domenica 26 ottobre 2014

IO SONO MARTA...

.."io sono Marta", recitava la t-shirt indossata ieri  25 ottobre alla manifestazione  della CGIL dalla Camusso, facendo riferimento ad uno scambio di battute intercorse col premier Renzi, che nei giorni scorsi aveva detto:"noi siamo per Marta, 28 anni, che non ha la possibilità di avere il diritto alla maternità. Lei sta aspettando un bambino ma, a differenza delle sue amiche,  che sono dipendenti pubbliche,non ha nessuna garanzia".


Oltre sottolineare che, come al solito, furbescamente Renzi utilizza
un'antichissima strategia, quella del 'divide et impera', indicando quella
dei dipendenti pubblici come categoria privilegiata ('dimenticando' che il
loro contratto è bloccato da anni) contro cui scagliarsi, bisogna dire che
ieri in piazza non c'era solo la Marta alla ricerca del sacrosanto diritto
alla maternità..c'era la Marta appena uscita dall'Università, appena
laureata, inoccupata..c'era la Marta 50enne, che ha perso il lavoro da anni
e non riesce a rientrare nel circuito lavorativo, senza possibilità di
riqualificazione professionale..tutte diverse, ma tutte uguali, TUTTE
MARTA, egregio Presidente
firmato: una delle tante Marta di questo Paese

Cordiali saluti,
manuela lazzerotti


Nota. Questa email è stata inviata mediante il gadget Modulo di contatto
all'indirizzo http://frontelibero.blogspot.it

mercoledì 22 ottobre 2014

Uomo paralizzato torna a camminare dopo trapianto cellule

Tecnica rivoluzionaria usata da équipe medici polacchi e Gran Bretagna. "Staminali olfattive inserite nel midollo spinale"

di VALERIA PINI
 
LONDRA - Quello che viene definito come un intervento rivoluzionario avrebbe permesso al 40enne Darek Fidyka, che era paralizzato dal 2010 dalla vita in giù dopo un accoltellamento, di tornare a camminare. Secondo il sito della Bbc, il trattamento compiuto da chirurghi polacchi in collaborazione con scienziati britannici, si è basato su un trapianto di cellule del suo sistema olfattivo inserite nel midollo spinale.

"E' stato raggiunto qualcosa di più impressionante dell'uomo che cammina sulla Luna", ha detto Geoff Raisman, dell'Istituto di Neurologia dell'University College London che ha guidato il team di ricerca nel Regno Unito. I risultati di questo trattamento, che apre uno scenario del tutto nuovo per le persone paralizzate, sono stati pubblicati sulla rivista 'Cell Transplantation'.

L'emozione di camminare di nuovo. Secondo gli scienziati ora Fidyka  riesce ora a camminare con l'ausilio di un deambulatore. La terapia, che se confermata non avrebbe precedenti, è stata messa a punto da un gruppo di chirurghi polacchi in collaborazione con alcuni esperti di Londra. Fidyka, cittadino polacco, aveva perso l'uso delle gambe, 4 anni fa, dopo essere stato ripetutamente accoltellato alla schiena. "Camminare di nuovo, anche se con l'aiuto del deambulatore, è "una sensazione incredibile - ha detto Fidyka - . Quando non riesci a sentire quasi metà del tuo corpo, sei impotente; ma quando inizia a ritornare è come se tu nascessi di nuovo". I danni subiti da Fidya sono simili a quelli dell'attore Christopher Reeve dopo una caduta da cavallo. In passato alcune vittime di lesioni spinali parziali hanno recuperato, una rottura completa è considerata generalmente irreparabile.

Utilizzate le cellule del naso. L'intervento è considerato 'miracoloso' dagli esperti. Gli scienziati hanno utilizzato le cellule del naso di Fidyka per far "ricrescere" le cellule nervose successivamente impiantate nella spina dorsale dell'uomo con lo scopo di riparare il collegamento perso. E' la prima volta che questa procedura viene effettuata con successo su un essere umano. "Crediamo che questa procedura rappresenti la svolta e che, dopo un ulteriore sviluppo, si tradurrà in un cambiamento storico delle prospettive delle persone disabili per lesioni del midollo spinale attualmente senza speranza", ha spiegato Geoffrey Raisman, coordinatore del team che ha messo a punto la tecnica. 

Il video:

Il trapianto. "Senza questo trattamento le probabilità di recupero del nostro paziente sarebbero state meno dell'1 per cento - ha detto Pawel Tabakow della Wroclaw medical university in Polonia, che ha collaborato alla ricerca - . Tuttavia, abbiamo osservato una graduale ripresa sia nella funzione sensoriale che in quella motoria, che ha avuto inizio quattro mesi dopo l'intervento chirurgico", ha aggiunto. La procedura consiste nel trapianto delle cellule ensheathing olfattive (OECs) nel midollo spinale tramite 100 micro-iniezioni attraverso il sito della lesione. Un piccolo pezzo di tessuto nervoso, prelevato dalla caviglia del paziente, è stato innestato nel midollo spinale in modo da fungere da impalcatura per i neuroni spinali. Questo ha permesso alle estremità delle fibre nervose recise di crescere e di unirsi insieme in un processo prima considerato quasi impossibile.

Tre mesi dopo l'operazione, Fidyka ha iniziato a recuperare il muscolo della gamba sinistra e a percepire caldo, freddo e la puntura di aghi nella parte inferiore del corpo. Un anno dopo l'intervento chirurgico e dopo molta fisioterapia, l'uomo è riuscito a camminare con l'aiuto di barre parallele e usando un dispositivo di sostegno alle caviglie.

Fonte: http://www.repubblica.it/salute/medicina/2014/10/21/news/uomo_paralizzato_torna_a_camminare_dopo_trapianto_cellule-98646607/#gallery-slider=98645909 

 

 

sabato 18 ottobre 2014

Grecia, con l’economia al collasso gli stipendi si pagano in buoni pasto

Nonostante l'ottimismo ostentato dal governo, cittadini e imprese sono allo stremo. Circa 1,2 milioni di dipendenti, soprattutto nel settore alimentare, vengono retribuiti in tutto o in parte "in natura", con i ticket. E c'è un ulteriore paradosso: la spesa alimentare nel Paese costa in media più che nel resto d'Europa. Intanto l'esecutivo Samaras procede con la cessione dei gioielli di famiglia: dall'atolo di Elafonissis a aeroporti, porti e castelli. Peccato che le entrate siano inferiori al previsto

di | 1 luglio 2014

Paradosso Grecia: lavoratori pagati con buoni pasto, stipendi in ritardo anche di dodici mesi mentre il governo “festeggia” il ritorno sui mercati e i miliardi di Emirati Arabi e Cina che letteralmente comprano pezzi del Paese. Circa 1,2 milioni di dipendenti vedono la busta paga con un ritardo da 3 a 12 mesi, ed è ormai diffuso il fenomeno del pagamento in natura, con i buoni pasto che sostituiscono il bonifico bancario. In particolare i datori di lavoro proprietari di catene alimentari e negozi di fast food pagano sempre più spesso una consistente porzione di stipendio con buoni pasto e con ticket per gli ipermercati. Certificando un vero e proprio collasso nell’economia quotidiana di cittadini e imprese, nonostante i mercati e il governo inneggino alla ripresa.
E proprio il settore alimentare è protagonista di numeri contraddittori: secondo gli ultimi dati Eurostat, la Grecia è uno dei Paesi europei dove la spesa è più cara, con prezzi superiori alla media continentale nonostante crisi, tasse e tassi di interesse. I prezzi dei prodotti alimentari e di bevande analcoliche sono più cari del 2% rispetto alla media Ue. Sui beni che riguardano l’elettronica, invece, il prezzo medio in Grecia è del 3% superiore alla media e senza che un adeguato controllo sia stato effettuato sui beni di primissima necessità, come pane, latte e pasta. Uno scenario che fa a pugni con l’entusiasmo dell’esecutivo di Antonis Samaras, sempre più orientato alla cessione dei gioielli di famiglia ellenici. Ultimo in ordine di tempo il vecchio aeroporto di Atene, entrato nelle mire degli Emirati Arabi pronti ad acquistarlo per sette miliardi di euro. Con il quotidiano francese Libération che titola: “La Grecia vende tutto”.
Il riferimento è non solo al processo di privatizzazioni che, se condotto con sapienza, potrebbe portare miglioramenti nell’economia ellenica (anche se quella della società dell’acqua Eyath sta causando un aspro dibattito). Ma anche alla cessione di pezzi del Paese come l’atollo di Elafonissis, nel sud del Peloponneso, visitato da Lady Diana e dal Principe Carlo d’Inghilterra in occasione del loro viaggio di nozze, prossimo alla cessione nonostante l’indignazione dei pescatori locali. E ancora, scorrendo l’elenco dei “prodotti” messi in vendita dal governo, ecco 38 aeroporti, 700 km di autostrade, 100 porti, castelli e centinaia di ettari di fronte al mare. Tuttavia queste offerte non hanno portato le entrate previste, scrive Libération. E l’aspettativa irrealistica di 50 miliardi è stata già dimezzata, mentre la troika spera di trovare altri 22,3 miliardi entro il 2020.

twitter @FDepalo

Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/01/grecia-con-leconomia-al-collasso-gli-stipendi-si-pagano-in-buoni-pasto/1046318/



venerdì 17 ottobre 2014

Licenziati e reintegrati, in Europa si fa così. In Italia già minori tutele




giovedì 16 ottobre 2014

L'India porta Bill Gates in tribunale per gravi crimini sull'uso dei vaccini

07/10/2014

La sua Gates Foundation sperimentato vaccini su una popolazione assolutamente non informata, vulnerabile e analfabeta. E non solo in India...

Health Impact News e Economic Times India riportano come la Bill & Melinda Gates Foundation sia stata messa sotto accusa per questioni riguardanti i vaccini.


Tutto è nato da un esposto presentato da alcuni cittadini indiani contro l’Oms, la Gates Foundation e il PATH (Program for Appropriate Technology in Health), accusati di avere sperimentato vaccini su una popolazione assolutamente non informata, vulnerabile e analfabeta, senza fornire né alle famiglie né alle ragazzine le informazioni idonee ad ottenere appunto un consenso informato, senza peraltro dare informazioni sui potenziali eventi avversi di quei vaccini e senza garantire alcuna sorveglianza post-vaccinale.
 
La notizia è stata resa pubblica in prima battuta dell’Economic Times India in un articolo con il quale si spiegava che erano stati effettuati test su 16.000 bambine di una scuola tribale nell’Andhra Pradesh, utilizzando il vaccino per il papilloma virus (HPV), nella fattispecie il Gardasil. Nel giro di qualche settimana l’inchiesta ha fatto il giro del mondo. Secondo l’articolo scritto da KP Narayana Kumar, entro un mese dalla vaccinazione molte delle bambine si sono ammalate e un po’ di tempo dopo cinque di esse sono morte. 
 
Altre due bambine sono risultate decedute a Vadodara, nel Gujarat, dove altre 14.000 ragazzine erano state vaccinate con un altro vaccino HPV, il Cervarix prodotto dalla GlaxoSmithKline (GSK). La cosa sconcertante che sarebbe emersa è che molti dei consensi informati erano stati firmati illegalmente o dai custodi delle residenze dove stavano le studentesse o da familiari analfabeti. Tutto ciò è stato scoperto solo quando un gruppo di attivisti dell’associazione SAMA, un gruppo a tutela della salute delle donne, ha deciso di investigare per scoprire cosa era accaduto.
 
L’articolo spiega anche che 120 ragazzine sono state male, con sintomi che variavano dalle crisi epilettiche a forti dolori di stomaco, mal di testa e cambiamenti dell’umore. L’Economic Times ha riportato come ci siano stati anche casi di comparsa precoce del mestruo subito dopo la vaccinazione, forti sanguinamenti e crampi tra molte studentesse. La correlazione con la vaccinazione però è stata subito esclusa, senza nemmeno indagini approfondite, preferendo addebitare tutto a psicosi suicidarie, malaria, infezioni virali, eccetera. L’organizzazione che ha finanziato lo studio era proprio la Gates Foundation che però definì quel progetto come un autentico successo. E proprio sulla base di quelle affermazioni, l’Oms, la International Federation of Gynaecology and Obstetrics e la Federation of Obstetric and Gynaecological Societies of India hanno raccomandato la vaccinazione come di provata sicurezza ed efficacia come misura orecentiva del cancro alla cervice. I firmatari dell’esposto alla Corte Suprema indiana hanno anche sostenuto come non sia la prima volta che accadono fatti del genere.
 
Nel dicembre 2012 nel piccolo villaggio di Gouro, nel Chad, 500 bambini sono stati chiusi dentro la loro scuola e, da quanto ricostruito sempre dai giornali e dall’associazione americana VacTruth, costretti a ricevere il vaccino per la meningite A senza che i genitori sapessero nulla. Il vaccino non era ancora stato autorizzato poiché doveva ancora passare attraverso le fasi tre e quattro della sperimentazione. Nel giro di qualche ora 106 bambini cominciarono ad accusare mal di testa, vomito, convulsioni gravi e paralisi. Stando alle ricostruzioni, hanno dovuto attendere una settimana l’arrivo di un medico, mentre il personale che aveva somministrato loro il vaccino continuava a vaccinare altre persone nel villaggio. Quando poi il medico è arrivato, ha ammesso di non poter fare più nulla per quei bambini.

La ricostruzione di questi fatti è stata riportata da un piccolo quotidiano locale, La Voix, secondo cui alcuni bambini sono poi stati trasferiti all’ospedale a N’Djamena, capitale del Chad. Molti di essi sono ritornati al villaggio senza una diagnosi e alle famiglie pare sia stata data una somma di denaro, senza alcun documento firmato ma dopo aver ribadito che non si era trattato di danno dovuto al vaccino. L’unica televisione che ha parlato di questi bambini è stato un canale locale, chiamato Tchad, che ha mostrato anche il primo ministro mentre faceva loro visita in ospedale.
 
Spostiamoci in Pakistan e andiamo a leggere cosa scrive l’Express Tribune da Islamabad. E’ stata messa in piedi un’inchiesta governativa che ha scoperto come “il vaccino antipolio per bambini finanziato dalla Global Alliance for Vaccination and Immunisation stia causando morti e disabilità in alcune regioni, tra cui il Pakistan”. Addirittura la Prime Minister’s Inspection Commission (PMIC) avrebbe raccomandato al primo ministro Yousaf Raza Gilani di sospendere immediatamente tutti i tipi di vaccino forniti dal GAVI. Secondo l’Express Tribune, le principali vaccinazioni incriminate erano l’antipolio e il vaccino pentavalente che si sospettano essere la causa di morti e disabilità in Pakistan, India, Sri Lanka, Bhutan e Giappone. Da sottolineare come il GAVI sia finanziato dal Bill and Melinda Gates Children’s Vaccine Program, dalla International Federation of Pharmaceutical Manufacturers Association, dalla Rockefeller Foundation, dall’United Nations Children’s Fund (UNICEF), dall’Oms e dalla Banca Mondiale. Il rapporto della commissione asseriva poi che i vaccini non risultavano testati in laboratorio per confermarne efficacia e sicurezza.
 
Ma non è finita qua. Nel 2012 Ramesh Shankar Mumbai, redattore per il sto web Pharmabiz, ha riportato come due medici indiani avessero accusato la Gates Foundation e l’Oms di mancanza di etica. Mumbai ha raccontato come i dottori Neetu Vashisht e Jacob Puliyel del Dipartimento di Pediatria del St. Stephens Hospital a Delhi avessero lanciato dure accuse in uno studio comparso nell’aprile di quell’anno sull’Indian Journal of Medical Ethics rimproverando una totale mancanza di trasparenza. Gli autori dello studio facevano notare come l’incidenza di paralisi flaccida fosse aumentata in proporzione all’aumentare delle dosi di vaccino antipolio somministrate e come i bambini con quel tipo di paralisi avessero un rischio doppio di morire rispetto al rischio prodotto dalla polio dovuta a virus selvaggio.
 
Nel 2013 appare un altro articolo sul sito web Occupy Corporatism, scritto da Susanne Posel, secondo cui il GAVI stava usando un vaccino non testato sui bambini pakistani causando innumerevoli morti.

Anche ammettendo che nelle ricostruzioni fatte da giornalisti e medici ci siano imprecisioni o elementi ancora non del tutto confermati, pare possibile ignorare fatti come questi? O non dovrebbero invece indurre chi prende certe decisioni a mettere in discussione approcci e sistemi?

Fonti:
La Redazione del Cambiamento.it
Notizia presa dal sito www.Lantidiplomatico.it 
 
 



 

mercoledì 15 ottobre 2014

CCDU: La storia mai raccontata sugli psicofarmaci

Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, è stato invitato a tenere una serata con visione dei frammenti del video "La vena d'oro".

La serata solleva un tema scottante, gli psicofarmaci sono da considerare un aiuto ai cittadini oppure un metodo per aumentare gli interessi delle case farmaceutiche?

Quello che preoccupa ancor di più è che il fenomeno riguarda anche i più piccoli - i bambini che sono il futuro della società.

"I fatti sono difficili da credere, ma fatali da ignorare." 

Questa è la prima conferenza che fa seguito alla recente Mostra sulla psichiatria che è stata ospitata recentemente a Brescia come in altri comuni di tutta Italia.

Seguirà dibattito.

Ospite d'onore: Dott.ssa Emilia Kwasnicka - psicologa

Sale Marasino (BS) - 22 Ottobre 2014 ore 21 - Presso il Centro Benessere "La Playa del Sol" (Via Mazzini 27/a)

https://www.ccdu.org/

sabato 11 ottobre 2014

Quando l'Islanda ha detto no

Vi ricordate cosa è successo in Islanda nel 2008? 


Storia di un paese che è uscito dalla crisi rifiutando il gioco del debito.





Prendete un paese piccolo e isolato, applicatevi una dose massiccia di neoliberismo, convertite i suoi abitanti in dei consumatori spensierati, privatizzate in blocco le banche evitando di regolamentare in alcun modo il settore finanziario. Ecco, avrete ottenuto il paese perfetto, almeno secondo i canoni del modello di sviluppo contemporaneo. E così era l'Islanda fino al 2008, il "paese più felice del mondo", fiore all'occhiello dei teorici neoliberisti, portata in palmo di mano da economisti e analisti internazionali.

L'opportunità della crisi

Ora soffiate forte su questo castello di carte, spazzatelo via mostrando le sua fondamenta inesistenti. Rompete la bolla, lasciate che tutto crolli, che le persone si ritrovino improvvisamente povere e ricoperte di debiti, senza la più pallida idea di cosa sia successo. Rimarrete sorpresi da quello che vedrete accadere. Vedrete la rabbia riversarsi nelle strade, ma poi, pian piano, strutturarsi in un movimento. Vedrete questo movimento lottare contro un governo corrotto e l'élite finanziaria, contro il pagamento di un debito ingiusto contratto da banche private. E vincere. Vedrete la scrittura di una nuova costituzione in crowdsourcing, le leggi per la libertà d'informazione su internet e molto altro. Anche questo è successo in Islanda, a partire dalla fine del 2008, ovvero dalla keppra, temine islandese che indica la crisi.
Prima laboratorio neoliberista, in seguito incubatrice di tendenze e modelli opposti. L'Islanda mi e apparsa fin da subito come una sorta di microcosmo che racchiudeva in sé, compresse nel tempo e nello spazio, alcune dinamiche che si ritrovavano più diluite su scala globale. In Islanda è accaduto tutto più in fretta. Tuttavia, oggi, il benessere recuperato molto in fretta è forse il peggior nemico delle spinte di cambiamento emerse negli ultimi anni. Se da un lato sembra essersi affermata l'idea che capitalismo finanziario è qualcosa d estremamente rischioso, dall'altro le politiche neoliberiste, pur in forma più soft, sono di nuovo portate avanti dal governo di centro-destra eletto l'anno passato. Oggi l'isola è in bilico fra tendenze e modelli opposti.

Islanda Chiama Italia

Cosa può insegnarci tutta questo? 
Viste da lontano, l'Islanda e l'Italia hanno ben poco in comune. La prima è un'isoletta di appena 300mila anime sperduta nell'oceano e popolata da gente silenziosa ma cordiale, con un'economia relativamente marginale rispetto ai circuiti globali. 
La nostra Italia invece è un paesone grande e chiassoso coi suoi 60 milioni di abitanti, piazzata proprio nel mezzo del Mediterraneo, al centro di interessi economici e geopolitici internazionali. Ma al di là delle differenze, esistono messaggi di portata generale che si possono trarre da questa storia del tutto particolare: è possibile mettere in discussione alcuni dogmi della società contemporanea, in primis quel paradosso del mercato che vuole che i debiti privati - se i privati sono di una certa dimensione - diventino pubblici quando il privato fallisce; è possibile costruire delle alternative dal basso, a questo modello di sviluppo. 
È possibile, ma il tempo stringe. 
La vicenda islandese ci insegna anche che quella finestra di potenziale cambiamento che stiamo vivendo, che si apre quando finisce un ciclo dell'economia capitalista, e destinata a chiudersi quando un nuovo ciclo prende il via: dunque le alternative costruite all'interno di questa finestra devono sedimentare e andare a sistema prima della "ripresa", se il cambiamento intravisto ambisce ad affermarsi come nuovo modello.

Per avere un quadro completo della situazione consiglio vivamente di leggere il libro "Islanda Chiama Italia" - Storia di un Paese che è uscito dalla Crisi rifiutando il Debito - di Andrea Degl'Innocenti.

Islanda Chiama Italia - Libro Voto medio su 1 recensioni: Da non perdere
€ 11.9

martedì 7 ottobre 2014

Nobel per la Medicina, ecco come funziona il 'Gps' del cervello

John O'Keefe, doppia cittadinanza americana e inglese, e i coniugi norvegesi May-Britt ed Edvard I. Moser si sono guadagnati il premio Nobel la Medicina per gli studi che hanno portato alla descrizione del nostro 'Gps interno': un sistema di posizionamento localizzato nel cervello, che ci permette di orientarci nello spazio.

In particolare, nel 1971 O'Keefe ha scoperto i primi componenti di questo Gps: un gruppo di cellule 'localizzatrici' che hanno il compito di tracciare una mappa dello spazio circostante, posizionandosi al suo interno. Oltre 30 anni dopo, nel 2005, i Moser hanno scoperto un altro tassello chiave, identificando un altro tipo di cellule nervose (cellule 'griglia') che generano un sistema di coordinate in grado di localizzarci ancora più precisamente.

Insieme, i due tipi di cellule ci rendono possibile determinare una posizione e 'navigare' all'interno di ambienti complessi.

John O'Keefe, May-Britt Moser e Edvard I. Moser - sulla lettera finale del cognome di quest'ultimo c'è stato per diversi minuti un refuso nell'home page del sito Nobelprize.org - hanno risposto a una domanda che ha assillato per secoli scienziati e filosofi, su tutti Immanuel Kant più di 200 anni fa: come il nostro cervello crea una mappa dello spazio che ci circonda e come riusciamo a 'navigare' in un ambiente complesso? In altre parole, come viviamo l'ambiente intorno a noi? E' tutto merito del 'tom tom cellulare' che oggi si è meritato il massimo riconoscimento per la medicina.

Studiando dalla fine degli anni '60 ratti liberi di muoversi in una stanza, O'Keefe ha scoperto che nel cervello alcuni neuroni dell'ippocampo si attivavano quando l'animale assumeva una particolare posizione nello spazio. Ha così potuto dimostrare che queste cellule localizzatrici non registrano semplicemente un input visivo, ma costruiscono una vera e propria 'mappa interna' dell'ambiente che viene archiviata e memorizzata. Anni dopo i coniugi Moser, analizzando l'ippocampo di ratti in movimento, hanno individuato un altro tipo di attività in un'area vicina del cervello, la corteccia entorinale. In questa zona, alcuni neuroni si 'accendevano' quando gli animali passavano da un punto all'altro lungo un percorso esagonale.

Tutte insieme, queste cellule griglia costituivano un unico schema di coordinate spaziali che guidava il cammino dei ratti. Altre cellule della corteccia entorinale, poi, riconoscevano la direzione in cui si spostava il topo e i confini della stanza. Le cellule scoperte da moglie e marito, insieme alle 'localizzatrici' identificate da O'Keefe, formano il circuito che costituisce il Gps 'da Nobel'. Ricerche più recenti, basate su tecniche di imaging cerebrale e analisi di pazienti sottoposti a neurochirurgia, hanno infatti confermato che questo sistema esiste anche nel cervello umano. Non solo: è spesso il primo a 'saltare' nei pazienti colpiti da Alzheimer che perciò si perdono e non riconoscono il luogo in cui si trovano.

Fonte: http://www.adnkronos.com/salute/medicina/2014/10/06/nobel-per-medicina-ecco-come-funziona-gps-del-cervello_jcew9TCP2LGsrBKxPmoABO.html?refresh_ce



domenica 5 ottobre 2014

Vietnam shock, i banchieri corrotti finiscono davanti al plotone d’esecuzione


DI TYLER DURDEN – zerohedge.com

4 agosto . Negli ultimi cinque anni, uno degli argomenti più spettacolari discussi con profonda superficialità sia dai giudici che dai legislatori è sempre stato lo stesso: come mettere fine al gioco d’azzardo e a quell’abuso di potere implacabile e senza nessuna paura delle conseguenze, che si gioca al tavolo delle banche Too Big To Fail.
Quelle stesse banche che hanno portato all’inimmaginabile spettacolo che nel 2008 ha visto il Segretario del Tesoro (ex-Goldman) Hank Paulson chiedere al Congresso un assegno in bianco per salvare chiunque e qualsiasi cosa (soprattutto i suoi ex datori di lavoro) egli stesso avesse ritenuto opportuno salvare.
Parliamo di una teatralità che ha anche qualcosa di grossolanamente comico, perché ogni settimana i banchieri centrali di tutto il mondo emanano dei documenti filosofici con delle note a carattere scientifico, come quei fantasiosi numeri  integrali, che lanciano dubbi sulla apparente insolubilità di questo epico dilemma (è sempre bene ripetere però : i banchieri centrali sono al servizio dei banchieri commerciali) e nel frattempo le megabanche globali diventano sempre più megabigger fino a quando, a un certo punto di un inevitabile futuro, JPMorgan Merrill Fargogroup d’America- Sachs sarà l’unica banca a rimanere in piedi. Quando cioè avrà assunto non solo il completo controllo del paese ma anche quello del mondo intero, grazie al suo stato di ” banca galatticamente importante” come dimostrerà uno suo stato patrimoniale di multi-quadrilioni di dollari.
La cosa che è più divertente, ovviamente, è che c’è una soluzione gloriosamente semplice a tutti questi problemi delle TBTF del mondo, una dei quali potrebbe essere trovata in un millisecondo, tirando il grilletto, per così dire.
La soluzione arriva niente meno che da uno storico nemico degli USA, il Vietnam, dove i finanzieri non accorti, non solo li mettono in galera ma, qualche volta, li mettono al muro.
Il Global Post scrive:
Per fare una pulizia radicale nel suo settore finanziario, il Vietnam ha condannato a morte tre banchieri negli ultimi sei mesi.
Un paio di banchieri sono attualmente nel braccio della morte per aver sottratto circa 25 milioni di dollari dalla banca di stato Vietnam Agribank. Mentre i loro co-cospiratori si sono già presi parecchie decine di anni di carcere.
A marzo, un altro signore, di 57 anni, l’ex Capo Regionale della Vietnam Development Bank, altra banca gestita dal governo, è stato condannato a morte per una truffa da 93 milioni di dollari.
Secondo l’agenzia stampa vietamita Tuoi Tre, molti dei suoi collaboratori collusi sono stati condannati all’ergastolo dopo aver confessato di aver avallato prestiti fasulli per un  regaletto come un anello di diamanti o per una coupé BMW. E la settimana scorsa, in un caso non collegato ai precedenti, sono stati messi sotto accusa degli alti dirigenti della stessa banca per delle presunte dubbie perdite per 47 milioni di dollari imputate a crediti inesigibili.
Aspettiamo un momento : quindi se quelli mettono addirittura una sparachiodi alla nuca di qualcuno che ha rubato una miseria come 25 milioni di dollari, allora che cosa avremmo dovuto fare noi con le banche che hanno “ricevuto” migliaia di miliardi come regalo da contribuenti involontari ?
 Ma queste sentenze di morte comunque costituiscono uno scandalo di alto profilo per il Vietnam.
Questo è il punto. I mastini dei Diritti Umani sostengono che questi processi teatrali tenuti in Vietnam sono stati atti politici eclatanti e che avevano un esito predeterminato da offrire al pubblico: una massa di vietnamita stanchi della corruzione di stato. Ma queste condanne suonano anche come forti campanelli d’allarme per tutti quei banchieri-ladri che attualmente continuano a lavorare truffando i clienti.
E’ un messaggio per tutti quelli che hanno le mani in pasta con l’avvertimento che gli affari, come sono andati finora, gli stanno ormai sfuggendo di mano” ha detto Adam McCarty, Economista Capo, di base ad Hanoi per la Mekong Economics Consulting.
Il messaggio a chi è dentro il sistema è questo: Le possibilità che vi scopriamo stanno aumentando” ha detto McCarty. “Non contate più sulle vostre protezioni importanti. Perché c’era qualcuno [quelli condannati] che contava su protettori molto importanti, ma comunque non è servito a niente.”

Come la maggior parte delle nazioni che soffoca il dissenso e si  muove con il minimo della trasparenza, il Vietnam è un paese altamente corrotto.
Anche qui, proprio come gli Stati Uniti, i furti avvengono ad un livello tanto alto che solo pochissimi riescono a rendersene conto, escono fuori solo quando se ne devono occupare i giudici.
Secondo uno studio di una Banca Mondiale, metà negli affari stipulati con gli stati comunisti, ci si aspetta che venga fatto un regalo a chi segue la trattativa “per far concludere l’affare.” Transparency International, che pubblica la classifica sul livello della corruzione nel mondo, sostiene che il Vietnam sia più corrotto del Messico ma non quanto la Russia.
Differentemente che in America, dove i giudici non possono emettere una sentenza di morte per crimini dei colletti bianchi, il Vietnam può giustiziare i suoi cittadini per una serie di crimini imprenditoriali.
Amnesty International riferisce che sentenze di morte in Vietnam sono state inflitte a criminali per aver gestito schemi di investimento fraudolenti, denaro falso e perfino prestiti insoluti. Il fatto insolito è che i funzionari delle Nazioni Unite “hanno condannato” le condanne a morte per “crimini economici”, ma il Vietnam continua con queste sentenze – come fanno i loro vicini cinesi.
Benché le statistiche sul poco trasparente sistema giuridico del Vietnam siano scarse, un portavoce dello stato ha ammesso che ci sono più di 675 persone nel braccio della morte per crimini più svariati – secondo la Associated Press.
Non è ancora stato stabilito come saranno ammazzati i banchieri. I mezzi di esecuzione tradizionali vietnamiti prevedono che i colpevoli siano legati a un palo di legno, con un limone in bocca e spediti di fronte al plotone di esecuzione. La nazione vorrebbe passare all’iniezione letale. Ma le nazioni europee si rifiutano di esportare i prodotti chimici che si usano nelle esecuzioni (tiopentale sodico) verso gli stati i cui governi praticano la pena capitale.
Ai banchieri disonesti vengono inflitte queste pesanti condanne in un momento in cui il Vietnam sta mettendo in atto delle importanti riforme finanziarie.
E immaginate un pò ? Funziona! Perché non c’è niente di più deterrente per i criminali, anche per i sociopatici, che dover prendere atto che i loro trilioni di derivati messi a bilancio non servono per qualsiasi cosa. Almeno non servono ad evitare qualche inconveniente, non ancora messo in conto, come una benda sugli occhi e un sigaro.
Poi torniamo alla “democratica e incorrotta” America, dove questa soluzione non sarò mai possibile (non certo per motivi etici), per il semplice motivo che gli stessi banchieri che dovrebbero essere condannati, non sono solo quelli che stampano il denaro che usano tutti – e lo sanno bene i politici – ma sono anche gli stessi che gestiscono in proprio qualsiasi attività. E, dato che gestiscono in proprio qualsiasi attività : Che motivo avrebbero a farsi venire in mente proprio l’unica soluzione che potrebbe far finire la festa? 

Fonte: comedonchisciotte.org