giovedì 10 ottobre 2013

Il mio metodo di studio in tre passi


Dopo molti felici anni da studente e una laurea ormai in vista, credo di aver trovato un metodo di studio non dico perfetto, ma almeno adatto alle mie esigenze. Dopo aver scritto diversi articolo qui su Mindcheats nell’apposita categoria studio, ho pensato che sarebbe stata una buona idea scrivere un post nel quale illustro come mi preparo io per un esame. 
Autocelebrazione? Certo che no, non ne avrei il motivo! Spero che quanto ho scritto possa essere d’aiuto a tutti gli studenti in crisi che leggono queste pagine, e magari offrire qualche spunto interessante per migliorare il proprio metodo. Lo spirito con il quale ho scritto questo articolo è quello di voler condividere con tutti la mia esperienza passata e presente, nel tentativo di essere utile.
Anzitutto, è necessaria una premessa: persone diverse utilizzano metodi diversi. Le ragioni sono molteplici, fra le quali vale la pena di elencare:
  • Tipologie di memoria: come ormai sanno tutti, ci sono diversi tipi di memoria e ogni cervello è più propenso ad uno o all’altro tipo. Qui voglio fare però un appunto: non sto parlando di compartimenti stagni ed alternativi, tutte le persone sviluppano tutti i tipi di memoria parallelamente. Con il tempo una o due si sviluppano più delle altre, ma tutte sono presenti e vengono utilizzate ogni giorno dal cervello. Se vuoi leggere più in dettaglio quali tipi di memoria esistono, ti consiglio questo articolo.
  • Piano di studi: quello che si studia influisce pesantemente sul metodo di studio che si va a sviluppare. Storia dell’arte e fisica teorica sono due materie diverse che richiedono delle tecniche diverse per memorizzare le nozioni necessarie a passare l’esame, e il metodo di studio si piega verso un modello che sia il più efficace possibile per quello che si va ad apprendere.
  • Esperienze passate: il metodo di studio si costruisce con il tempo e l’esperienza, per questo ognuno sviluppa un metodo personale completamente diverso da quello di tutti gli altri. Anzi, ti suggerisco di fare un esperimento se sei a scuola o all’università: chiedi ai tuoi compagni o colleghi che metodo di studio utilizzano loro, e noterai come siano tutti molto diversi dal tuo. E’ anche un metodo interessante per trovare nuovi spunti su come migliorare la propria esperienza da studente, perché il confronto aiuta a tenere la mente attiva e ricettiva ai miglioramenti.
Queste premesse sono dovute, per fare un po’ di mente locale sull’argomento studio. E adesso ecco a voi il mio metodo in tre semplici passi!

1 – Riassumere il libro

La prima parte del mio metodo si differenzia a seconda del materiale di studio: in alcuni esami c’è un libro sottile di poche centinaia di pagine oppure delle comode dispense o appunti già preparati, in altri il classico mattone da mille pagine. Ricordo che quando ero al liceo anche le verifiche più impegnative non richiedevano lo studio di più di un centinaio di pagine a dir tanto, quindi se tu vai ancora a scuola non devi preoccuparti di questo primo passaggio.
Personalmente, mi trovo molto in difficoltà quando si tratta di studiare su dei manuali da mille pagine. Li considero troppo dispersivi e ho sempre la sensazione di perdere tempo prezioso che potrei invece passare a memorizzare i concetti principali. Per questo prima di tutto apro il mio elaboratore di testo sul computer e mi mi metto a riassumere l’intero libro mentre lo leggo.
Prima di tutto leggo un paragrafo (un paio di pagine più o meno), ripeto i concetti a mente, mi assicuro di non aver tralasciato nulla di importante e infine riassumo i concetti principali sul computer. Se mi trovo di fronte ad un grafico importante lo ricreo sulla pagina, altrimenti uso una semplice descrizione a parole. Utilizzo naturalmente la lettura veloce per non perdere più tempo del necessario.
Quanto tempo al giorno passo sui libri? Non molto, anzi proprio poco a dire la verità. A meno che non sia di fronte ad una sessione di esami particolarmente tosta (e sarà capitato un paio di volte in tutto il mio percorso universitario), non vado mai oltre le tre ore equamente distribuite nell’arco della giornata. Inizio alle nove di mattina, e faccio tre sessioni di un’ora: mezz’ora di studio e mezz’ora di riposo alternate. La mia attenzione cala vistosamente dopo 30 minuti, quindi mi prendo tante pause abbastanza corpose. Durante la mattinata, quindi, studio per un totale di un’ora e mezza. Poi ricomincio il pomeriggio, dalle tre di pomeriggio, con altre tre identiche sessioni: il totale è di tre ore al giorno, e così ottengo il massimo rendimento.
Finita questa fase, se ho fatto dei riassunti, prendo il libro e lo metto sullo scaffale a far polvere.
Va detto che studiando così poco devo iniziare molto in anticipo rispetto a tutti gli altri, ma preferisco uno studio costante per diversi mesi piuttosto che la poco attraente alternativa di chiudermi in casa per due settimane. In questo modo, non devo rinunciare alla classica pizza con gli amici qualora capiti l’occasione.
2 – Lo studio

Questa è la parte principale del metodo, perché è qui che lo studio vero e proprio si concentra.
A questo punto mi trovo con in mano degli appunti, delle dispense o un piccolo libricino, quindi il volume del materiale non è troppo elevato. In questo modo riesco a concentrarmi maggiormente senza disperdere le energie in dettagli poco importanti: ho difatti filtrato tutto ciò che è superfluo nella parte precedente. Questo non è il metodo adatto per chi vuole il massimo del voto, ma questa non è affatto una mia priorità: io voglio solamente arrivare a risultati accettabili impegnandomi il meno possibile, come ho già scritto in passato (come ho superato la maturità senza problemi né stress).
In questa fase mi torna spesso utile sapere come memorizzare elenchi senza fatica, perché mi trovo spesso e volentieri a dover ricordare una serie di elementi nel corretto ordine.
Man mano che vado avanti con lo studio, inoltre, utilizzo uno stratagemma particolare che ho notato aiutarmi veramente molto durante la fase di ripasso: in un documento Word a parte mi scrivo tutte le possibili domande e argomenti studiati, senza lasciare fuori niente. Quindi alla fine mi trovo con due documenti distinti: uno contenente i riassunti, e l’altro con le domande da esso tratti.
Io mi trovo bene a studiare unicamente al computer, utilizzo i supporti su carta solo quando sono strettamente necessari: batto alla tastiera molto più velocemente di quanto riuscirei mai a scrivere, e resta tutto molto più ordinato.
3 – Il ripasso
 
Grazie ai documenti contenenti le domande che ho realizzato nella seconda fase, ripassare risulta molto facile e veloce. Mi basta riprendere in mano il foglio che ho creato e rispondere a tutti i punti. Va da se che il documento deve essere ben fatto e non omettere niente, e per questo dedico ad esso moltissimo tempo.
In questa fase seguo scrupolosamente i dettami della tecnica per memorizzare a lungo termine, che mi permette di ottenere i massimi risultati ripassando il meno possibile: l’importante è fondere insieme studio e ripasso degli argomenti precedentemente studiati.
Capita spesso, durante il ripasso, di non essere in grado di rispondere ad alcune domande presenti sul documento: nessun problema, perché sarà semplicissimo andarle a riprendere sugli appunti o sul libro per ricordarsi immediatamente tutto. Per questo è molto utile suddividere le domande e creare dei riferimenti per poter andare a recuperare la porzione di testo interessata in breve tempo (io suddivido sempre in capitoli, e quando possibile segno il numero della pagina accanto ad ogni domanda).
Continuo a ripassare, e col tempo riduco il tempo dedicato allo studio. nell’ultima settimana non vado oltre le due ore, e negli ultimi giorni una a dir tanto. Infine, il giorno prima dell’esame stacco qualsiasi cosa e mi riposo completamente: dopo più di un mese di studio la mente ha bisogno di staccare, e se ho fatto tutto bene applicando il metodo di studio, non ho assolutamente bisogno di un giorno in più. Per quanto riguarda il ripasso mattutino, invece, a volte faccio un’eccezione: una lettura veloce di alcuni concetti che magari sono ancora un po’ vacillanti aiuta, perché in poche ore la mente non ha il tempo di dimenticarli. Soprattutto se si sono già studiati cinque o sei volte, e non serve altro che un breve ripasso.

Conclusione

Con questo metodo, affinato nel corso degli anni, io mi trovo molto bene. Passo gli esami studiando oggettivamente poco, e anche se non è adatto a prendere un 30 e lode ogni volta, basta e avanza per proseguire gli studi senza intoppi.
E per concludere, voglio lasciarti un consiglio bonus: dormire bene è fondamentale per studiare efficacemente.
Molte persone commettono dei gravi errori, e sono in uno stato di sonnolenza cronica senza nemmeno rendersene conto. Se hai difficoltà a memorizzare le cose e a studiare, se ti distrai facilmente e non riesci a concentrarti sui libri, il tuo problema potrebbe essere proprio qui.
La buona notizia è che risolvere questo problema è semplice, se conosci le tecniche giuste: vieni a scaricare gratuitamente il manuale del riposo perfetto!
Con questo articolo ho voluto descrivere il mio metodo di studio, ma non è che uno dei tanti punti di vista: tu hai dei trucchi o delle strategie da condividere? Allora lascia un commento!

Fonte: http://www.mindcheats.net/2011/08/il-mio-metodo-di-studio-in-tre-passi.html



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