemie, sclerosi ecc.);
o       il sintomo(dolore) diventa ragionevole, giusto e quindi ben più sopportabile(vedasi mal di schiena e dolori ossei in generale, emicranie ecc. ecc.) poiché acquisisce un suo senso;
o       posso scegliere preventivamente di stare lontano o quantomeno di limitarne il “contatto” con la causa facendo vera prevenzione o posso ridurne la gravità.

Non so se vi è mai giunta all’orecchio questa astrusa parola, ma ora avete un’idea della sua importanza e quanto possa fare la differenza per il nostro benessere disporre di tale informazione essenziale.

Se non conosciamo le motivazioni che ci portano a stare male come possiamo condurre una vita serena?
E se ci fosse la possibilità di conoscere l’eziologia di ogni nostra malattia ci piacerebbe saperla?
Se sperate che qualcuno ce la venga a dire forse è perché non conoscete bene "mamma sanità" ed i suoi veri scopi, in caso contrario sapete già che ci dobbiamo dare da fare per cercarla e prendere parte attiva nella nostra vita.

Marcello Salas

venerdì 4 settembre 2015

Veneto anti-gender: eterosessuale è bello! A scuola per imparare da che parte stanno i giusti

di Eretica 04/09/2015
In Veneto fanno a gara a chi tira fuori l’idea più discriminatoria e autoritaria. Chi mette al bando libri per bambini, chi mette al bando gli stranieri e chi invita la Regione a vietare la fantomatica ideologia del gender che l’Associazione Italiana di Psicologia ha dichiarato assolutamente inesistente.

Il Veneto approva una mozione anti/gender che invita a dire che è sbagliato essere gay e, in compenso, propone corsi di esaltazione dell’eterosessualità nelle scuole. Difficile commentare un tale cumulo sciocchezze basate su pregiudizi e vari livelli di fobia. E se non è fobia quella che spinge queste persone a immaginare complotti universali di presunte lobby gay che starebbero colonizzando il mondo ditemi voi di che si tratta.

La mozione [qui il testo], per iniziativa di un consigliere di Fratelli d’Italia, è stata approvata con 24 voti favorevoli e 9 contrari. Si chiede che “La scuola non introduca ideologie destabilizzanti e pericolose per lo sviluppo degli studenti quali l’ideologia gender”. Sempre quella roba lì che non esiste, insomma.

Dopo vari bla bla per ricordare che in Italia l’unica famiglia al mondo può essere formata da un uomo e una donna e che i bambini dovranno nascere “per mezzo di” ed essere educati “da” un uomo e una donna, si ricorda che la differenza biologica equivale alla differenza di genere e dunque se nasci con la vagina ti educheranno per farti diventare femmina, corsi di economia domestica compresi, e se sei maschio ti educheranno a fare il giovane balilla.

Per far ritenere legittima e urgente la richiesta di divieto di introduzione del “gender” nelle scuole, chi scrive la mozione si serve di una serie di analisi prive di fonte che avranno l’effetto di produrre terrorismo psicologico. Da dove viene la notizia secondo cui l’educazione all’affettività sarebbe sinonimo di educazione alla genitalità? Chi ha diffuso la falsa teoria secondo cui i bambini sarebbero indotti a masturbarsi in classe? Chi dice che dove esistono corsi di affettività i giovani diventerebbero stupratori (o stuprati) in erba, dipendenti dalla pornografia, pedofili e gravide nell’adolescenza?

Quali morbose paure possono far sì che si abbiano in testa simili mostri? A quali studi ci si riferisce quando si parla del ritardo dell’attività sessuale come mezzo per ridurre fattori di stress, depressione “in special modo nelle ragazze”? Vale a dire che le ragazze dovranno restare vergini fino al matrimonio? Davvero? (prevedo una pernacchia dalle adolescenti di tutto il mondo).

Perché si usano i verbi “giustificare” e “normalizzare” in riferimento a orientamenti non eterosessuali? Non è mica un crimine essere gay, lesbiche o trans. O lo è?
In quanto ai libretti redatti dall’Unar e criticati con argomenti al limite della follia, chiunque abiti in paesi più civili direbbe che l’educazione al rispetto della diversità è necessaria. E a chi si oppone, per inciso, poi non dite che l’integralismo incivile è quello musulmano.

E cos’è questa cultura del sospetto per cui l’educazione al rispetto dei generi, a prevenzione del bullismo omofobico, dovrebbe ritenersi un cavallo di troia per fare attecchire la perfida ideologia del gender? Nelle scuole la religione cattolica troieggia già da parecchio tempo e anche questa mozione a me pare un pretesto per fare diventare plausibile quello che in forma politically correct non si può dire.

Non si può dire che il gay vi fa schifo e che la lesbica pure, per non parlare di transgender. E’ più politicamente corretto dire che i buoni in realtà non sono così buoni e che le vittime sono quei soggetti che hanno oppresso donne, uomini, gay, lesbiche, trans, bisex, per imporre loro una visione morale che di sicuro non appartiene a tutti. Mettetevelo in testa che al mondo non tutt* sono etero.

Si scrive ad un certo punto, nella mozione, che “la persona deve essere ritenuta un tutt’uno di corpo e mente: non può esistere un corpo contenitore ed un io sganciato dalla dimensione corporea; non si può scindere la componente biologica sessuata dalla componente psicologica relazionale”. Praticamente si sta dicendo che se sei gay, lesbica o trans tu sei malat@.

E poi perché si dice che si vogliono azzerare le differenze? Chi vuole veramente farlo casomai è proprio chi stabilisce che quel che non è etero è sbagliato. Siete voi che azzerate le differenze e non chi sostiene che siamo tant* divers* e che ci deve essere spazio per tutti a questo mondo. La diversità non è una questione binaria che si gioca tra uomo e donna. Le donne sono diverse tra loro e così gli uomini. I generi e gli esseri umani sono tanti e diversi e non accettare la diversità, continuando invece a imporre un’idea vecchia e autoritaria, significa volgere verso un’educazione tipica delle più rigide dittature.

Infine, spiegatemi, quando parliamo di scuola, cosa significa che si “privilegia la famiglia come “società naturale fondata sul matrimonio”, della quale riconosce gli speciali diritti, diversamente da ogni altro tipo di unione” e che “si educhi a riconoscere il valore e la bellezza della differenza sessuale e della complementarietà biologica, funzionale, psicologica e sociale che ne consegue”?

Io la leggo così: tu non puoi venire a dirci che bisogna rispettare i gay perché questo porta ad ogni tipo di schifezza, incluso il fatto che i cattolici, omofobi, si sono ricordati di inserire la tutela dell’utero delle donne (giù le mani!) affinché non sia prestato per figli da dare in affido a genitori gay. La famiglia è quella roba lì. E a scuola bisogna riconoscere questo fatto e, passando sopra i mille bla bla bla sull’autorità del genitore per la scelta dei modelli di educazione, giacché non tutti i genitori sono cattolici e non tutti la pensano come chi ha redatto questa mozione, i bambini vanno educati a “riconoscere il valore e la bellezza della differenza sessuale e della complementarietà biologica, funzionale, psicologica e sociale che ne consegue”. Chiamasi corsi di esaltazione all’eterosessualità.

Cosa vogliamo aggiungere infine? Avete dimenticato un corso per tenere le donne al proprio posto e per riportare i maschi a fare i militari per via di Dio, Patria, Famiglia e fascismi vari.

Io protesto. Voi, protestate con me?


Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/04/veneto-anti-gender-eterosessuale-e-bello-a-scuola-per-imparare-da-che-parte-stanno-i-giusti/2009402/


martedì 18 agosto 2015

Scoperte mediche non autorizzate


Le cure proibite osteggiate dalle multinazionali del farmaco


Prima il profitto, poi il paziente

I farmaci sono il frutto del lavoro di scienziati integerrimi, la cui esistenza è interamente dedicata a migliorare le condizioni del genere umano.

O almeno così siamo abituati a credere: un quadro idilliaco, che non corrisponde alla realtà già da molto tempo. Dall'inizio del Novecento a oggi, infatti, i medicinali sono divenuti prodotti commerciali a tutti gli effetti, che le multinazionali mettono in vendita per il proprio tornaconto economico.

La triste verità è che in questo campo c'è ben poco spazio per le questioni etiche.
Anche nella storia recente non mancano casi giudiziari accertati di inganni sull'efficacia dei farmaci, sul loro effettivo livello di pericolosità, sulla corruzione degli organi di controllo e dell'ordine medico. Il tutto letteralmente a danno e a spese dei pazienti, perché non è più la medicina a guidare l'industria del farmaco, ma il contrario.

Nella stragrande maggioranza dei casi i camici bianchi costituiscono solo manodopera qualificata al servizio di corporation che hanno trasformato la medicina nel terzo business più remunerativo del mondo.

Solo accettando questa verità potremo scoprire quanto è "malato" il mondo del farmaco e della ricerca stessa.

E ciò al punto che alcune rivoluzionarie scoperte medico-scientifiche sono state inspiegabilmente messe a tacere o del tutto screditate pur di non intaccare i guadagni assicurati da terapie più costose. Che sia una semplice coincidenza?

A volte, ascoltare la cosiddetta “altra campana” può salvarci la vita!

Scoperte mediche non autorizzate prende in esame una serie di scoperte che, per quanto censurate, screditate e bandite dall’establishment medico asservito a “big pharma”, trovano conferma in documenti, ricerche scientifiche e testimonianze di numerosi pazienti.

Molti malati sono infatti guariti da patologie ritenute incurabili (cancro, AIDS, autismo, sclerosi multipla ecc.), si sono alzati dalla sedia a rotelle o hanno migliorato le loro condizioni in modi che hanno fatto gridare al miracolo.

Marco Pizzuti mette finalmente a nudo i meccanismi che trasformano la propaganda commerciale delle grandi case farmaceutiche in “scienza medica” e che etichettano grandi/scomode scoperte alla stregua di “clamorose bufale”. Forte di una mole di dati clinici interamente verificabili, riporta fonti corroborate da interviste e dichiarazioni di eminenti luminari nel campo della sanità.

Elenca inoltre per la prima volta tutte le informazioni di contatto necessarie per poter consultare i “medici eretici” citati nel testo e trarre le proprie conclusioni.

"Fin da bambini ci è stato insegnato che la scienza medica lotta contro le malattie per difendere la salute. Nessuno però ci ha spiegato che la malattia rappresenta il terzo business a livello mondiale e che esiste un insanabile conflitto d'interessi tra salute del malato e profitto delle multinazionali. Appena ho iniziato a cercare seriamente informazioni sulle società che dirigono gli studi scientifici, ho dovuto constatare tutto ciò che si nasconde dietro l'industria farmaceutica.

II fatto più inquietante è la scoperta di un giro d'affari internazionale che ostacola il progresso della medicina per ragioni di profitto. In molti casi le cure di molte malattie terribili esistono, ma le multinazionali esercitano pressioni per tenerle nascoste.

Questo è il motivo per cui da anni la ricerca non fa passi avanti, nonostante i grandi investimenti pubblici e privati, mentre le scoperte più rivoluzionarie provengono quasi esclusivamente da scienziati accademici senza mezzi o addirittura da medici improvvisati.

Ora sono finalmente in grado di rivelare al pubblico le principali "cure proibite" che hanno come denominatore comune un basso costo di produzione o la non brevettabilità, ovvero quei "difetti" di mercato che si pongono oggettivamente contro gli interessi dell'industria farmaceutica".


Scoperte mediche non autorizzate
Voto medio su 8 recensioni: Da non perdere
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Anche in versione ebook
Scoperte Mediche Non Autorizzate (eBook) Marco Pizzuti Scoperte Mediche Non Autorizzate (eBook)

Le cure proibite osteggiate dalle multinazionali del farmaco

Marco Pizzuti

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sabato 15 agosto 2015

La soia fa bene?

Articolo  di Luciano Gianazza tratto da 

http://www.medicinenon.it/la-soia


La Soia

fagioli di soiaOgni anno, sembra che la ricerca sugli effetti della soia e dei suoi componenti sulla salute aumenti notevolmente. La ricerca non è così in espansione solo nelle aree del cancro, delle malattie di cuore e dell’osteoporosi. L’industria della soia sostiene che la soia abbia vantaggi potenziali che possono essere più estesi di quanto si pensava precedentemente. L’industria della soia multi-miliardaria in dollari insiste che i vantaggi per la salute che la soia offre superano di gran lunga qualsiasi pericolo potenziale. Quello che una volta non era che un raccolto secondario elencato nel manuale del Dipartimento degli Stati Uniti del 1913 (USDA), da utilizzare non come un cibo ma come prodotto industriale, ora copre 72 milioni di acri di terreno coltivato. Buona parte di questo raccolto sarà utilizzato per alimentare polli, tacchini, maiali, mucche e salmoni. Un’altra grossa percentuale verrà spremuta per produrre olio per margarina, grasso per pasticceria e condimenti per insalate.
Il progresso tecnologico rende possibile la produzione di proteine di soia isolate da ciò che in passato era considerato un sottoprodotto — l’elevata proteina della soia priva di grassi — e di trasformare qualcosa che sembra orribile e puzza terribilmente in prodotti che possono essere consumati da esseri umani. Gli aromi, i conservanti, i dolcificanti, gli emulsionanti e le sostanze nutritive sintetiche hanno trasformato quello che era il brutto anatroccolo dei cibi lavorati, la proteina della soia, in uno dei cibi miracolosi della New Age.
La soia viene commercializzata non tanto per la sua bellezza ma per le sue virtù. In passato, i prodotti a base di proteine di soia venivano venduti come additivi e sostituti della carne ma non sono riusciti a produrre un’adeguata richiesta da parte dei consumatori. L’industria quindi ha cambiato il suo approccio. “Il modo più rapido per conseguire l’accettazione di un prodotto nella società ora meno consumistica”, ha detto un portavoce di una azienda, “è far sì che il prodotto venga consumato per i suoi propri benefici nelle fasce più ricche della società”.
prodotti di soiaCosì ora la vendita della soia viene spinta verso il consumatore più agiato, non come cibo povero a buon mercato, ma come una sostanza miracolosa che eviterà l’insorgenza di malattie di cuore e cancro, delle vampate della gravidanza, costruirà ossa forti e ci manterrà per sempre giovani. La soia servirà da carne e latte per una nuova generazione di vegetariani. La soia non solo è priva di proteine complete, di zinco e ferro, ma contiene composti che bloccano l’assorbimento di proteine, zinco e ferro da altre sorgenti. I cibi a base di soia aumentano le richieste da parte del corpo di vitamina D e B12, elementi essenziali sia per la crescita e lo sviluppo normali.
Sostanze attive anti-tiroidee presenti in abbondanza nei cibi a base di soia inibiscono le funzioni della tiroide, conducono alla fatica e ai problemi mentali. I fitoestrogeni della soia possono inibire il normale sviluppo e nell’età adulta causare problemi di riproduzione e fertilità. Recenti ricerche hanno mostrato che questi fitoestrogeni sono implicati nello sviluppo del morbo di Alzheimers e della demenza senile — promuovono l”invecchiamento” del cervello. Tutti i cibi moderni a base di soia contengono MSG (glutammato di sodio) che causa problemi neurologici, incluso il comportamento violento. La giustificazione per incrementare il consumo di soia è basata sul concetto che dovremmo ridurre la quantità di grassi nell’alimentazione infantile. I grassi contengono molte sostanze nutrienti che sono vitali per la crescita e lo sviluppo normali, e contribuiscono alla funzioni corrette del cervello e del sistema nervoso. I bambini nel periodo della crescita hanno bisogno di più grassi, non meno. Privare i bambini dei grassi di cui essi hanno bisogno è un crimine. Più soia nei pasti delle mense scolastiche significa più assenteismo, più ferite, più problemi d’apprendimento, più ADHD e più violenza. Le insufficienze nutrizionali si accentueranno e aumenteranno le malattie. La crescita del profitto delle industrie della soia avviene a spese dei nostri bambini.
Solo negli USA vengono spesi 80 milioni di dollari dall’Unione dei Produttori di Soia per sostenere programmi atti a “rafforzare la posizione della soia sul mercato e mantenere e aumentare la presenza della soia e dei prodotti da essa derivati sui mercati nazionali ed esteri”. Anche società private come Archer Daniels Midland fanno la loro parte. In un anno l’Archer Daniels Midland ha speso 9 milioni di dollari in pubblicità. Le agenzie di pubbliche relazioni aiutano a convertire progetti di ricerca in articoli per quotidiani e pubblicazioni pubblicitarie mentre le lobby degli studi legali esercitano pressioni per leggi di governo favorevoli. Il denaro del Fondo Monetario Mondiale (IMF) delle Nazioni Unite finanzia impianti per il trattamento della soia in paesi stranieri mentre politiche commerciali libere permettono che grandi quantità di soia fluiscano ovunque. La spinta per più soia è stata inflessibile e globale nella sua portata.
Le proteine della soia ora sono presenti nella maggior parte del pane in vendita nei supermercati. Queste proteine vengono ora usate per trasformare “l’umile tortilla”, il pane di mais dei messicani, in una “super-tortilla” fortificata con proteine che darebbe una spinta nutrizionale a quasi 20 milioni di messicani che vivono in estrema povertà. In Inghilterra la pubblicità di un nuovo pane arricchito con soia prodotto dalle Panetterie Associate della Britannia, si rivolge alle donne in menopausa che cercano sollievo dalle vampate di calore. Le vendite hanno raggiunto le 250.000 pagnotte alla settimana.
L’industria della soia si è rivolta alla Norman Robert Associates, un’agenzia di pubbliche relazioni, per “ottenere l’inserimento di un maggior numero di prodotti di soia nei menu delle mense scolastiche”. L’USDA (Dipartimento dell’Agricoltura Americano) ha risposto con la proposta di togliere il limite del 30 % di prodotti a base di soia nelle mense scolastiche. Il programma permetterebbe un uso illimitato della soia nelle mense scolastiche. Aggiungendo la soia ad hamburger, tacos e lasagne, i dietisti possono mantenere senza difficoltà il contenuto grasso totale sotto il 30 % delle calorie, conformandosi perciò agli ordini del governo. Negli USA il latte di soia ha procurato i guadagni più elevati, spiccando il volo dai 2 milioni di dollari nel 1980 a 300 milioni di dollari nel 1999.
I miracoli della lavorazione, una bella confezione, pubblicità massiccia e una strategia di marketing che sottolinea tutti i possibili vantaggi che i vari prodotti apportano alla salute, sono responsabili dell’incremento delle vendite. Le vendite di latte di soia sono in aumento in Canada, sebbene là il latte di soia costi il doppio del latte di mucca. Impianti per il trattamento del latte di soia stanno spuntando in paesi del terzo mondo come il Kenya, ad esempio. Anche la Cina, dove la soia è realmente un cibo dei poveri e dove la gente vuole più carne, non tofu, ha optato per la costruzione di fabbriche di soia in stile occidentale piuttosto che sviluppare praterie da pascolo.

Il lato oscuro della soia

Solo alcuni decenni fa, la soia era considerata non commestibile — persino in Asia. Durante la dinastia Chou (dal 1134 al 246 AC) la soia era considerata uno dei cinque grani sacri, insieme a orzo, frumento, miglio e riso. Tuttavia, il pittogramma per la soia, che risale ai tempi precedenti, indica che non è stata mai impiegata come alimento, perché mentre i pittogrammi per gli altri quattro grani mostrano la struttura del seme e dello stelo della pianta, il pittogramma per la soia mostra la struttura della radice. La letteratura agricola del periodo parla frequentemente della soia e il suo uso nella rotazione dei raccolti. Apparentemente la semina della soia inizialmente veniva fatta come un metodo per fissare l’azoto nel terreno.
La soia non è servita da alimento fino alla scoperta di tecniche di fermentazione, un po’ di tempo dopo durante la dinastia Chou. I primi cibi di soia vennero prodotti facendola fermentare come tempeh, natto, miso e salsa di soia. Più tardi, probabilmente nel II secolo D.C., gli scienziati cinesi hanno scoperto che un puree di soia cotta poteva essere fatto precipitare con solfato di calcio (gesso) o solfato di magnesio (sale inglese) per fare un caglio liscio, pallido — il tofu. L’uso di prodotti di soia fermentati e precipitati presto si estese in altre parti dell’oriente, particolarmente in Giappone e in Indonesia.
I cinesi non hanno mangiato soia non-fermentata perchè avevano altri legumi come le lenticchie e perché la soia contiene grandi quantità di tossine o “anti-nutrienti” naturali. Primi fra tutti ci sono dei potenti inibitori di enzimi che bloccano l’azione della tripsina (enzima che scinde le proteine) e di altri enzimi necessari per digestione delle proteine. Questi inibitori sono proteine complesse, fortemente intrecciate che non vengono disattivate completamente durante la normale cottura. Possono produrre forti dolori allo stomaco, digestione ridotta delle proteine e insufficienze croniche nell’assimilazione degli amminoacidi. Le diete con elevate quantità di inibitori di tripsina causano l’ingrandimento e altre condizioni patologiche del pancreas, compreso il cancro. La soia contiene anche emaglutinina una sostanza coagulante che fa in modo che i globuli rossi del sangue si raggruppino insieme. Gli inibitori della Tripsina e l’emaglutinina sono inibitori della crescita. I composti inibitori della crescita vengono neutralizzati dal processo di fermentazione, cosicché una volta che i cinesi hanno scoperto come fare fermentare la soia, hanno incominciato a incorporare nella loro dieta alimenti a base di soia. In prodotti precipitati, gli inibitori dell’azione enzimatica si concentrano nel liquido piuttosto che nel caglio. Quindi nel tofu, gli inibitori della crescita sono presenti in quantità ridotte ma non eliminati completamente. La soia contiene anche sostanze che inbiscono le funzioni della tiroide.
La soia contiene elevate quantità di in acido fitico, presente nella crusca o nella cuticola di tutti i semi. È una sostanza che può fermare l’assorbimento di minerali essenziali — calcio, magnesio, rame, ferro e specialmente zinco — nel tratto intestinale. Benché non sia molto conosciuto dal grosso pubblico l’acido fitico è stato studiato accuratamente; ci sono letteralmente centinaia di articoli sugli effetti dell’acido fitico nella letteratura scientifica. Gli scienziati sono completamente d’accordo che i regimi alimentari a base di cereali e legumi con elevate quantità di fitati favoriscono l’ampia diffusione di carenze di minerali nei paesi del terzo mondo. Le analisi mostrano che il calcio, il magnesio, il ferro e lo zinco sono presenti nei cibi coltivati in queste aree, ma l’alto contenuto di fitati della soia e dei cereali impedisce il loro assorbimento. La soia ha un livello di fitati più elevato di qualsiasi cereale o legume che sia mai stato studiato, e i fitati nella soia sono estremamente resistenti alle tecniche normalmente usate per ridurli come la lunga e lenta cottura. Solo un lungo periodo di fermentazione ridurrà significativamente il contenuto di fitati della soia. Quando i prodotti di soia che vengono fatti precipitare come tofu sono consumati con della carne, l’effetto di bloccare l’assimilazione dei minerali normalmente causato dai fitati è ridotto. I giapponesi mangiano tradizionalmente una piccola quantità di tofu o miso come ingrediente di un brodo di pesce ricco di minerali, seguito da una porzione di carne o pesce.
I vegetariani che consumano tofu e caglio di fagioli di soia come sostituti della carne e dei prodotti caseari rischiano provocare una grave carenza di minerali. Gli effetti dell’insufficienza di calcio, magnesio e ferro sono ben noti, non così bene quelli dell’insufficienza dello zinco. Lo zinco è necessario per lo sviluppo e il funzionando ottimale del cervello e del sistema nervoso. Gioca un ruolo nella sintesi delle proteine e nella formazione del collagene. E’ coinvolto nel meccanismo di controllo del livello di zucchero nel sangue e in questo modo protegge dal diabete. E’ necessario per un sistema riproduttivo sano. Lo zinco è un componente chiave in numerosi enzimi vitali e gioca un ruolo anche nel sistema immunitario. I fitati presenti nei prodotti di soia interferiscono nell’assorbimento dello zinco in maggior misura che nell’assorbimento degli altri minerali. L’insufficienza di zinco può causare una sensazione “di vuoto” che alcuni vegetariani scambiano per un “alto livello” di illuminazione spirituale. Il fatto di bere latte vaccino è considerato come la ragione per cui i giapponesi di seconda generazione in America sono più alti dei loro predecessori. Alcuni ricercatori ritengono che il ridotto contenuto di fitati nella dieta dei giapponesi nati in America, quali che siano le altre carenze che possono esserci, è la vera spiegazione della maggiore altezza, richiamando l’attenzione sul fatto che sia i bambini occidentali che orientali che non consumano abbastanza prodotti di derivazione animale contrastando di conseguenza gli effetti di una dieta consistentemente a base di prodotti di soia e quindi di fitati, frequentemente soffrono di rachitismo, arresto della crescita e altri problemi relativi alla crescita. Il maggiore consumo di carne nei casi osservati è stata la sorgente di minerali che hanno contrastato l’azione dei fitati. Quanto esposto sopra non è un suggerimento ad assumere prodotti di derivazione animale ma solo il risultato di un’osservazione. La conclusione logica è quella di evitare il consumo di soia e dei suoi derivati oltre che il consumo dei prodotti di derivazione animale.

Latte artificiale a base di soia per neonati

Latte di soiaFin dalla fine degli anni ’50 si sa che i sostituti del latte a base di soia contengono agenti che contrastano le funzioni della tiroide. I neonati a cui vengono dati preparati a base di soia sono particolarmente predisposti a sviluppare malattie della tiroide relative alle funzioni del sistema immunitario. La presenza di queste alterazioni della tiroide riscontrate nei bambini cresciuti con preparati a base di soia è elevata e il numero dei disturbi della tiroide a cui sono soggetti è tre volte superiore a quello a cui sono soggetti i loro fratelli e sorelle allattati diversamente. Fitzpatrick crede che il prolungato allattamento con preparati di soia inibisca il TPO (l’ormone tiroideo peroxidase ) a un punto tale che il conseguente perdurare di elevati livelli del TSH (l’ormone che stimola la tiroide) può aumentare il rischio di cancro alla tiroide. Non è stato fatto molto per rendere i genitori consapevoli dei pericoli relativi alla tiroide derivanti dal consumo di preparati lattei a base di soia o per allertare il pubblico che un abbondante consumo di soia può essere un pericolo per le funzioni della tiroide. Tuttavia,nel luglio del 1996, il Dipartimento Britannico della Salute ha pubblicato un avvertimento che dichiarava che i fitoestrogeni presenti nei preparati a base di soia per allattare i neonati potrebbero influire negativamente sulla salute dei bambini. L’avvertimento era esplicito, indicando che i preparati a base di soia dovrebbero venire dati ai neonati solo dietro consiglio medico.
E’ stato consigliato di alimentare i neonati che non possono essere allattati al seno o che hanno reazioni allergiche ad altre formule con preparati alternativi a quelli a base di soia. La ragione per cui ulteriori informazioni non sono disponibili su questi problemi è probabilmente una conseguenza della forza tremenda delle grandi società agricole che dominano il mercato americano della soia. Sebbene gli “esperti” della salute, e quasi ogni programma sulla salute & benessere radiofonico e televisivo elogiano la soia come l’alimento miracoloso del nuovo millennio, i pediatri e la comunità medica dovrebbe saperne di più su questo argomento, e avvertire i pazienti dell’impatto dannoso che il consumo di prodotti di soia può avere sulle funzioni della tiroide. Un’indagine fatta da un programma televisivo ha rivelato che, fra tutti quegli elogi, alcuni scienziati stanno ora sfidando questa fittizia saggezza popolare, e lasciano intendere che ci possono essere aspetti negativi riguardo a questo “alimento miracoloso”. Le domande sul fatto che sia un prodotto sicuro sono in gran parte senza risposta”, afferma Daniel Doerge, uno scienziato ricercatore esperto di soia della FDA (Amministrazione federale americana degli Alimenti e Farmaci).
Nuovi studi hanno fatto sorgere domande riguardo al fatto che gli ingredienti naturali della soia potrebbero aumentare o meno l’insorgenza di cancro al seno in alcuni soggetti femminili, influire sulle funzioni cerebrali nei soggetti maschi e condurre a latenti anomalie nello sviluppo dei neonati. Questa discussione scientifica irrisolta continua a svilupparsi. Nel ottobre 2000, l’FDA ha pubblicato un bollettino sulla salute, concludendo che la soia può diminuire sia il livello di colesterolo che il pericolo di malattie di cuore. Ma due degli esperti di soia dell’ FDA — Doerge e il suo collega, Daniel Sheehan — si sono fatti avanti criticando le dichiarazioni della loro propria agenzia e hanno tentato di fermare la raccomandazione dell’FDA. La loro preoccupazione principale era che la pubblicazione potrebbe venire fraintesa come un’ invito ad usare le proteine della soia, al di là dei vantaggi esclusivamente per il cuore. Doerge e Sheehan hanno fatto presente che la ricerca mostra un collegamento tra il consumo di soia e i problemi di fertilità e i risultati sono una chiara indicazione degli effetti negativi a cui potenzialmente potrebbero essere soggetti gli esseri umani”, ha dichiarato Doerge. La loro principale preoccupazione ha a che fare con il comportamento degli elementi chimici della soia. Oltre a tutte le sostanze nutrienti e le proteine, esiste una sostanza chimica naturale che imita l’estrogeno, l’ormone femminile. Alcuni studi mostrano che questa sostanza chimica può modificare lo sviluppo sessuale. E infatti, due bicchieri di latte di soia al giorno nel corso di un mese portano ad un assorbimento di questa sostanza chimica sufficiente a modificare la sincronizzazione del ciclo mestruale femminile.”Si sta facendo un grande esperimento su neonati”, dice Sheehan “incontrollato e non controllato”. “Stiamo esponendo i neonati a delle sostanze chimiche presenti nei preparati a base di soia per bambini sapendo che la sperimentazione ha rilevato che vi sono degli effetti negativi, e non abbiamo mai fatto delle ricerche sulla popolazione per vedere se si riscontrano questi effetti”.
L’industria del latte artificiale per neonati, con la complicità di alcuni scienziati, ha distrutto queste critiche sulla soia chiamandole “dichiarazioni scientificamente ingiustificate che potrebbero spaventare indebitamente migliaia di genitori”. Kenneth Setchell, professore di pediatria al Children’s Hospital di Cincinnati e leader dei fautori della soia, sostiene che gli studi scientifici sulla soia fanno sperare che sia una soluzione per combattere molte malattie e che gli effetti negativi osservati sugli animali non si applicano agli esseri umani. “Ci sono state letteralmente centinaia di migliaia di neonati che sono stati cresciuti con preparati a base di soia.” asserisce Setchell.” Alcuni di quei neonati dovrebbero avere ora 30 o 40 anni. E non vedo alcuna prova di casi in cui ci sono anomalie”. Ma il Dr. Claude Hughes, direttore del Women’s Health Center al Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles dichiara: “La mia attenta opinione professionale è che ha più senso non esporre inutilmente il vostro neonato a questi preparati”, E aggiunge: “Mentre l’allattamento al seno è di gran lunga preferibile, le madri che non allattano al seno dovrebbero utilizzare preparati a base di latte e considerare quelli a base di soia come ultima risorsa.”
Oltre alle sue preoccupazioni sugli effetti della soia sulla salute dei neonati, Hughes ha sollevato anche domande sul cancro alla mammella. In alcuni casi, si è pensato che la soia proteggesse dal cancro alla mammella. Ma alcuni studi indicano ora, per altre donne, che le sostanze chimiche trovate ampiamente nella soia possono incrementare un tipo di estrogeno assai diffuso che favorisce il cancro alla mammella. “Può accelerare divisioni di quelle cellule che sono già cellule cancerogene che dipendono dagli estrogeni per la loro crescita.” Afferma Hughes.

Gli Isoflavoni

isoflavoniSembra che non ci sia quotidiano, rivista o programma di notizie che non abbia messo in risalto recentemente una storia sui sorprendenti benefici per la salute dei prodotti alimentari a base di soia e dei supplementi a base di isoflavoni della soia. La soia viene promossa come un sano sostituto alternativo dell’estrogeno per la donna, come una possibilità di ridurre l’insorgenza del cancro al seno, come un modo per ridurre i sintomi della menopausa, e come proteine povere di grassi in alternativa a carne e pollame. Ma ciò che tutte queste storie favorevoli omettono di dire è che esiste un aspetto negativo molto reale — ma trascurato — del consumo abbondante o a lungo termine dei prodotti di soia. Uno studio è stato fatto in Gran Bretagna facendo prendere 60 grammi di proteine di soia al giorno per un mese a donne in pre-menopausa. Si è scoperto che questo esperimento ha interrotto il ciclo mestruale, e gli effetti dell’isoflavone sono continuati per tre mesi dopo che la soia era stata tolta dalla dieta. L’isoflavone è noto anche perché modifica le condizioni della fertilità e perchè attua cambiamenti sugli ormoni sessuali. E’ stato dimostrato che gli isoflavoni causano gravi effetti negativi sulla salute di molti mammiferi compreso sterilità, malattie della tiroide e malattie del fegato. E questo pericolo è particolarmente grave per i neonati allevati con preparati a base di soia.
Queste sono informazioni che l’industria della soia non vuole che ne veniate a conoscenza. La vendita di prodotti di soia è un grande business, e la domanda crescente di proteine di soia, di farine di soia, e di integratori di isoflavoni lo sta facendo diventare uno dei più grandi business mai esistiti. I ricercatori hanno identificato gli isoflavoni come agenti potenti capaci di sopprimere le funzioni tiroidee e causare o aggravare l’ipotiroidismo. Il Dr. Mike Fitzpatrick, uno scienziato dell’ambiente e ricercatore sui fitoestrogeni hanno condotto studi approfonditi sulla soia, in particolare sull’uso preparati per l’infanzia a base di soia. Fitzpatrick si è assolutamente sicuro che i prodotti di soia possano avere effetti dannosi sia su adulti che neonati. In particolare, ritiene fermamente che i produttori di preparati per l’infanzia a base di soia dovrebbero rimuovere gli isoflavoni — quegli elementi della soia che agiscono come agenti anti-tiroide — dai loro prodotti.
Abbiamo sentito di tutto sui fitoestrogeni. Sono dei composti del mondo vegetale che imitano gli estrogeni, sono propagandati da alcuni come agenti miracolosi che prevengono cancro, malattie di cuore e delle coronarie, osteoporosi (Tanto per nominarne alcuni). Ma c’è un lato molto più oscuro su questi composti, e cioè il fatto che disturbano il sistema endocrino. La soia contiene un fitoestrogeno, e quindi nel corpo agisce in modo molto simile a quello degli ormoni e non deve sorprendere il fatto che interagisca con l’equilibrio delicato dei sistemi ormonali della tiroide. Questi composti possono in effetti aumentare il rischio di cancro alla mammella e causare malattie della tiroide. I produttori di preparati per l’infanzia a base di soia si rifiutano di rimuoverli dai loro prodotti nonostante sappiano che i neonati alimentati con tali preparati sono a rischio di danni irreversibili.

Fitoestrogeni e neonati

Potete esserne certi — i fitoestrogeni non fanno bene al vostro bambino. Se state alimentando il vostro bambino con preparati a base di soia, il consiglio dei ricercatori è quello di smettere immediatamente. Perché? I neonati alimentati con i preparati a base di soia ricevono ogni giorno la stessa dose di fitoestrogeni che si è dimostrata biologicamente attiva negli adulti! Sottoponendo il vostro neonato a tali grandi quantità di fitoestrogeni state rischiando di esporre il vostro bambino al rischio di danni permanenti del sistema endocrino. Ci sono alternative ai preparati a base di soia che non contengono lattosio o proteine del latte; usate uno di quelli invece della soia.

Fitoestrogeni e sterilità

I fitoestrogeni possono rendere sterili gli animali, cosa sappiamo riguardo agli esseri umani? Ci sono evidenti possibilità che i fitoestrogeni riducano la fertilità maschile. E una donna che tenti di concepire dovrebbe evitare di prendere soia. Il gigante delle derrate alimentari Archer Daniels Midland ha presentato domanda alla FDA per far sì che venga concesso lo stato di non nocività a composti noti per essere tossici per il sistema riproduttivo! E’ stato chiesto alla FDA di approvare un attestato che afferma che il consumo giornaliero da 25 a 100g di proteine della soia diminuisce il pericolo di malattie di cuore e delle coronarie. Questa quantità di proteine può portare facilmente all’assunzione di megadosi di fitoestrogeni, fino a 600mg al giorno! La soia contiene numerosi composti che sono tossici sia per gli esseri umani che per gli animali.
L’industria della soia si riferisce frequentemente a queste tossine come sostanze anti-nutrienti, ossia che agiscono in qualche modo impedendo al corpo di ottenere il nutrimento completo di cui ha bisogno da un cibo. Le tossine della soia (come l’acido fitico) possono agire certamente in questo modo, ma hanno anche la capacità di puntare organi, cellule e processi di reazioni enzimatiche specifici e i loro effetti possono essere devastanti. Le tossine della soia su cui Soy Online Service (Nota i pappagallini…) esprime preoccupazione sono gli inibitori della proteasi, l’acido fitico, la lecitina di soia (o emaglutina ), le nitrosammine e la misteriosa tossina della soia. Le Nitrosammine non si trovano per natura nella soia ma si formano durante il processo di lavorazione di prodotti come la proteina di soia isolata (ISP). Come con qualsiasi tossina c’è una dose sotto la quale gli effetti non sono notati. Soy Online Service ha esaminato i dati scientifici sulle tossine della soia e ha scoperto numerose numerose verità allarmanti.
Non c’è alcuna legislazione per proteggere i consumatori dalle tossine contenute nei prodotti di soia.
Con la possibile eccezione della lecitina di soia, tutti gli altri prodotti di soia, indipendentemente da quanto ben lavorati, contengono da un basso a un moderato livello di tossine perché i processi di lavorazione non sono in grado di rimuoverle completamente.
L’industria della soia fa poco per il controllo della qualità per proteggere i consumatori dal consumo di prodotti trattati inadeguatamente.

Inibitori della proteasi

Forse le tossine più conosciute della soia sono gli inibitori della proteasi (conosciute anche come inibitori della tripsina) che, come il nome suggerisce, sono in grado di inibire l’azione della proteasi (compreso la tripsina) che sono enzimi coinvolti nel processo di scomposizione delle proteine per poter essere poi usate dal corpo. Gli isoflavoni ai flavonoidi o alla famiglia degli elementi chimici chiamati bioflavonoidi e sono considerati endocrino-disgregatori — sostanze vegetali o altri prodotti che agiscono come ormoni, disgregando il sistema endocrino e, in alcuni casi, questa disgregazione include l’agire contro le funzioni della tiroide.(Il miglio, per esempio, contiene alti livelli di flavonoidi, ed è conosciuto comunemente come problematico per le funzioni tiroidee.) I flavonoidi inibiscono l’ormone tiroideo peroxidase (TPO) che disturba il corretto funzionamento della tiroide. Nell’edizione del marzo 1999 della rivista Natural Health c’è un articolo sulla soia che cita il Dr Daniel R. Doerge, un ricercatore del Centro Nazionale della FDA per la Ricerca Tossicologica. Il Dr. Doerge che ha fatto ricerche sulle proprietà anti-tiroide della soia, afferma: “Esistono rischi sostanziali per chi prende supplementi di soia o per chi mangia soia in gran quantità per i suoi pretesi effetti curativi. Ci sono certamente delle possibilità di interazione con la tiroide. Il Dr. Fitzpatrick crede che le persone affette da ipotiroidismo debbano evitare prodotti di soia, perché, “qualsiasi inibizione del TPO (l’ormone tiroideo peroxidase) lavorerà chiaramente contro qualunque tentativo di correggere qualsiasi stato di ipotiroidismo”. Inoltre, egli crede che la promozione attuale della soia come un cibo della salute porterà a un aumento dei disturbi della tiroide.

Quanta è innocua la soia?

Secondo Soy Online Service , per i neonati, qualsiasi tipo di soia è troppo. Per gli adulti, solo 30 mg isoflavoni di soia al giorno sono sufficienti per creare un impatto negativo sulle funzioni della tiroide. Questa quantità di isoflavoni è stata trovata in solo 0,15 – 0,23 litri di latte di soia, o 46 grammi di miso. L’USDA (Dipartimento dell’Agricoltura Americano) ha lanciato un sito web che sta promuovendo i vantaggi per la salute derivanti dal consumo di cibi a base di soia. Il sito elenca il contenuto di isoflavoni di 128 cibi, compreso hot dog vegetariani di soia, ceci e tofu. Questo potrebbe aiutarvi nel decidere quanta soia includere nella vostra dieta.

La proteina di soia isolata

Le aziende della lavorazione industriale della soia hanno lavorato duramente per cercare di eliminare questi anti-nutrienti dal prodotto finito, in particolare dalla proteina di soia isolata (SPI) che è l’ingrediente chiave nelle imitazioni di carne e prodotti caseari, includendo preparati per l’infanzia e alcune marche di latte di soia. L’SPI non è qualcosa che potete fare in cucina. Viene prodotta in impianti industriali in cui un impasto liquido di fagioli di soia viene prima mescolato con una soluzione alcalina per estrarre le fibre, quindi fatto precipitare e separato utilizzando un lavaggio acido e, infine, neutralizzato in una soluzione alcalina. Il lavaggio acido in serbatoi di alluminio immette alti livelli di alluminio nel prodotto finale. I cagli sono vaporizzati e asciugati ad alte temperature per produrre la polvere di proteine complesse. L’oltraggio finale all’originale fagiolo di soia è il trattamento di estrusione ad alta pressione e alta temperatura delle proteine di soia isolate per produrreproteine tessutali vegetali (TVP). Buona parte degli inibitori della tripsina possono venire rimossi con il trattamento ad alta temperatura, ma non tutti. Il contenuto di inibitori della tripsina presente nelle proteine di soia isolate può variare da una a cinque volte. Ma il trattamento ad alta temperatura ha l’effetto collaterale sfortunato di snaturare le altre proteine della soia a tal punto da renderle in gran parte inefficaci. Questa è la ragione per cui gli animali alimentati con soia hanno bisogno di supplementi di lisina perché possano avere una crescita normale.
Nitriti, che sono dei potenti agenti cancerogeni, si formano durante l’essiccazione delle particelle vaporizzate mentre durante il processo di alcalinizzazione si forma una tossina chiamata lisinoalanina . Numerosi aromi artificiali, in particolare ilglutammato monosodico (MSG), vengono aggiunti alle proteine isolate di soia e alleproteine tessutali vegetali di soia per mascherare il forte sapore di fagioli e darle quello della carne.
Il consumo delle proteine di soia isolate determina la carenza di vitamina E, K, D e B12 e crea sintomi di insufficienza di calcio, magnesio, manganese, molibdeno, rame, ferro e zinco. I residui di acido fitico in questi i prodotti di soia inibiscono pesantemente l’assorbimento di zinco e di ferro.
Animali alimentati con proteine isolate di soia hanno organi sviluppati in modo esagerato, in particolare il pancreas e la tiroide, e hanno depositi eccessivi di acidi grassi nel fegato. Inoltre le proteine isolate di soia e le proteine tessutali vegetalisono inserite senza alcun limite nei pasti delle mense scolastiche, nei prodotti da forno commerciali, nei fast food. Vengono anche promosse pesantemente nei paesi del terzo mondo. Nonostante l’evidenza di scarsi risultati già riscontrati nell’alimentazione animale, l’industria della soia sponsorizza molti studi architettati in modo da far credere che i prodotti a base di proteine di soia possono venire impiegati nell’alimentazione umana in sostituzione dei cibi tradizionali.

Soia e cancro

I nuovi regolamenti della FDA (Amministrazione Federale degli Alimenti e Medicinali) non permettono che venga inserito alcun tipo di dichiarazione di prevenzione del cancro sulle confezioni di alimentari, ma questo non ha impedito alle industrie e ai suoi marketing operators di farle nei loro opuscoli promozionali. “Oltre a proteggere il cuore”, dice una brochure di una società produttrice di vitamine, “la soia si è dimostrata un potente agente anti-cancro…i giapponesi, che mangiano soia in quantità 30 volte maggiore dei nordamericani, hanno un’incidenza più bassa di cancro della mammella, dell’utero e della prostata. Questo è vero. Ma i giapponesi, e gli asiatici in generale, hanno tassi molto più alti di altri tipi di cancro, in particolare il cancro dell’esofago, dello stomaco, del pancreas e del fegato. Gli asiatici di tutto il mondo hanno anche alti tassi di cancro della tiroide. La logica che collega tassi bassi di cancro degli organi di riproduzione al consumo di soia impone attribuzione di alti tassi di cancro alla tiroide e del sistema digestivo agli stessi cibi, in particolare perché la soia causa questi tipi di cancro in laboratorio. Ma quanta soia mangiano poi gli asiatici? Un sondaggio del 1998 ha rilevato che la quantità giornaliera media di proteine di soia consumata in Giappone era di circa otto grammi per gli uomini e sette per le donne — meno di due cucchiaini da tè. Il famoso Cornell China Study, condotto da Colin T. Campbell, ha scoperto che il consumo di legumi in Cina varia da 0 a 58 grammi al giorno, con una media di circa 12 grammi.
Partendo dal presupposto che due terzi del consumo di legumi è costituito da soia, il consumo massimo è di circa 40 grammi, meno di tre cucchiai da tavola al giorno, con un consumo medio di circa nove grammi, ovvero meno di due cucchiaini da tè. Un’indagine condotta negli anni ’30 ha scoperto che gli alimenti a base di soia hanno costituito solo l’1.5 % delle calorie nella dieta cinese, mentre il 65 % delle calorie era di provenienza animale, specificatamente suina. (gli Asiatici per cucinare usavano tradizionalmente il lardo, non oli vegetali). I prodotti di soia fatti fermentare tradizionalmente sono un condimento naturale delizioso, che può fornire fattori nutrizionali importanti nella dieta asiatica. Ma eccetto in tempi di carestia, gli Asiatici consumano prodotti di soia solo in piccole quantità, come condimenti, e non in sostituzione dei cibi animali — con una eccezione: i monaci che vivono nei monasteri osservando il celibato e conducendo uno stile di vita vegetariano ritengono la soia abbastanza utile come alimento perché diminuisce il desiderio sessuale.
Migliaia di donne ora consumano soia convinte che le protegga dal cancro della mammella. Inoltre, nel 1996, dei ricercatori scoprirono che le donne che consumano proteine di soia isolate hanno avuto un’incidenza maggiore di iperplasia epiteliale , una condizione che fa presagire la presenza di tumori maligni. Un anno dopo , si è scoperto che il genistein (un supplemento contenente isoflavoni della soia) stimolava le cellule della mammella ad accelerare il ciclo cellulare — una scoperta che ha portato gli autori a concludere che le donne non dovrebbero consumare soia per evitare il cancro della mammella. Venticinque grammi di proteine isolate di soia contengono da 50 a 70 mg di isoflavoni. Alle donne in pre-menopausa bastano solo 45 mg di isoflavoni per subire effetti biologici significativi, compreso una riduzione di ormoni necessari per le corrette funzioni della tiroide. Questi effetti sono stati rilevati fino a tre mesi dopo la cessazione del consumo di soia. Cento grammi di proteine di soia possono contenere quasi 600 mg di isoflavoni, una quantità che è tossica. Nel 1992, il servizio sanitario svizzero ha stimato che 100 grammi di proteine di soia forniscono il valore equivalente degli estrogeni della pillola anti-concezionale.
Degli studi lasciano intendere che gli isoflavoni inibiscano la sintesi dell’estradiol (ormone estrogeno) e altri ormoni steroidi. I problemi riproduttivi, la sterilità, le malattie della tiroide e del fegato dovuti all’apporto dietetico degli isoflavoni sono stati osservati, in zoo e allevamenti, in numerose specie animali incluso topi, ghepardi, quaglie,maiali, storioni e pecore. E’ stato detto che gli isoflavoni della soia abbiano un effetto favorevole sui sintomi della menopausa, compreso le vampate di calore, e che proteggano dall’osteoporosi. Il grado di disagio derivante dalle vampate è estremamente soggettivo, e la maggior parte degli studi mostrano che i soggetti di controllo (a cui sono state somministrate compresse contenenti sostanze assolutamente neutre) descrivono una riduzione del disagio in quantità uguale ai soggetti a cui sono stati dati gli isoflavoni. La pretesa poi che la soia previene l’osteoporosi è straordinaria, dato che gli alimenti a base di soia bloccano l’assimilazione del calcio e causano carenza di vitamina D. Se gli asiatici hanno un’incidenza di osteoporosi più bassa degli occidentali, è perché la loro dieta procura molta vitamina D dal consumo di gamberi, frutti di mare e lardo e molto calcio da brodi di ossa. La ragione per cui gli occidentali hanno alti tassi di osteoporosi è perché hanno sostituito con l’olio di soia il burro, che è una sorgente tradizionale di vitamina D e di altri attivanti lipo-solubili necessari per l’assimilazione del calcio.
Se desideri avere informazioni scientifiche scarica l’articolo in lingua inglese (in formato pdf):
*Elaine Hollingsworth (cognome da nubile: Sterling) era nota con il nome d’arte di Sara Shane (nata il 18 maggio 1928 a St. Louis , Missouri ), attrice in film e televisione negli anni ’50 e primi anni ’60.
Elaine Sterling diventò una modella a 14 anni e poi ottenne un contratto per fare un film con la MGM. È stata protagonista in alcuni musical con il suo vero nome, poi nel 1953 ingaggiò il pubblicista Russell Birdwell e iniziò ad usare il nome di Sara Shane.
Ottenne un contratto di sette anni con la Universal Pictures International (UI). Dopo una discreta carriera nel 1964 lasciò le scene per dedicarsi ad attività in un campo più affine al suo modo di essere, l’acquisizione e il mantenimento della salute con metodi naturali.
Attualmente (2010), all’età di 82 anni, è Direttrice del Centro della Salute Ippocratenel Queensland, in Australia e scrittrice. Nel 2000 ha pubblicato il libro “Take Control of Your Health and Escape the Sickness Industry” (ISBN 978-0646402970). (Trad.: Prendi il Controllo della Tua Salute e Scampa all’Industria della Malattia – attualmente non pubblicato in lingua italiana)
Sito di Elaine Hollingsworth: Doctors are Dangerous