In data 1° luglio un giudice del Tribunale civile di Pesaro ha riconosciuto colpevole il Ministero della Salute e stabilito un maxi risarcimento di 200mila euro, più un vitalizio di circa 700 euro al mese e un ulteriore indennizzo ancora da quantificare [oltre agli arretrati calcolati dalla vaccinazione ad oggi], alla famiglia di una bambina pesarese di neanche 6 mesi morta in culla il 7 febbraio del 2003.
Il giudice ha riconosciuto il nesso causale che una serie di medici consulenti della famiglia, e poi lo stesso consulente del Tribunale, hanno stabilito tra la vaccinazione esavalente cui la bambina venne sottoposta in data 17 gennaio 2003 e la morte avvenuta a febbraio.
Inoltre, come è stato dedotto dai ricorrenti e non controverso dal Ministero, la piccola nei primi tre mesi di vita è cresciuta in modo costante, per cui il suo stato di benessere precedente alla somministrazione della vaccinazione costituisce un dato assolutamente certo.
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