L’INCUBO OSSESSIVO DELL’EPATITE VIRALE
Il primo errore è quello di pensare alla epatite-C (poco importano le lettere dell'alfabeto comunque) come a qualcosa di preso altrove ed esternamente, come a qualcosa di contagioso e virale. Il secondo errore, legato com'è ovvio al primo, sta nella sensazione ansiogena di essere appestata. Il terzo errore sta nella ricerca ossessiva del prodotto magico e del terapeuta magico in grado di farti guarire..
TELEFONATA
Miglioramento dieta e liberazione da un macigno che mi perseguita
Buongiorno a lei. Mi chiamo Silvana, ed ero presente alla sua conferenza di Bergamo del 29 maggio.
Ho cominciato già il giorno dopo a rivoluzionare la mia dieta, alimentandomi di sola frutta.
Mi trovo benissimo.
Ammetto però di provare a volte qualche fastidio e qualche gonfiore intestinale.
A cosa è dovuto?
Lo scopo principale della mia scelta vegana è quella di saltar fuori per sempre dal ghetto psicologico in cui mi ha messo la medicina, catalogandomi, prove alla mano, come portatrice sana di antigene AU positivo.
Il tarlo dell’epatite B
L’epatite B la contrassi, quando ero ancora bambina, da mia sorella che già ce l’aveva.
Veri problemi non me li ha mai dati.
Mi ricordo solo che tra i 16 e i 19 anni ci furono dei periodi di debolezza presto superati.
Per il resto sono stata sempre sana, e mi sono comportata liberamente da persona sana e normale.
Ho anche la gioia di essere madre di due bambini, sani e testati, dal fegato e dal sangue perfetto.
Ma il tarlo, di essere stata dichiarata portatrice di un morbo, continua a rodermi da sempre.
RISPOSTA
Occorre riadattare progressivamente il corpo alla frutta e al cibo reattivo della natura
La disabitudine alla frutta, e a riempirsi l’intestino di materiale fibroso e cellulosico naturale, può richiedere qualche tempo e qualche adattamento.
Se c’è invece del materiale alcolico, oppure del materiale putrefattivo, come residuo di situazioni precedenti, è opportuno ricorrere a un paio di giorni di riposo fisiologico totale, ovvero di digiuno a sola acqua leggera, seguendo il solito schema per la ripresa nutritiva a base di frutta, prima di ri-approdare al veganismo più o meno crudista.
Se potesse parlare e diventare persona, il fegato prenderebbe a sassate qualcuno
Ogni problema di fegato viene risolto al meglio da questo tipo di alimentazione.
Direi anzi che, se potesse parlare il fegato, diventerebbe amico inseparabile di noi igienisti naturali, mentre prenderebbe a sassate molta altra gente, dentro e fuori gli ospedali e le cliniche del mondo intero.
Parlare di fegato significa parlare dell’essere umano, essendo esso l’organo più importante e più complesso, più strategico e vulnerabile che ci portiamo addosso.
La parola epatite significa infiammazione ed ingrossamento del fegato.
Pagine e pagine insulse e svianti, dedicate a catalogare e demonizzare virus di ogni specie
La medicina dovrebbe descrivere l’epatite nei suoi manuali come processo necrotico infiammatorio, causato dall’ignoranza nutrizionale e dagli stravizi della popolazione, e invece non lo fa.
Non lo fa perché tale ignoranza e tali stravizi sono stati ingenerati, sostenuti e propagati in prima persona da lei stessa.
Ecco allora che scrive quanto segue: Per epatite virale acuta si intende un processo necrotico-infiammatorio del fegato causato da numerosi virus.
Seguono poi pagine e pagine dedicate al virus A, B, C, D ed E, tutti isolati, caratterizzati e catalogati, tutti messi in bacheca e resuscitati, trasformati ciè da povere mummie innocenti ed imbalsamate, in entità viventi e malandrine, in autori di orrendi misfatti.
Il trionfo della ciarlataneria medica che pretende di prevalere sulla scienza igienistica
Da pochi anni, prosegue il manuale, è stato isolato il virus G e già si ipotizza l’esistenza di altri virus epatrotopi responsabili di sporadiche forme cliniche.
Non più solo il picornavirus (HAV) dell’epatite A, l’hepadnavirus HVB dell’epatite B, il non-A non-B NANBH dell’epatite C, il deltavirus HDV dell’epatite D, il calicivirus HEV dell’epatite E, ma anche altri virus ancora, responsabili, a dire dei virologi, dell’insorgenza di epatiti minori, quali il citomegalovirus, il virus di Epstein-Barr (buono per tutte le salse) e l’herpes virus.
Se c’è una sezione dei manuali di medicina dove si può parlare del trionfo dell’ignoranza e del dogmatismo, della ciarlataneria che prevale sulla scienza, del servilismo che prevale sulla trasparenza, ebbene la troviamo proprio nelle pagine dedicate al fegato.
Da una medicina con la coda di paglia, non si può pretendere di più
Il che non è affatto casuale. Una medicina che non è capace di insegnare a mangiare alla gente.
Una medicina che è la prima responsabile dell’ipertrofia epatica che ingrossa il fegato umano con la cadaverina e i suoi grassi, rendendolo flaccido e sproporzionato, e lo scarnifica internamente coi vini, col fumo, coi farmaci e col caffè, non poteva certo trovare qualcosa di meglio e qualcosa di più scientifico, se non quello di aggrapparsi ai mostri post-medievali di Pasteur.
Le ormai celebri cliniche Pritikin di Santa Monica e Miami, guariscono a raffica gli artisti di Hollywood ma anche i comuni mortali
Noi igienisti sappiamo con sicurezza 100% che l’uomo non ha bisogno di mangiare grassi di alcun genere, e tantomeno proteine cosiddette nobili.
Le cliniche anti-grasso del dr Robert Pritikin, a Santa Monica-California e Miami-Florida, hanno sfornato in 20 anni 100 mila guarigioni da patologie legate al grasso.
Conosciamo troppo bene l’odio che il fegato prova verso il grasso che arriva per canali sbagliati
Sappiamo troppo bene che il fegato, essendo la maggiore ghiandola dell’organismo, è capace di oltre 500 funzioni biochimiche complete, e che non gradisce assolutamente ricevere altri compiti aggiuntivi e contro-natura, come quelli di fargli arrivare materia grassa non dall’intestino (dove tale materia è accompagnata e bilanciata dai restanti nutrienti), ma direttamente dal sangue viscoso e lipotossico, in una modalità non prevista e non pianificata.
Noi abbiamo individuato nel grasso alimentare, nella proteina nobile, nella lipotoxemia e nella B12 i grandi nemici dell’umanità. L’esatto contrario della medicina al potere.
Sappiamo troppo bene come i grassi naturali e bilanciati esistenti in natura come l’acido linoleico, stanno persino nella foglia della lattuga, che ne contiene nella misura del 9% del suo totale calorico.
Sappiamo troppo bene come il grasso nella dieta umana rappresenti sempre un grave insulto al fegato.
La medicina no, non lo sa affatto, e non lo vuole nemmeno sapere.
Sappiamo troppo bene come l’infante innocente meriti tutela e rispetto, e non sfruttamento medico-pediatrico-vaccinatorio.
Sappiamo troppo bene come il bambino sia da svezzare con materiale fruttariano dal contenuto grasso-proteico identico al latte materno umano, per non creargli traumi epatici, renali, diabetici e ghiandolari, che renderanno problematici e a rischio i suoi anni a venire.
Le malattie al fegato, come tutte le altre del resto, sono malattie tossicologiche e non batterico-virali
Noi sappiamo pure che il paese a più alto tasso di cancro al mondo è l’America, e che il cancro al fegato degli americani non è per niente una rarità.
Ma conosciamo pure alcune statistiche incredibili ed apparentemente fuori dalla logica, dove paesi in genere molto più sani degli Stati Uniti battono gli USA in termini di cancri al fegato, e non certo per presenza virale, quanto per colpa accertata delle aflatossine, muffe che penetrano nella buccia delle arachidi e delle noci brasiliane, e che si sviluppano pure sul riso precotto, facendo necrotizzare il fegato dei malcapitati.
Le prove di quanto sosteniamo sono lampanti ed inequivocabili
Alla fine si contano i morti e ci si accorge che in un anno ci sono in Sud Africa 27 volte (2700%) più cancri al fegato che in USA, e che nel vicino Mozambico ci sono 270 volte 27000%) più cancri al fegato che in USA, ovvero per ogni 100 cancri epatici in USA, a Lorenzo Marques ce ne stanno ben 27 mila The Health Revolution, Ross Horne).
Tutto questo a semplice dimostrazione che le malattie del fegato, come del resto tutte le malattie classificate come virali ed infettive, sono rigorosamente solo e sempre malattie tossicologiche, dove le cellule delicate e friabili di un fegato bistrattato e offeso si decompongono in altrettanti detriti cellulari, chiamati impropriamente virus da chi ha vista-corta e interesse-lungo a chiamarli tali.
Se non fosse così, come si potrebbe spiegare che, senza alcun farmaco, e con la semplice acqua distillata dei digiuni, l’igienismo detossifica per sempre gli ammalati di epatite A-B-C-D-E?
Accompagnare le malattie non significa affatto causarle, ma esserne conseguenza
Come ho più volte argomentato in decine di tesine su batteri e virus, sull’Aids e le altre malattie inventate in continuazione per spaventare, colonizzare e schiavizzare la popolazione umana, i batteri sono vivi e accompagnano da sempre le nostre malattie per banchettare con le porcherie che consumiamo e col materiale virale non riciclato che produciamo, per cui risultano essere nostri preziosi soci collaboratori.
I virus invece sono ancora più innocenti e più amici intimi, essendo pezzi di gesso di noi stessi che se ne vanno per sempre senza fare alcun danno, e che si accumulano e sporcano leggermente i nostri condotti, solo quando si blocca il ritmo metabolico a causa dei nostri stravizi alimentari o dei traumi che subiamo.
Micro-residui inanimati che accompagnano le nostre patologie ma non le causano in alcun modo.
La cellula che muore, muore davvero, e diventa materiale inerte ed inanimato
Quando la vita della cellula viene a terminare, essa muore e si disintegra per l’azione dei tritacellule chiamati lisosomi.
Miliardi di molecule di Dna vengono liberate assieme ai detriti cellulari morti.
Quando una cellula muore essa muore davvero e per sempre.
Rimane materia inerte e priva di funzioni.
Viene normalmente scaricata dal corpo assieme agli altri rifiuti metabolici.
Ed è questa materia che viene chiamata virus (virus endogeni o interni, per differenziarli da quelli esogeni o esterni che la gente assorbe dall’aria, dall’acqua e soprattutto da eventuali cibi di origine animale).
Se c’è un microbiologo al mondo capace di contestare questi fatti incontrovertibili, si faccia pure avanti.
I sassi la sanno lunga
La materia morta non causa niente, al di fuori del fastidio di materiale accumulato che diventa semplicemente tossico ed ingombrante se non viene ripulito costantemente.
Ed è chiaro anche ai sassi che le malattie non possono essere causate dai virus, dai batteri o dai cosiddetti agenti infettivi.
E’ chiaro anche ai sassi che la malattia, non finale e non degenerativa, è una purificazione corporale, un processo avviato dal nostro sistema immunitario per espellere le tossine accumulate a causa dei nostri impropri stili di vita (proteine e grassi animali, mancanza di aria e di sole, mancanza di esercizio e di sonno, eccesso di stress, ecc).
La favola imbecille e delinquenziale dei virus vivi
La favola imbecille e delinquenziale dei virus vivi comincia coi microscopi elettronici degli anni 30, quando la sconfitta pasteuriana aveva lasciato con le gomme a terra l’intera classe medico-virofila.
Era assai conveniente proseguire per quella strada, preferendo l’inganno medicale alla trasparenza igienistica.
Ma per quanto si aggiungessero lenti e magnificazioni, per quanto si desse da fare il dr Rife per mantenere illusoriamente vivi non solo i batteri ma persino i virus (vedi mia tesinma La mononucleosi e la traballante scienza del dr Rife, del 24/5/10), era lapalissiano che i virus non erano e non sono dotati in nessun caso di alcuna mobilità, non richiedono e non praticano alcuna forma di nutrimento, non producono alcuna urina o alcun escremento, non sono sporcaccioni e non vanno mai in cerca di avventure galanti o tantomeno riproduttive.
Detriti che si comportano da detriti, da veri rudinàz per dirlo in lingua friulana
Sono veri e propri detriti che si comportano da detriti.
Differiscono in dimensioni, disegno, struttura perché le stesse cellule del corpo (e relativi mitocondri) sono differenziate notevolmente a gruppi, a seconda delle loro funzioni e dei loro organi di appartenenza.
Cattiva coscienza e superstizione
Queste verità sono incontestabili e dimostrano come la medicina, per quanto circondata sia di strumenti e di tecnologia diagnostica avanzata, sia malata profondamente di cattiva coscienza e di profonda superstizione.
A farne le spese è la gente come te.
Vivi tranquilla e felice perché sei sana come un pesce.
E lo sarai ancor di più quando perfezionerai ulteriormente le tue abitudini alimentari.
I tuoi bambini privi di epatite sono la dimostrazione e la prova del nove di quanto tarocca e mistificante sia la medicina contemporanea.
Un enorme lazzaretto con monatti, untori e barellieri
I tuoi bambini sani, ai quali hai dato il tuo sangue e il tuo latte, oltre che tutte le carezze che si meritavano, metteno in evidenza le incongruenze e i limiti mentali di un’intera scuola oscura e medievale più del Medioevo.
Una scuola che, invece di puntare al progresso della salute e della conoscenza scientifica, cerca di ridisegnare il mondo a sua immagine e a sua convenienza, trasformandolo in un enorme lazzaretto e in un enorme lebbrosario, dove monatti, untori e barellieri vanno fuori e dentro in continuazione con corpi contagiati e carichi di pesti bubboniche sezionate e catalogate, e con i camici bianchi in mezzo alla disperazione, a dirigere impettiti ed autoritari l’immondo traffico sottostante.
Dove stanno i veri appestati
Non ci sono differenze tra la tua sieropositività e quella dei sieropositivi Hiv.
Tutte vittime di infami imbrogli.
I veri appestati stanno dentro le strutture e dietro le cattedre, dietro le istituzioni e dietro i Nobel.
L’unico contagio al mondo è quello dell’ignoranza, ed anche quello del venale opportunismo.
Stanno dentro i governi e i parlamenti.
Stanno nei libri di testo di medicina e biologia.
Stanno nelle chiese mediche di Atlanta, succursali della Casa Bianca, ma anche nei palazzi del potere di Pekino, di Hongkong e di Tokyo.
Stanno dentro le compagnie farmaceutiche e dentro gli studi televisivi.
Come dire, mal comune mezzo gaudio.
Sono i monatti del 21° secolo.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo
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