Petizione contro la
nomina dell'ex ministro della Sanità travolto da tangentopoli: “In mano a chi stanno
i nostri diritti e la nostra stessa salute? A fantasmi riemersi da pagine
oscure della storia d'Italia?"
di Alberto
Crepaldi - 13 agosto 2013
Francesco De Lorenzo fa carriera. Ed è subito polemica. L’ex
ministro della Sanità travolto da tangentopoli e condannato in via definitiva
per danno d’immagine allo Stato negli anni di assenza dalla scena politica si
era “rifatto una verginità”. Occupandosi a tempo pieno di volontariato in tema
di tumori, dando vita ad una un’associazione di cui è presidente; divenendo, lo
scorso giugno, presidente della European Cancer Patient Coalition (ECPC), che
riunisce circa 300 associazioni di malati di cancro in tutta Europa; e
promuovendo la costituzione, ufficializzata negli scorsi giorni al ministero
della Salute, di una fondazione.
Insieme contro il cancro, questo il nome della fondazione di
cui lo stesso ex ministro ha assunto la vicepresidenza, ha ottenuto il
patrocinio della Presidenza del Consiglio, del ministero della Salute del Coni.
Ed annovera nel “comitato d’onore”, tra gli altri, l’attuale ministro della
Sanità Beatrice Lorenzin, l’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
Gianni Letta, il presidente della Figc Giancarlo Abete, giornalisti del calibro
di Giulio Anselmi, Sarah Varetto e Mario Orfeo, il costruttore-editore
Francesco Gaetano Caltagirone, il viceministro Antonio Catricalà, il regista
Giuseppe Tornatore, Francesco Totti, Antonello Venditti, Carlo Verdone, la
deputata di Scelta Civica Valentina Vezzali.
La notizia della nascita della fondazione, salutata con
grande entusiasmo dal comitato promotore, ha però suscitato, in chi non ha
dimenticato il passato di De Lorenzo e si occupa, nel terzo settore e in ambito
medico-scientifico di lotta ai tumori, vivo sconcerto. Di cui si è resa interprete
Grazia De Michele, ricercatrice universitaria da anni residente in Gran
Bretagna. Volontaria e animatrice di un blog di informazione sui temi della
prevenzione del cancro, la De Michele ha scritto, a nome di “un gruppo di
pazienti, medici, ricercatori, cittadini” una dura lettera di protesta al
Quotidiano Sanità. Che poi è stata trasformata in una vera propria petizione on
line, a cui in pochi giorni hanno aderito quasi 500 persone, espressione in
particolare del mondo del volontariato.
“Siamo perfettamente consapevoli – si legge nella petizione
– della necessità di mantenere alta l’attenzione su una problematica che
riguarda un numero sempre più elevato di individui, troppo spesso anche in
giovane età, e nei confronti della quale le carenze sul fronte della diagnosi e
della cura, oltre che dei servizi e dell’assistenza sono purtroppo ancora di
grande entità”. “Data la nostra viva partecipazione a tutto ciò che riguarda
questa grave malattia – prosegue la lettera-petizione – , saremmo stati dunque
ben lieti di accogliere con favore la notizia se solo se ne fossero verificate
le condizioni. In particolare, ha destato allarme e preoccupazione tra noi che
la vicepresidenza della Fondazione sia stata assegnata a Francesco De Lorenzo,
tristemente noto per gli scandali in cui è stato coinvolto nell’esercizio delle
sue funzioni di ministro della Sanità e per la condanna al pagamento di cinque
milioni di euro per il danno di immagine arrecato allo Stato”.
“In mano a chi stanno – si chiedono gli estensori della
petizione – i nostri diritti e la nostra stessa salute? A fantasmi riemersi da
pagine oscure della storia d’Italia? Come pazienti, medici, ricercatori,
cittadini vogliamo essere curati e vogliamo che le nostre strutture siano in
grado di poterlo fare al meglio. Ma chiediamo anche di essere rispettati. La
salute dei cittadini, e in special modo una malattia come il cancro, non può e
non deve essere ridotta a strumento per rifarsi una reputazione né essere
oggetto di speculazioni”.
Insomma l’ex vicerè di Napoli, che assieme a Cirino Pomicino
ed a Giulio Di Donato è stato negli anni ‘90 il dominus incontrastato a Napoli
e la cui riabilitazione è avvenuta anche con la chiamata a far parte
dell’Osservatorio Nazionale per il Volontariato, fa ancora paura e per tanti è
indigeribile. Al punto che Eugenio Senesio, noto ematologo, firmatario della
petizione e che per primo denunciò nei primi anni ‘90 le storture nella catena
di controllo – organizzata da Poggiolini, sodale di De Lorenzo – sull’immissione
in commercio di emoderivati infetti, ha così commentato in calce alla lettera:
“è […] urgente ed importante scandalizzarmi con tutti voi per l’inaspettata
”rinascita” (già notata tempo fa) di un protagonista non di secondo piano […]
di un passato opacissimo che non vorrei ci facesse ri-abituare al ritorno di
tante figure opache. Abbiamo già dato (e ricevuto), grazie, ora basta”.
Twitter:
@albcrepaldi
Fonte:
http://www.ilfattoquotidiano.it/
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Firma la petizione per fermarlo:
Fonte: http://www.liblab.it/de-lorenzo-is-back-firma-per-fermarlo/
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