venerdì 28 giugno 2013

Scuola - I 50 anni dimenticati

A me piace leggere libri, articoli e pagine web che riguardano la storia recente, cioè quella che si è sviluppata da quando sono nato ad oggi. Forse è per tenermi legato ai ricordi della mia giovinezza, o forse perché sono un egocentrico malato di protagonismo, ma forse anche perché la storia degli ultimi 50 anni non è proprio costellata di episodi di fraterna fratellanza, come sarebbe stato naturale e logico aspettarsi dopo l'immane massacro che è costato oltre 30.000.000 (trentamilioni) di vite umane.
Credo che anche il più disinteressato dei miei lettori sia disposto ad ammettere che i misteri, gli enigmi e le violenze avvenute dal 1960 ad oggi, siano quanto meno agghiaccianti e seriamente preoccupanti.

Certi eventi sono stati di tale portata storica, politica, economica, sociale e culturale da aver cambiato per sempre il cammino che l'umanità stava compiendo nel momento in cui si sono verificati. Il Muro di Berlino, lo sbarco sulla luna, gli anni di piombo, la rivoluzione cinese, la fine dell'apartheid, la rivoluzione giovanile, la guerra del Vietnam, la televisione, il computer, il consumismo, le Twin Towers, le guerre di petrolio, la medicina industriale sono solo alcuni degli eventi che hanno segnato la nostra storia, la storia del mondo intero.

Queste grandi, incisive avventure dell'uomo sul pianeta Terra vengono insegnate e studiate a scuola? Lo sono fin dalle elementari?
A me risulta di no.
Ho avuto modo di chiederlo a chi ha appena finito la terza media e mi è stato raccontato che le lezioni sono finite con la proclamazione della Cosapubblica Italiana. Di quanto sia accaduto dopo la fine degli anni '40 non s'è fatto accenno. Non solo, ma le lezioni sulla Seconda Guerra Mondiale si sono svolte nelle due ultime settimane di maggio, diciamo a voglia-di-studiare finita da un bel pezzo.
È ammissibile che i ragazzini di 13 anni non brillino per la pulsione scolastica, ma ritengo che sia un dovere della scuola insegnare le ragioni storiche del perché quei ragazzini si trovino in questa società. Per avere un idea dell'ignoranza storica rispetto al recente e scomodo passato, basta chiedere ad un 14enne di raccontare della Strategia della Tensione o di identificare tale Giusva Fioravanti.

Purtroppo la storia degli ultimi 50 anni rimane un argomento misconosciuto per l'intero panorama delle scuole primarie e secondarie e se un ragazzo vuole capire in quale società abbiano vissuto i suoi genitori, si deve arrangiare per proprio conto.
Il terrorismo stalinista/comunista, la Perestroika, il bullismo reaganiano, la Guerra Fredda, i terribili regimi fascisti sudamericani, i missili a Cuba, Pinochet, le BR, Via Fani, Mani Pulite, le guerre balcaniche, la TV spazzatura, Chernobyl, le crisi economiche non hanno avuto alcun peso nella storia e nell'educazione di mamma e papà? E sul ragazzo stesso e sul suo futuro?

Ma a chi fa comodo che la storia degli ultimi 50 anni d'italia non venga studiata fin da piccoli?
All'italia stessa, alla sua classe politica, a tutti gli italiani disonesti (e sono moltissimi), ai servizi segreti, ai militari, all'industria, ai vecchi ed ai nuovi potenti, alle banche, alla finanza creativa, ai paraculati, alla scuola stessa.
Volutamente la storia della Cosapubblica non serve, non deve servire perché, come tutti sanno, il futuro viene proiettato dal passato e se il passato non proietta nulla o viene semplicemente negato o nascosto, anche il futuro viene nascosto o semplicemente non viene visto.
Un passato negato, porta ad un futuro subìto!

5 commenti:

  1. Caro Giorgio, mi ha fatto molto riflettere questo tuo post...e mi sento di aggiungere anche alcuni particolari. Ho 34 anni e quando andavo a scuola studiavo la II guerra mondiale (sin dalle elementari): quella storia era quella dei vincitori. Non si menzionavano mai i bombardamenti a tappeto perpetrati ai danni della Germania per costringerla alla resa e per punire il popolo tedesco. Del resto, avevano cominciato loro, quindi poco importava, se milioni di innocenti erano morti sotto le bombe e le citta' erano state rase al suolo. Potremmo sempre sollevare le solite obiezioni del caso, ma quando poi a 20 anni, nel 1999, ho vissuto a Dresda, in Germania dell'est, e ho scoperto la sua storia di distruzione totale e morte evitabili, ho capito come le informazioni vengano manipolate sin dai tempi della scuola e questo mi ha aperto gli occhi. Sono dovuta andare a studiare a Dresda, una citta' di una EX DITTATURA (la Repubblica Democratica Tedesca!!) per capire che la propaganda esiste anche nei paesi che si sentono tanto liberi... La storia e' importante e non si puo' raccontare omettendo particolari significativi che ne alterano gli equilibri e impediscono la cognizione di cio' che realmente e' stato.

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    1. Quello che mi fa incazzare è ciò che viene negato e ripetuto per anestetizzare i sensi e la memoria. Il figlio della mia compagna ha finito le medie a giugno ed erano arrivati alla proclamazione della repubblica. A parte che far studiare a dei ragazzini di 13 anni la proclamazione della repubblica a giugno - quando si fanno delle seghe e pensano alla spiaggia - è del tutto inutile e passa come acqua sulle foglie. A settembre ricomincerà con l'uomo preistorico. Ripeto, RICOMINCERA' CON L'UOMO PREISTORICO!!! Poi sarà la volta degli assiri e babilonesi e via di questo passo.
      Ora qual'è la perversione di ricapitolare il ricapitolato?
      Cosa è successo dopo la proclamazione della repubblica? Tutto finito? Tutto a posto? I genitori dei nostri ragazzi (che sono anch'io per mio figlio che ha 18 anni) da dove vengono? Come si viveva ai loro tempi? Cosa è successo di clamoroso e di importante tra il 1960 ed il 2013? Nulla?
      Può essere una cosa così in uno dei paesi più strani del mondo?
      Cosa bisogna nascondere? Cosa bisogna che passi? E' questo l'interrogativo. Un futuro non si costruisce senza storia e infatti guarda in che condizioni siamo.
      Ciao e grazie :-)

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  2. Giorgio, sono d'accordo con te, penso anche che se devono dire le solite cazzate (es. giustificare le inenarrabili atrocità e imposizioni con palesi falsità) è meglio che non se ne parli affatto di un determinato periodo, in modo tale che qualche ragazzo alla lunga (quando matura) senta la necessità di approfondire.

    Ammetto che insegnare certe cose a ragazzi nel periodo dell'adolescenza sia tempo sprecato, tuttavia non tutto il male vien per nuocere, almeno non imparano la m......... che è scritta sui libri, attentamente selezionati ed imposti dal Ministero.

    Il problema è dopo, quando si giunge a studiare veramente, che le abbondanti falsità si insinuano nei ragazzi limitando i ragionamenti a quei dogmi che speravamo fossero stati superati e che invece si ostinano a spacciare per inconfutabili.
    Sappiamo bene poi quanto sia difficile soppiantare le storie spacciate per verità dal sistema.

    Il fine della scuola è ben noto da tempo.
    Saluti. Marcello.

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  3. Se fossero i genitori a raccontare ai propri figli la storia "mancante"?

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