giovedì 9 gennaio 2014

NMG: IL FIBROMA DELL'UTERO - - - - 2° caso


caso clinico

Evoluzione e futuro delle scoperte del dott. Hamer nell'ottica di un ricorso storico: 'eliocentrismo di Copernico e Keplero in Germania e di Galileo in Italia.

Dott. Gianni Giannella

La paziente C.G. arriva alla mia osservazione in un giorno del settembre 2007. E' destrimane e ha 50 anni. E' impiegata. Ha già seguito un corso introduttivo qualche settimana prima mentre il marito che l'accompagna ha già seguito un corso base.
I problemi per i quali è giunta alla mia osservazione sono un fibroma uterino e un glaucoma.
Le domando se ha dei sintomi e lei risponde che la vista comincia a non essere più come prima: "all'ultima visita mi hanno detto che i valori sono a posto. Dicono che dipende dalla cura, il collirio che mi hanno prescritto, che funziona bene.. io in realtà non ho fatto nessuna cura".
La paziente ribadisce che il fibroma è il problema per lei più importante. Ne sono stati visti con le ecografie tre: il primo nel 1996 e gli altri due nel 1999. Mi prendo alcuni minuti per osservare attentamente le varie ecografie e leggere i referti.
Ogni volta che le veniva fatto un esame di controllo le parlavano dell'intervento chirurgico, le prospettavano l'asportazione totale: le spiego che comunque essendo i suoi fibromi definiti "intramurali" non è possibile asportarli conservando l'organo. Lei ha sempre preso tempo e fino ad ora non ha subito alcun intervento. Nel frattempo ha avuto però delle forti emorragie, l'ultima delle quali un anno fa. In ospedale le hanno sempre detto che il fatto che il fibroma sanguini è una motivazione in più per loro per consigliare l'intervento.
Le spiego che le emorragie non possono dipendere dal fibroma: l'utero è costituito da una spessa parete muscolare sottostante e da un rivestimento interno di mucosa decidua chiamata endometrio, che cresce ogni volta per permettere l' annidamento dell'ovulo, in una fase di conflitto attivo, e si riduce, cade nel lume e sanguina ogni volta che c'è il ciclo mestruale, la fase riparativa. Ha un'origine embrionale endodermica, innervata dal tronco cerebrale, simile alla mucosa intestinale.
La parete muscolare è di un tessuto diverso, sempre di tipo endodermico ma innervata un poco più in alto, dal mesencefalo, la zona di passaggio tra tronco e midollo cerebrale. Il Dott. Hamer, tra le altre cose, ha scoperto che questo tessuto fa una crescita in fase di conflitto attivo, mentre in riparazione ha un comportamento un po' particolare in quanto non si riduce come fa l'endometrio, rimane lì vita natural durante; può produrre un edema, visibile all'ecografia come una zona ipoecogena, scura, ripiena di liquido, che può modificarsi nel tempo a seconda di numerosi fattori come l'andamento delle fasi conflittuali o la quantità totale di liquido dell'organismo. Questo tessuto non si riduce per necrosi caseosa come gli altri tessuti endodermici ma rimane li, ed è un errore dire che è quella la sede del sanguinamento.
La paziente dice: "ho fatto bene allora a non farmi operare!" e io le rispondo che questo lo potremmo discutere in seguito, che per ora stiamo ancora rileggendo la storia clinica alla luce delle leggi biologiche e non è corretto dire che siccome sanguina allora portiamo via tutto; in ogni caso lei ha tutto il tempo per decidere cosa è meglio fare per se stessa.
Avremo anche la possibilità di ragionare in modo differente sui rischi reali: in ospedale si dice che questo degenera, che può diventare maligno, e se a una paziente con fibroma, dopo viene un'osteolisi per esempio al bacino immediatamente viene detto che è una metastasi, e la diagnosi di partenza, d'ufficio e senza verifiche, viene commutata in fibro-sarcoma, altamente maligno, e viene proposta la chemio.
Le chiedo se per questo problema lei abbia fatto delle terapie: fino a due anni fa faceva cure omeopatiche, prescritte da una dottoressa, in alternativa alle cure ormonali che volevano farle fare in ospedale ma che lei non ha mai fatto. Poi due anni fa aveva cominciato ad approfondire il discorso della Nuova Medicina Germanica e da allora non ha più fatto cure di alcun genere.
Le domando cosa di quello che ha letto sul Dott. Hamer e le Cinque Leggi Biologiche l'ha colpita e crede che le possa essere utile: risponde che le è rimasta impressa una storia letta sul libro che parla di una donna con un problema al seno, anche perché a lei stessa hanno fatto molte pressioni perché si sottoponesse alla mammografia e perché una sua collega tre anni fa hanno diagnosticato un cancro al seno, è stata operata e sottoposta a chemio, e dopo, per qualche motivo si è visto che la prima diagnosi era sbagliata, che non aveva realmente avuto quello che dicevano e adesso sono per vie legali con l'ospedale. Le domando se a riguardo del fibroma ha qualche notizia e lei risponde di no, che vorrebbe sapere la causa per la quale le è venuto e, se si risolve, quali sono le fasi che si può aspettare.
Le chiedo anche da cosa lei potrebbe misurare concretamente di essere sulla strada giusta circa questo problema, per esempio da una prossima ecografia, e lei risponde che no, l'ecografia non le sarebbe di aiuto, ma soprattutto dalle sensazioni del corpo, dal sentito: è il segno sicuro che le cose cambiano per il meglio come già stanno cambiando.
Durante un colloquio è assolutamente indispensabile riuscire a non dare niente per scontato e rispettare che sia il paziente a esprimere il suo punto di vista circa le sue aspettative.
Veniamo nuovamente ai sintomi: le domando se prima del '96 fosse mai stata fatta una ecografia e fossero mai stati visti dei fibromi, e lei risponde di no. Le dico che allora non è possibile da questo affermare con certezza quando si fosse formato il primo. Lei conferma che era stata lei a insistere con il suo ginecologo che le facesse fare ecografia perché in quel periodo il ciclo mestruale era diventato "strano", di punto in bianco era diventato abbondante, c'era un cattivo odore e poi si era accorciato, dai ventotto giorni soliti a circa venti: dalla primavera del '97 al 2000 aveva sempre il ciclo anche due o tre volte al mese. Dopo la durata gradualmente si è di nuovo regolarizzata sui ventotto giorni ma sono arrivate le emorragie. Una volta di inverno si sono macchiati i pantaloni e perfino il cappotto. Le chiedo se hanno figli e lei riferisce di avere un figlio di trent'anni avuto dal suo primo matrimonio. A questo punto ripercorriamo per chiarezza la serie cronologica degli eventi disegnandoli su un foglio insieme alla paziente.
Nell'aprile '96 era stato visto per la prima volta il fibroma; le chiedo se si ricordasse la dimensione visto che nel referto del '99 era indicata la misura di 1-2 centimetri. Lei dice che all'inizio era più grande, circa 4 cm., e dopo si era ridotto. Le faccio presente che questo conferma quello che dicevamo prima circa l'accumulo del liquido che può variare nel tempo.
Dall'aprile '97 si è avuto un accorciamento notevole del ciclo, mediamente di 15 giorni o anche meno, che si è protratto fino al 2000 circa dove si è di nuovo regolarizzato come durata, anche se emorragie erano sempre copiose; le chiedo se secondo lei questo dipende dalle cure omeopatiche e lei dice di no, che le cure le faceva saltuariamente e che forse in quel momento erano per lei la cosa giusta che la tranquillizzava.
Poi ci sono stati i due episodi di emorragia forte, nel 2005 e nel 2006, trattati al pronto soccorso farmacologicamente. Le chiedo se capitavano in corrispondenza del periodo ovulatorio o nel periodo mestruale: risponde che era proprio il ciclo mestruale a essere di quantità spaventosa.
Esaurite a questo punto le domande consuete della prima visita, le faccio un esempio per spiegarle in breve la sostanza delle Cinque Leggi Biologiche. Le spiego inoltre che, alla luce di questa conoscenza scientifica, nel suo caso si sono verificati sintomi diversi che sono stati erroneamente e sbrigativamente interpretati come segno di un'unica patologia della muscolatura liscia della parete del corpo dell'utero; ora invece abbiamo la possibilità di scindere la cose e attribuire ciascun sintomo a un determinato programma diverso dagli altri, a carico di un determinato tessuto, con una specifica origine embrionale e con una determinata innervazione.
L'alterazione visibile all'ecografia della parete uterina è l'unica effettivamente a carico del tessuto muscolare liscio, tessuto di origine endodermica embrionale ma innervato dalla parte più alta del tronco cerebrale, in mesencefalo.
Viene descritta come un'unica "lesione" ma in realtà si presenta con una morfologia complessa dove sono chiaramente visibili alcune parti iperecogene, di tessuto più denso in seno al quale si è verificata la crescita cellulare nelle fasi di CA, alternate ad ampie zone ipoecogene, evidentemente ripiene di liquido, dove si sono già avviati i processi di riparazione tissutale. Tali parti liquide sono suscettibili di notevoli variazioni dimensionali nel tempo a causa dell'influenza di svariati fattori come per esempio la quantità totale di liquido presente in quel momento nell'organismo (conflitto del profugo), l'andamento delle fasi di tensione e di soluzione del programma speciale di cui è sede quel tessuto, dell'effetto astringente o dilatatorio di eventuali farmaci, etc., e sono quelle maggiormente responsabili degli aumenti o delle riduzioni di volume visibili all'ecografia.
Il secondo sintomo è il sanguinamento: questo non può derivare dalla componente muscolare liscia, la quale di regola non va mai incontro a necrosi caseosa, ma bensì dall'endometrio, la decidua di origine endodermica embrionale diretta propriamente dal tronco cerebrale che tappezza la parte interna del corpo dell'utero, quella deputata normalmente all'annidamento dell'ovulo fecondato, e che durante ogni ciclo mestruale va fisiologicamente incontro a decadimento, ulcerazione e sanguinamento durante la crisi epilettoide.
A questo sintomo principale è anche associato il cattivo odore e la leucorrea o la candidosi i quali testimoniano l'intervento dei micobatteri nelle fasi di riparazione.
Presumibilmente il terzo elemento, che non viene menzionato, è l'ovaio: il sintomo dell'accorciamento del ciclo mestruale, dai ventotto giorni circa come di norma ai quindici o meno, può essere giustificato solo con un aumento di funzione ormonale da parte dell'ovaio, in particolare nella zona connettivale interstiziale diretta dal midollo cerebrale. Una verifica di quello che stiamo ipotizzando la potremmo avere sapendo se la paziente ha mai avuto per esempio dei dolori nella zona delle ovaie, che dovrebbero essersi verificati in fasi di riparazione. La paziente riferisce, molto coinvolta dalla discussione, di avere avuto dolori a più riprese da entrambi i lati ma soprattutto a sinistra.
Riesaminando i primi sintomi in ordine crono­logico, questi riguardano l' endometrio, dal quale dipendono il sanguinamento, il cattivo odore e la leucorrea: possiamo ipotizzare in questo senso un conflitto biologico relativo alla necessità viscerale, molto istintiva, di essere fecondata: per l' emiparte destra della parete uterina è una necessità biologica tout cur, per quella sinistra è un bisogno ugualmente biologico "ma non così", non con quest'uomo o in questo modo.
L' ecografista di regola non fa caso a questa sostanziale differenza e non è quasi mai possibile, nelle ecografie eseguite che giungono alla nostra osservazione, risalire alla lateralità della parte interessata dell'organo.
Nella fattispecie la paziente riferisce di essere stata sposata una prima volta, che c'erano molti problemi di convivenza ma anche questo. Con le lacrime agli occhi dice: "dovevo fare delle cose forti, molto pesanti..". Proprio quando si stava separando dal primo marito ha cominciato ad avere i sintomi delle fasi di riparazione che si sono protratte come abbiamo visto per alcuni mesi. Proprio a causa di questi sintomi è stata visitata e, proprio durante questa visita, si è potuto vedere il fibroma: dall'immagine si può vedere che il tessuto deve avere lavorato molte volte e per lungo tempo, alternando fasi di tensione e di rilassamento.
La crescita avviene molto lentamente e progressivamente e l'immagine, come abbiamo già descritto, può essere in certi momenti più grande e in altri momenti ridursi in funzione delle fasi di riparazione e della presenza della quota liquida.
La funzione normale della muscolatura liscia dell'utero serve biologicamente al contenimento del frutto del concepimento: l'aumento di cellule e di funzione si ha in fase di CA quando si vive improvvisamente e inaspettatamente la sensazione che il frutto del concepimento vada perduto, come per esempio in caso di un aborto. La paziente sentendo queste parole riprende a piangere come se si fosse riaperta una profonda e antica ferita e serve in questo momento tutta la delicatezza e il tatto di cui di può essere capaci per entrare in punta di piedi nell'animo lacerato della paziente.
Le suggerisco che ogni batosta serve ad imparare a rialzarsi e che non c'è nessun errore della natura nel vivere i conflitti biologici: in questo modo rispondiamo alle difficoltà dell'esistenza e impariamo a sopravvivere. Se crescessimo senza conflitti saremmo alla fine inadatti alla vita: mille volte possiamo aver fatto un determinato conflitto e altre mille potremmo farlo ancora in futuro.
Con questo possiamo però sapere che, se non si verificano tensioni eccessivamente forti per tempi troppo lunghi, non abbiamo nulla da temere da quello che si vede nell'ecografia.
A questo punto il terzo sintomo, relativo all'ovaio sinistro per una donna destrimane, è per il conflitto biologico di perdita della mamma o di un figlio e dove ci si sente in parte responsabili. La paziente, sempre in lacrime, conferma di avere avuto un primo figlio da giovane il quale è nato vivo ma è morto poco dopo. Dopo queste sue parole rimaniamo in silenzio per alcuni interminabili istanti; poi la paziente dice, con la voce rotta dal pianto: "è strano come dopo tanti anni queste cose fanno ancora così male.. a volte avevo anche pensato di non soffrire più per questo.. invece no.. eppure è passato talmente tanto tempo..".
Ci concediamo il tempo per riprendere la calma e poi le dico che non c'è nulla di sbagliato nel fatto che se una madre perde il figlio il suo ovaio si attiva per produrre una dose maggiore di ormoni, allora il ciclo si accorcia e diventa più frequente l'ovulazione proprio perché il suo organismo deve essere pronto a mettere al mondo una nuova creatura al più presto. A parte l'inconveniente di avere un maggiore sanguinamento, che può essere compensato semplicemente con una dieta un poco più ricca di carni rosse, per il resto una donna con un surplus di ormoni è più femmina, ha i capelli più lucidi, la pelle più liscia e dimostra meno anni di quelli che ha.
Lei ritrovando il sorriso: "allora è per quello che mi danno tutti meno anni, ecco perché!”.
Le spiego che questo tessuto è di origine mesodermica diretto da midollo cerebrale, che in fase di tensione fa una riduzione di cellule e in fase di riparazione produce una crescita con eccesso, come il callo osseo, e rappresenta un vero e proprio "turbo” per l'organismo.
Il nostro primo incontro volge al termine. Abbiamo visto come, nel caso di questa paziente, abbiamo avuto tre programmi che hanno agito e che, malgrado siano stati interpretati erroneamente come espressione di un'unica patologia, sono invece espressione di reazioni sensate dell' organismo a determinati fatti accaduti e dalle quali non abbiamo nulla da temere: lei può sapere che che volta può accadere ancora un maggior sanguinamento ma che questo, di per se, non è pericoloso.
La paziente è stata vista da me, successivamente a questo incontro, alcune altre volte per esaminare il problema oculare e altri piccoli di minore entità. In ogni caso non ha più riferito di sanguinamento.
Soprattutto mi è sembrato piuttosto evidente che deve essere avvenuto un cambiamento più profondo, come se fosse più gioiosa e serena, probabilmente più in pace con se stessa e con il suo passato.
Per avere una ulteriore verifica di come procede l'aspetto clinico si potrebbe a questo punto richiedere un controllo ecografico dell'utero: sarebbe molto bello che un esame del genere, in se innocuo, potesse essere prescritto ed esaminato in tutta tranquillità: questo lo si potrà fare in un futuro quando avremo finalmente a disposizione una struttura attrezzata che possa lavorare applicando le meravigliose conoscenze che, grazie al Dott. Hamer, derivano dalle Cinque Leggi Biologiche.
Purtroppo attualmente questo potrebbe ancora comportare il rischio per la paziente di essere nuovamente spaventata dall'intervento zelante del medico che esegue l'esame o di qualche altro operatore, per cui a oggi lo svantaggio per lei potrebbe essere maggiore del beneficio.

Fonte: rivista psiche-cervello-organo - maggio 2008

 

2 commenti:

  1. Che post meraviglioso. Mi si schiude un universo. Ho capito molte cose e forse sto mettendo a posto tanti tasselli, come lo spotting che si verifica costantemente in alcuni periodi della mia vita...il mio ovaio più vivace è il destro però, chissà che cosa vuol dire...grazie per la divulgazione seria e autentica di questo blog. Un gioiello davvero.

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  2. Fantastico, grazie!! Dopo anni di flamenco non ho dubbi, destrimane...e nulla di nuovo riguardo ai conflitti...ciao!!!

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