martedì 28 gennaio 2014

Programmi speciali biologici sensati: Le Medicazioni

Allopatico – omeopatico – alternativo

I farmaci simboleggiano il presunto progresso della medicina moderna o quello che viene ritenuto tale. Molti pazienti ricevono quotidianamente 10 perfino 20 diversi tipi di farmaci per ogni possibile problema. Un medico, che non prescrive farmaci, non è un vero medico. Più sono costosi i farmaci, migliori sembrano essere. Questo era un grande bluff! La cosa più stupida però era, che si credeva sempre che i farmaci avessero un effetto locale, che il cervello non fosse coinvolto. Ma praticamente nessun farmaco agisce direttamente sull’organo, se non si tengono in considerazione reazioni locali dell’intestino nel caso di assunzione orale di tossine o farmaci.

Tutti i farmaci hanno effetto sul cervello, ed il loro “effetto” è praticamente dato dall’intossicazione del cervello, o delle sue varie parti, e si riflette poi a livello organico. Lasciando da parte gli stupefacenti, i narcotici ed i tranquillanti, restano due grandi gruppi di farmaci:

1.    I simpaticotonici – che aumentano lo stress,
2.    i vagotonici - che sostengono la fase di ripresa o di riposo.

Al 1° gruppo appartengono adrenalina e noradrenalina, cortisone,  idrocortisone e farmaci apparentemente molto differenti come caffeina, teina, penicillina, digitale e molti altri ancora. Fondamentalmente possono essere usati tutti per attenuare l’effetto vagotonico, per esempio quando si vuole ridurre un’edema cerebrale, che fondamentalmente è una cosa buona, ma il cui eccesso può comportare una complicazione.

Al 2° gruppo appartengono tutti i calmanti e gli spasmolitici che rinforzano la vagotonia o attutiscono la simpaticotonia. La loro differenza consiste nell’effetto differente che causano nel cervello.

La penicillina per esempio è un citostatico simpaticotonico. Il suo effetto sui batteri è insignificante ed è quasi un effetto collaterale a confronto del suo effetto primario sull’edema della sostanza bianca. Perciò può essere usato nella fase pcl per diminuire l’edema della sostanza bianca. Mentre questo suo effetto è inferiore a quello del cortisone per quanto riguarda le altre zone cerebrali.

Con questo non si vuole sminuire l’importanza della scoperta della penicillina e degli altri cosiddetti antibiotici, solo che questa scoperta è stata fatta con premesse ed immaginazioni sbagliate. Si era partiti dall’idea che i prodotti di decomposizione dei batteri agissero come tossine e causassero la febbre. Allora si doveva soltanto uccidere questi piccoli batteri cattivi per evitare le tossine cattive. Ma questo era un errore! Naturalmente con tali effetti anche i batteri, i nostri amici diligenti, sono compromessi, sono momentaneamente licenziati, in quanto il loro lavoro è stato rimandato a più tardi, quando il percorso sarà meno drammatico.

Bisogna però porsi la domanda di quanto possa essere sensato di voler curare un processo di guarigione sensato della natura.

Il medico della Nuova Medicina Germanica perciò non è nemico dei farmaci, ma parte dall'idea che la maggioranza dei processi sono ottimizzati da madre natura e non necessitano quasi mai di una terapia di sostengo a base di farmaci. In caso di durata breve del conflitto, e con ciò di un massa conflittuale minima, di regola non bisogna aspettarsi particolari complicazioni nella fase di guarigione. Restano i casi particolari che in natura avrebbero esito letale, dei quali ci dobbiamo occupare in modo speciale per motivi di etica medica. Nonostante questo anche in futuro perderemo dei pazienti. Ma adesso abbiamo il vantaggio di sapere in partenza cosa aspettarci.

Non ci è servito a niente di aver ridotto il numero delle polmoniti, in quanto adesso la polmonite viene chiamata carcinoma bronchiale e di questo adesso i pazienti muoiono. Abbiamo semplicemente cambiato “etichetta” alla malattia. Adesso sappiamo che in caso di polmonite (fase di guarigione dopo un carcinoma bronchiale), quando il conflitto (conflitto di paura di territorio) è durato solo tre mesi, la lisi polmonare (crisi epilettoide) non avrà esito letale, anche quando non si interviene con i farmaci. Se il conflitto invece è durato nove mesi o di più, allora il medico sa, che nella crisi epilettoide della polmonite si tratta di vita o di morte, quando non si interviene in nessun modo.

In questo caso, per esempio, si dovrebbero somministrare simpaticotonici anche in fase precoce, ma in aggiunta si dovrebbero dare cortisone in dose massiccia, cosa che prima non veniva fatto. Questo immediatamente nella crisi epilettoide per superare il punto critico, che si presenta sempre dopo la crisi epilettoide stessa.

Di conseguenza e per logica in caso di DHS nuova o di un recidiva, con il paziente di nuovo in simpaticotonia, il cortisone è immediatamente controindicato. Ma non si può togliere il cortisone di colpo, bisogna ridurlo nell'arco di alcuni giorni o di alcune settimane. Se il paziente continua a prendere il cortisone, aumenta l’intensità del conflitto.

Ma sarebbe anche sbagliato di somministrare adesso dei calmanti, in quanto essi darebbero un quadro offuscato con il pericolo di trasformare un conflitto attivo, acuto in un conflitto pendente, subacuto e il paziente potrebbe slittare in una costellazione schizofrenica col presentarsi di un altro conflitto.

Quando per esempio un paziente ha sintomi di angina pectoris, si dice: “Bisogna dargli beta bloccanti, calmanti, in modo che non presenti più il sintomi dell’angina pectoris.” In realtà la natura ha instaurato questi sintomi per risolvere il conflitto (conflitto di territorio), non per far arrivare qualche medico o medico alternativo che cominci a curare in qualche modo i sintomi e cerchi di farli sparire. Più si cerca di curare i sintomi meno motivo ha il paziente di risolvere il conflitto. A parte il fatto che non sviluppa più la sensazione istintiva di conflitto. Sarebbe più indicato aiutare il paziente a trovare una soluzione per il suo conflitto. Appena risolto il conflitto, l’angina pectoris si risolve immediatamente, con o senza farmaci. Questo è il non senso quando si pensa di curare i sintomi e non le cause.

Inoltre non sarebbe di nessun aiuto per il paziente, al contrario è molto pericoloso, se il paziente risolve il suo conflitto di territorio spontaneamente più tardi, ma il conflitto è rimasto attivo per più di 9 mesi. Allora il paziente muore in crisi epilettoide di infarto cardiaco. Bisogna per principio valutare molto bene se è consigliabile risolvere il conflitto o se è forse meglio, come fanno d’istinto gli animali (lupo secondario), di trasformare il conflitto di territorio diminuendolo d’intensità, ma non risolvendolo per tutta la vita.

È altrettanto evidente che in fasi che si differenziano fondamentalmente con parametri fisici opposti non può essere d’aiuto lo stesso identico farmaco. Bisogna chiedersi: “Questo farmaco aiuta in fase di conflitto attivo o nella fase di guarigione vagotonica?” Questo aspetto non è mai stato preso in considerazione in tutte le medicazioni. La faccenda si complica naturalmente quando sono in corso diversi conflitti biologici contemporaneamente e magari anche in fasi differenti.

Per esempio nella gotta: carcinoma dei tubuli collettori renali attivo, cioè un conflitto esistenziale/del profugo e leucemia, cioè la fase di guarigione di un conflitto di crollo dell’autostima.

O per esempio nella bulimia: una combinazione di due conflitti attivi, ipoglicemia e ulcera gastrica.

Quale farmaco, globulo, goccetta o polverina dovrebbe funzionare come, dove e per che cosa? Forse si riesce a malapena far scomparire un sintomo o l’altro, ma sicuramente non si può parlare di effetto reale farmacologico e tanto meno di guarigione.

Altrettanto vale per la pressione sanguigna alta, che si può sì abbassare artificialmente con dei farmaci, ma che ha il suo senso (biologico), in caso di conflitto dei liquidi per esempio, di compensare funzionalmente il “buco nei tessuti renali” durante la fase di conflitto attivo per garantire di espellere sufficientemente urina ed urea. Per tutta la durata del conflitto la pressione resta alta. Solo con la soluzione del conflitto e la formazione della ciste in fase di guarigione, la pressione si abbassa di nuovo da sola, perfino nei percorsi dei conflitti lunghi secondo i valori inerenti all'età, e questo senza farmaci.

Importante anche distinguere in tutte le fasi pcl se i sintomi scompaiono a causa di una guarigione completa o a causa di una nuova recidiva, che può sembrare un’apparente miglioramento. La somministrazione di pseudo terapia con tossine cellulari (chemio) in queste fasi pcl sembrava mostrare “successi” sintomatici ingiustificati, bloccando i sintomi sensati della guarigione e accettando in cambio intossicazioni gravissime dell’intero organismo.

Ma anche tutti i cosiddetti metodi alternativi hanno qualcosa in comune con la medicina sintomatica, indipendentemente se sono dosati in modo omeopatico o allopatico, cioè danno poca o tanta sostanza, muesli, vischio o ossigeno, macrobiotica o fiori di Bach o chi sa cos'altro, e tutti questi rimedi dovevano agire sintomaticamente, a quanto si dice. In realtà l’unica cosa che comanda è il cervello, ed esso non viene preso in considerazione.

Argomenti come: “Signor Hamer, Lei non riesce a misurare l’anima, e cosa può avere contro i fiori di Bach, che agiscono attraverso l’anima….”. Posso dire solo: certo che posso misurare l’anima. Io vedo, che una persona con un determinato conflitto, che è un processo dell’anima, ha un focolaio corrispondente ad una determinata zona nel cervello ed un’alterazione corrispondente nell'organo. Con ciò ho dato determinati parametri all'anima. Non la posso misurare in modo quantitativo, ma la posso dimostrare in modo scientifico.

Naturalmente esiste anche il cosiddetto effetto placebo. Se si “vende bene” un farmaco ad un paziente, fa già effetto all’80 %. Questo non significa che la sostanza funzioni in qualche modo, ma semplicemente che il paziente ci crede. Anche se si fa di buon cuore del bene ad un paziente, questo funziona, indipendentemente da come chiamiamo questo processo.

Il nostro errore era di pensare di dover fare qualcosa, per esempio con i farmaci, poco importa se in dose massiccia o con solo una molecola. Vediamo comunque che negli animali ammalati avviene una guarigione spontanea nell’80 - 90 % dei casi, senza nessun farmaco.

Su questo permettete una volta la domanda: com'è possibile risolvere un conflitto con qualche rimedio, visto che adesso sappiamo che questo è il criterio più importante per guarire? Come potremmo provocare con qualsiasi cosa un programma speciale biologico sensato della natura? Se potessimo farlo, allora usiamo pure queste cose. Ma non lo possiamo fare, non esistono queste cose. Perciò certe sostanze possono eventualmente aver solo un effetto di sostegno (lenitivo) nella fase di guarigione, per esempio lo sciroppo per la tosse, ma mai un effetto di guarigione secondo la nostra comprensione, in quanto la fase di guarigione è già iniziata con la soluzione del conflitto.

La Nuova Medicina Germanica non è una disciplina parziale che per esempio può essere limitata alla soluzione del conflitto per delegare le complicazioni ad altre discipline parziali, piuttosto è una medicina complessiva, che deve tener d’occhio tutti i passi del percorso della malattia a livello psichico, cerebrale ed organico.

Il medico della Nuova Medicina Germanica deve essere un medico criminalista, con una formazione completa e deve essere umanamente qualificato. La terapia del futuro non consiste nel somministrare farmaci, ma nell'imparare al paziente a comprendere le cause del suo conflitto biologico e della sua cosiddetta malattia, e insieme al suo medico trovare il modo migliore per uscire dal suo conflitto ed evitare di cascarci di nuovo. Naturalmente un tale medico può usare per il suo paziente tutti i mezzi utili, anche di tipo farmacologico o chirurgico, ma solo se necessari, per esempio per evitare eventuali complicazioni nel decorso naturale della guarigione, e se lo farebbe anche su se stesso.

La Nuova Medicina Germanica è in se completa, si basa unicamente sulle 5 leggi biologiche della natura, senza una singola ipotesi, ed è stata verificata l’8/9 settembre 1998 all'università di Trnava (Slovakia) ed è stata confermata ufficialmente l’11 settembre 1998. Se vogliamo prendere in consegna una qualsiasi cosa, questa dovrebbe essere in sintonia con le 5 leggi della natura della Nuova Medicina Germanica.

Fino a quando ci saranno ancora persone che credono di poter, per esempio rinforzare il sistema immunitario con dei farmaci, posso solo dire, che non hanno compreso la Nuova Medicina Germanica.

Nella medicina ufficiale, incluso nella medicina alternativa, tutti hanno “successi”. Si partiva dall'idea che il successo era tanto più grande, tanto più era giusta la scelta dei farmaci. Il successo non è merito dei medici, naturopati o altri terapeuti ma in prima linea del paziente stesso. Anche l’insuccesso è programmato dal paziente stesso. Sia il successo che l’insuccesso si sviluppano sempre inevitabilmente secondo le 5 leggi biologiche della natura della Nuova Medicina Germanica.

Dottor Ryke Geerd Hamer

Nuovamedicinagermanica.it

Bibliografia essenziale:

Testamento per una Nuova Medicina + Tabella Sinottica Testamento per una Nuova Medicina + Tabella Sinottica
Le 5 leggi biologiche della natura. Principi fondamentali di tutta la medicina

Ryke Geerd Hamer



Il Capovolgimento Diagnostico Il Capovolgimento Diagnostico
La comprensione delle cosiddette "malattie" come Programmi Speciali della Natura con senso Biologico - 4° edizione ampliata

Ryke Geerd Hamer



Cancro - Hamer Il Cancro e tutte le cosiddette malattie
Breve introduzione alla Nuova Medicina Germanica. Sostituisce il precedente libro "Introduzione alla Nuova Medicina"

Dott. med. Mag. Theol. Ryke Geerd Hamer



Tabella Scientifica della Nuova Medicina Germanica Tabella Scientifica della Nuova Medicina Germanica
Libro + Poster + Tabella

Ryke Geerd Hamer



Tabella Scientifica della Nuova Medicina Germanica Tabella Scientifica della Nuova Medicina Germanica
La legge ferrea del cancro - il sistema ontogeneticamente dei SBS - La "quintessenza"

Ryke Geerd Hamer



mercoledì 22 gennaio 2014

La Nuova Medicina Germanica spiegata alla mamma e agli amici.



Introduzione
Non so come né quando ho intravisto delle informazioni sulla Nuova Medicina Germanica, ma ricordo che mi ha preso subito, è stata subito lampante la sua genialità, semplicità e coerenza con i processi naturali della vita, insomma mi ha emozionato non poco. Scoprire che ogni malessere deriva da uno squilibrio psico-biologico per me è stata una conferma di quanto percepivo nel profondo e la soluzione ai mali dell’umanità, pertanto il fervido interesse verso questa disciplina è stato dirompente. Mi sono ritrovato affascinato nell’apprendere l’esistenza delle perfette leggi naturali che regolano la vita; è stato toccante e in alcuni casi incredibilmente commovente, credetemi.
La NMG è una nuova branca della medicina, non ancora riconosciuta ufficialmente per i soliti motivi che non sto qui a spiegare, ma che sono facilmente intuibili, che definisce i processi biologici definiti a torto “malattie” di tutti gli organismi viventi. Traccia tutto il percorso della “malattia”, che la NMG dimostra essere un processo di guarigione, quindi non viene più vista come evento negativo ed ingiusto poiché costituisce nient’altro che l’opposto, cioè un processo di risposta alle problematiche biologiche e successivo ripristino della normalità definito SBS (Speciale programma Biologico Sensato) il quale scaturisce sempre da un evento traumatico definito DHS (Sindrome di Dirk Hamer).

Conoscete il dr. Hamer?
No? Neanche io l’anno scorso, poi ho saputo che era una persona eccezionale che ha cambiato il mondo ed il modo di vivere delle persone, a patto di conoscere cosa ha scoperto. Il dott. Ryke Geer Hamer che ha scoperto la NMG è nato in Germania nel 1935, molto brevemente rappresento che questo medico, oncologo, intellettualmente molto attivo, era anche inventore e molto umano, dal 1976 si ritirò con la sua famiglia in Italia ove offriva le sue cure gratuitamente ai meno abbienti, riuscendo a tirare avanti con i soldi dei brevetti delle sue invenzioni. Nel 1978 subì uno shock gravissimo: la morte del figlio Dirk in circostanze che vi voglio risparmiare perché toccanti; dopo il violento trauma sia lui che la moglie si ammalarono di tumore, lui ai testicoli e la moglie al seno; intuì che quel male era certamente collegato al trauma vissuto e così iniziò la sua ricerca tra i malati di cancro alla scoperta di conferme delle sue intuizioni. In breve si rese conto che tutti i malati di cancro, nessuno escluso, avevano vissuto un evento traumatico in condizioni particolari che aveva determinato l’insorgenza di quel male. Verificò, con innumerevoli testimonianze e certificazioni cliniche, che ogni genere di tumore era associato ad uno specifico tipo di conflitto vissuto. Le sue ricerche effettuate su decine di migliali di pazienti avevano confermato SEMPRE, questa è proprio la cosa più incredibile, l’esistenza di una correlazione tra la psiche e la malattia.
Salto a piè pari tutti gli ostacoli, opposizioni, intimidazioni, soprusi, angherie e anche procedimenti penali, condanne e incarcerazioni che ha dovuto affrontare il dott. Hamer per far accettare e comprendere la veridicità delle sue ricerche che ancora oggi la medicina ortodossa non vuole accogliere, reazione tuttavia ovvia quella della medicina ufficiale che qualora accettasse la NMG verrebbe relegata ad un semplice ruolo di scienza complementare, nella migliore delle ipotesi, da utilizzare solo in casi estremi, quindi oltre all'aspetto puramente economico, a cui naturalmente tiene molto, si tratta soprattutto di una questione di sopravvivenza, io aggiungerei del più forte sul più buono.
Proprio a proposito di questa battaglia con ogni mezzo contro quest’uomo da parte del sistema, voglio dirvi subito che troverete notizie molto contrastanti sul suo conto (es. radiazione dell’albo dei medici, pratica abusiva professione, condanne penali, ecc. ecc.) tra l’altro anche documentate, quindi fin d’ora vi dico di non dar retta ciecamente alle parole che seguiranno, ma solo di valutarle con la vostra intelligenza e coscienza. Ci troviamo di fronte al più classico caso di opposizione del sistema, quindi l’ufficialità (come se servisse a qualcosa) delle sue scoperte è andata a farsi benedire, pur essendo state ampiamente testate e documentate. 

Le 5 Leggi biologiche in sintesi:

martedì 21 gennaio 2014

Povera la nostra bella Italia...

Come siamo arrivati all'attuale situazione?

In occasione dei 150 anni dell'unità d'italia realizzai un video che trovate alla fine di questo post. In quel periodo Fronte Libero non è era ancora nato e noi eravamo impegnati su altri fronti.
Ho deciso di riproporlo oggi ai nostri lettori di FL.
L'ho propongo anche perché ancora oggi risulta attuale e ci fa capire come le cose siano solo peggiorate.
Ogni Governo che in questi ultimi anni è salito al potere ha continuato solo ad affossarci.
Un paese con una storia come la nostra, fatta di arte, cultura, lotte per i diritti, che ha partorito menti geniali e artisti di fama mondiale, come può ridursi così?

Lascio a voi le risposte, io credo di averle già, come del resto molti di voi.
Auguri ancora Italia, nonostante tutto dobbiamo essere fieri di chiamarci italiani e facciamo che lo siano anche i nostri figli un giorno.

Buona visione.



E se la Storia fosse tutta un'illusione?


La storia che conosciamo, che ci viene raccontata e che studiamo a scuola è quella reale?

Il professor Anatolji Formenko, professore della Facoltà di Matematica meccanica dell’Università statale di Mosca, ha sviluppato nel corso degli anni un immenso di progetto di ricerca per ridefinire l'intera cronologia della storia come noi la conosciamo.
Attraverso elaborazione teoriche e verifiche sperimentali il professor Formenko dimostra le sue idee, ovvero la nostra civiltà è fondata su una continua falsificazione della storia.

La storia e la cronologia che conosciamo sono quindi un falso, una mistificazione degli storici del XVI e XVII secolo come Scaligero e Petavius? Che cosa è successo che ha causato questa falsificazione della realtà temporale?

Perché questi cronologisti invecchiarono la storia, facendo risalire alla Storia Antica fatti avvenuti nel medioevo?

Quali sono i parallelismi tra la Grecia Antica e la Grecia moderna? E quante erano le città chiamate Roma?

Qual è la verità nella nostra storia?
La ricerca di Formenko smonta uno ad uno i pilastri su cui si fondano le nostre credenze fondamentali ed il tempo non sarà mai più lo stesso.

Gli avvenimenti narrati nella Bibbia, la storia delle piramidi, l'assedio di Troia, l’origine e la caduta di Roma, la nascita e la crocefissione del Cristo, la Sacra Sindone, la distruzione di Pompei, Costantinopoli, le Crociate, la Riforma, tutti i grandi eventi della nostra storia vengono confrontati, calcolati, letti, interpretati e ricostruiti in un'ipotesi sconvolgente e affascinante elaborata nel corso di molti anni di ricerca.

 “Se tutto ciò che ci hanno sempre insegnato poggiasse su basi storico-cronologiche errate?

Niente avrebbe più una datazione certa, nessuna cronologia tradizionalmente accettata sarebbe più credibile  e il passato ricadrebbe nel buio dell’indistinto”.

400 Anni d'Inganni - Libro
Fonti: Scienza segreta e Compressa-mente

sabato 18 gennaio 2014

Il cartiglio di Leonardo decifrato a Napoli



di Carla Glori






 Una notizia sensazionale. Tutto il mondo si è interrogato fino ad oggi su quel "cartiglio" di Leonardo da Vinci che ha ispirato film e letteratura. Ma il famoso "codice" è rimasto sempre
avvolto in un alone di mistero. Ma ora la svolta. Carla Glori, critica d'arte, filologa e crittografa, che studia da oltre trent'anni l’opera di Leonardo, con particolare attenzione all’enigma femminile della “Gioconda” e ai cartigli, ha scelto Affari per rendere nota la sua tesi innovativa. La Gioconda in realtà era Bianca Giovanna Sforza e il famoso codice significa...


Come definire un’antica scritta le cui lettere alfabetiche, attraverso il loro spostamento, formano duecento risposte di senso compiuto in risposta alle domande di un soggetto interrogante, e tutte duecento contenenti la stessa parola “VINCI” quale sigillo distintivo?

Non si tratta delle sentenze di un oracolo, come anticamente si sarebbe pensato, né del trucco di un illusionista. Gli studi e le ricerche sull’intelligenza artificiale confortano l’ipotesi che si tratti di una “macchina alfabetica”, catapultata nel nostro presente da un passato lontano. Ray Kurzweil – inquietante profeta del futuro che incombe – nel libro “The Age of the Spiritual Machines” del 1999 tratta di macchine “coscienti”, che simulano il funzionamento della mente umana. Prestazioni e messaggi, sopravanzando le previsioni del programmatore, vengono creati dal computer stesso, come se questo interagisse autonomamente con la persona che lo sta usando e fosse dotato di coscienza propria. La sua profezia non è nuova, poichè nel 1950 Alan Turing aveva già pubblicato su “Mind” il famoso articolo “Computing Machinery and Intelligence”, con il test per vagliare se una macchina avesse un’intelligenza comparabile a quella umana. D’altra parte la letteratura fantascientifica aveva anticipato di almeno due secoli queste futuristiche scoperte, seguita da versioni cinematografiche visionarie e potenti. Tuttavia tutte le macchine immaginate o progettate hanno come loro direzione e destinazione il futuro. Una macchina con caratteristiche simili a quelle descritte, ma proveniente dal passato (vecchia oltre cinquecento anni) non si è mai vista. Questa macchina esiste: coincide con l’iscrizione cifrata sul cartiglio datato 1495 di un quadro conservato a Capodimonte . La complessa decifrazione da me data del cartiglio del “Ritratto di Luca Pacioli con allievo” (di proprietà dello Stato e conservato al Museo di Capodimonte di Napoli) ha rivelato che - tramite inserimento della “parola-chiave” - dall’iscrizione IACO.BAR.VIGEN/NIS P.1495 si può ricavare un numero attualmente illimitato di frasi latine (fino ad oggi duecento) di senso compiuto, che formano insiemi di storie, e che l’iscrizione è assimilabile ad una “macchina alfabetica” in grado di interagire con un soggetto “decifrante”, generando risposte di senso compiuto alle “domande” da lui poste, tramite spostamento delle stesse lettere che la compongono.

Leonardo da Vinci
E ciascuna delle frasi così decifrate contiene la parola – ovvero la “firma”- VINCI. Come se non bastasse, le vicende dei due personaggi ritratti (Luca Pacioli e Galeazzo Sanseverino) e di altri, descritti nelle frasi decifrate e nelle storie che esse formano, trovano puntuale riscontro nella documentazione storica e d’archivio relativa alle biografie dei membri della famiglia Sforza chiamati per nome, alla location di Vigevano coi suoi luoghi storici, e in generale al primo soggiorno milanese di Leonardo alla data del 1495 . Pertanto nel 1495 l’autore del cartiglio di Capodimonte, già aveva costruito (ovvero dipinto) con strumenti poveri (in uso al pittore del Rinascimento) una macchina sconosciuta, dal comportamento plastico e linguisticamente creativo, così evoluta da fornire risposte precise a domande di un interlocutore, al punto da sembrare “cosciente” a chi interagisse con essa. Tali risposte risultano conformi ai personaggi e alle vicende della famiglia Sforza alla data del cartiglio. Tutte le informazioni generate dalla decifrazione portano alla conclusione che il genio creatore della “macchina alfabetica” in questione era Leonardo da Vinci, e questo non solo per via del ricorrere in ciascuna delle frasi decifrate della “firma” VINCI, ma per la convergenza storico-biografica di dati e riferimenti supportati da testimonianze degli storici e ricerche d’archivio. Ciò che emerge dalle decifrazioni è una sorta di diario segreto datato 1495, dopo la morte di Gian Galeazzo Sforza, nel quale il Pittore annota fatti precisi ed istantanee che “fotografano” i due personaggi ritratti nel quadro e i membri degli Sforza, fissandone in frasi telegrafiche il destino. La decifrazione del cartiglio si accentra su materie storico-artistiche e linguistiche , ma la sua complessità sconfina nell’affascinante campo di ricerca che si espande ai confini delle attuali teorie fisiche e cosmologiche e delle sperimentazioni sull’intelligenza artificiale, oltrepassando – in un plot romanzesco non privo di un vago sapore gotico - le creazioni della letteratura fantascientifica. L’interlocutore umano, sconcertato e coinvolto nell’insolito gioco dell’”abaco vinciano”, spostando le lettere e reperendo sempre nuove frasi, coincidenti con fatti realmente accaduti e persone reali, si ritrova in bilico sul crinale ambiguo di “reale” e “virtuale”, senza riuscire a stabilire un confine preciso tra le due dimensioni. Tuttavia è innegabile che, nella sua simulazione, la “macchina vinciana” rappresenta fedelmente aspetti della realtà storicamente documentati.

Le duecento frasi - tutte firmate VINCI - formate con le medesime lettere del cartiglio, e per giunta corrispondenti a storie, fatti, personaggi realmente esistenti alla data del 1495 e vicini a Leonardo, depongono nel loro insieme per l’autenticità della scoperta in modo non equivocabile. Una esemplificazione sotto forma di gioco può servire a riassumere i tratti essenziali e i risultati della complessa decifrazione del cartiglio. D’altra parte, che cosa è il cartiglio di Capodimonte se non un gioco che nasconde una verificabile verità storica? L’idea di un puzzle composto da cinque pezzi separati che si incastrano può risultare efficace. Che cosa lega questi cinque elementi tra loro estranei? - Il cartiglio dalla scritta misteriosa e datato 1495 dipinto nel quadro di Capodimonte , sul quale è dipinta una mosca - Una “macchina alfabetica” parlante e creativa, sconosciuta alla tecnologia contemporanea - Un pittore ed agente segreto alla corte degli Sforza nel 1495, che gioca una partita mortale contro il potente di turno (nella fattispecie l’allora duca Ludovico il Moro), per consegnare un messaggio cifrato da lui dipinto - Leonardo da Vinci - Napoli Analizzando i singoli “pezzi” del puzzle si individuano gli incastri e si perviene a ricostruire il disegno . Il cartiglio – E’ il primo “pezzo”. E’ posto sul tavolo tra gli strumenti del frate matematico Pacioli e riporta l’iscrizione IACO.BAR.VIGEN/NIS. P. 1495 con la figura di una mosca. La mosca dipinta sul cartiglio – che le decifrazioni identificano con il Moro - ha tradizionali significati simbolici legati alla figura biblica di Belzebù e alla morte, ma è anche la parola-chiave latina “MUSCA”, tramite la quale tra il 2010 e il 2013 è stata da me effettuata la decifrazione dell’’iscrizione “IACO.BAR.VIGEN/NIS P.1495”, scoprendo duecento frasi nascoste nel suo corpo. Quella scritta finora ha tratto tutti in inganno, in quanto fraintesa come la firma di Jacopo de Barbari, (creduto perciò l’autore del quadro), mentre salta agli occhi che si tratta della sua macroscopica falsificazione, nella quale è stato sostituito il caduceo - che siglava o accompagnava la firma del de Barbari - apponendo la mosca (unica figura dipinta del cartiglio). Tuttavia il caduceo – oltre a contraddistinguere l’allora famoso de Barbari - era l’impresa personale e perciò identificativa del Moro. La mosca che sostituiva il caduceo, in base a un elementare procedimento logico, era da porsi in rapporto alla persona del Moro (successore nel 1495 del nipote duca da lui fatto avvelenare).

venerdì 17 gennaio 2014

La libertà è . . .



La libertà è fermarsi per strada a guardare i bambini giocare.

La libertà è aiutare qualcuno in difficoltà pur essendo in ritardo per andare in fabbrica.

La libertà è dare i soldi che ci troviamo in tasca al “ricco di spirito”che mendica fuori dal supermercato per ricevere un suo sorriso in cambio.

La libertà è stringere la mano per un istante e sentirsi inondati dalle emozioni della persona che si ha di fronte, ammirarne gli sforzi/sacrifici appurando quanto i suoi sbagli l’abbiano accresciuta.

La libertà è comprendere le motivazioni di fondo che spingono le persone a farsi del male a vicenda e cercare di farle capire anche a loro.

La libertà è guardare il personale sanitario in un reparto oncologico e sentirsi vicini anche a loro che in parte soffrono insieme a tutti loro pazienti(siamo esseri empatici).

La libertà è non prendersela con le persone che agiscono in veste professionale perché spesso sono obbligate a farlo ed in silenzio cercano anche loro comprensione.


La libertà è intervenire subito quando il nostro prossimo ha paura e dargli le nostre motivazioni per una vita serena e liberare la sua memoria emozionale.

La libertà è esprime il proprio sdegno riguardo al male che impera.

La libertà è dire la propria opinione anche quando contrasta con quella di tutti gli altri.

La libertà è prendersi il tempo per ammirare la natura.

La libertà è far qualcosa di gentile ed inaspettato per uno sconosciuto e salutarlo come un grande amico.
La libertà è trovare una battuta spiritosa per ogni situazione drammatica che l’esistenza ci prospetta.

La libertà è prendere atto che le nostre emozioni si concretizzano nella nostra salute(e in quella degli altri).

La libertà è intuire lo scopo dell’umana esistenza e condividerlo.


La libertà è andare sorridendo incontro alle sfide di ogni giornata.

La libertà è donare agli altri quello che in fondo non ci costa nulla, anzi ci arricchisce.

La libertà è dire la propria dopo aver ascoltato gli altri.

La libertà è capire che i diritti degli altri sono più importanti dei nostri.

La libertà è guardare il nostro peggior nemico e sorriderci sopra.

La libertà è capire che l’istinto di autodistruzione degli uomini non è innato, ma indotto.

La libertà è vedere in ogni sconosciuto un amico.

La libertà è vedere la grande gabbia in cui siamo rinchiusi e sentirsi e far sentire gli altri liberi.

La libertà è avere la certezza che la realtà è creata dalla nostra mente.

La libertà è avere tanti pensieri e metterli in pausa per un respiro vero.

La libertà è saper perdonare se stessi.

La libertà è ritrovare il piacere di piangere.

La libertà è dentro ognuno di noi.



La libertà è amare incondizionatamente.



mercoledì 15 gennaio 2014

I tipi psicologici

“L'ipotesi che esista una sola psicologia o un solo principio psicologico fondamentale costituisce un'intollerabile tirannia”

Carl Gustav Jung


Un concetto fondamentale, il tipo, viene introdotto da Jung con la pubblicazione di "Tipi psicologici". L'oggetto dell'opera è una classificazione degli
individui secondo "tipologie psicologiche". La teoria di Jung si basa sulla distinzione tra introversione ed estroversione. In secondo luogo, lo psicologo distingue quattro funzioni psichiche: il pensiero, il sentimento, la sensazione e l'intuizione.

La mente umana lavora contemporaneamente a livello di intenzione 
cosciente e su base inconscio-istintuale.
La psicologia cosciente (l'agire rispetto alla realtà) di ogni essere umano è caratterizzata dai due concetti fondamentali della tipologia junghiana:

L'atteggiamento: propensione che si presenta nelle due forme tipiche dell'introversione e dell'estroversione.

Le funzioni: sono distinte nelle due coppie 
pensiero-sentimento (giudicanti o razionali), 
sensazione-intuizione (percettive o irrazionali).

Jung definisce:

Estroverso, l'atteggiamento di chi abbia un rapporto spontaneo con l'oggetto, riesca ad adeguarsi alle circostanze, accetti i valori dominanti della società.

Introverso, l'atteggiamento di chi conferisce un ruolo preponderante ai fattori soggettivi, 
svalutando la realtà esteriore. 

Il tipo di atteggiamento generale deve la propria esistenza a una 
base inconscia e istintuale e quindi ha antecedenti biologici. 
Biologicamente il rapporto tra soggetto e oggetto è sempre un rapporto di interazione.

Secondo Jung,chi si orienta nel mondo usando il pensiero tende a stabilire il significato logico di un evento o di una cosa. 
Chi si fonda sul sentimento giudica il valore positivo o negativo di ciò che si trova dinanzi.
Chi si affida alla sensazione percepisce la realtà, prescindendo dal senso e dal valore di questa.
Chi ricorre all'intuizione coglie, soprattutto inconsciamente, le possibilità latenti di una situazione, senza tenere conto del presente e mirando principalmente agli sviluppi futuri.

In ogni persona si può riconoscere una funzione dominante, la più esercitata, e una ausiliaria, meno sviluppata rispetto alla prima, ma più differenziata rispetto alle altre due inferiori, che operano nell'inconscio.

I tipi estroversi puri rischiano di venire assorbiti completamente dall'oggetto trascurando le proprie necessità soggettive.  In una simile eventualità interviene un’autolimitazione compensatoria di origine inconscia che cerca di impedire il raggiungimento di uno stato patologico.
Es. un cantante che raggiunge rapidamente una larga fama può perdere improvvisamente i toni alti della voce, per inibizione nervosa compensatoria (garantita dalle funzioni inconsce).

Viceversa i tipi introversi puri comprimono nella coscienza il fattore soggettivo rischiando di cadere in una sorta di fanatismo generalizzante, che esclude a priori ogni altra opinione. 
In tal caso è soprattutto l’inconscio che si prende cura della relazione con l’oggetto, e fa ciò in una forma tale da distruggere nel modo più radicale le illusioni di potenza e le fantasie di superiorità nutrite dalla coscienza. Poiché l’inconscio (rafforzato dalle Funzioni rimosse) ha sempre carattere primitivo e infantile, oggetti nuovi e ignoti destano timore e senso di pericolo.

La psiche è composta oltre che dalla parte inconscia, individuale e collettiva, anche dalla parte conscia. 
In processo di individuazione l'individuo incontra e si scontra con delle organizzazione archetipe (inconsce) della propria personalità: solo affrontandole egli potrà dilatare maggiormente la propria coscienza. 
Esse sono "la Persona", "l'Ombra", "l'Animus o l'Anima" e "il sé".

La Persona può essere considerata come l'aspetto pubblico che ogni persona mostra di sé, come un individuo appare nella società, nel rispetto di regole e convenzioni. Rispecchia ciò che ognuno di noi vuol rendere noto agli altri, ma non coincide necessariamente con ciò che realmente si è.

L'Ombra rappresenta la parte della psiche più sgradevole e negativa, coincide con gli impulsi istintuali che l'individuo tende a reprimere. Impersona tutto ciò che l'individuo rifiuta di riconoscere e che nello stesso tempo influisce sul suo comportamento esprimendosi con tratti sgradevoli del carattere o con tendenze incompatibili con la parte conscia del soggetto.

Animus e Anima rappresentano rispettivamente l'immagine maschile presente nella donna e l'immagine femminile presente nell'uomo. Si manifesta in sogni e fantasie ed è proiettata sulle persone del sesso opposto, più frequentemente nell'esperienza dell'innamoramento. 
L'immagine dell'anima o dell'animus ha una funzione compensatoria con la Persona, è la sua parte inconscia e offre possibilità creative nel percorso di individuazione.

Il è il punto culminante del percorso di realizzazione della propria personalità, nel quale si portano ad un'unificazione tutti gli aspetti consci ed inconsci del soggetto.

Volete divertirvi a misurare il vostro grado di introversione-estroversione? In rete trovate il test Tipi Psicologici di Altamira

Carl Gustav Jung (Kesswil 26
luglio 1875 – Küsnacht 6 giugno
1961) è stato uno psichiatra e
psicoanalista svizzero. La sua
tecnica e teoria di derivazione
psicoanalitica è chiamata
"psicologia analitica". Inizialmente
vicino alle concezioni di Sigmund
Freud se ne allontanò
definitivamente nel 1913 , con la
pubblicazione, nel 1912, di "La
non condividendone la nozione di
libido e la riduzione di ogni
fenomeno psichico alla sessualità.


Nel 1906 aderì alla psicoanalisi e iniziò la corrispondenza con Freud. Dopo
pochi anni iniziò ad essere descritto come il "delfino" della psicoanalisi, il
possibile successore di Freud alla guida del movimento psicoanalitico. Nel
1909 si ebbero però le prime avvisaglie della separazione che in seguito sarà
all'origine dell'articolarsi dei due principali orientamenti storici della
psicoanalisi, intesa sia come terapia che come via per la conoscenza della
psiche. Nel 1905 Freud pubblicò il primo dei tre saggi sulla sessualità,
trattando le PERVERSIONI in generale. A sua volta nel 1912 Jung pubblicò
L'aspetto centrale delle differenze teoriche risiedeva in un diverso modo di
concepire la libido: mentre per Freud il "motore primo" dello psichismo
risiedeva nella pulsione sessuale, Jung proponeva di riarticolare ed estendere
il costrutto teorico di Libido, rendendolo così comprensivo anche di altri
aspetti pulsionali costitutivi "dell'energia psichica".
Un'altra differenza con Freud stava nell'interpretazione delle fantasie
inconsce che descriveva come inaccettabili per la coscienza, per Jung
invece esse sono, se interpretate adeguatamente dall'io, simboli di nuove
Realizzazioni psichiche. L'aspetto che li differenziava di più era inoltre
la concezione dell'inconscio. Inoltre, secondo Jung, la psicoanalisi di Freud
era schematica e teneva poco conto della persona nel suo contesto vitale.
Invece Jung dava importanza alla persona ed al suo contesto, così diede via
alla sua "psicologia analitica" che voleva essere non solo uno strumento
per guarire da patologie psichiche ma uno strumento per adattare la propria
anima alla vita e poterne cogliere tutte le potenzialità di espressione e
specificità individuale. Egli chiamò questo percorso "individuazione".

Bibliografia essenziale:

Tipi Psicologici
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Carl Gustav Jung

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martedì 14 gennaio 2014

Attentato alla Salute Pubblica

Colgo l'occasione... ....per scagliarmi contro queste notizie terrificanti:
http://www.ansa.it/web/notizie/specializzati/saluteebenessere/2014/01/13/polmone-test-sangue-diagnosi-cancro-_9893855.html
Sono notizie in grado di devastare la serenità della gente, di creare centinaia di migliaia di nuovi malati, milioni di persone terrorizzate, incapaci di discernere il bene dal business.
Io mi schiero totalmente contro queste stronzate, contro questi attentati alla salute pubblica.
Gli scienziati (?) dell'istituto di Milano da chi sono foraggiati?
Non avevano niente di meglio da fare che divulgare queste emerite puttanate, che attaccano la salute della gente?
Ma vi rendete conto di quello che avete fatto?
Supponiamo che un povero cristo faccia l'esame e venga positivo. che fa?
Fa una lastra (TAC, RNM) che forse risulta negativa. dopo che fa?
Fa una lastra ogni 3 mesi per vedere se gli viene fuori il cancro?
Certo che gli verrà fuori!! Se non per la paura di morire, per le radiazioni.
Come si fa ad essere così perfidi e cattivi?
Come si fa ad essere così contro l'umanità?

Vi prego, vi scongiuro, vi supplico: non cadete nei tranelli delle diagnosi precoci. quelle si che sono le vere cause di malattia!!!

Venti nuovi casi di danno da vaccino alla settimana per l’avvocato di Rimini


“Ogni settimana mi arrivano venti casi di danni da vaccino. Ho oltre 400 situazioni in mano, al momento. La battaglia è nel momento migliore dal punto di vista giuridico”. È quanto afferma in un articolo pubblicato su Romagna Mamma.it l'avvocato di Rimini Luca Ventaloro che in qualità di legale e di rappresentante del Comilva, ha partecipato l'ottobre scorso al convegno “Le vaccinazioni di massa. Prevenzione, diagnosi e terapia dei danni” che si è tenuto al Centro congressi Luciani di Padova.
In quell'occasione Luca Ventaloro ha relazionato su alcune cause vinte e sulla pratica dell'obiezione attiva e ha spiegato che ci si trova in un alveo nuovo “dove i tribunali e le corti d'appello oggi paradossalmente riconoscono i danni da vaccino”. “La parte sanitaria – spiega l'avvocato - dimentica che quando il giudice decide non lo fa sulla base della simpatia ma perché si è affidato ad un tecnico molto preparato. Quando l'Asl critica la sentenza, in realtà critica un approfondimento molto certificato. La giustizia, oggi, sopravanza la parte sanitaria“.
Secondo Ventaloro è fondamentale la perizia medico-legale attraverso cui si accerta l'esistenza di un nesso causale tra vaccinazione e danno.
L'avvocato spiega che chi ha subito un danno può rivalersi in tre modi:
- tutela penale: va chiesta nei casi in cui c'è un danno o un decesso immediato
- tutela civile: quando il danneggiato ha ricevuto una 'malpractice' medica
- tutela amministrativa: non è necessaria la colpa medica ma è sufficiente che un medico legale riconosca che la vaccinazione ha prodotto quel danno.
Ventaloro ha poi fatto riferimento all'obiezione attiva, contemplata dall'Emilia Romagna. “È l'aspetto più importante della nostra battaglia. Vi preghiamo di praticare un'obiezione corretta, bisogna uscire allo scoperto. Rifacendomi a quello che il Comilva predica, non rimandate i vaccini, non fate certificati falsi, non fate fughe, non rifugiatevi nel silenzio ma optate per atti chiari”.

           www.InformaSalus.it


lunedì 13 gennaio 2014

Libertà fondamentali degli appartenenti alle Forze Armate e di Polizia sempre più a rischio.

Le severe norme comportamentali a cui sono soggetti gli operatori di polizia e delle forze armate potrebbero riflettersi, come al solito, sul cittadino?



E’ recente la notizia che qualche potente vorrebbe monitorare la fedeltà allo stato da parte dei militari, ovviamente di ufficiale non c’è nulla, questa notizia è uscita fuori subito dopo le manifestazioni di solidarietà degli operatori di polizia in varie parti d’Italia nel corso delle manifestazioni del 9 dicembre.

Parlando di questo e d’altro con alcuni appartenenti alle forze armate, che contrariamente a quanto si possa pensare percepiscono la realtà nascosta di questo paese, vengo a sapere che le normative che riguardano la loro libertà d’espressione sono sempre più limitate; si era cominciato con la riforma totale del Testo Unico delle Leggi per i Militari che aveva introdotto molte limitazioni di “movimento” per terminare con una recente disposizione che li obbliga a non confrontarsi sui social forum e sul web in veste ufficiale, naturalmente tutto è giustificato da motivi di sicurezza e di immagine delle istituzioni. Insomma dopo anni di discussioni on line di punto in bianco hanno dovuto rimuovere dal web il loro status per evitare problemi, non volendo presentare formale richiesta scritta alla propria amministrazione con il ragionevole dubbio di poter essere controllati ancora di più. 
Si trovano quindi costretti a nascondersi dietro nick quando prima potevano discutere liberamente con tutti, per evitare quella che pare essere un’ulteriore forma di controllo.

L’ultima in ordine di tempo è una circolare dello SM Difesa che riguarda i militari e che costituisce un apripista per l'applicazione anche alle Forze di Polizia, regolamenta la corresponsione a tutti gli operatori delle FF.AA. di un compenso annuo, elargito normalmente per premiare la produttività (!!!!) e che da quest’anno verrà corrisposto solo ai chi si trova ad essere valutato con il giudizio massimo. Moltissimi destinatari di tale fondo ora quindi saranno esclusi, circostanza credo giustificata dai doverosi tagli alla spesa. Vengo a sapere che tale norma/disposizione, pur apparendo del tutto legittima di fatto lede ulteriormente le libertà fondamentali dei vari operatori di strada in quanto ora il premio in denaro non è più correlato all'efficienza ed alla produttività bensì all'obbedienza cieca, infatti le valutazioni di merito fatte dai superiori non sono certo oggettive bensì esclusivamente soggettive del superiore diretto e tra l’altro insindacabili.

Questo comporta che chi non aderisce(obbedisce) anima e cuore al sistema si vedrà escluso da tale compenso, pur lavorando ugualmente o anche più di altri, altro che premio di produzione.

Non c’è da sorprendersi se qualcuno si VERGOGNA di appartenere a tali istituzioni e altri attuino ogni azione possibile per far valere i propri diritti ed opinioni.


Mi viene da pensare che questi non sono altro che pochi mattoncini di un quadro normativo che si sta costruendo al fine di controllare come burattini gli operatori di tale settore, non mi meraviglierei se in un futuro non molto lontano gli venisse negata anche la possibilità di partecipare a discussioni sui social forum o peggio.

Il tutto per il bene di chi? Non per il loro ed ancor meno per i cittadini che si vedrebbero ridotte le possibilità di dialogo con i propri protettori.


La dignità e la libertà di ogni operatore/operatrice delle FF.AA. e FF.PP. vale un una tantum?

Insomma pare che un vecchio motto: “Usi obbedir tacendo e tacendo morir” valga ancora più di prima.