Carlo
è un odontoiatra lombardo, ha 42 anni e 3 figli piccoli. Scoprì il
metodo Di Bella quando la moglie rischiò di morire, nel 2009, dopo
la diagnosi di cancro cerebrale invasivo (astrocitoma anaplastico),
lo stesso tumore che stroncò Ted Kennedy...
Questa è la storia di un odontoiatra di 42
anni, Carlo, sposato e con 3 figli piccoli, che è riuscito a
cambiare il suo destino. Davanti alla malattia della moglie - un
tumore al cervello ad alto grado (astrocitoma anaplastico) che l’ha
portata in fin di vita - lui si è comportato come il comandante
saggio del Titanic (uno che non è mai esistito).
Ha azzeccato la manovra giusta, pur sfiorando
l’iceberg letale. “Dovevo salvarla – dice ora che il tumore
della moglie si è fermato – Ci tengo però a dire che se lei fosse
morta io non sarei affondato: sono molto credente e sono convinto che
Dio ci ami profondamente, anche nella malattia”.
Come vi siete accorti del tumore? (lo stesso
che stroncò Ted Kennedy)“Nell’aprile
2009 mia moglie aveva 35 anni, ha avuto un attacco epilettico mentre
lavorava. In ospedale le hanno trovato una lesione cerebrale, è
stata operata dieci giorni dopo”.
Diagnosi?
“Astrocitoma anaplastico (il cancro delle cellule che sostengono i neuroni) al terzo grado. È un tumore maligno che cresce rapidamente anche se non dà metastasi. Il dramma è che non si riesce a rimuoverlo del tutto perché infiltra i tessuti sani vicini”.
“Astrocitoma anaplastico (il cancro delle cellule che sostengono i neuroni) al terzo grado. È un tumore maligno che cresce rapidamente anche se non dà metastasi. Il dramma è che non si riesce a rimuoverlo del tutto perché infiltra i tessuti sani vicini”.
E qual è la cura?“Radioterapia
e chemioterapia prolungate nel tempo, la sopravvivenza a due anni è
del 50% a cinque anni del 18%.”
Come trovarsi l’iceberg a un palmo dalla
prua…Che avete fatto?“Il
protocollo prevede 30 sedute di radioterapia e concomitante
chemioterapia, si cerca di andare avanti il più possibile, il guaio
è stato che dopo tre cicli di chemio mia moglie ha manifestato
altissima tossicità al fegato e al sangue: non aveva più globuli
rossi e bianchi, né piastrine. Neppure le trasfusioni le davano
sollievo. A dicembre è entrata in uno stato cachettico (la
condizione del malato terminale)… pensavamo non arrivasse a fine
anno…Durante questa mia tragedia non dormivo più, studiavo ogni
notte e in ogni pausa del giorno, avrò consultato centinaia di studi
e decine di professionisti”.
Dove è approdato?
“Alla terapia Di Bella, innanzittutto: il dottor Achille Norsa ha pubblicato diversi ‘case report’ sui tumori cerebrali, l’ho consultato insieme a Giuseppe Di Bella e a Paolo Lissoni.”.
“Alla terapia Di Bella, innanzittutto: il dottor Achille Norsa ha pubblicato diversi ‘case report’ sui tumori cerebrali, l’ho consultato insieme a Giuseppe Di Bella e a Paolo Lissoni.”.
Quali effetti ha avuto la terapia Di Bella
su sua moglie? “Ottimi. Oggi, a
tre anni di distanza, lavora e si occupa della famiglia come prima di
ammalarsi, il suo cancro non è andato avanti, è rarissimo che un
tumore cerebrale di questo tipo resti immobile, gli esami però lo
provano. Come dicevano i latini contra factum non datur argomentum,
ossia, di fronte ai fatti non serve discutere. Quel che ho capito è
che non si può pensare di arrestare un tumore senza la somatostatina
(soffoca le cellule maligne, togliendo loro il nutrimento dei vasi
sanguigni)."
Ha provato a dirlo a un oncologo
tradizionale?“Durante il
periodo delle cure i medici degli ospedali mi hanno sempre trattato
come un deficiente, ora che vedono mia moglie viva e vegeta tacciono
e la guardano come si guarda un fantasma. Ripetevano ‘che queste
terapie non servono a nulla’, mentre io dico che se avessero letto
Schally, Pollak, Lincoln forse qualche dubbio gli sarebbe venuto.
Negli Usa è normale testare i farmaci off label, ossia i medicinali
per uno scopo diverso da quello che è scritto sul bugiardino, è il
caso della somatostatina e degli inibitori prolattinici usati da Di
Bella contro i tumori ma anche di altre sostanze. Là si fa quando le
cure tradizionali si rivelano inefficaci, da noi nemmeno è possibile
immaginarlo”.
A proposito di altre sostanze, lei non ha
curato sua moglie soltanto con il metodo Di Bella.“No.
Ero deciso a provarle tutte. Ho impiegato anche altri due farmaci non
riconosciuti in Italia. Il primo è CRM 197, scoperto dallo
scienziato italiano Buzzi, è la parte non tossica della tossina
difterica che provoca, nel malato di tumore, una cascata immunitaria
(è in corso una sperimentazione in Giappone su donne con tumore
ovarico)”.
Il secondo?E'
un oncolitico (‘scioglie’ il cancro), si chiama virus di
Newcastle, della famiglia dei virus responsabili dell’aviaria, è
un ritrovato di un medico ungherese. In Germania questo prodotto è
impiegato nelle cliniche e negli ospedali”.
Quindi ha acquistato i medicinali
all’estero.
“Sì, entrambi. Non solo, ho dovuto anche farli somministrare all’estero, perché in Italia sono farmaci vietati”.
“Sì, entrambi. Non solo, ho dovuto anche farli somministrare all’estero, perché in Italia sono farmaci vietati”.
Ma non è rischioso mescolare tutte queste
sostanze? “Certamente bisogna
saperle usare, ci vuole un medico esperto. Quanto al mescolarle mi
ero informato, sono adatte a sposarsi con la terapia Di Bella e al
caso di mia moglie. La mia fortuna è che so leggere bene in
inglese”.
Quindi lei non ci sa dire se il tumore di
sua moglie si è stabilizzato per il metodo Di Bella o per le altre
due terapie. “Francamente no. Ma
non mi importa, quel che conta è che lei stia bene e faccia una vita
normale”.
Avrà speso un sacco di soldi.
“Tanti. Sa qual è la tristezza? Che io ho potuto fare tutto questo (tradotto: curare la madre dei miei figli) perché: sono medico, ho studiato e non ho problemi economici, ma gli altri…?”
“Tanti. Sa qual è la tristezza? Che io ho potuto fare tutto questo (tradotto: curare la madre dei miei figli) perché: sono medico, ho studiato e non ho problemi economici, ma gli altri…?”
Per gli altri offre lo Stato…Ma è vero
che lei ora fa il consulente gratis?
“E' l’effetto del passaparola, abito in un centro piccolo, ormai ho una discreta competenza sui tumori cerebrali, così la gente viene qui a chiedermi un parere e io per comodità, concentro le consulenze dopo il lavoro. L’ultima ora della giornata la passo così. È il minimo che possa fare dopo quello che ho ricevuto, è il mio modo di aiutare chi sta male”.
“E' l’effetto del passaparola, abito in un centro piccolo, ormai ho una discreta competenza sui tumori cerebrali, così la gente viene qui a chiedermi un parere e io per comodità, concentro le consulenze dopo il lavoro. L’ultima ora della giornata la passo così. È il minimo che possa fare dopo quello che ho ricevuto, è il mio modo di aiutare chi sta male”.
Fonte:
www.ilgiornale.it
salve vorrei conoscere il signor carlo x avere delucidazioni sul farmaco "SOMATOSTATINA" GRAZIE ANTICIPATAMENTE
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