sabato 16 febbraio 2013

Grazie ancora Dottor Hamer-introduzione


“L’eterno buio dei dogmi lascerà il posto all’equilibrio della Natura”. -dr. R.G. Hamer

Un secondo libro sulle scoperte del dottor R.Geerd Hamer, un secondo grazie. Non avevo alternative, sia sulla necessità di completare il primo libro, sia sul titolo.
Una premessa è d'obbligo per chi, casualmente, dovesse cominciare a leggere questo libro senza aver letto il primo volume: desista, non sarebbe comprensibile. 

Si apre un nuovo capitolo, ma se non si conoscono le basi, vale a dire le 5 Leggi Biologiche trattate nel primo libro, sarebbe come voler guidare un'auto, senza conoscere la teoria. Ecco perché ho indicato questo come volume secondo.

Nella prima parte ho cercato di approfondire la scoperta più rivoluzionaria di Hamer: il senso biologico dei processi definiti malattie. Senza la giusta comprensione di questa scoperta sarebbe sterile la sola conoscenza delle cause delle malattie. Infatti, dimostrare solo la connessione mente-corpo aggiungerebbe solo un'altra ipotesi eziologica alle già tante collezionate dalla Medicina. Anzi, il solo coinvolgimento dell'individuo con le sue conflittualità potrebbe avere anche risvolti preoccupanti. Lo vedremo...

Da molti, poi, mi sono giunte sollecitazioni a integrare l'ultima parte delle scoperte del medico tedesco: le costellazioni schizofreniche.

Non si turbi il lettore che legge per la prima volta questi termini, l'argomento non riguarda le costellazioni celesti, così come il termine schizofreniche ha un'attinenza solo indiretta con la schizofrenia mentale, nell'ambito psichiatrico.

Si prepari invece il lettore alla conoscenza di un nuovo capitolo della Natura sulle connessioni mente-corpo:
  • il più affascinante, perché riguarda i nostri comportamenti, compresi quelli definiti patologici;
  • il più difficile, perché è un meraviglioso, ma complesso, intreccio biologico dei programmi adottati dalla Natura per la nostra sopravvivenza;
  • il più indispensabile, perché è come la pratica di guida, senza la quale sarebbe inutile la sola teoria.
Queste nuove chiavi di lettura ci forniscono le risposte al secondo grande capitolo delle patologie dell'essere umano: le psicosi, cioè tutti i disturbi comportamentali, oggi relegati nel mondo della psichiatria o, in parte, della psicologia. Depressione, maniacalità, costernazione, attacchi d'ira, megalomania, bulimia, anoressia e altre manifestazioni generalmente racchiuse nei termini più generali di schizofrenie o disturbi mentali. La Medicina ufficiale, anche in questi casi, cataloga i sintomi e protocolla i rimedi. Poi il tutto viene confinato in un mondo a sé, quasi distinto dalla Medicina clinica, con la formazione di medici specialisti in psicologia, psichiatria o neurologia. La modalità terapeutica resta comunque la stessa: i farmaci, i più disparati e specifici in rapporto al sintomo, sino ai sedativi per i casi più gravi. Il risultato, ancora una volta, è un meccanico smembramento dell'individuo nei suoi componenti, corpo e psiche, accompagnato da un'altrettanta suddivisione di specialisti terapeuti, dove ognuno ha il suo pezzettino, del quale conosce tutto, ma ignora il pezzettino dell'altro.  Oltre a questa parcellizzazione nel sistema medico, riscontriamo un grande limite nella psichiatria: la difficoltà di definire il confine che delimita i comportamenti usuali da quelli catalogabili come malattie psichiatriche. 

Con Hamer si superano tutte queste difficoltà. Finalmente viene rimesso insieme quello che la Natura non ha mai diviso, e la seconda parte dello studio sulle costellazioni schizofreniche chiude il cerchio di una visione globale e coerente dell'essere umano.
Probabilmente non scriverò un terzo libro, anche se, data l'importanza dell'argomento, ci starebbe tutto il fascino di una trilogia. Sono certo invece che non solo un terzo, ma molti altri libri saranno scritti dalle generazioni future sull'applicazione delle scoperte di Hamer.
Scontato, forse, il titolo ripetuto "Grazie ancora dottor Hamer", ma non avevo scelta, per il rispetto e la gratitudine che provo nei confronti di un genio della scienza medica. 

Molti contenuti presenti nei primi capitoli – che riguardano il senso biologico della vita - sono mie personali considerazioni, così come la narrazione dei casi riportati, ma il riepilogo delle costellazioni schizofreniche è tutta farina del sacco di Hamer.
Anzi, ritengo fermamente che ogni precisazione o approfondimento sulla materia non potrebbero essere fatti se non avesse tracciato le linee guida. A lui quindi il merito e la mia rinnovata gratitudine. 

Come per il primo libro, data la complessità dell'argomento, mi sono riproposto l'obiettivo di un'esposizione semplice e accessibile a tutti. Mantengo quindi il carattere divulgativo, limitando al minimo note e rimandi bibliografici, con l'auspicio di stimolare gli addetti del settore agli approfondimenti e ai riscontri scientifici nei testi di Hamer. Un invito al metodo.

Con lo studio delle Leggi Biologiche mi sono abituato a non credere a priori, ma a verificare, chiedendomi prima il perché delle cose. Nell'invitare il lettore a utilizzare questa modalità di approccio, mi piace ricordare un episodio della mia giovinezza, quando ero un timido studente al primo giorno di liceo.

Ciascuno di noi porta nel cuore alcune persone che hanno forgiato la nostra esistenza: la mia professoressa di latino e greco è stata una di queste. Il suo ingresso in classe parve subito strano. Preceduta da una fama di severità, con un cipiglio severo, ci avvertì subito che il suo metro di giudizio e di voto sarebbe stato la quantità di domande che noi avremmo fatto a lei. Tutti pensammo: "...beh, più facile di così!" . Ma fummo subito annichiliti dalla sua conclusione: "...la quantità di domande, purché intelligenti!". Da quel giorno ho iniziato un percorso, nella vita, fatto di domande; mi sono accorto che la professoressa mi aveva insegnato a non credere subito, a non fermarmi mai, ma arrivare sempre all'ultimo perché. Così avevo appreso un metodo di ricerca che non mi avrebbe più abbandonato, in ogni campo di applicazione, sino a quello più fertile di domande: la Medicina. Qui ho trovato pane per i miei denti. Dalla domanda più ovvia, perché ci ammaliamo, alle più specifiche - malattia per malattia - me ne sono fatte così tante che la mia cara professoressa avrebbe voglia di rinascere per darmi il massimo dei voti.

Per fortuna la spinta ad andare avanti l'ho ricevuta dalle scoperte di Hamer, perché le domande, per quanto intelligenti, si sarebbero arenate di fronte alla mancanza di risposte dalla Medicina ufficiale. Così non ho potuto nascondere la mia perplessità di fronte a un medico che, ragionando con dei colleghi al termine di un corso sulle Leggi Biologiche, disse: "Nessuno, durante il corso universitario, ci ha detto di ragionare o porci delle domande, ci hanno solo chiesto di studiare a memoria e di credere che la Medicina vera è quella dei libri". 

Propongo quindi la prima domanda, a mio avviso, intelligente. E' una domanda fondamentale, alla quale solo le scoperte di Hamer riescono a dare una risposta. Non so quanti se la siano posta, ma a me pare ovvia. Al punto che, quando sapremo la risposta, non potremo che fare come il bambino della favola di Andersen, che svegliò la gente dall'ipnosi, gridando: "Il re è nudo". Svegliamoci dunque e rispondiamo al quesito. 

Immaginate un congresso internazionale, dove partecipino i migliori rappresentanti di tutte le terapie del mondo, accreditate e non: la medicina occidentale, omeopatica, ayurvedica, cinese, tibetana, gli stregoni dell'Amazzonia, i curanderi, i fiori di Bach, il metodo Gerson, quello di Di Bella e chi più ne ha più ne metta. Bene, ora pronunciate il nome di una malattia a caso e chiedete loro chi può dire di aver guarito quella malattia. Non ho dubbi, tutti alzerebbero la mano e, con cognizione di causa, lo potrebbero certamente provare. 

La domanda: com'è possibile che tutti costoro, con tecniche del tutto diverse tra loro, possano sostenere di aver guarito la stessa malattia?

La risposta: la troverete nel libro.

Concedetevi l'aspettativa di un meraviglioso viaggio nella rivoluzione del sapere, dove il punto di arrivo sarà il punto di partenza di un nuovo essere umano libero da paure e manipolazioni. 



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1 commento:

  1. Grazie Laura di averci ricordato questi straordinari personaggi, personalmente molti di loro mi evocano l'arte della memoria, Giordano Bruno e il suo "De Umbris Idearum", Rimondo Lullo, il grande Pico della Mirandola, citerei anche Marco Tullio Cicerone, Simonide di Ceo e Pietro da Ravenna, un tuffo nel passato per rievocare personaggi straordinari che in quest'era è difficile trovare.

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