martedì 4 giugno 2013

VACCINI: ACELLUVAX, UNO SCANDALO INFINITO

LETTERA APERTA PER NON DIMENTICARE LE STRAGI DEL VACCINO ANTIPERTOSSE

di: Francesco Lucarelli lucarelli.francesco@yahoo.it

Tratto da una comunicazione inviata via mail venerdì 22 febbraio 2013, ai seguenti ai dottori:Vittorio Demicheli (Responsabile del SSepi-SeREMI - Servizio di riferimento regionale di Epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle Malattie Infettive Regione Piemonte vdemicheli@aslal.it; Annalisa De Silvestri (biologa contrattista presso Fondazione I.R.C.C.S. Policlinico San Matteo Pavia); Carmine Tinelli (Incaricato presso il Servizio di Biometria e Statistica Medica, presso Fondazione I.R.C.C.S. Policlinico San Matteo Pavia); Alberto Eugenio Tozzi (Ospedale Pediatrico bambino Gesù, Roma) , Thomas Jefferson (Vaccines Field, The Cochrane Collaboration, Via Adige 28a, Anguillara Sabazia, Roma, 00061, Italy).

 

 

 

PREMESSA

Pubblichiamo questa Lettera Aperta dell’amico Francesco anche perché ci consente di riproporvi un lavoro pregevolissimo che lui stesso ha prodotto qualche anno fa (2006), dal titolo “Vaccini contenenti tiomersale e disordini neuro evolutivi in Italia: cronaca di un cover-up”, un’indagine retrospettiva e multidisciplinare (ovvero l’esperienza di un genitore che ha voluto vederci chiaro). Questa importante ricerca contribuisce a far luce sulle modalità con le quali in Italia vengono gestite questioni legate alla sicurezza dei vaccini e sull’attendibilità delle dichiarazioni dei cosiddetti “esperti” al riguardo. Tutti noi sappiamo come il fenomeno della crescita esponenziale dell’Autismo sia di grande attualità, nonostante ogni volta che emerge dall’ormai enorme evidenza un grido di dolore (per una sentenza, un appello) tutto l’establishment sanitario si affretti a negare e a rinnegare ogni possibile collegamento con le vaccinazioni. 

Ringraziamo l’amico Francesco per la disponibilità a pubblicare questi documenti.

Egregio dottor Vittorio Demicheli,

spero che lei si ricordi di me. Più di 6 anni fa le inviai del materiale cartaceo, tramite raccomandata postale. Lamentavo il fatto di aver scoperto che i disordini neuropsichiatrici di cui mio figlio soffre derivavano dalla somministrazione del vaccino Acelluvax dell'azienda Chiron-Biocine-Novartis. E che, a mio avviso, simile sintomatologia aveva potuto essere osservata nei lattanti che avevano preso parte ad uno studio clinico di farmacovigilanza (fase IV) "camuffato", condotto all'I.R.C.C.S. San Matteo di Pavia, esattamente al termine del quale la ditta produttrice del vaccino somministrato inviava una comunicazione al Ministero della Salute. Ministero che, a sua volta, provvedeva a sospenderne l'autorizzazione all'immissione in commercio. E che, visto l'esiguo numero dei neonati coinvolti in quel trial e il diffuso uso che di quel vaccino era stato fatto nel nostro Paese, per una semplice proporzione matematica, migliaia – se non decine di migliaia – dovevano esserne i danneggiati. Le chiedevo anche se aveva informazioni a riguardo, contando sul ruolo che ancora attualmente ricopre nell'ambito del Cochrane Vaccines Field.

Non ottenni da lei risposta, ma capii anche che, mentre scrivevo il mio elaborato (… scaricabile da questa pubblicazione, così potrà rinfrescarsi la memoria …) lei era stato nel frattempo nominato direttore sanitario regionale. E che questo non avrebbe certamente facilitato le cose. Oggi, però, lei non ricopre più tale incarico, ed io la sto contattando nuovamente per un preciso motivo. Perché ci sono delle novità.

Mio figlio ha recentemente compiuto 18 anni. Come lei certamente saprà, per chi è portatore di handicap ciò comporta il coinvolgimento in una serie di pratiche – chiamiamole così – medico-burocratiche. E intendo anche il solo dover essere preso in carico da un nuovo servizio di neuropsichiatria. Servizio che, oltre ad adottare un approccio diagnostico-terapeutico differente da quello dell'omologo infantile, sembra anche dialogare in maniera frammentaria ed inefficace con quest'ultimo. Ed è così che poi uno si ritrova, dopo tanto tempo, a scartabellare vecchie cartelle cliniche e vecchi esiti di esami di laboratorio, sapendo che il nuovo medico vorrà ricostruire un'anamnesi del suo nuovo paziente. Ed è anche così che, purtroppo, le vecchie e mai del tutto rimarginate cicatrici si riaprono.

Ed infatti ho avuto una piccola "ricaduta". Dopo molto che non lo facevo, ho nuovamente "googlato" Acelluvax (ma non solo), questa volta limitando la ricerca dei risultati a quelli indicizzati negli ultimissimi anni. Ne sono emersi due veloci aggiornamenti ed una importante novità.

Aggiornamento n. 1

Nel 2006 ipotizzavo che l'A.I.C. dell'Acelluvax, mai revocata su RINUNCIA del produttore – a differenza di quella dell'AcelluvaxDTP, che però aveva anche ottenuto un'autorizzazione centralizzata europea – bensì soltanto SOSPESA nel 2001 senza alcuna giustificazione formale e pubblica, sarebbe rimasta tale sine die, e cioè fino a sparire nel dimenticatoio. Nel dicembre del 2009, e quindi dopo ben 8 anni dalla sospensione, l'art.38, comma 5 del DLgs 219/06 la faceva ricadere infatti nella cosiddetta "Sunset Clause". Una A.I.C. "dormiente", che usciva quindi definitivamente di scena, come da copione.

Aggiornamento n. 2

Studio multicentrico SETIL. Avevo ipotizzato, nel caso fossero emerse evidenze del ruolo delle vaccinazioni nell'eziologia di alcune tipologie di tumori infantili, che non ne avremmo più sentito parlare. Circa tre anni fa inviai una mail al dott. Magnani per chiedergli a che punto era lo studio. Mi diede ragione sul fatto che questo risentiva di un certo ritardo, però nel contempo mi assicurò che era in corso la fase finale di validazione dei dati. Ad oggi su google non risulta ancora alcunché. Sarò ignorante, è vero, ma una dozzina d'anni mi sembrano più coerenti con uno studio prospettico che non con uno studio caso-controllo – quale è SETIL. Quanti anni devono ancora passare perché io sia autorizzato a pensar male? Un'altra dozzina? Lei ne sa qualcosa?

NOVITA' IMPORTANTE - L'Acelluvax non è sparito per sempre dal pianeta, come affermavo sei anni fa, bensì è PURTROPPO RIAPPARSO IN PAKISTAN.

http://www.childspecialistpakistan.com/vaccineprices.htm

I dati sembrano recenti (il copyright del sito è del 2011, il medesimo risulta mantenuto da un medico, tale Dr. Asad Ali, e la pagina è stata indicizzata nel 2012). Nella tabella, del resto, il "vecchio" Acelluvax convive con il ben più recente Hinfanrix Hexa (in Europa autorizzato nell'ottobre 2000, quando già l'Acelluvax – come mi ha confermato un conoscente farmacista –non si trovava più nelle farmacie italiane, pur non essendone stata ancora sospesa l'A.I.C.).

E Il tutto con tanto di prezzo al pubblico.

Direi proprio che c'è poco da dubitare. E poco da stare allegri.
Veniamo ora ai numeri del Pakistan, anche se da me ricavati in rete in maniera sommaria. Popolazione: 190.291.100 abitanti. Tasso di natalità: 24,3 nati per 1.000 abitanti. Quindi un bacino potenziale di più di 4.500.000 neonati l'anno da vaccinare. Reddito pro capite: 2.496 dollari l'anno. Il vaccino che viene gratuitamente offerto "dalla mutua" pakistana è il DTwP-HepB-Hib Quinvaxem, in quel paese commercializzato non da Crucell ma, guarda caso, da Novartis.




(apro una parentesi - pare che, proprio in questi giorni, il Quinvaxem stia causando seri problemi nel sud-est asiatico

http://talkvietnam.com/2013/01/vietnam-health-agencies-declare-vaccine-safe-despite-seven-deaths/#.USdP41q51pc 
purtroppo la solita, triste, trita e ritrita storia: "non vi sono evidenze che…" Dottor Demicheli, non se ne può più!!! - chiusa parentesi)


I pakistani che vogliono l'Infanrix Hexa lo devono pagare 1.750 rupie, ca. 14 €. L'Acelluvax costa invece poco meno, 1.490 rupie, ca. 12 €. Viste tali premesse non verrà certo impiegato, come dite voi, per "uso di popolazione", ma considerando il bacino potenziale e le iniziative – sempre come voi le chiamate e di cui mio figlio è stato vittima – di catch-up vaccination, non credo proprio che Novartis lo stia commercializzando per venderne 100 fiale l'anno.

Quella è gente che sa fare bene i propri conti, e credo che anche lei lo sappia, dottor Demicheli. Ed io sono preoccupato.

Sono preoccupato perché: nulla mi induce a credere che l'Acelluvax non sia tuttora prodotto nei laboratori senesi di Novartis, per poi successivamente venire esportato in Pakistan. Ho controllato i siti della partecipata pakistana Amson Vaccines & Pharma e, già che c'ero, della controllata indiana Chiron Panacea Vaccines: ho trovato nomi familiari di prodotti Chiron/Novartis (VaxemHib, Polioral, Agrippal) e, nei vaccini combinati commercializzati dalle stesse, la componente pertossica risulta essere sempre del vecchio tipo, a cellula intera (wP);

e pertanto: nulla mi induce a credere che la composizione dell'Acelluvax sia stata nel frattempo modificataCiò infatti avrebbe comportato oneri per l'azienda, e tali iniziative vengono solitamente intraprese a seguito di pressioni esterne da parte delle agenzie regolatorie. Del resto Novartis avrà potuto presentarsi alle autorità pakistane con le preziose credenziali fornitegli dai dossier autorizzativi prodotti per la FDA, per l'EMEA e per il nostro Ministero della Sanità: infatti, una volta convertiti gli eventi avversi in polvere sotto il tappeto, non deve essere stato difficile giustificare i clamorosi abbandoni (e intendo soprattutto quelli prematuri dal mercato USA e UE, senza peraltro avere venduto neanche una fiala di vaccino) con vaghi motivi commerciali. Che poi Acelluvax e AcelluvaxDTP fossero due differenti composizioni di prodotto, credo proprio non sia stato di alcun interesse per nessuno: non lo è stato per Poggiolini e De Lorenzo, non credo che possa esserlo stato per il funzionario pakistano di turno (per dovere di cronaca, il Pakistan è messo ben peggio dell'Italia nella classifica mondiale sulla corruzione percepita);

per cui: nulla mi induce a credere che eventi avversi di tipo neurologico, a decorso lento e subclinicoanche oggi non si manifestino tra i vaccinati: e ciò in relazione a quanto espresso sopra, a quanto osservato in mio figlio ed in base agli immediati effetti del trial del San Matteo sulle A.I.C. del vaccino (le rammento per l'ennesima volta che non può che trattarsi di incidenza PERCENTUALE). Senza considerare – e non posso esimermi dal ricordarglielo - che L'Informatore Farmaceutico- ediz. 1996 riportava, per l’Acelluvax, l'abnorme dose di 0,5 mg di sodio-etilmercurio-tiosalicilato, così come, 8 anni dopo la vaccinazione, abnorme era il contenuto di mercurio rilevato nel capello di mio figlio;

quindi: visto che nessuno degli interpellati mi ha sinora fornito – non ha voluto o potuto farlo – alcun elemento che confutasse i risultati di questa mia sorta di indagine, ne deriverebbe che, sino a prova contraria, l'azienda Chiron-Novartis è un covo di CRIMINALI.

E qui, a mio avviso, si apre anche un'altra questione, e cioè che chi (che sia o meno "sponsorizzato" dalla medesima) la protegge o, più semplicemente, si volta dall'altra parte facendo finta di non vedere, sotto sotto (e dentro dentro) non è poi così diverso.
 
ED È PER QUESTO MOTIVO CHE, QUESTA VOLTA, DA LEI MI ASPETTO UNA QUALCHE RISPOSTA/PRESA DI POSIZIONE, NONCHÉ CHE SI INFORMI, CON GLI STRUMENTI A SUA DISPOSIZIONE, SULLA COMMERCIALIZZAZIONE DELL'ACELLUVAX IN PAKISTAN. ALTRIMENTI UN GIORNO DI QUESTI, QUANDO SARÀ PER ME PIÙ COMODO, LE FARÒ UN IMPROVVISATA AD ALESSANDRIA. E, SE NON DOVESSI TROVARLA, VEDRÒ DI RITORNARE IN COMPAGNIA DI UN GROSSO, GRASSO E ROSSO PUPAZZONE DALL'ACCENTO LIGURE.
 Indovini un po' chi ha scritto questa frase: "È stato dimostrato che gli studi finanziati dall’industria producono risultati favorevoli al finanziatore e anche per i vaccini è nota qualche omissione nella pubblicazione di dati sugli eventi avversi."Sì, l'ha scritta proprio lei. Ma non basta.

Vengo adesso ai destinatari per conoscenza della presente:

Dottori Annalisa De Silvestri, Carmine Tinelli:

due degli autori della pubblicazione di Pediatrics "Immunogenicity of a Three-Component Acellular Pertussis Vaccine Administered at Birth" e tutt'ora in organico all'I.R.C.C.S. San Matteo di Pavia. Mi scuso con loro se li sto coinvolgendo così bruscamente, senza nemmeno averli preventivamente avvisati. Spero che riescano, così a freddo e in prima battuta, a capirci qualcosa e ad afferrare i delicati aspetti della questione. Sappiano che il loro contributo può essere molto importante. E' chiaro che perfettamente inutile sarebbe, da parte loro, limitarsi a ribadire quanto già esposto nell'articolo di Pediatrics: vorrei infatti capire se fossero stati o meno a conoscenza degli IMMEDIATI effetti dello studio clinico, cui hanno partecipato, sulle A.I.C. di Acelluvax e AcelluvaxDTP (che non mi si venga a parlare di coincidenze, per cortesia…), e quale sia la loro interpretazione/giustificazione di tali effetti (in particolare, mi interesserebbe sentire qualcosa dal pediatra o pediatri che hanno seguito i bambini durante i 24 mesi di follow-up). Preciso di avere anche cercato l'indirizzo email dell'autore principale, il dott. Cesare Belloni, ma credo proprio che nel 2010 sia andato in pensione (sempre che sia proprio lui l'ex primario di pediatria dell'Ospedale Maggiore di Lodi). Comunque consiglio loro di dare un'occhiata al mio elaborato, almeno per la parte di loro competenza (anche se è importante collocare gli avvenimenti nel contesto in cui avvenivano) prima di prendere sotto gamba la vicenda. Sempre nella speranza che si facciano vivi.

Dottor Alberto Eugenio Tozzi, ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma:

due o tre anni fa ci scambiammo email sull'argomento. Neppure lui seppe - o volle - fornirmi elementi utili per valutare diversamente la questione. Ricordo che mi scrisse di essere rimasto sorpreso, così come i suoi colleghi dell'ISS che avevano per anni lavorato con lui al progetto (Progetto Pertosse Working Group), per "l'abbandono" - così lo definì - dell'azienda, e di sentire ancora la mancanza di un vaccino singolo per la pertosse come l'Acelluvax (contento dottor Tozzi? Perché non prende il primo volo per Islamabad, con una capiente borsa frigo, e non se fa una bella scorta?). Ad ogni modo mi pare di ricordare di non avergli mai inviato il mio elaborato. Questa può essere per lui l'occasione per scaricarlo e, forse, leggerlo (anche se gran parte dei contenuti glieli ho già anticipati).

Dottor Thomas Jefferson: suo collega del Cochrane Vaccines Field, dottor Demicheli.

Sebbene mi sia finora stata data dimostrazione pratica che, nella partita che si gioca sugli eventi avversi dei vaccini, la Cochrane Collaboration valga meno del due di briscola, ho inserito il suo indirizzo perché mi è simpatico il personaggio del maestro Sun Tzu (alias Esorciccio). Mi piacerebbe che il maestro, che ama smascherare i mandriani di bufale e i ghostwriters e che frequentemente si colloca in una posizione critica nei confronti dei vaccini contro l'influenza stagionale (e relative campagne pubbliche di vaccinazione) facesse altrettanto, qualche volta, con i vaccini per l'infanzia (non è che lo ha già fatto in questi ultimi anni, e me lo sono perso? Troppa grazia Sant'Antonio!?)

Un cordiale saluto, e un grazie a tutti per l'attenzione. Francesco Lucarelli

Fonte: http://www.comilva.org

2 commenti:

  1. Realtà così crude lasciano senza parole

    RispondiElimina
  2. che vergogna... uno scandalo senza fine!
    Ma come può questo signore dormire tranquillamente la notte???
    Possibile che i soldi giustifichino tutto questo???

    RispondiElimina

Non si accettano offese parolacce o bestemmie. Rispetto e civiltà sono ben accetti. Gli autori non vogliono sostituirsi alla figura medica e non si accettano richieste di cura. Non è possibile in questa sede rispondere a domande riguardo malattie personali ma, solo in linea generale, a scopo informativo e divulgativo.