lunedì 14 ottobre 2013

Farmaco? No grazie prendo l'acqua.



Come l'acqua informata può sostituire i farmaci annullando gli effetti collaterali

Premessa
Visto l’enorme mole di argomentazioni attinenti e correlate al presente articolo, esso non potrà essere esaustivo, ma solo una sintesi, spero comprensibile, di un fenomeno che ha già fatto la storia e che continuerà a farla.

L’acqua, questa sconosciuta.
Nonostante l’incessante evoluzione(?) e il progresso tecnico-scientifico l’uomo arranca ancora sulle questioni basilari dell’esistenza e si va ancora chiedendo chi è, perché è qui e via di questo passo.
Molti tra scienziati, filosofi, artisti, dottori, studiosi ecc. hanno trovato risposte adeguate o comunque largamente condivisibili a qualche annoso quesito esistenziale, le loro considerazioni prima derise e dopo addirittura demonizzate li ha relegati nell’oblio professionale e a volte anche sociale, a grande fatica, con inamovibile convincimento, hanno continuato sulla loro strada donando la genuina e pura conoscenza all’umanità.
Ci ritroviamo così al giorno d’oggi, in un periodo di massima espressione tecnologica e scientifica, in cui non sappiamo nulla della vita nelle sue diverse espressioni: Gaia viene ridicolizzata ed offesa, il mondo vegetale del tutto ignorato, il mondo minerale considerato del tutto inerte, l’uomo stesso condannato a subire l’esistenza che potrebbe finire da un momento all’altro, l’universo dentro e fuori da ogni cosa ridotto da un meccanicismo disarmante e non per ultima l’acqua, risorsa vitale primaria per tutta la vita, considerata alla stregua di un qualsiasi liquido, senz’anima, inerte, con la sola utilità di dissetare, meglio se imbottigliata!

L’acqua registra tutto!
Quando diversi anni orsono appresi la capacità dell’acqua di trattenere le informazioni ne rimasi entusiasta anche perché l’idea formava pian piano sempre più coerenze mentali con le altre mie conoscenze sulla vita in genere,  e quindi ho sentito l’impellente esigenza di voler approfondire per capire il come.
Scoprii che la semplicissima molecola dell’acqua, composta da due elementi molto abbondanti in natura, si comportava come una calamita, l’ossigeno saldamente agganciato a due molecole di idrogeno aveva comunque una piccola carica residua (positiva) che consentiva di legarsi con legami più deboli (legami idrogeno) ad altri atomi di idrogeno di altre molecole formando uno splendido reticolato in 3D; essendo quest’ultimi legami molto labili consentono a tale reticolato di assumere le più svariate forme ed di essere influenzato da qualsivoglia forza/energia.
La conformazione fisica della disposizione molecolare dell’acqua, che viene mantenuta sino ad una nuova sollecitazione, costituisce una memoria dell’informazione recepita.

Un pò di storia.
Era il 1998 quando il quotidiano Le monde annunciava la scoperta scientifica della “memoria dell’acqua”, a seguito della pubblicazione da parte del dott. Jacques Benveniste di un articolo in merito sulla rivista scientifica internazionale Nature. Il medico francese era riuscito a far reagire alcune cellule con il ricordo di una sostanza registrato nell’acqua, praticamente l’acqua si era comportata come se essa stessa fosse la sostanza originale, aveva quindi dimostrato il fondamento fisico della scienza omeopatica.
Il dr. Benveniste, com’era intuibile, non ha avuto vita facile l’elite farmaceutica infatti l’ha boicottato a spada tratta.
Lo stesso anno due distinti gruppi di ricerca fisica, uno in Grecia, l’altro in Italia, pubblicarono due diverse teorie per supportare il fenomeno della memoria dell’acqua, rappresentando sostanzialmente che le molecole dell’acqua avvolgevano completamente quelle della sostanza disciolta (solvatazione) e una volta eliminate le tracce del soluto tramite successive diluizioni, le molecole d’acqua collassavano nel calco lasciato vuota dal soluto creando uno stampo fatto d’acqua, copia della molecola precedentemente soluta. Una volta eliminato del tutto il soluto dall’acqua, gli stampi creatisi, comportandosi fisicamente come la molecola precedentemente disciolta, generavano nuovi calchi informando l‘acqua circostante tramite succussione.

Acqua informata: acqua fresca? No calda!
L’acqua ha rivelato che poteva essere informata in molti modi, sempre grazie alle peculiarità della sua incredibile molecola, e principalmente con: diluizioni di altre sostanze, onde elettromagnetiche, la musica, la preghiera e le parole, gli stati emozionali e meditativi, qualsiasi genere di onda, variazioni di campo.
Sono oramai famosi i cristalli d’acqua informata fotografati da Masaru Emoto, ognuno oltre a rappresentare la conformazione dell’acqua dopo una “sollecitazione” dimostra come l’acqua sia in grado di riconoscere gli elementi(ogni cosa che la informa) naturali dalle loro frequenze e non “gradire” quelli artificiali.
Esperimenti effettuati da Luc Montagnier (premio Nobel nel 2009 per la medicina), ma non solo da lui, hanno dimostrato che una soluzione omeopatica, ormai priva di soluto, non è acqua normale dal punto di vista chimico fisico, pur rimanendo sempre della stessa composizione molecolare, fisicamente si differenzia in quanto ha subito delle variazioni della struttura sovramolecolare misurabili solo tramite apparecchiatura molto sensibili.
Analisi di risonanza magnetica nucleare (RMN) hanno confermato che in soluzioni omeopatiche vi era una diversa organizzazione dell’acqua rispetto a quella di controllo, la sua struttura era organizzata come in presenza di nuove informazioni, questo per via del pregresso soluto o per interazioni di campo.
Tramite la micro calorimetria è stato verificato che l’acqua informata ha una temperatura superiore rispetto a quella di controllo, come se fosse mista ad altre molecole che però non ci sono. Anche la conducimetria dimostra che l’acqua pur rimanendo tale dal punto di vista fisico presentava caratteristiche di conducibilità diverse.
Le informazioni trattenute dall’acqua determinano l’emissione di segnali di natura elettromagnetica che sono assenti nell’acqua non trattata.
Le molecole dell’acqua informata si comportano come dipoli elettrici che emettono onde elettromagnetiche a bassissima frequenza attivando dei movimenti coordinati nelle altre molecole, inoltre esse si possono allineare/disporre in strutture regolari e sarebbero proprio esse a costituire la “memoria”; successivamente emette le stesse onde che ha acquisito, comportandosi come l’elemento informante.

I farmaci del futuro. Acqua e farmaci in un connubio rivoluzionario.
Nello stesso periodo della rivoluzionaria pubblicazione sulle scoperte di Benveniste, poi smentita, in Italia molti dottori praticavano l’elettroagopuntura attraverso il semplice fenomeno della risonanza tra le frequenze emesse dalle fiale di test (diluizione omeopatica) e quelle emesse dal paziente stesso, pertanto erano già consci del fenomeno memoria dell’acqua, in quanto trasferivano le informazioni dei rimedi omeopatici in forma di treni d’onda (artificialmente) a flaconi d’acqua che si comportavano come gli stessi rimedi.
Tra questi dottori il dott. Citro Massimo, di Torino, a distanza di qualche anno dagli esperimenti fatti da Benveniste, aveva ideato il TFF (Trasferimento Farmacologico Frequenziale) con il quale trasferiva le informazioni di alcuni farmaci in acqua, ottenendo dei risultati straordinari. Nelle prime sperimentazioni si accorse che l’acqua a cui erano state inviate delle informazioni di un farmaco aveva fornito dei risultati superiori al farmaco stesso, in quanto pur avendo lo stesso effetto curativo del farmaco non aveva sortito alcun effetto collaterale.

Il TFF è costituito da un’apparecchiatura elettronica che tramite un amplificatore di frequenza fa “vibrare” il farmaco o rimedio omeopatico posto all’ingresso dell’apparecchiatura e tale vibrazione/frequenza va ad irradiare un contenitore d’acqua posto all’uscita del circuito.
L’acqua così informata diventa una copia fisica del rimedio e comincia ad emettere i segnali tipici dello medesimo espletando le sue tipiche funzioni, ma non solo.


L’acqua informata con il farmaco/rimedio agisce sulle cellule biologiche in questo modo: l’acqua (come una chiave) ha una conformazione/struttura specifica che è data dalla sua frequenza-segnale elettromagnetico il quale interagisce con i recettori cellulari (come una serratura) che sono tarati/preposti a ricevere il segnale del rimedio originale. In definitiva le cellule ricevono il segnale invece che dal farmaco direttamente dall’acqua informata.

Effetti collaterali.
Quel che è ancora più straordinario è il meraviglioso meccanismo, non ancora compreso appieno, consistente nel dato di fatto che utilizzando i segnali e non molecole chimiche che possono subire delle variazioni, le cellule (i recettori), comportandosi come un’apertura elettronica, vanno in risonanza solo con le proprie frequenze specifiche, quindi riconosciute utili alle funzionalità vitali, questo comporta che gli effetti collaterali sono, nella maggior parte dei casi drasticamente ridotti e in molti casi addirittura azzerati.

Applicazioni pratiche.
Nel contesto dell’acqua informata appare opportuno che la stessa venga assunta nelle stesse modalità del farmaco (orale, intramuscolare, intravenosa ecc.) per ottenere l’effetto desiderato, tuttavia il TFF può essere applicato anche direttamente verso l’organismo biologico interessato, sia esso persona, animale o pianta, in tal caso la frequenza farà risounare le specifiche porte biologiche che attiveranno il processo di guarigione.
Il segnale del TFF potrebbe essere salvato su dispositivi informatici, cosa che si sta cercando di fare, per poter essere trasferito ed utilizzato immediatamente in ogni luogo.
Le applicazioni pratiche del TFF sono innumerevoli può essere impiegato nei settori industriali dell’alimentazione, quello farmaceutico e agricolo ecc. ecc..
Sottoponendo a specifiche irradiazioni, derivanti dai farmaci antimuffa, alimenti deperibili se ne potrebbe prolungare la loro conservazione in maniera innocua. Molti medicinali per uomini e per animali potrebbero essere sostituiti da frequenze trasmesse via telematica o diffuse in liquidi, ma anche in solidi visto che anche quest’ultimi hanno “memoria”.

Conclusioni.
Il TFF è una realtà, il suo utilizzo purtroppo molto meno. Il dr. Citro Massimo lo utilizza regolarmente, ma la quasi totalità dei medici ne sono all’oscuro.
I benefici derivanti l’applicazione di tale tecnologia tutta italiana sono smisurati, purtroppo ci sono altrettanti interessi economici in gioco quindi credo che l’informazione ufficiale eviterà di parlarne ancora per parecchio tempo.

Permettetemi un’ultima considerazione riguardo all’acqua ed alla sua memoria: è chiaro ed inconfutabile oramai che l’acqua “tiene conto” di tutto, pensate che reagisce perfino alle debolissime fluttuazioni del campo determinate dalla forma degli oggetti (onde di forma), considerato che il nostro corpo è per la maggior parte composto d’acqua che recepisce realmente i nostri pensieri, emozioni e le parole, cosa sarebbe opportuno registrare giornalmente nella memoria della nostra acqua per il nostro benessere?
Buona acqua a tutti.


Scienza e Conoscenza n. 34-2010.

VIDEO CORRELATI YOUTUBE: Su Citro Massimo, Masaru Emoto e su Jacques Benveniste

2 commenti:

  1. Solo una precisazione: nella formazione di legami idrogeno la carica positiva non cade certamente sull'atomo di idrogeno. La molecola d'acqua è un dipolo ed essendo l'atomo di ossigeno molto più elettronegativo dell'idrogeno al polo corrispondente ai due idrogeno corrisponde una parziale carica positiva mentre al polo opposto, dove si trova l'ossigeno, corrisponde una parziale carica negativa. Per il resto... conto di leggere con più calma il lungo post per farmi un'idea più precisa. Ciao
    buona giornata

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  2. Grazie Nino, ho preso un abbaglio, ammetto che mi sento un pò "arrugginito" in materia.
    Ho cambiato l'immagine da cui si evidenzia quello che hai giustamente precisato, l'articolo invece me lo hai corretto tu con il tuo gradito intervento.
    Un saluto.

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