Un miliardario russo ha deciso che una vita sola non gli basta, programma di
renderci tutti immortali entro il 2045, impiegando cyborg, sistemi di
digitalizzazione del cervello e ologrammi. Follia? Nella comunità scientifica in
molti cominciano a prenderlo sul serio.
di Fabio Deotto
La ricetta per l’immortalità esiste, e i robot ne sono un
ingrediente fondamentale. È il sogno fantascientifico di un imprenditore russo,
al secolo Dmitry Itskov, il quale ha già messo nero su bianco la tabella
di marcia che ci porterà, di qui al 2045, a perdere la nostra goffa
carrozzeria di carne e ossa per diventare intelligenze artificiali
immortali capaci di manifestarci attraverso ologrammi.
Se vi state chiedendo se il tizio in questione è un folle col portafogli
troppo gonfio, la risposta è no. Dmitry Itskov è il co-fondatore di New
Media Stars, una media company russa che negli ultimi quindici anni gli ha
permesso di scalare la vetta del successo diventando un milionario di 32
anni abbastanza influente da potersi permettere di investire montagne di
denaro in progetti che molti altri liquiderebbero come dispendiosi spari nel
buio.
Prima di valutare quante effettive possibilità Itskov abbia di raggiungere il
suo obiettivo, diamo un’occhiata alla sua ipotetica tabella di marcia.
Anno 2020:
Verrano perfezionati questi cyborg privi di
sistema nervoso centrale, avranno il nostro aspetto e potremo comandarli a
distanza, un po’ come i surrogati de Il Mondo dei Replicanti,
sarà come prendere il comando dei sensi di un corpo che si sposta a chilometri
di distanza dal nostro. Itskov si dice sicuro che i primi sviluppi di questa
tecnologia saranno già visibili entro i prossimi tre anni.
Anno 2025:
Il corpo biologico ha fatto il suo tempo, è un
ingombrante appendice che ci ancora a una vita di sofferenza, deperimento e
calvizie incipiente, tanto vale isolare il solo cervello, estrarlo dal
resto del corpo insieme a un po’ di spina dorsale e trapiantare il tutto
in un supporto vitale artificiale (sempre un cyborg dalle fattezze umane,
possibilmente), nel quale potrebbe continuare a funzionare ben oltre la normale
aspettativa di vita dell’individuo biologico.
Anno 2030-35
È il passo più cruciale dei quattro, quello che segna
l’abbandono di ogni residuo biologico: creare una replica digitale del
proprio cervello e caricarlo su un computer, che è un po’ quello che aveva
immaginato Richard K. Morgan nel suo romanzo Bay
City . Prima che possiate unire quelle sopracciglia nella vostra
migliore espressione sarcastica, sentite qua: un ricercatore di nome Theodore
Berger è riuscito a sostituire l’ippocampo di un topo con un chip e a dimostratre
che i topi a cui questo chip viene impiantato sono in grado di avere una memoria
senza bisogno del tradizionale supporto biologico preposto a quella
funzione.
Anno 2045
Il traguardo finale scelto da Itskov consiste
nell’eliminazione di qualsivoglia tipo di fisicità, consentendo
all’individuo di sopravvivere unicamente nella dimensione digitale, senza
bisogno di un corpo artificiale, e di manifestarsi all’occorrenza attraverso
un’ologramma che raffiguri le ormai scomparse fattezze biologiche.
L’utopia delineata da Itskov promette di porre fine a una serie di problemi
che l’uomo si trova ad affrontare sin dall’alba dei tempi: l’inedia,
l’invecchiamento, ogni tipo di disabilità, le malattie cardiovascolari, la
stanchezza fisica... la morte. Per realizzare questo “sogno” Itskov ha
creato la 2045 Initative , una
sorta di movimento che ha come obiettivo concentrare il maggior numero di
cervelli (e di investimenti) nella realizzazione dell’immortalità digitale.
“A un certo punto della mia vita, ho realizzato che per quanti soldi
potessi avere, per quanto bene potessi vivere, non sarei mai stato felice
limitandomi a lavorare e a spnedere denaro.” Ha dichiarato Itskov “Sarei invecchiato e alla fine sarei
morto. Ho pensato che ci dovesse essere un obiettivo più profondo.”
Così, all’età di 25 anni, il miliardario russo ha avuto una precoce crisi di
mezza età che gli ha fatto comprendere che una vita da semplice umano non gli
bastava, bisognava puntare all’immortalità. Del progetto 2045 si parla già da qualche tempo , e in passato ha già incontrato il
favore di alcune personalità di spicco (tra cui il Dalai Lama), ora però sembra
essere riuscito a conquistare nientemeno che la creme della comunità
scientifica.
Alla Global Future 2045 World Conference, lo scorso weekend, erano
presenti ricercatori di Harvard, di Berkley e del MIT, che
hanno colto l’occasione per intervenire e dare il proprio contributo
intellettuale al progetto. C’era anche Ray Kurzweil, uno dei più
acclamati geni della storia dell’informatica e delle intelligenze artificiali,
che da qualche mese lavora nei laboratori più segreti dei campus Google.
“Tra 10 o 20 anni registreremo enormi passi avanti nel campo della scienza
medica” ha dichiarato Kurzweil, noto da tempo per le sue azzeccate
preconizzazioni “Esistono già terapie straordinarie che consentono di curare
disturi cardiaci, cancro e qualsiasi disturbo neurologico, basate sul concetto
di riprogrammazione dei software. Sarà possibile intervenire sul corpo umano
come si farebbe con un software.”
Se Itskov, Kurzweil e l’assortimento di cervelli che ha partecipato alla
conferenza del progetto 2045 hanno anche solo in parte ragione, di qui a
vent’anni il mondo sarà un posto completamente diverso rispetto a quello in cui
viviamo da secoli. Surrogati controllati a distanza, cyborg con cervelli
umani, cervelli digitali ed eterni, malattie curate attraverso la
riprogrammazione di cellule e la stampa 3D organica.
Certo, la visione di Itskov è interessante, e se esiste qualche chance che
sia realizzabile, siamo sicuri che Itskov rimarrà su questo pianeta più a lungo
di chiunque altro finora. Rimane da capire quante persone, nel 2045, si potranno
permettere la tecnologia necessaria a digitalizzare la propria esistenza, e se
non si creerà una pericolosa frattura tra individui immortali digitali e
mortali biologici.
Fonte: http://mytech.panorama.it/immortalita-robot-dmitry-itskov-2045
Blog d'informazione libera e indipendente. Lo scopo del blog è diffondere informazioni che troppo spesso vengono omesse dai media. Prendetele come una storia, ma concedete il beneficio del dubbio a questo blog, fate ricerche sugli argomenti trattati e decidete voi. “La verità attraversa sempre tre fasi. Prima viene ridicolizzata, poi violentemente contestata, infine accettata come una cosa ovvia”.
sabato 24 agosto 2013
3 commenti:
Non si accettano offese parolacce o bestemmie. Rispetto e civiltà sono ben accetti. Gli autori non vogliono sostituirsi alla figura medica e non si accettano richieste di cura. Non è possibile in questa sede rispondere a domande riguardo malattie personali ma, solo in linea generale, a scopo informativo e divulgativo.
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veramente è quanto si prefigge il transumanesimo, una roba ovviamente studiata per l'elite non certo per il "volgo" come sostengono questi benefattori...
RispondiEliminaIl transumanesimo esiste almeno dagli anni 70. L'unica differenza è che questo miliardario russo almeno vorrebbe donarlo a tutta l'umanità.
Anche Tesla, uno dei pochi scienziati veramente a servizio dell'umanità, è stato fermato proprio da questi presunti filantropi dell'eugenetica fautori e sostenitori del transumanesimo
questo link lo consiglio come suggerimento per un ulteriore approfondimento
RispondiEliminahttp://www.losai.eu/transumanesimo-raymond-kurzweil-e-la-disumanizzazione/
anche gli ogm furono propagandati come mezzo per risolvere la fame nel mondo...
com'è andata lo sappiamo
L'elite l'ha già raggiunta l'immortalita attraverso l'anima.. Le scie chimiche sono servite a questo..a rubare l'anima ai cosiddetti bambini indaco per legarla al loro DNA
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