UNA ADDIRITTURA TRE
VOLTE PIU’ GRANDE DI QUELLA DI CHEOPE. Si nascondono sotto la sabbia. Prima
Google Maps ora Google Earth, sono sempre di più i posti sulla Terra che vengono
scovati grazie alle immagini scattate dai satelliti. Questa volta infatti si è
arrivati ad una scoperta che potrebbe avere del clamoroso e forse diventare una
delle più grandi, a livello archeologico, degli ultimi anni. Il tutto grazie
all’uso di Google Earth.Angela Micol, archeologa, è convinta che nel pressi
della città di Abu Sidhum, in Egitto, e poco più a nord di questa, nel Favum,
vi siano due siti dove si nasconderebbero ben 17 piramidi egizie, praticamente
sommerse dalla sabbia che le avrebbe fatte diventare come due colline.Anche se
convinta dalla sua tesi, i numerosi colleghi dell’archeologa sparsi per tutto
il mondo sarebbero molto scettici a riguardo, anche perché una di queste
piramidi dovrebbe essere addirittura tre volte più grande di quella Cheope a
Giza.
A SUPPORTARE LA TESI
DI MICOLL INVECE VI SAREBBERO NUMEROSE MAPPE ANTICHE, una addirittura di un
ingegnere al seguito di Napoleone Bonaparte, che indicherebbero l’esistenza di
questi monumenti, ed inoltre in passato delle ricognizioni sul terreno
avrebbero rilevato del metallo presente nella zona.L’uso di Google Earth non è
nuovo per questo tipo di scoperte. Da tempo infatti viene più facile
individuare oggetti, siti nascosti o strutture difficilmente riscontrabili,
attraverso le foto satellitari.Ora però saranno gli scavi a dare una risposta
definitiva al mistero.
Fonte: http://ilfattaccio.org
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