Sii sempre in guerra con i tuoi vizi, in pace con i tuoi vicini, e lascia che ogni nuovo anno ti trovi un uomo migliore. [Benjamin Franklin]
Augurarsi e augurare che l'anno nuovo risulti migliore del precedente è consuetudine antica. E significativa. Ci dice come in tutta la storia dell'umanità non ci sia mai stato un anno così ben riuscito da chiedergli il bis.
[Pino Caruso]
Blog d'informazione libera e indipendente. Lo scopo del blog è diffondere informazioni che troppo spesso vengono omesse dai media. Prendetele come una storia, ma concedete il beneficio del dubbio a questo blog, fate ricerche sugli argomenti trattati e decidete voi. “La verità attraversa sempre tre fasi. Prima viene ridicolizzata, poi violentemente contestata, infine accettata come una cosa ovvia”.
martedì 31 dicembre 2013
lunedì 30 dicembre 2013
Roma. Corso Introduttivo sulle Leggi Biologiche del dr. Hamer a Roma
Sabato 18 gennaio 2014
Via Dell’Ara delle Rose 46
ROMA ( zona Cassia bis – Roma nord)
LA CONNESSIONE
MENTE-CORPO
IN MEDICINA
Le 5 Leggi Biologiche scoperte
dal dr. R. G. HAMER
PROGRAMMA SEMINARIO
• Presentazione della Nuova Medicina: il nuovo modo di intendere la malattia, non più come “brutto male”, ma come un “processo in corso” che possiede un suo senso biologico.
• Le cinque Leggi Biologiche: criteri secondo i quali ogni malattia è generata e si sviluppa ai tre livelli (psiche, cervello, organo).
• Il senso biologico delle malattie: il Programma Speciale, Biologico e Sensato della Natura.
• La differenziazione embrionale alla base dei 4 tessuti originari che compongono il nostro organismo e le corrispondenti aree cerebrali di conduzione (Focolai di Hamer)
• Le implicazioni di fronte a questo fondamentale cambiamento di paradigma. La responsabilità del singolo di fronte a se stesso e in qualità di operatore della salute: da “paziente” a “persona autodefinita”.
Il corso è aperto a tutti.
RELATORE Claudio Trupiano
DATA Sabato 18 gennaio 2014
DURATA Dalle 9 alle 13 – dalle 14,30 alle 18
LUOGO Via Dell’Ara delle Rose 46 ROMA ( zona Cassia bis – Roma nord)
COSTO 100 euro + iva
ISCRIZIONE Claudio Trupiano 349.2420680 - claudiotrupiano@gmail.com
Visualizzazione ingrandita della mappa
Via Dell’Ara delle Rose 46
ROMA ( zona Cassia bis – Roma nord)
LA CONNESSIONE
MENTE-CORPO
IN MEDICINA
Le 5 Leggi Biologiche scoperte
dal dr. R. G. HAMER
PROGRAMMA SEMINARIO
• Presentazione della Nuova Medicina: il nuovo modo di intendere la malattia, non più come “brutto male”, ma come un “processo in corso” che possiede un suo senso biologico.
• Le cinque Leggi Biologiche: criteri secondo i quali ogni malattia è generata e si sviluppa ai tre livelli (psiche, cervello, organo).
• Il senso biologico delle malattie: il Programma Speciale, Biologico e Sensato della Natura.
• La differenziazione embrionale alla base dei 4 tessuti originari che compongono il nostro organismo e le corrispondenti aree cerebrali di conduzione (Focolai di Hamer)
• Le implicazioni di fronte a questo fondamentale cambiamento di paradigma. La responsabilità del singolo di fronte a se stesso e in qualità di operatore della salute: da “paziente” a “persona autodefinita”.
Il corso è aperto a tutti.
RELATORE Claudio Trupiano
DATA Sabato 18 gennaio 2014
DURATA Dalle 9 alle 13 – dalle 14,30 alle 18
LUOGO Via Dell’Ara delle Rose 46 ROMA ( zona Cassia bis – Roma nord)
COSTO 100 euro + iva
ISCRIZIONE Claudio Trupiano 349.2420680 - claudiotrupiano@gmail.com
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domenica 29 dicembre 2013
NUOVE PIRAMIDI – In Egitto ne sono state scoperte 17
UNA ADDIRITTURA TRE
VOLTE PIU’ GRANDE DI QUELLA DI CHEOPE. Si nascondono sotto la sabbia. Prima
Google Maps ora Google Earth, sono sempre di più i posti sulla Terra che vengono
scovati grazie alle immagini scattate dai satelliti. Questa volta infatti si è
arrivati ad una scoperta che potrebbe avere del clamoroso e forse diventare una
delle più grandi, a livello archeologico, degli ultimi anni. Il tutto grazie
all’uso di Google Earth.Angela Micol, archeologa, è convinta che nel pressi
della città di Abu Sidhum, in Egitto, e poco più a nord di questa, nel Favum,
vi siano due siti dove si nasconderebbero ben 17 piramidi egizie, praticamente
sommerse dalla sabbia che le avrebbe fatte diventare come due colline.Anche se
convinta dalla sua tesi, i numerosi colleghi dell’archeologa sparsi per tutto
il mondo sarebbero molto scettici a riguardo, anche perché una di queste
piramidi dovrebbe essere addirittura tre volte più grande di quella Cheope a
Giza.
A SUPPORTARE LA TESI
DI MICOLL INVECE VI SAREBBERO NUMEROSE MAPPE ANTICHE, una addirittura di un
ingegnere al seguito di Napoleone Bonaparte, che indicherebbero l’esistenza di
questi monumenti, ed inoltre in passato delle ricognizioni sul terreno
avrebbero rilevato del metallo presente nella zona.L’uso di Google Earth non è
nuovo per questo tipo di scoperte. Da tempo infatti viene più facile
individuare oggetti, siti nascosti o strutture difficilmente riscontrabili,
attraverso le foto satellitari.Ora però saranno gli scavi a dare una risposta
definitiva al mistero.
Fonte: http://ilfattaccio.org
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sabato 28 dicembre 2013
LA MANIPOLAZIONE DELLE CONOSCENZE – L’industria farmaceutica
SI POSSONO FARE MOLTI SOLDI DICENDO ALLE PERSONE SANE CHE
SONO MALATE
Così inizia un articolo scritto per il “Britisch Medical
Journal” da un giornalista scientifico, un medico di base e un professore di
farmacologia clinica, il cui titolo esplicita l’argomento: Vendere malattie:
l’industria farmaceutica e il mercato della malattia.Gli autori dimostrano, con
numerosi esempi, che c’è una costante azione, da parte dell’industria
farmaceutica, di medicalizzazione della società, al fine di allargare il
mercato.Lo studioso della Sanità Gianfranco Domenighetti così descrive le
strategie di allargamento del mercato messe in atto dall’industria e dagli
altri anelli della rete.“Anticipazione della diagnosi, screening e altre
procedure assimilabili, che tendono ad estendere il dominio della malattia sul
piano temporale della vita. Abbassamento della soglia tra normalità e
patologia, che tende ad estendere il dominio della vita sul piano quantitativo.
Attribuzione della qualifica di patologico a condizioni esistenziali comuni,
che tendono ad estendere il dominio della malattia sul piano qualitativo”La
promozione dello sreening rappresenta probabilmente “il più grosso business per
creare nuovi ammalati”, scrive Domenighetti.Tipico è lo screening per il PSA
(l’antigene prostatico specifico), che è stato proposto a tappeto in Europa e
negli USA a maschi cinquantenni, anche in buona salute, con effetti nulli sul
controllo della mortalità per tumore alla prostata, con molti effetti negativi
derivanti dalla diffusione ingiustificata della chirurgia della prostata e con
molti effetti positivi per i produttori dei test e dei farmaci.
L’ALTRO PILASTRO DELLA SRATEGIA DI MARKETING
è l’abbassamento della soglia che divide il normale dal patologico.Gli
esempi li abbiamo sotto gli occhi: la soglia del colesterolo e quella della
pressione arteriosa sono diventate talmente mobili verso il basso che si fa
fatica a catturare l’ultime limite. Al punto che ormai è frequente sentire
cardiologi dire che meno colesterolo si ha e meglio è, stravolgendo la
fisiologia e la biochimica, che ci insegnano che questa molecola è essenziale
per la stabilità della membrana cellulare e per la sintesi degli ormoni
steroidei (ormoni sessuali, cortisolo, DHEA e altri di minor peso).Dal punto di
vista conoscitivo, adottare questo punto di vista significa passare dal
concetto di equilibrio dei valori (del colesterolo, della glicemia, della
pressione arteriosa, eccetera) a quello di nemici interni da annientare.
IL CONCETTO DI SALUTE CHE E’ ALLA BASE NON E’ QUELLO DI
EQUILIBRIO
che la persona ricerca in prima persona, ma è quello di
difesa dai nemici sia interni che esterni, da realizzarsi con armi che vengono
fornite dall’esterno sotto forma di pillole, bisturi e simili.Ray Moynihan,
primo firmatario dell’articolo sopra citato, in un suo recente libro fa notare
che la decisione di abbassare la soglia del colesterolo in USA, dopo molte
traversie, è stata presa nel 2004 da un gruppo di nove esperti federali, di cui
otto hanno interessi con le industrie che producono farmaci per abbassare il
colesterolo.Le nuove linee guida, solo negli USA, hanno di colpo creato 25
milioni di malati in più, facendo passare da 12 a 36 milioni le persone che
dovrebbero ricevere un farmaco per abbassare il colesterolo. Per non parlare poi delle linee guida
sull’ipertensione, per le quali, nel giro di pochi anni, si è passati da una
pressione di 90/140 considerata normale a 120/80. Infine nella primavera del 2003,
gli esperti chiariscono che se si raggiungono quei valori la persona deve
essere considerata in “pre-ipertensione”. Insomma per questi signori, uno per
essere considerato sano, dovrebbe stare sempre sul filo dell’ipotensione! Anche
qui è ovvio che abbassare la soglia significa alzare la prescrizione di
farmaci, e comunque medicalizzare uno stato normale.
Fonte: www.ilfattaccio.org
venerdì 27 dicembre 2013
Enigma Osteoporosi
Che cosa hanno in comune una donna in menopausa, un astronauta e un netturbino di Genova?
Di Claudio Trupiano
Quale nascosto filo...di Arianna riconduce questi tre personaggi al comune denominatore dell’osteoporosi?
Quando si affronta il tema dell’osteoporosi secondo gli schemi diagnostici e terapeutici della Medicina classica si cade spesso, come per altre patologie, nel tunnel di domande senza risposte. L’incomprensione nasce ancora una volta dall'errore d’impostazione dell’indagine riduzionistica limitata allo studio dell’organo, senza considerare minimamente la psiche dell’individuo.
Così nella fattispecie dell’osteoporosi, armati di microscopio, si analizza il tessuto osseo progressivamente decalcificato, alla ricerca di qualche agente colpevole del fenomeno.
Alcuni anni fa, esattamente il 1.09.03, apparve un articolo sul quotidiano Repubblica che dichiarava finalmente la scoperta della causa dell’osteoporosi.
Nell'articolo veniva riportato il resoconto dello studio di un’equipe di ricercatori americani, insieme ad un gruppo italiano, dal quale risultava la scoperta di una proteina, chiamata Ciita, la quale aumenterebbe nell'organismo a seguito del calo di estrogeni dovuto alla menopausa. Come concausa dell’aumento di tale proteina si scatenerebbe l’azione degli osteoclasti, cellule direttamente responsabili del deterioramento del tessuto osseo.
L’articolo concludeva con la promessa della formula di un nuovo farmaco che nel giro di pochi anni avrebbe contrastato l’aumento di tale proteina chiamata Ciita.
Sono passati quattro anni e nulla si sa in merito a questa proteina, né tanto meno del farmaco promesso, ma a questo va riconosciuto il beneficio della sperimentazione e quindi la ricerca continuerà.
Nell'articolo citato, come del resto in tutte le altre fonti ufficiali relative all'osteoporosi, si parla di una malattia che colpisce per lo più le donne in menopausa, ma non tutte, una donna su tre e maggiormente dopo i 65 anni.
Quando una patologia riguarda maggiormente uno dei due sessi, la ricerca della causa inevitabilmente ricade sulla questione delle differenze ormonali. Si potrebbe anche convenire su questa impostazione se non ci dovesse di nuovo arenare di fronte all'immotivata constatazione che solo una donna su tre soffre di osteoporosi (in altre pubblicazioni si riporta: una su quattro, ma questi sono i balletti delle statistiche). E allora si comincia la scalata sugli specchi: forse gli estrogeni lavorano in maniera diversa da donna a donna, forse è il sistema immunitario più o meno forte. Ma quando si raffrontano queste motivazioni sul perché anche il sesso maschile, anche se percentualmente in misura inferiore, soffra di osteoporosi, allora non resta che rifugiarsi nell'alveo sicuro dove ogni patologia trova una sua giustificazione: è una questione genetica!
E comunque a dar man forte a tutte le teorie sulla ricerca delle cause delle malattie non mancano mai “i gemelli che viaggiano in coppia: il fattore ambientale e l’alimentazione sbagliata”, il tutto condito con la reiterata e severa ammonizione contro il fumo delle sigarette.
In sintesi però un po’ di argomentazioni per l’osteoporosi sia per il sesso femminile che quello maschile sono state trovate.
Ma recentemente è saltato fuori il terzo incomodo a mettere i bastoni fra le ruote dei ricercatori: perché gli astronauti dopo un lungo periodo di stazionamento nell'orbita terrestre tornano sulla terra e si ritrovano con l’osteoporosi? Tutte le motivazioni precedenti saltano, a parte forse alimentare una nuova ricerca sul presunto fattore ambientale dell’orbita terrestre.
Così, mentre si continuano le ricerche al microscopio e in attesa di una prossima giornata domenicale dedicata all'osteoporosi (nella quale potremo comunque aiutare i vivai di piante), si ricorre alla farmacologia assumendo prodotti contenenti calcio, senza disdegnare il consiglio paterno di tutti i medici a favore del famoso e buonissimo formaggio grana.
Ma a parte la bontà del grana, anche se dispiaciuti per la sua alta dose calorica, nessuno farmaco “calcificante”, né tanto meno alcun alimento, ha sinora risolto il problema dell’osteoporosi.
Ancora una volta possiamo ritrovare un po’ di ordine e di logica espositiva nell'argomentazione dell’osteoporosi secondo le 5 Leggi Biologiche del dr. Hamer .
A questo riguardo vale la pena ricordare come l’universalità delle scoperte di Hamer, insita nella loro riproducibilità biologica, ci porti alla comprensione dell’intero processo dell’osteoporosi.
Riprendendo quindi gli schemi base per la comprensione delle patologie secondo le Leggi Biologiche e considerando il tessuto osseo coinvolto, sappiamo che il foglietto embrionale interessato è il midollo cerebrale del neoncefalo.
Gli organi connessi al midollo, oltre al tessuto osseo e quindi tutto lo scheletro, sono: i muscoli, i linfonodi, i vasi linfatici e linfonodi, il parenchima renale, il parenchima ovario e testicolare.
Per comprendere il conflitto biologico di fondo di questi organi è sufficiente considerare la funzionalità fisiologica degli stessi. Sono organi di sostegno sia strutturale che funzionale al diritto biologico di esserci come individui.
Il conflitto biologico che conseguentemente va a minare questa fisiologia è “il non riuscire più a farcela”. Questa affermazione va precisata in modo puntuale, perché spesso ci si limita a definire questo conflitto legato al midollo cerebrale come un conflitto di svalutazione. È pur vero che questa connotazione è implicita e consequenziale al “non ce la faccio più”, ma l’occasione è utile per ribadire ancora una volta un concetto di fondo di tutte le scoperte del dr. Hamer. I conflitti da considerare nella connessione Psiche-Cervello-Organo vanno compresi nella loro accezione biologica, non psicologica. Pertanto la DHS subita riguarda il sentito biologico dell’individuo che improvvisamente vive la condizione di non riuscire più a sostenersi, includendo solo a posteriori la conseguente ed inevitabile svalutazione, la cui connotazione è da ritenersi appunto di natura psicologica.
Gli esempi del nostro filo di Arianna riportati nel titolo dell’articolo ci confermano e documentano meglio le argomentazioni citate.
È infatti ora più facile capire perché alcune donne, ma non tutte, dopo la menopausa (poco importa se una su tre o una su quattro) vivono tale situazione come un momento di “non farcela più come prima”.
Questa sensazione diventa inevitabile per quelle donne che vivono il momento fotografico dell’interruzione improvvisa del ciclo mestruale, come se fosse la fine della loro femminilità.
E nel termine femminilità va ricompresso sia la sua accezione sessuale, sia quella della maternità e quindi una sorta di compromissione della stessa individualità.
Comprensibile altresì come il fenomeno dell’osteoporosi diventi progressivo e si accentui nel corso degli anni qualora questa situazione non trovi soluzione in una ripresa della donna. Così il processo fisiologico può estendersi anche alle cartilagini, ai muscoli e in genere a tutto il sistema circolatorio. Se poi si assiste a continue recidive non è difficile assistere a quelle che vengono definite patologie croniche: artrosi, artriti, flebiti, decalcificazioni progressive con possibili fratture sino alla classica rottura della testa del femore.
La stangata finale arriva quando, in presenza di inevitabili dolori nella fase di soluzione, la persona si rivolge fiduciosa al proprio medico di fiducia, nel quale giustamente si ripone ogni aspettativa terapeutica. Quest’ultimo, se non conosce il perché e il processo biologico di queste patologie, non può far a meno di somministrare farmaci antinfiammatori, ma la stangata arriva dalla possibile battuta massacrante: “…signora, ormai alla sua età!” e allora il ritorno a casa è sulla “carrozza” della svalutazione.
Così diventa comprensibile anche la storia del netturbino di Genova. Un signore, poco più che trentenne, il quale dopo essere stato assunto come spazzino, si sentì dire dopo tre mesi di prova: “Guardi, ci dispiace, ma lei non è nemmeno capace a fare lo spazzino, si cerchi un altro lavoro”. Passarono altri sei mesi prima di riuscire a trovare un altro impiego, dopo uno stato di prostrazione e avvilimento. Ovvia la conseguenza: tutta la struttura ossea di questo signore non aveva più la necessità fisiologica e biologica di continuare a strutturarsi.
Solo quando riuscì a trovare un impiego come rappresentante ritrovò motivazione e gioia di vivere. Passando finalmente alla fase di soluzione della sua svalutazione, il tessuto osseo, secondo la terza legge biologica , cominciò a ricostruirsi con conseguenti diffusi dolori in tutto il corpo. Ma per fortuna il nostro ex netturbino venne a conoscenza delle scoperte del dr. Hamer e con qualche rimedio di supporto ha saputo aspettare la fine della sua soluzione.
Il terzo esempio, relativo all'osteoporosi riscontrata negli astronauti al loro ritorno sulla terra, ci porta ad una migliore e puntuale comprensione della natura biologica del conflitto che si riflette sulla struttura ossea.
Gli astronauti quando si trovano nell'orbita terrestre, specie quando s’intrattengono per lunghi periodi, sono costretti a vivere per tutto il tempo in assenza di gravità. Questa situazione comporta per il corpo umano, in particolare per la struttura ossea, uno stato fisiologico completamente diverso da quello vissuto in presenza della forza di gravitazione. Si capisce infatti che il nostro scheletro, in continuo rinnovamento cellulare, trova la propria necessità ricostituiva nella misura in cui viene sollecitato a funzionare. Venendo meno questa funzione, in assenza di gravità, avviene inevitabilmente che il messaggio ricevuto dalle paratiroidi (direttamente coinvolte nell'equilibrio dell’apporto tra calcitonina e paratormone) è quello di non depositare più calcio nelle ossa.
Cambia la motivazione rispetto al conflitto dei due esempi precedenti, ma resta uguale il comune denominatore: la mancanza di necessità fisiologica funzionale, e quindi per i primi due esempi dovuto ad un sentito biologico legato al conflitto di “non farcela più”, per il caso dell’astronauta perché non è più necessario funzionare.
Ovviamente la controprova degli assunti precedenti la ritroviamo nelle situazioni opposte, cioè in quelle persone, donne e uomini che, indipendentemente dall'età, fanno della propria vita un’occasione di realizzazione e di motivazione continua e per i quali osteoporosi, artriti e artrosi, come tutti i canonici “acciacchi dell’età” sono sconosciuti.
Alla luce della veridicità, ma soprattutto della verificabilità delle scoperte del dr. Hamer, si comprende quanto si potrebbe essere d’aiuto a molte persone, in particolare anziane, che vivono situazioni conflittuali che minano la loro possibilità di esserci ancora e con diritto.
Le loro patologie diventano risolvibili partendo in primo luogo dalla consapevolezza e dalla rimozione della causa vera, e secondariamente accompagnandole, lenendo eventuali dolori anche con qualche rimedio di supporto, ma soprattutto con la conoscenza della cosiddetta fase di risoluzione della vagotonia, che non sarà più per loro la brutta e incomprensibile malattia autoimmune, né tanto meno un’ennesima recidiva di un conflitto di svalutazione.
Claudio Trupiano, laureato in Giurisprudenza e in Farmacia con specializzazione in Tecniche Erboristiche, è un docente che si occupa di studiare, verificare e diffondere le 5 leggi biologiche scoperte dal Dott. Ryke Geerd Hamer mantenendone l'integrità. Autore anche di due libri molto illuminanti sull'argomento.
Articolo pubblicato anche sulla rivista Scienza e Conoscienza
Di Claudio Trupiano
Quale nascosto filo...di Arianna riconduce questi tre personaggi al comune denominatore dell’osteoporosi?
Quando si affronta il tema dell’osteoporosi secondo gli schemi diagnostici e terapeutici della Medicina classica si cade spesso, come per altre patologie, nel tunnel di domande senza risposte. L’incomprensione nasce ancora una volta dall'errore d’impostazione dell’indagine riduzionistica limitata allo studio dell’organo, senza considerare minimamente la psiche dell’individuo.
Così nella fattispecie dell’osteoporosi, armati di microscopio, si analizza il tessuto osseo progressivamente decalcificato, alla ricerca di qualche agente colpevole del fenomeno.
Alcuni anni fa, esattamente il 1.09.03, apparve un articolo sul quotidiano Repubblica che dichiarava finalmente la scoperta della causa dell’osteoporosi.
Nell'articolo veniva riportato il resoconto dello studio di un’equipe di ricercatori americani, insieme ad un gruppo italiano, dal quale risultava la scoperta di una proteina, chiamata Ciita, la quale aumenterebbe nell'organismo a seguito del calo di estrogeni dovuto alla menopausa. Come concausa dell’aumento di tale proteina si scatenerebbe l’azione degli osteoclasti, cellule direttamente responsabili del deterioramento del tessuto osseo.
L’articolo concludeva con la promessa della formula di un nuovo farmaco che nel giro di pochi anni avrebbe contrastato l’aumento di tale proteina chiamata Ciita.
Sono passati quattro anni e nulla si sa in merito a questa proteina, né tanto meno del farmaco promesso, ma a questo va riconosciuto il beneficio della sperimentazione e quindi la ricerca continuerà.
Nell'articolo citato, come del resto in tutte le altre fonti ufficiali relative all'osteoporosi, si parla di una malattia che colpisce per lo più le donne in menopausa, ma non tutte, una donna su tre e maggiormente dopo i 65 anni.
Quando una patologia riguarda maggiormente uno dei due sessi, la ricerca della causa inevitabilmente ricade sulla questione delle differenze ormonali. Si potrebbe anche convenire su questa impostazione se non ci dovesse di nuovo arenare di fronte all'immotivata constatazione che solo una donna su tre soffre di osteoporosi (in altre pubblicazioni si riporta: una su quattro, ma questi sono i balletti delle statistiche). E allora si comincia la scalata sugli specchi: forse gli estrogeni lavorano in maniera diversa da donna a donna, forse è il sistema immunitario più o meno forte. Ma quando si raffrontano queste motivazioni sul perché anche il sesso maschile, anche se percentualmente in misura inferiore, soffra di osteoporosi, allora non resta che rifugiarsi nell'alveo sicuro dove ogni patologia trova una sua giustificazione: è una questione genetica!
E comunque a dar man forte a tutte le teorie sulla ricerca delle cause delle malattie non mancano mai “i gemelli che viaggiano in coppia: il fattore ambientale e l’alimentazione sbagliata”, il tutto condito con la reiterata e severa ammonizione contro il fumo delle sigarette.
In sintesi però un po’ di argomentazioni per l’osteoporosi sia per il sesso femminile che quello maschile sono state trovate.
Ma recentemente è saltato fuori il terzo incomodo a mettere i bastoni fra le ruote dei ricercatori: perché gli astronauti dopo un lungo periodo di stazionamento nell'orbita terrestre tornano sulla terra e si ritrovano con l’osteoporosi? Tutte le motivazioni precedenti saltano, a parte forse alimentare una nuova ricerca sul presunto fattore ambientale dell’orbita terrestre.
Così, mentre si continuano le ricerche al microscopio e in attesa di una prossima giornata domenicale dedicata all'osteoporosi (nella quale potremo comunque aiutare i vivai di piante), si ricorre alla farmacologia assumendo prodotti contenenti calcio, senza disdegnare il consiglio paterno di tutti i medici a favore del famoso e buonissimo formaggio grana.
Ma a parte la bontà del grana, anche se dispiaciuti per la sua alta dose calorica, nessuno farmaco “calcificante”, né tanto meno alcun alimento, ha sinora risolto il problema dell’osteoporosi.
Ancora una volta possiamo ritrovare un po’ di ordine e di logica espositiva nell'argomentazione dell’osteoporosi secondo le 5 Leggi Biologiche del dr. Hamer .
A questo riguardo vale la pena ricordare come l’universalità delle scoperte di Hamer, insita nella loro riproducibilità biologica, ci porti alla comprensione dell’intero processo dell’osteoporosi.
Riprendendo quindi gli schemi base per la comprensione delle patologie secondo le Leggi Biologiche e considerando il tessuto osseo coinvolto, sappiamo che il foglietto embrionale interessato è il midollo cerebrale del neoncefalo.
Gli organi connessi al midollo, oltre al tessuto osseo e quindi tutto lo scheletro, sono: i muscoli, i linfonodi, i vasi linfatici e linfonodi, il parenchima renale, il parenchima ovario e testicolare.
Per comprendere il conflitto biologico di fondo di questi organi è sufficiente considerare la funzionalità fisiologica degli stessi. Sono organi di sostegno sia strutturale che funzionale al diritto biologico di esserci come individui.
Il conflitto biologico che conseguentemente va a minare questa fisiologia è “il non riuscire più a farcela”. Questa affermazione va precisata in modo puntuale, perché spesso ci si limita a definire questo conflitto legato al midollo cerebrale come un conflitto di svalutazione. È pur vero che questa connotazione è implicita e consequenziale al “non ce la faccio più”, ma l’occasione è utile per ribadire ancora una volta un concetto di fondo di tutte le scoperte del dr. Hamer. I conflitti da considerare nella connessione Psiche-Cervello-Organo vanno compresi nella loro accezione biologica, non psicologica. Pertanto la DHS subita riguarda il sentito biologico dell’individuo che improvvisamente vive la condizione di non riuscire più a sostenersi, includendo solo a posteriori la conseguente ed inevitabile svalutazione, la cui connotazione è da ritenersi appunto di natura psicologica.
Gli esempi del nostro filo di Arianna riportati nel titolo dell’articolo ci confermano e documentano meglio le argomentazioni citate.
È infatti ora più facile capire perché alcune donne, ma non tutte, dopo la menopausa (poco importa se una su tre o una su quattro) vivono tale situazione come un momento di “non farcela più come prima”.
Questa sensazione diventa inevitabile per quelle donne che vivono il momento fotografico dell’interruzione improvvisa del ciclo mestruale, come se fosse la fine della loro femminilità.
E nel termine femminilità va ricompresso sia la sua accezione sessuale, sia quella della maternità e quindi una sorta di compromissione della stessa individualità.
Comprensibile altresì come il fenomeno dell’osteoporosi diventi progressivo e si accentui nel corso degli anni qualora questa situazione non trovi soluzione in una ripresa della donna. Così il processo fisiologico può estendersi anche alle cartilagini, ai muscoli e in genere a tutto il sistema circolatorio. Se poi si assiste a continue recidive non è difficile assistere a quelle che vengono definite patologie croniche: artrosi, artriti, flebiti, decalcificazioni progressive con possibili fratture sino alla classica rottura della testa del femore.
La stangata finale arriva quando, in presenza di inevitabili dolori nella fase di soluzione, la persona si rivolge fiduciosa al proprio medico di fiducia, nel quale giustamente si ripone ogni aspettativa terapeutica. Quest’ultimo, se non conosce il perché e il processo biologico di queste patologie, non può far a meno di somministrare farmaci antinfiammatori, ma la stangata arriva dalla possibile battuta massacrante: “…signora, ormai alla sua età!” e allora il ritorno a casa è sulla “carrozza” della svalutazione.
Così diventa comprensibile anche la storia del netturbino di Genova. Un signore, poco più che trentenne, il quale dopo essere stato assunto come spazzino, si sentì dire dopo tre mesi di prova: “Guardi, ci dispiace, ma lei non è nemmeno capace a fare lo spazzino, si cerchi un altro lavoro”. Passarono altri sei mesi prima di riuscire a trovare un altro impiego, dopo uno stato di prostrazione e avvilimento. Ovvia la conseguenza: tutta la struttura ossea di questo signore non aveva più la necessità fisiologica e biologica di continuare a strutturarsi.
Solo quando riuscì a trovare un impiego come rappresentante ritrovò motivazione e gioia di vivere. Passando finalmente alla fase di soluzione della sua svalutazione, il tessuto osseo, secondo la terza legge biologica , cominciò a ricostruirsi con conseguenti diffusi dolori in tutto il corpo. Ma per fortuna il nostro ex netturbino venne a conoscenza delle scoperte del dr. Hamer e con qualche rimedio di supporto ha saputo aspettare la fine della sua soluzione.
Il terzo esempio, relativo all'osteoporosi riscontrata negli astronauti al loro ritorno sulla terra, ci porta ad una migliore e puntuale comprensione della natura biologica del conflitto che si riflette sulla struttura ossea.
Gli astronauti quando si trovano nell'orbita terrestre, specie quando s’intrattengono per lunghi periodi, sono costretti a vivere per tutto il tempo in assenza di gravità. Questa situazione comporta per il corpo umano, in particolare per la struttura ossea, uno stato fisiologico completamente diverso da quello vissuto in presenza della forza di gravitazione. Si capisce infatti che il nostro scheletro, in continuo rinnovamento cellulare, trova la propria necessità ricostituiva nella misura in cui viene sollecitato a funzionare. Venendo meno questa funzione, in assenza di gravità, avviene inevitabilmente che il messaggio ricevuto dalle paratiroidi (direttamente coinvolte nell'equilibrio dell’apporto tra calcitonina e paratormone) è quello di non depositare più calcio nelle ossa.
Cambia la motivazione rispetto al conflitto dei due esempi precedenti, ma resta uguale il comune denominatore: la mancanza di necessità fisiologica funzionale, e quindi per i primi due esempi dovuto ad un sentito biologico legato al conflitto di “non farcela più”, per il caso dell’astronauta perché non è più necessario funzionare.
Ovviamente la controprova degli assunti precedenti la ritroviamo nelle situazioni opposte, cioè in quelle persone, donne e uomini che, indipendentemente dall'età, fanno della propria vita un’occasione di realizzazione e di motivazione continua e per i quali osteoporosi, artriti e artrosi, come tutti i canonici “acciacchi dell’età” sono sconosciuti.
Alla luce della veridicità, ma soprattutto della verificabilità delle scoperte del dr. Hamer, si comprende quanto si potrebbe essere d’aiuto a molte persone, in particolare anziane, che vivono situazioni conflittuali che minano la loro possibilità di esserci ancora e con diritto.
Le loro patologie diventano risolvibili partendo in primo luogo dalla consapevolezza e dalla rimozione della causa vera, e secondariamente accompagnandole, lenendo eventuali dolori anche con qualche rimedio di supporto, ma soprattutto con la conoscenza della cosiddetta fase di risoluzione della vagotonia, che non sarà più per loro la brutta e incomprensibile malattia autoimmune, né tanto meno un’ennesima recidiva di un conflitto di svalutazione.
Claudio Trupiano, laureato in Giurisprudenza e in Farmacia con specializzazione in Tecniche Erboristiche, è un docente che si occupa di studiare, verificare e diffondere le 5 leggi biologiche scoperte dal Dott. Ryke Geerd Hamer mantenendone l'integrità. Autore anche di due libri molto illuminanti sull'argomento.
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giovedì 26 dicembre 2013
EUROGENDFOR – La nuova polizia europea con poteri illimitati
20/12/2013
PRATICAMENTE NON NE PARLA
NESSUNO.Praticamente
la ratifica di Camera e Senato è avvenuta all’unanimità. Praticamente stiamo
per finire nelle mani di una superpolizia dai poteri pressoché illimitati. Che
sulla carta è europea, ma che nei fatti è sotto la supervisione statunitense.
Tanto è vero che la sede centrale si trova a Vicenza, la stessa città dove c’è
il famigerato Camp Ederle delle truppe USA.Alzi la mano chi sa cos’è il
trattato di Velsen. Eppure in questa piccola città olandese è stato posto in
calce un tassello decisivo nel mosaico del nuovo ordine europeo e mondiale. Una
tappa del processo di smantellamento della sovranità nazionale, portato avanti
di nascosto, nel silenzio tipico dei ladri e delle canaglie.
IL TRATTATO EUROGENDFOR
VENNE FIRMATO A VELSEN IL 18 OTTOBRE 2007 da Francia, Spagna, Paesi Bassi, Portogallo e Italia.
L’acronimo sta per Forza di Gendarmeria Europea (EGF): in sostanza è la futura
polizia militare d’Europa. E non solo. Per capire esattamente che cos’è,
leggiamone qualche passo. I compiti: «condurre missioni di sicurezza e ordine
pubblico; monitorare, svolgere consulenza, guidare e supervisionare le forze di
polizia locali nello svolgimento delle loro ordinarie mansioni, ivi comprese
l’attività di indagine penale; assolvere a compiti di sorveglianza pubblica,
gestione del traffico, controllo delle frontiere e attività generale
d’intelligence; svolgere attività investigativa in campo penale, individuare i
reati, rintracciare i colpevoli e tradurli davanti alle autorità giudiziarie
competenti; proteggere le persone e i beni e mantenere l’ordine in caso di
disordini pubblici» (art. 4). Il raggio d’azione: «EUROGENDFOR potrà essere
messa a disposizione dell’Unione Europea (UE), delle Nazioni Unite (ONU),
dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE),
dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) e di altre
organizzazioni internazionali o coalizioni specifiche» (art. 5). La sede e la
cabina di comando: «la forza di polizia multinazionale a statuto militare
composta dal Quartier Generale permanente multinazionale, modulare e
proiettabile con sede a Vicenza (Italia). Il ruolo e la struttura del QG
permanente, nonché il suo coinvolgimento nelle operazioni saranno approvati dal
CIMIN – ovvero – l’Alto Comitato Interministeriale. Costituisce l’organo
decisionale che governa EUROGENDFOR» (art. 3).
RICAPITOLANDO la Gendarmeria europea
assume tutte le funzioni delle normali forze dell’ordine (carabinieri e
polizia), indagini e arresti compresi; la Nato, cioè gli Stati Uniti, avranno
voce in capitolo nella sua gestione operativa; il nuovo corpo risponde
esclusivamente a un comitato interministeriale, composto dai ministri degli
Esteri e della Difesa dei paesi firmatari. In pratica, significa che avremo per
le strade poliziotti veri e propri, che non si limitano a missioni militari,
sottoposti alla supervisione di un’organizzazione sovranazionale in mano a una
potenza extraeuropea cioè gli Usa, e che, come se non bastasse, è svincolata
dal controllo del governo e del parlamento nazionali.Ma non è finita. L’EGF
gode di una totale immunità: inviolabili locali, beni e archivi (art. 21 e 22);
le comunicazioni non possono essere intercettate (art. 23); i danni a proprietà
o persone non possono essere indennizzati (art. 28); i gendarmi non possono
essere messi sotto inchiesta dalla giustizia dei paesi ospitanti (art. 29).
Come si evince chiaramente, una serie di privilegi inconcepibili in uno Stato
di diritto.
IL 14 MAGGIO 2010 LA CAMERA
DEI DEPUTATI DELLA REPUBBLICA ITALIANA RATIFICA L’ACCORDO. Presenti 443, votanti 442,
astenuti 1. Hanno votato sì 442: tutti, nessuno escluso. Poco dopo anche il
Senato dà il via libera, anche qui all’unanimità. Il 12 giugno il Trattato di
Velsen entra in vigore in Italia. La legge di ratifica n° 84 riguarda
direttamente l’Arma dei Carabinieri, che verrà assorbita nella Polizia di
Stato, e questa degradata a polizia locale di secondo livello. Come ha fatto
notare il giornalista che ha scovato la notizia, il freelance Gianni Lannes
(uno con due coglioni così, che per le sue inchieste ora gira con la scorta),
non soltanto è una vergogna constatare che i nostri parlamentari sanciscano una
palese espropriazione di sovranità senza aver neppure letto i 47 articoli che
la attestano, ma anche che sia passata inosservata un’anomalia clamorosa. Il
quartiere generale europeo è insediato a Vicenza nella caserma dei carabinieri
“Chinotto” fin dal 2006. La ratifica è dell’anno scorso. E a Vicenza da decenni
ha sede Camp Ederle, a cui nel 2013 si affiancherà la seconda base statunitense
al Dal Molin che è una sede dell’Africom, il comando americano per il quadrante
mediterraneo-africano.La deduzione è quasi ovvia: aver scelto proprio Vicenza
sta a significare che la Gestapo europea dipende, e alla luce del sole, dal
Pentagono. Ogni 25 Aprile i patetici onanisti della memoria si scannano sul
fascismo e sull’antifascismo, mentre oggi serve un’altra Liberazione: da questa
Europa e dal suo padrone, gli Stati Uniti.
Fonte: http://www.ilfattaccio.org/2013/12/20/eurogendfor-la-nuova-polizia-europea-con-poteri-illimitati/
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