“Ogni settimana mi arrivano venti casi di danni da vaccino.
Ho oltre 400 situazioni in mano, al momento. La battaglia è nel momento
migliore dal punto di vista giuridico”. È quanto afferma in un articolo
pubblicato su Romagna Mamma.it l'avvocato di Rimini Luca Ventaloro che in
qualità di legale e di rappresentante del Comilva, ha partecipato l'ottobre
scorso al convegno “Le vaccinazioni di massa. Prevenzione, diagnosi e terapia
dei danni” che si è tenuto al Centro congressi Luciani di Padova.
In quell'occasione Luca Ventaloro ha relazionato su alcune
cause vinte e sulla pratica dell'obiezione attiva e ha spiegato che ci si trova
in un alveo nuovo “dove i tribunali e le corti d'appello oggi paradossalmente
riconoscono i danni da vaccino”. “La parte sanitaria – spiega l'avvocato -
dimentica che quando il giudice decide non lo fa sulla base della simpatia ma
perché si è affidato ad un tecnico molto preparato. Quando l'Asl critica la
sentenza, in realtà critica un approfondimento molto certificato. La giustizia,
oggi, sopravanza la parte sanitaria“.
Secondo Ventaloro è fondamentale la perizia medico-legale
attraverso cui si accerta l'esistenza di un nesso causale tra vaccinazione e
danno.
L'avvocato spiega che chi ha subito un danno può rivalersi in
tre modi:
- tutela penale: va chiesta nei casi in cui c'è un danno o
un decesso immediato
- tutela civile: quando il danneggiato ha ricevuto una
'malpractice' medica
- tutela amministrativa: non è necessaria la colpa medica ma
è sufficiente che un medico legale riconosca che la vaccinazione ha prodotto
quel danno.
Ventaloro ha poi fatto riferimento all'obiezione attiva,
contemplata dall'Emilia Romagna. “È l'aspetto più importante della nostra
battaglia. Vi preghiamo di praticare un'obiezione corretta, bisogna uscire allo
scoperto. Rifacendomi a quello che il Comilva predica, non rimandate i vaccini,
non fate certificati falsi, non fate fughe, non rifugiatevi nel silenzio ma
optate per atti chiari”.
Fonte: www.romagnamamma.it
www.InformaSalus.it
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