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sabato 9 febbraio 2013
Dr. Hamer – Sulle allergie
di Caroline Markolin, Ph.D.link Articolo originale
Traduzione e adattamento di Giorgio Beltrammi
Una nuova primavera ed una nuova estate stanno per arrivare e così per molti di noi si avvia la “stagione dell’allergia“. Spesso mi sono chiesta: Perché alcune persone hanno la febbre da fieno ed altre no? Quali fattori portano ad essere allergici a certi tipi di polline o ad altri agenti, come peli di animali, alcune sostanze alimentari, metalli, piume dei cuscini, muffa, o il fumo di sigaretta?
Nel corso degli ultimi decenni, la scienza medica ha messo a punto numerose teorie su ciò che provoca una reazione allergica. Una delle più popolari è quella che sostiene che si sviluppa un’allergia quando il nostro organismo è esposto a una sostanza che può essere dannosa in un momento in cui il nostro sistema di difesa è debole. Ma perché una persona reagisce con il naso che cola, un altro con l’asma e un altro ancora con un rash cutaneo?
Il Dr. Ryke Geerd Hamer, internista, medico ricercatore e creatore della Nuova Medicina Germanica, spiega l’intero processo allergico come un’interazione biologica tra psiche, cervello e l’organo corrispondente. Nel 1981 il Dr. Hamer ha scoperto che ogni malattia inizia con una esperienza shoccante che ci coglie alla sprovvista. Chiamò questo conflitto inaspettato DHS (Dirk Hamer Syndrome), in onore di suo figlio Dirk, la cui tragica morte ha avviato nel dottor Hamer un cancro. Tale evento imprevisto non deve necessariamente essere spettacolare. Può semplicemente essere innescato da un imprevisto scatto di rabbia o quando qualcuno ci colpisce con un commento offensivo.
Il dottor Hamer ha scoperto che nel momento in cui si vive una DHS, lo shock conflittuale colpisce una determinata area del cervello, che causa una lesione che può essere chiaramente identificata in una TC del cervello, come una serie di anelli concentrici. La risposta dell’organo è determinata da quale parte del cervello ha ricevuto lo shock conflittuale.
Secondo la NMG, ogni cosiddetta malattia ha due fasi.
Durante la prima fase, di conflitto attivo, ci sentiamo mentalmente stressati, con le estremità fredde, poco appetito e con disturbi del sonno. Se risolviamo il conflitto si entra nella risoluzione o fase di guarigione. Questo è il periodo in cui la psiche, il cervello e l’organo corrispondente subiscono la fase di recupero, un processo spesso difficile per via della stanchezza, della febbre, delle infiammazioni, delle infezioni, e del dolore.
I sintomi che sono tipici sia del raffreddore comune che di alcune reazioni allergiche, sono congestione nasale, naso che cola e starnuti. La mucosa nasale è controllata da un relè cerebrale nel lobo frontale della corteccia cerebrale.
Analizzando migliaia di scansioni del cervello, il dottor Hamer ha stabilito che è proprio questa particolare zona del cervello che viene influenzata quando sperimentiamo un conflitto di – come ama dirlo – “Questo puzza!”. Le sue scoperte confermano che un conflitto da “Questa cosa puzza” può essere vissuta in termini reali, ad esempio attraverso un odore improvviso e violento, o in senso figurato. Nel momento in cui si verifica il conflitto, la mucosa nasale comincia a ulcerarsi, un processo che è solitamente inavvertito. Ciò che è evidente, però, sono i segni tipici della fase di conflitto attivo, come brividi, perdita di appetito e una certa inquietudine. Ma non appena si risolve il conflitto, spesso lasciando l’ambiente o la situazione che “puzza”, l’ulcerazione della mucosa nasale viene ripristinata. Il ripristino della perdita di tessuto provoca congestione nasale e spesso mal di testa, a causa dell’edema cerebrale nella zona colpita, che cerca anch’essa di guarire.
Starnuti e naso che cola sono quindi segnali che l’organismo è finalmente in grado di sbarazzarsi del residuo del processo di riparazione e, in senso figurato, di ciò che ha causato la “puzza”.
Quando sperimentiamo uno shock inaspettato, la nostra mente è in una situazione di grande recettività. In stato di grande allarme, il nostro subconscio raccoglie tutte le componenti che circondano il conflitto, come odori, sapori, suoni, oggetti, o persone e li memorizza fino a quando il conflitto è completamente risolto.
Nella NMG, le impronte che rimangono a seguito della DHS sono chiamate binari.
Questi binari sono molto significativi, perché se una persona è già in fase di guarigione e si trova improvvisamente su un binario attraverso l’associazione o il contatto vero e proprio, avviene il riavvio dell’intero conflitto e del programma speciale, con tutti i sintomi che appartengono a quel particolare conflitto. Questo è, in termini biologici, una reazione allergica. Quindi quella che è comunemente chiamata un allergia, è di fatto la fase di guarigione dopo la ricaduta del conflitto.
Lo scopo biologico dell’allergia è di servire come un sistema di allarme che dice: “In una situazione del genere, hai avuto una DHS. Attenzione!”
Se qualcuno è allergico a un determinato cibo come arachidi, uova, fragole o cioccolato, l’alimento è stato molto probabilmente consumato al momento dello shock conflittuale.
Ora dobbiamo essere chiari: Quando escludiamo dalla dieta la sostanza irritante, NON è l’evitare quella sostanza che cura l’allergia, è solamente evitare i binari! Se una persona reagisce ad un certo polline con il naso che cola, si può concludere che il polline in questione era presente quando il conflitto “Questo puzza!” ha avuto luogo.
Finché il conflitto non viene risolto completamente, il polline specifico servirà come traccia e la “allergia stagionale” si ripeterà anno dopo anno.
I binari devono essere sempre presi in considerazione quando si tratta di disturbi “cronici” come l’artrite, l’angina pectoris, l’asma, le emorroidi, o le infezioni ricorrenti. Secondo la Nuova Medicina Germanica, il termine “cronico” indica che siamo caduti di nuovo nello stesso conflitto più e più volte.
Per interrompere il ciclo continuo di ricadute ed essere in grado di completare la fase di guarigione una volta per tutte, dobbiamo individuare il binario che è stato fissato allo shock conflittuale originario. Gli indizi sulla causa della allergia sono di solito nascosti nel “contesto” della reazione allergica. Tutte le circostanze, come il tempo, il luogo e i sintomi specifici devono essere esaminati con cura.
Per esempio, se una persona soffre di emicrania solo nei fine settimana, sarà più probabile trovare la fonte del problema nel posto di lavoro.
Integrando la NMG nella nostra vita quotidiana si impara, con gratitudine crescente, la lingua con la quale ci parla Madre Natura.
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