Perché
mai si devono vaccinare i bambini al 3° mese di vita, con richiamo
al 5° e 11° mese, per una malattia che si trasmette
esclusivamente per via sanguigna da sangue infetto o per rapporto
sessuale?
Le
vaccinazioni obbligatorie in Italia sono 4: difterite, tetano,
poliomelite ed
epatite B.
Quanto all'epatite B, in Italia questo vaccino è obbligatorio dal
maggio 1991, quando l'allora Ministro della Sanità, il poco
“onorevole” De Lorenzo e l'allora responsabile del settore
farmaceutico del ministero Duilio Poggiolini, intascarono
dall'azienda Glaxo -SmithKline, unica produttrice del vaccino
Engerix B, ben 600 milioni di lire per renderlo obbligatorio in
Italia, nonostante l'assenza di sufficienti sperimentazioni.
Entrambi
sono stati condannati in via definitiva con sentenza della Cassazione
per questo e per altri reati. Interessante un passaggio ancora
attuale: “avendo percepito somme da numerose case farmaceutiche,
producendo un danno erariale derivato dalla ingiustificata
lievitazione della complessiva spesa farmaceutica, determinata dalla
violazione degli obblighi di servizio riferibili a ciascuno".
“Le
maggiori imprese farmaceutiche coinvolte – si legge in un articolo
del Corriere
del
20 luglio 1996
- sono Glaxo,
Inverni Della Beffa, Menarini, Lepetit, Pfizer, Sigma Tau, Poli,
Chiesi. Gli imprenditori farmaceutici che hanno patteggiato la pena
sono 20 versando complessivamente 14 miliardi e 800 milioni a titolo
di risarcimento del danno”. Nulla in confronto a quello che hanno
guadagnato.
Nonostante ciò, ancora oggi non si limita l'obbligatorietà di un vaccino per anni somministrato perentoriamente ai neonati a seguito di tangenti e corruzione.
Nonostante ciò, ancora oggi non si limita l'obbligatorietà di un vaccino per anni somministrato perentoriamente ai neonati a seguito di tangenti e corruzione.
Leggi
anche: Cassazione:
Poggiolini e De Lorenzo risarciscano lo Stato per danno d'immagine,
Adnkronos.com
Ciò
che ci chiediamo è perché mai si debbano vaccinare i bambini al 3°
mese di vita - con richiamo al 5° e 11° mese - (vedi calendario
vaccinale 2012-2014
Ministero della Salute) per una malattia che si trasmette
esclusivamente per via sanguigna da sangue infetto o per rapporto
sessuale.
I bambini nati da madri infette sono invece sottoposti al vaccino anti Epatite B già alla nascita, con i successivi richiami. Non c'è possibilità che un neonato contragga questa malattia per via trasfusionale grazie ai controlli del sangue né, naturalmente per via sessuale! Allora la domanda è ovvia: perché vaccinare i neonati per l'Epatite B??
I bambini nati da madri infette sono invece sottoposti al vaccino anti Epatite B già alla nascita, con i successivi richiami. Non c'è possibilità che un neonato contragga questa malattia per via trasfusionale grazie ai controlli del sangue né, naturalmente per via sessuale! Allora la domanda è ovvia: perché vaccinare i neonati per l'Epatite B??
Andrebbero
finalmente considerati i gravissimi rischi derivanti da questa
vaccinazione:
“100 volte più grande del rischio di epatite B” ha dichiarato,
già nel 1999, la dott.ssa Jane Orient, presidente dell'Associazione
dei medici e chirurghi americani, che ha testimoniato davanti alla
Commissione di riforma del governo ricordando i 4600 dossier che
additano la sclerosi a placche, la sindrome di Guillan-Barré, il
lupus eritematoso, le nevriti ottiche, le poliartriti, pericarditi,
uveiti posteriori, paralisi facciali, il lichen planus, oltre
all'aumento inquietante dell'asma e del diabete insulino-dipendente,
riferibili alla vaccinazione.
Secondo
le linee guida di prevenzione americane CDC: A Guide to Action
(1997), scritte da funzionari federali della sanità pubblica presso
i Centri governativi degli Stati Uniti per il controllo delle
malattie (CDC), "l’infezione da epatite B nella maggior
parte dei casi si origina dall'uso di droga per via endovenosa (28%),
rapporti eterosessuali con persone infette o partner multipli (22%) e
l'attività omosessuale (9%) ". Inoltre secondo Principi
di Medicina Interna di Harrison (1994),
la trasmissione da madre a figlio del virus dell'epatite B "non
è comune in Nord America e Europa occidentale", e potrebbe
essere facilmente diagnosticato senza per forza intossicare tutti i
nuovi nati. Fonte:
National
Vaccine Information Center Your Health.
Rischi gravi causati dal vaccino per l'epatite B
Arriva
dalla Francia la notizia,
poi ripresa dal blog di Eugenio Serravalle che informa del nuovo
studio pediatrico francese condotto dall'équipe del prof. Marc
Tardieu (servizio di Neuro pediatria, Ospedale di Bicetre al
Kremlin-Bicetre), e pubblicato sulla rivista Neurology,
che stabilisce il rapporto
tra la vaccinazione pediatrica contro l'epatite B per mezzo
dell'Engerix B (GlaxoSmithKline) e il rischio di demielinizzazione
del sistema nervoso,
in particolare di sclerosi a placche (SEP).
Già
nel 1994, Lancet
(vol
344) aveva denunciato il fatto che la vaccinazione contro l'epatite B
potesse produrre il riacutizzarsi o lo scatenarsi di malattie
auto-immuni, come la sclerosi multipla o la sindrome di
Guillan-Barré.
Un
altro studio dal titolo Il
vaccino contro l'Epatite B induce la morte apoptotica nelle cellule
Hepa 1–6
riferisce inoltre risultati paradossali, ossia che questo vaccino -
nato presumibilmente allo scopo di proteggere il fegato - è
responsabile dell'uccisione delle cellule del fegato. Nello specifico
questo studio ha osservato in vivo l'effetto apoptotico (morte
cellulare) causato dal vaccino contro l'epatite B nel fegato di topo.
Gli
autori dello studio fanno chiaramente notare che la loro
preoccupazione è concentrata sull'adiuvante, idrossido di alluminio,
con implicazioni di vasta portata, poiché l'alluminio è
abitualmente utilizzato nei vaccini dell’infanzia.
Ma
gli
studi scientifici che dimostrano la gravità di questo vaccino sono
tantissimi,
di seguito ne riportiamo alcuni altri:
-
Studio
in vivo degli effetti del vaccino anti-epatite B sull'espressione dei
geni, dell'infiammazione e del metabolismo.
Questo studio pubblicato nel 2012 sulla rivista Mol
Biol Rep
e reperibile in PubMed, riferisce che “l'espressione di 144 geni
nel fegato è stato profondamente modificato dopo 1 giorno della
vaccinazione”.
-
Vaccino
contro l'epatite B e problemi al fegato nei bambini americani di età
inferiore a 6 anni, 1993 e 1994.
Lo studio, pubblicato nel maggio 1999 su Epidemiology
stabilisce
che i bambini ai quali è stata somministrata la vaccinazione per
l'epatite B hanno 2,57 volte maggiori probabilità di soffrire di
problemi al fegato.
-
Iniezioni
di idrossido di alluminio possono portare a deficit motori e
degenerazione dei neuroni motori.
Lo studio pubblicato nel 2009 su J
Inorg Biochem.
Fonte: www.tuttosteopatia.it
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