lunedì 28 gennaio 2013

I tentacoli di Big Pharma



Big Pharma e' un nome che indica l'insieme delle piu' grandi industrie farmaceutiche del mondo, quelle che, per intenderci, si occupano della nostra salute. Il punto e' che non si preoccupano per noi e il nostro benessere, al contrario: le malattie, soprattutto quelle croniche, sono per Big Pharma quanto di piu' redditizio. Lo scopo principale di B.P. non e' la nostra salute, ma gli incassi spropositati. Pensate: per quale motivo le case farmaceutiche dovrebbero produrre farmaci efficaci contro le malattie, a basso costo, quando possono guadagnare cifre esorbitanti aggravando il nostro stato di salute con i pesanti effetti collaterali? Avete mai conosciuto qualcuno che vi ha raccontato di essere guarito da una patologia con l'utilizzo di un farmaco, che tuttavia gli ha procurato altre fastidiose e pericolose malattie o persino danneggiato altri organi?
Per capire di cosa stiamo parlando, sara' utile analizzare il modello americano, visto che la maggior parte delle aziende farmaceutiche proviene dagli Stati Uniti e visti i numerosi scandali sulla corruzione dei medici perpetrata dalle suddette industrie in molti paesi del mondo. (Vedi link qui sotto). 



La maggior parte dei profitti delle industrie farmaceutiche proviene dalla vendita di farmaci acquistabili soltanto con la ricetta medica. Ne consegue che soltanto i medici possono prescrivere questi farmaci. Ed e' proprio per questo motivo che Big Pharma svolge un'intensa attivita' di marketing nei confronti dei medici, oltre a numerose attivita' promozionali per i farmacisti ed altri addetti sanitari. Non solo: gia' dai tempi dell'universita' gli studenti di medicina ricevono regali dalle case farmaceutiche, anche se, nei primi due anni, non potranno toccare nessun paziente! L'entita' e la quantita' dei regali e delle interazioni tra case farmaceutiche e studenti di medicina crescono man mano che gli studi salgono di livello. Raggiungono i punti piu' alti nel momento in cui lo studente e' diventato un medico: pranzi, cene, aperitivi, brunch, biglietti per varie manifestazioni, champagne, viaggi e altri regali. E il risultato e' lo stesso anche nelle nostre universita': ai medici viene fatto un dolce lavaggio del cervello.
I cadeaux non sono l'unica arma di persuasione utilizzata da Big Pharma: i medici vengono omaggiati con enormi quantita' di campioni gratuiti di farmaci, anche costosi. Gli scaffali dei loro studi ne sono pieni e quest'abbondanza serve a fidelizzare il paziente e lo stesso medico. Le industrie farmaceutiche, infatti, non cercano il medico che prescriva il farmaco giusto, ma quello che prescriva il loro farmaco!
Ma come viene messo in commercio un farmaco negli Stati Uniti? Deve essere approvato dal F.D.A. il Food and Drugs Administration. L'industria farmaceutica deve dimostrare con le sperimentazioni che il farmaco sia sicuro ed efficace. Ma non rispetto a farmaci gia' esistenti per una patologia o al migliore che si conosca, come penserebbe qualsiasi persona ragionevole su questa terra, bensi' rispetto al placebo. Quindi, come ha suggerito Alex Surgeman-Prozan, che vedrete nel documentario allegato qui sotto, basta che il farmaco sia meglio di niente per essere introdotto in commercio. Che sicurezza per i malati! 
Un altro aspetto oscuro nel mondo dei farmaci riguarda la sperimentazione. Negli Stati Uniti, fino agli anni '80, la ricerca sperimentale era finanziata dall'Istituto Nazionale di Sanita', mentre dagli anni '90 e' stata sottratta alle universita' ed e' passata a organizzazioni private a scopo di lucro, cioe' sotto il controllo delle case farmaceutiche! In Italia non ci allontaniamo di molto da queste circostanze: le sperimentazioni spesso avvengono si in ospedali di ricerca universitari, ma i medici a capo della ricerca fanno parte del consiglio direttivo di approvazione del farmaco/terapie oppure sono membri della fondazione finanziatrice della sperimentazione stessa. Tutto questo odora un po' di conflitto di interesse!


Tornando agli States, i dati ottenuti dalle sperimentazioni sono spesso difficili da trovare e in alcuni casi vengono manipolati dalle case farmaceutiche. (Vedi documentario alla fine del post). Allo stesso tempo, le riviste scientifiche hanno spesso un atteggiamento reverenziale verso le industrie del farmaco, per il proprio benessere finanziario; questo non facilita certo la richiesta di visionare, almeno, i risultati ottenuti dalle ricerche. Se la maggior parte della sperimentazione e' finanziata dalle case farmaceutiche e gli esperti che giudicano l'efficacia di un farmaco hanno un legame economico con il farmaco stesso che ne e' della nostra liberta' di scelta della terapia?



Giuliana Sclerosette

Fonti e notizie interessanti:

Breve documentario:

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