giovedì 3 ottobre 2013

EMOZIONI VEGETALI

Non ho mai avuto un interesse particolare verso le piante, tuttavia ero a conoscenza che si poteva instaurare un rapporto di amicizia-collaborazione con esse, ma mai avrei immaginato quanto veritiero potesse essere tale assunto. Di recente ho appreso che molti studiosi per motivazioni molto diverse tra loro, in tempi non molto recenti, avevano svolto esperimenti tesi a svelare le potenzialità segrete del mondo vegetale scoprendo una realtà del tutto inaspettata e sconosciuta. 

Nel 1966 Cleve Backster, all’epoca il più rinomato esperto della macchina della verità della CIA, applicò gli elettrodi della sua apparecchiatura (galvanometro) alle foglie di una dracaena – pianta tropicale a foglie larghe – lo fece per curiosità, voleva appurare se la pianta avesse reagito ad alcuni stimoli esterni da lui provocati. Registrò dei cambiamenti appena percettibili quando gli versò dell’acqua, simili ad alcune reazioni umane inerenti ad un lieve stimolo emotivo, volle quindi aumentare la reazione della pianta bruciandogli le foglie, proprio vicino agli elettrodi, ma non fece neanche in tempo di muoversi che la pianta fece registrare un’impennata notevole nell’apparecchiatura, l’aveva solo pensato; andò a prendere i fiammiferi ed al ritorno la pianta fece nuovamente registrare un aumento notevole della sua attività elettrica sul diagramma dell’apparecchiatura, cercò di capirci qualcosa in più e continuò a fare i movimenti tipici come se volesse veramente procedere alla bruciatura, ma la pianta non fece più alcuna reazione, come se sapesse che stava fingendo.

A tal punto era chiaro che la ricerca in quel campo sarebbe dovuta proseguire per accertare se si trattava di reali capacità percettive e sensitive delle piante o altro. 

Testò numerose varietà di piante e in varie situazioni per indurre una reazione “emotiva”, se così si poteva definire per un vegetale, accertando empiricamente che le piante rispondevano agli stimoli esterni con chiare reazioni di paura, terrore, piacere, amicizia ecc.ecc., inoltre erano in grado di avere una memoria degli eventi, percepire le intenzioni ed i sentimenti degli esseri umani e se essi stavano mentendo, molto meglio delle sue stesse macchine della verità.

Intuì che le percezioni extrasensoriali delle piante, che non dispongono dei nostri cinque sensi, erano al di sopra e al di là della gamma dei sensi umani, un qualcosa di molto radicato, ipotizzò che i sensi dell’uomo erano dei fattori limitanti sovrapposti a percezioni primordiali di un genere comune a tutta la natura, suppose che le piante “vedessero” meglio degli uomini pur non avendo occhi. 

Le incessanti ricerche e sperimentazioni consentirono a Backster di verificare che le piante nutrono dei sentimenti di amicizia con determinate persone con le quali instaurano un legame percettivo molto profondo che gli consente di percepire le intenzioni e le emozioni dell’”amico” anche a distanza. Provò naturalmente a schermare la piante oggetto dell’esperimento in una gabbia di Faraday e anche in un contenitore di piombo senza riuscire ad interrompere il “segnale empatico” tra la pianta e la persona amica, concludendo che la comunicazione viaggiava su onde portanti che andavano al di là dello spettro elettromagnetico e del macro e microcosmo conosciuto. Tali caratteristiche non erano prerogative di una singola pianta, ma addirittura delle singole cellule viventi, che reagivano allo stesso modo.



In tempi diversi molti personaggi di rilievo (Paul Sauvin - studioso ESP, Marcel Vogel - Chimico, L. George Lawrence - tecnico elettronico, Vladimir Grigorievich Karamanov - biocibernetico, Jagadis Chandra Bose - ricercatore ecc.) hanno studiato ed approfondito le conoscenze del mondo vegetale, appurando molte altre qualità delle piante ed approntato nuovi strumenti di misurazione sempre più sensibili. 
 
L. George Lawrence, quasi per caso, fece una scoperta scientifica di grande valore, le piante, collegate ad appositi strumenti, erano in grado di percepire messaggi dallo spazio profondo che nessun altro strumento umano riusciva a registrare. Dedusse che le radiazioni biologiche trasmesse da esseri viventi fossero meglio ricevute da mezzi biologici(piante) piuttosto da strumenti tecnologici. Sulla natura misteriosa dei segnali spaziali percepiti dalle piante egli dichiarò:” Non credo che essi siano diretti a terrestri. Penso che abbiamo a che fare con trasmissioni tra gruppi uguali, e dato che noi non conosciamo nulla delle comunicazioni biologiche siamo semplicemente esclusi da tali “conversazioni””. 

Jagadis Chandra Bose, studioso e ricercatore che scrisse diversi libri sulle proprietà e potenzialità del mondo vegetale, dichiarò: “esiste una fondamentale unità nella apparente diversità della natura ed è difficile demarcare il confine tra dove finisce il fenomeno fisico e comincia quello fisiologico”. 

Marcel Vogel a seguito dei suoi esperimenti affermò: “l’uomo comunica con il mondo vegetale. Le piante sono esseri viventi, sensibili, radicati nello spazio e pur essendo cieche, sorde e mute nel senso umano di fatto sono sensibilissime a misurare le emozioni umane. Irradiano energia, forze benefiche all’uomo. E queste forze si sentono! Esse alimentano il campo energetico dell’uomo che a sua volta rigenera energia alla pianta. ”

Queste scoperte di enorme interesse ovviamente sono in aggiornamento continuo, tuttavia quello che manca al giorno d’oggi è la consapevolezza collettiva della meravigliosa vita del mondo vegetale che ci circonda, ci ama e ci aiuta. 

Le piante provano dolore, piacere, sofferenza, gioia e amore, proprio come gli esseri umani, hanno memoria ed intelligenza, sono in grado di scambiarsi le sostanze nutritive a distanza anche in assenza di terreno e se hanno stretto un legame empatico con l’uomo percepiscono le sue emozioni e pensieri anche quando è lontano. 

Quello che personalmente ritengo ancora più incredibile e straordinario è la loro modalità di andare incontro alla morte che per loro non è tale, esse infatti, conoscendo il senso/scopo della vita, all’atto di venire consumate si compiacciono di poter far parte di una forma di vita superiore e con un sistema di autodifesa disattivano la loro sensibilità apprestandosi con serenità ad una nuovo tipo di esistenza/esperienza; vivono consapevoli di far parte integrante del tutto e di essere indissolubilmente interconnesse con esso, potremmo dire altrettanto di noi? 







Fonti: La vita segreta delle piante – Peter Tompkins, Christopher Bird, 1973. 
Le probabilità dell’impossibile – Thelma Moss 1970. 
video correlati http://www.youtube.com/watch?v=jFtCdZBlTdg “Le piante possono comunicare”.

6 commenti:

  1. Ottimo articolo Marcello!
    Benvenuto nel gruppo!

    Un Saluto.

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  2. Grande Marcello, un bellissimo articolo riguardante il mondo vegetale che molti nemmeno prendono in considerazione se non per il colore dei fiori.
    E' noto che le piante hanno un ruolo fondamentale per la vita sulla Terra, ma al di là della "fotosintesi" e del classico "polmone verde", nessuno parla mai della sensibilità delle piante.
    Per esempio della capacità di comunicare tra loro al fine di avvisare le piante vicine, di un pericolo, quale possa essere ad esempio l'attacco di parassiti....
    Spero di vedere altri articoli relativi a questo argomento, perchè merita interesse senza mai dimenticare che tutto il creato è collegato in una rete simbiotica invisibile, perchè facciamo parte tutti di un unico insieme...
    P.

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  3. Benvenuto anche da parte mia, il tuo articolo mi fa ritornare alla mente quanto scritto da Hamer nel capitolo 27 del libro "Testamento", dove si parla di un anima delle piante e che queste "funzionano" in base alle 5 Leggi Biologiche, è la prova che tutta la natura è governata dalle stesse leggi.
    Complimenti per l'articolo.

    Un abbraccio,
    pierluigi

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  4. Un sentito grazie a tutti voi per gli apprezzamenti ed il benvenuto.
    Ammetto che non mi aspettavo molto interesse e quindi sono compiaciuto di essermi sbagliato.
    La vita vegetale da quando l'ho conosciuta, qualche anno orsono, mi ha affascinato molto e in linea alle vostre considerazioni ho verificato molte proprietà di questi splendidi esseri viventi che in alcuni casi fanno anche commuovere (es. quando si sacrificano per un loro simile che vive in un ambiente ostile; pare che sappiano che si tratti solo di un mero passaggio questa esistenza materiale e non volendo lasciar solo uno del gruppo gli inviano le sostanze nutritive fino alla dipartita all'unisono).
    Un abbraccio.

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  5. Benvenuto anche da parte mia. Articolo interessantissimo!
    Giuliana Sclerosette

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  6. Benvenuto Marcello anche da parte mia!
    Articolo interessante! Mi ha fatto riflettere!

    Saluti da Laura C.

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