EMOZIONI, VIBRAZIONI E SCELTE
Numerosi
studiosi hanno dimostrato come le cellule del nostro corpo reagiscono alle
nostre emozioni adattando la loro membrana con i giusti recettori al fine di
ricevere i segnali dal cervello (una sorta di nutrimento) senza i quali non
potrebbero partecipare al processo di crescita ed evoluzione proprio e dell’essere.
Le emozioni determinano il rilascio da parte del sistema limbico (ghiandole
cerebrali) di neuropeptidi specifici per ogni singolo “vissuto”, le cellule del
nostro organismo per poter prendere parte al mantenimento della salute e all’evoluzione
attuano più o meno rapidamente delle sostituzioni dei loro recettori per
ricevere tali segnali.
La
mancanza di specifici recettori determinata da un cambiamento emotivo
improvviso determina una situazione di disagio per le cellule che non sono
ancora preparate a ricevere il nuovo segnale, questa situazione di emergenza cellulare,
che andrà pian piano risolvendosi, determina a livello subconscio
una vera e propria astinenza che potrebbe essere anche di forte
intensità, quando l’emozione è diametralmente opposta alle solite provate per
molti anni.
Ai ricercatori nel campo della biologia cellulare è apparso chiaro che il nostro organismo soffriva di dipendenze dalle nostre usuali emozioni, la mancanza quindi delle solite routine comportamentali e quindi emozionali con la successiva modifica degli ormoni cerebrali (neuropeptidi) causava un disagio notevole che pur non manifestandosi a livello conscio aveva degli effetti reali ed immediati sul comportamento dell’individuo(tipico da astinenza).
Ai ricercatori nel campo della biologia cellulare è apparso chiaro che il nostro organismo soffriva di dipendenze dalle nostre usuali emozioni, la mancanza quindi delle solite routine comportamentali e quindi emozionali con la successiva modifica degli ormoni cerebrali (neuropeptidi) causava un disagio notevole che pur non manifestandosi a livello conscio aveva degli effetti reali ed immediati sul comportamento dell’individuo(tipico da astinenza).
La
persona che è abituata a fare/pensare/sentire sempre le stesse cose è
inconsciamente molto restia ai cambiamenti della sua condotta, la cui assenza gli
crea un notevole disagio reale, tanto forte da non consentirgli un
sereno cambio di “vedute”.
La
crisi d’astinenza generata da un cambio d’atteggiamento repentino è tale da
indurre l’individuo alla ricerca inconsapevole delle vecchie circostanze/azioni
(zona confort); volendo procedere per esempi possiamo prendere la nostra stessa
vita ed analizzarla, se siamo solitamente propensi al litigio, la tendenza è
quella di continuare con tale atteggiamento e a ricercalo a livello inconscio,
mentre se siamo abituati a perdonare o sorvolare difficilmente cercheremo lo
scontro poiché le sensazioni opposte ci creano disagio/sofferenza.
Ovviamente
il motivo che si frappone tra noi ed una nuova comprensione dell’esistenza non
è solo di natura biochimica, ci sono molti altri “impedimenti” dei quali ne citerò solo
alcuni.
C’è l’aspetto prettamente mentale, infatti le informazioni che abbiamo
memorizzato formano nel nostro cervello-mente delle coerenze, intrecci
molto solidi (anche strutture fisiologiche) che è difficile destrutturare. Ogni nuova informazione-pensiero
che sia difforme da quelli già esistenti deve trovare nelle esperienze passate
dei punti di contatto, aggancio, conferma o condivisione che gli consenta di
integrarsi gradualmente al gruppo di credenze creatosi nel corso della vita.
Non è quindi facile che la nuova informazione venga accettata ed integrata, di
norma questo richiede del tempo di adattabilità affinché la nostra parte
cosciente trovi sempre più connessioni con gli altri dati; un’informazione nuova
che non trova alcun riscontro in quelli memorizzati viene scartata all’istante
(es. se ci dicessero che siamo alieni o peggio stupidi). La presenza di
molti altri filtri mentali formatisi con l’inculturazione
limita ulteriormente tale integrazione, pertanto massime del tipo "La
verità attraversa sempre tre fasi: nella prima viene ridicolizzata; nella
seconda ci si oppone violentemente; infine, la si accetta come ovvia.” di
Arthur Schopenhauer, trovano un loro fondamento tangibile.
Non
è solo questo, ci sono anche altre interconnessioni con il nostro corpo
energetico, in quanto le energie del corpo nel corso dell’adattamento alle nuove
idee rallentano il loro flusso, per poi riprendersi meglio di prima una volta
integrate completamente.
Questa
superficiale disamina dell’argomento tuttavia non tiene conto della natura intrinseca
delle nostre emozioni, azioni e pensieri, infatti se fosse tutto qui potremmo
dire che non c’è differenza tra vari tipi di comportamento, es. tra fare del bene
e fare male ed in effetti a livello strettamente chimico l’effetto è il
medesimo.
Volendo però tener presente la natura sostanziale dei nostri atteggiamenti e della vita in genere si evidenziano altri fattori che influiscono sul nostro essere in maniera concreta in relazione al tipo di comportamento adottato.
Volendo però tener presente la natura sostanziale dei nostri atteggiamenti e della vita in genere si evidenziano altri fattori che influiscono sul nostro essere in maniera concreta in relazione al tipo di comportamento adottato.
Azioni
negative non producono risonanza benefica, mentre quelle positive invece vanno
in risonanza con le frequenze naturali del creato e agiscono nel profondo sia
in chi agisce che nel ricevente.
Come
e Perché?
I
ricercatori, non solo quelli spirituali, si sono avveduti del fatto che la
nostra realtà è fatta, nella sua unità fondamentale, da vibrazioni; tutto vibra
dalla singola particella subatomica alle galassie intere, la vibrazione è la
componente chiave della massa(impropriamente chiamata materia), senza la
vibrazione la massa non sarebbe più soggetta alle leggi dello spazio e del
tempo, diventerebbe atemporale e occuperebbe uno spazio infinito e
infinitesimale allo stesso tempo divenendo materia(non massa). La materia quindi
diviene massa solo dopo aver iniziato a vibrare e quindi “definibile” in
termini di spazio-tempo.
La
vibrazione di fondo di ogni cosa conosciuta è la stessa che ha dato origine a
tutto, è coerente, armoniosa, essenziale e vitale.
Le
vibrazioni che scaturiscono dai nostri pensieri, parole o gesti se non
contrastano con le naturali vibrazioni della realtà vanno in risonanza con esse
amplificando il loro effetto, incontrando un obbiettivo (essere vivente e non) sollecitano
un’ulteriore emissione dell’analogo “suono”; quelle negative non avendo
carattere di naturalezza, in quanto in contrasto coi principi creativi, cooperativi
ed evolutivi della natura, hanno vita(effetto) breve.
L’odierna esistenza, in questa evoluta(?) civiltà, è immersa in un mondo vibrante
innaturale e dannoso (musica a 440 hz, vibrazioni wi-fi, armi soniche e scalari
ecc.) che non agevola la condizione di salute dell’individuo, tuttavia l’essere
umano, espressione universale della coscienza, ha la possibilità di variare le proprie
frequenze per mezzo di una vita serena e felice, tramite la meditazione,
tramite lo sport o con qualsiasi altra attività che favorisca il riequilibrio fisico-emozionale.
Questo
assunto, che qui ho solo brevemente esplicato, trova conferma nelle innumerevoli
ricerche di Masaru Emoto che studia la memoria dell’acqua, la quale dimostra non
gradire atteggiamenti innaturali; i cristalli d’acqua con l'informazione
positiva hanno forme armoniose, simmetriche e bellissime, che diventano amorfe
in caso di informazioni negative-non naturali.
Se
prima
era difficile comprendere come mai l’effetto di una azione
benevola/positiva/naturale
avesse un influsso tanto potente da appianare molte sofferenze ora è
chiaro che tutto ciò che è naturale vive, coopera e risuona con
le
vibrazioni vitali a favore del tutto.
Tenuto
conto dei numerosi impedimenti pratici che si frappongono tra noi ed un
cambiamento/ miglioramento si comprende il perché l’individuo non è disposto a cambiare
e quindi un po’ soffrire, insistendo con la solita routine trita e ritrita, si
annoia, si dispera, si lamenta, ha paura e si ammala.
Solo l’esperienza diretta potrà fornire ad ognuno le risposte che cerca, leggere quattro righe, forse sconclusionate, non fornirà la giusta motivazione al cambiamento.
Solo l’esperienza diretta potrà fornire ad ognuno le risposte che cerca, leggere quattro righe, forse sconclusionate, non fornirà la giusta motivazione al cambiamento.
Sappiamo
bene che ci muoveremo verso il “nuovo” solo dopo una forte “scossa” in caso
contrario resteremo nel nostro piccolo habitat ideologico. Nella società
moderna i cambiamenti socio-culturali collettivi(leggasi programmazione mentale
delle masse) non essendo così repentini non ci inducono ad opporci, tentenniamo
e poi li accettiamo pur sapendo che il lento peggiorare delle condizioni di
vita viene portato avanti di proposito a piccoli passi, per farci arrendere/cedere.
Riuscire
ad effettuare dei cambiamenti con scioltezza gioverebbe per acquisire nuove
coerenze mentali, aumentare le percezioni anche vibrazionali, le capacità cognitivo-funzionali, lo
stato di salute psico-fisico, ridurre la sofferenza da astinenza emozionale e ad
avere sempre aperta una porta per il cambiamento e la sperimentazione del
nuovo e di se stessi.
Quella
che qualcuno giudica la migliore delle nostre virtù cioè quella di essere sempre noi stessi, di essere coerenti, di avere
dei principi immutabili, potrebbe essere il nostro peggior difetto?
"Ero intelligente e volevo cambiare il mondo. Ora sono saggio e sto cambiando me stesso." Dalai Lama
LIBRI:
Biologia delle credenze – Bruce H. Lipton; libri sull’acqua di Masaru Emoto; Bleep. . . . – William Antz; Programmazione mentale – Eldon Taylor; Neuroschiavi –
Marco della Luna e Paolo Cioni. - AUDIO-VIDEO: http://www.youtube.com/watch?v=oyaBZ-RJkjY
- http://www.youtube.com/watch?v=KTbLjEeO9Yo - http://www.youtube.com/watch?v=TFWOk5NQaHc WEB: Siti web e blog fuori dal sistema.
Sempre estremamente interessante, caro il mio Leo!
RispondiEliminaChe dire?
Evviva le vibrazioni!!!!
Abbraccio serale!