sabato 7 dicembre 2013

Quale terrorismo psicologico subiscono i genitori che non vogliono vaccinare i loro figli?

Del Dottor  Roberto Gava

In questi giorni ho ricevuto questa lettera da una giovane mamma che mi ha veramente scandalizzato!

“Buongiorno dottore, sono la mamma di un bambino nato nel maggio di quest'anno. Le scrivo dopo aver fatto la seconda visita pediatrica di controllo a mio figlio. Nel secondo mese di vita è aumentato di 1,3 kg e di 6 cm di lunghezza, siamo quindi a 63 cm per 5,9 kg, quindi il bilancio generale di salute è ottimo sotto tutti gli aspetti.

Il problema però è iniziato nel momento in cui la sua Pediatra mi ha chiesto quando avrei fatto i vaccini. Dicendole che non abbiamo intenzione di somministrare alcun vaccino al bambino finché è così piccolo (teniamo una porta aperta nel futuro al vaccino contro il tetano) si è scatenato il terrorismo. Personalmente sono uscita dallo studio piangendo e molto scossa. In sintesi ci ha elencato una serie di vaccini di “serie A” (testuali parole della Dottoressa) che non vanno assolutamente evitati: anti-difterico, anti-tetanico, anti-pertossico, anti-Haemophilus influenzae B, anti-pneumococcico, anti-meningococcico.

La lista è stata accompagnata da una serie di realtà che lei stessa dice di aver visto, durante gli anni di specializzazione, in cui bambini entro i 2 anni di vita sono morti a causa di una di queste malattie. Ha calcato moltissimo la mano sull'anti-Haemophilus dicendo che l'emofilo è un germe molto diffuso e non è raro che i bambini muoiano nell'arco di pochissime ore a causa di epiglottite causata dal germe.

A tali parole l’allarmismo da mamma mi ha fatta sussultare e ho tentato di concludere il discorso dicendo che ci avrei pensato, ma che comunque se ne sarebbe parlato più avanti, quando il sistema immunitario del bambino sarebbe stato maggiormente pronto.

Qui è nato il secondo problema, che essendo però un dato oggettivo ho la necessità di comprenderne la vera risposta. Le parole della pediatra sono state: “Il sistema immunitario di suo figlio è più forte adesso (a 2 mesi di vita) che non fra un anno”. Attenendomi a quanto detto da lei (durante le sue conferenze e nei suoi libri), caro dottore, mi pare di ricordare che invece i bambini sono maggiormente in grado di sopportare lo stress da vaccino dopo alcuni anni dalla nascita. Le due teorie sono opposte! Da mamma ignorante in materia vorrei sapere a chi devo credere.

Il mio bambino rischia davvero la morte quasi certa nei prossimi anni di vita se decido di non effettuare i vaccini? (Mi rendo conto della drasticità del quesito, ma rispecchia il mio stato d’animo!).

Posso permettermi di far frequentare un corso di acquaticità in piscina al piccolo quando avrà 4 mesi, se non effettuerò i vaccini?”. Lettera firmata

Roberto Gava Risponde:
Io posso sforzarmi per cercare di capire che un medico sia a favore delle vaccinazioni pediatriche perché gli sono rimaste in memoria alcune morti pediatriche che erano più frequenti 50 anni fa (e non certo solo perché non c’erano i vaccini odierni!), ma non accetto assolutamente che un Medico traumatizzi il suo paziente e in particolare che un Pediatra faccia piangere una giovane mamma, che ovviamente cerca solo la strada più sicura per il bene del suo piccolo!

Noi medici possiamo anche essere non aggiornati su tutti i campi della Medicina o sulle problematiche di “confine”, cioè che sono ancora discusse dalla Comunità Medica, ma non possiamo mai essere sprovvisti di una quantità minima di umanità, buon senso, comprensione degli affanni e delle ansie del paziente (anche se fossero immotivate) e specialmente quando sappiamo che il paziente, o in questo caso la giovane mamma di un piccolo paziente, è combattuto da una scelta che deve prendere e non ha gli strumenti per decidere.

Questo non è “informare” e non è neppure “dare una scarsa informazione”, ma è esercitare il proprio potere professionale per terrorizzare!
Questo non ha nulla a che vedere con l’etica della Medicina Moderna, anzi, questa non è Medicina, ma è addirittura un modo per traumatizzare una giovane mamma e mettere in lei le premesse per stressarla e, nel caso abbia in sé un terreno favorevole, per crearle uno stato patologico che poi a sua volta può trasmettersi anche al bambino.

Forse sto un po’ estremizzando il discorso, d’accordo, ma ricordo dei casi in cui situazioni stressanti simili a questa hanno inciso moltissimo nel vissuto della persona che li ha subiti e sono esperienze che poi si riflettono anche sulla famiglia e obbligatoriamente sui figli. Quella giovane mamma potrebbe reagire o allontanandosi da questa Pediatra non portandole più il bambino a visitare, oppure potrebbe allontanarsi dalla Medicina Ufficiale oppure potrebbe avere così tanta paura da ipermedicalizzare eccessivamente il suo bambino e se stessa. In tutti questi casi otterrebbe solo conseguenze negative e la colpa non sarebbe sua!

Se fosse vero che i bambini non vaccinati muoiono come mosche, palesemente ce ne accorgeremmo. All’incirca negli ultimi 20-30 anni il nostro Ministero della Salute non ha registrato un solo caso di tetano, difterite e polio in Italia e meno ancora si sono avuti casi mortali! (1-3). Su questo argomento, però, vale la pena soffermarsi con un articolo specifico che mi impegno a scrivere in futuro dopo avere studiato l’argomento nella letteratura medica.

Comunque, se c'è ogni tanto qualche bambino che muore di meningite, questo accade quasi esclusivamente in bambini immunodepressi per patologie o per farmaci (vaccini compresi).
L'affermazione poi che un bambino di 2-3 mesi sia immunologicamente più forte di uno più grande è ancora più assurda e, se fosse un’affermazione documentata, significherebbe che il medico che l’ha fatta è privo delle più elementari nozioni di fisiopatologia del sistema immunitario neonatale (4).

In ogni caso, a queste problematiche io sono solito rispondere come ho risposto alla mamma della lettera suddetta:
“Cara Signora, oltre a scrivere e documentare nei miei libri le mie affermazioni con la letteratura scientifica, io non desidero dirle altro per non crearle altro stress e aggravarle l’attuale disorientamento. Le aggiungo solo queste invito: faccia quello che sente nel suo cuore di mamma, perché una mamma ‘sente’ quello che deve fare per ognuno dei suoi figli! Si ricordi però di non avere mai paura, specialmente di coloro che usano linguaggi che incutono paura.
Un caro saluto”.

PS: per il corso di acquaticità, si ricordi che suo figlio è immunologicamente più forte degli altri bambini proprio perché non è vaccinato e quindi non corre alcun pericolo!

Dottor Roberto Gava tramite informasalus.it

Bibliografia essenziale:

Le Vaccinazioni Pediatriche Le Vaccinazioni Pediatriche
Revisione delle conoscenze scientifiche - Seconda edizione

Roberto Gava

Vedilo su il Giardino dei Libri

Prevenzione, diagnosi e terapia dei danni Le Vaccinazioni di Massa
Prevenzione, diagnosi e terapia dei danni

Roberto Gava

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Il Dott. Roberto Gava è un medico specializzato in Farmacologia Clinica, Tossicologia e Cardiologia che, dopo aver lavorato come ricercatore in ambito universitario ed essere stato autore di due libri di Farmacologia e di più di un centinaio di pubblicazioni scientifiche, da molti anni studia gli effetti immunitari e clinici dei vaccini. Ha scritto vari libri sia divulgativi che scientifici sulle vaccinazioni, l'alimentazione e medicine alternative.

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