lunedì 4 agosto 2014

Intolleranza al lattosio


Si definisce intolleranza al lattosio, o più correttamente, maldigestione di lattosio, una sindrome caratterizzata da disturbi gastroenterici che insorgono dopo l'ingestione di alimenti contenenti questo zucchero, generata dalla mancata produzione da parte delle cellule dell’epitelio intestinale del duodeno dell'enzima lattasi deputato alla scissione del lattosio in glucosio e galattosio che sotto questa forma possono essere assorbiti.
Fonte: Wikipedia

Cause dell'intolleranza al lattosio

Le cause dell'intolleranza al lattosio possono essere di tipo genetico o derivare da stati infiammatori dell'intestino: in entrambi i casi le cellule della parete dell'intestino non producono una quantità di lattasi sufficiente a digerire il lattosio.

Cause genetiche
L'intolleranza genetica è determinata dalla presenza di una particolare variante nel frammento del DNA (gene) che contiene le informazioni per la produzione della lattasi. Questa variante fa si che la quantità di lattasi prodotta dall'intestino sia insufficiente. L'intolleranza genetica non è transitoria, ma, una volta insorta, dura per tutta la vita, perchè scritta nel nostro DNA. La presenza di questa particolare variante del gene della lattasi può essere verificata con il test genetico g-lacto™. L'intolleranza genetica può manifestarsi già dopo il sesto anno di età se la sintomatologia è molto forte, ma spesso passa inosservata per molti anni fino all'aggravarsi dei sintomi. In Italia, la frequenza dell'intolleranza al lattosio di origine genetica supera il 50%.

Cause derivanti da stati patologici dell'intestino
 
Si parla invece di intolleranza secondaria quando l'intolleranza al lattosio è derivante da situazioni patologiche dell’intestino: infezioni, infiammazioni o irritazioni (dovute ad allerigie allergie, cure farmacologiche..) possono determinare un danno transitorio alle pareti dell'intestino, inducendo una riduzione nella produzione della lattasi. In tutti questi casi l'intolleranza al lattosio non è permanente. Quando la causa del danno intestinale viene rimossa, si ha una regressione dei sintomi e nel giro di pochi mesi l'intolleranza viene risolta.
Fonte: http://www.glacto.com/cause-intolleranza-lattosio



L’ Intolleranza al lattosio può verificarsi a volte per un periodo di tempo dopo l'infezione da salmonella. Il rivestimento dell’ intestino può essere danneggiato dall'episodio di gastroenterite.
 

Lattasi: enzima che scinde il lattosio
Intervista al Prof. Giorgio Calabrese, specialista in scienze dell’alimentazione



Il ruolo della lattasi. Noi nasciamo e abbiamo delle serrature e delle chiavi. Quando noi mangiamo il latte, nel latte esistono le proteine, i grassi, le vitamine, i minerali, l'acqua e il lattosio, l'unico zucchero che per essere digerito dall'organismo umano deve dividersi in galattosio e glucosio.
Per fare questo ci vuole un enzima che si chiama lattasi, l'abbiamo tutti.

Spesso cosa succede? Arrivando a 18 anni una persona si convince che il latte lo bevono solo i bambini e per 4/5 anni non beve più latte.
Dopo 4/5 anni si rende conto che è stato stupido a privarsi di un cibo come questo.
È più posato, più equilibrato, e riprende a consumare latte.
Un disastro: per la prima settimana diarrea, mal di pancia, gonfiore, non può più andare a lavorare, si sente asociale perché?
Perché la cellula che produceva quell'enzima, la lattasi, che scinde il lattosio in galattosio e glucosio, non c'è più!
L’uso fa l’organo. Darwin diceva che l'uso crea l'organo e il disuso lo atrofizza, il che vuol dire che se con il disuso questa cellula intestinale non produce più la lattasi, quando arriva il lattosio, che non viene scisso in galattosio e glucosio, si crea un'infiammazione.
Poco alla volta. Allora la logica è che se è troppo tempo che non si beve latte, si deve incominciare a prendere piccole dosi di latte fino a quando non si riattiva la cellula che, ricordandosi che produceva la lattasi, dopo una settimana-dieci giorni ricomincia a riprodurla ed è tutto finito.
Quando la carenza è genetica. C’è invece chi purtroppo fin dal primo giorno patisce con il latte perché è carente geneticamente di lattasi. Egli non può più bere il latte completo.
L’industria e la scissione del lattosio. L'industria italiana e mondiale ha capito che bisognava fare il latte delattosato, latte ad alta qualità, l'HD.
Questa industria cosa fa?
Si prende il latte, lo si porta in una macchina che scinde la quota dei grassi, delle proteine, delle vitamine, dei minerali; prende il lattosio, lo lavora all’esterno con l’enzima della lattasi che lo scinde in galattosio e glucosio, poi lo ricongiunge al latte.
Quindi noi beviamo un latte che è già lavorato, ci arriva come se già lo avessimo lavorato noi.
Ecco perché l'intolleranza al lattosio è legata a questo enzima.
Fonte: http://www.abcsalute.it/esperti-della-salute/prof-giorgio-calabrese/videointerviste/lattasi-enzima-che-scinde-il-lattosio.html?refresh_cens


Caso 1
SALMONELLOSI E INTOLLERANZA AL LATTOSIO

Salmonella typhimurium
DOMANDA:
Buongiorno a tutti.
Sono un ragazzo di 22 anni e da 21 non riesco più a mangiare latte e derivati.

Più precisamente non mangio più questo tipo di alimenti dall'agosto del 1990, anno in cui contrassi una salmonellosi dopo essermi cibato di uova acquistate presso un contadino.
Prima di contrarre questa patologia bevevo e mangiavo latte e derivati in grande quantità senza che il mio organismo subisse alcuna reazione.
Una volta guarito dalla salmonellosi non ho più mangiato latticini: solo sentire l'odore di latte, formaggio, panna, besciamella, mi dà il voltastomaco, mi prende proprio un senso di nausea. Se dovessi ingerire un alimento contenente latte od un suo derivato mi vengono dei veri e propri conati di vomito. Questo però solo se il sapore o l'odore del latte o del suo derivato sono ben percepibili: mangio tranquillamente la Nutella e non ho nessuna reazione avversa, se invece mangio una pizza, fatta preparare senza mozzarella, sulla quale è finito erroneamente un cubetto di formaggio, ecco che compaiono la nausea e i conati di vomito.

Quello che vorrei sapere è: c'è un nesso di causalità o quantomeno una correlazione tra l'essere stato colpito da salmonellosi e l'intolleranza -non so nemmeno se si possa definire tale- al lattosio e relativi sintomi sopra descritti?
Grazie!

RISPOSTA:
Risponde il Dr. A. Scuotto, specialista in Gastroenterologia e endoscopia digestiva

Gentile signore,
la sua avversione nei confronti di latte e derivati ha, probabilmente, una causa psicologica legata al malessere trascorso. Non si tratta della sintomatologia classica di intolleranza al lattosio. Tuttavia, per avere conferma è utile praticare il breath test al lattosio.
Cordiali saluti.

Fonte: http://www.medicitalia.it/consulti/archivio/254052-salmonellosi_ed_intolleranza_al_lattosio.html


Caso 2

INTOLLERANZA AL LATTOSIO RISOLTA CON LA NMG

Crocus, simbolo della NMG

Testimonianza tradotta dal sito di Pilhar
13/12/2008

Salve Sig. Pilhar,
come si siamo accordati poco tempo fa a Karlsbad, Le mando adesso una testimonianza diretta riguardo alla Nuova Medicina Germanica da pubblicare.
Ho 49 anni, sono sposato e ho 2 figli adulti. Mi sono approcciato alla NMG circa 5 mesi fa e ho letto tutto quello che potevo riguardo al dott. Hamer.
All'età di 6 anni sono stato separato per la prima volte dai miei genitori per essere mandato in vacanza/convalescenza. All'età di 6 anni uno non si mette a pensare come sarà essere messo su un treno per essere spedito, per 4 settimane a circa 600 km di casa, fino a quando non arriva il momento. Sul treno e via. Solo una donna estranea mi accompagnava.
I primi 15 giorni sono stati un inferno ed ero costretto a bere latte per la prima volta. Non lo conoscevo, mi sono opposto e ho cercato di rifiutare il latte ma senza successo. Ho rifiutato in parte perfino il cibo, senza successo.
Questo episodio mi è rimasto in mente fino a circa 4 settimane fa e con ciò creava un binario contro il latte. Mia moglie usava per me possibilmente solo latte senza lattosio o panna. Ogni tanto avevo sempre riprovato il latte normale o una bevanda di latte al cioccolato. I risultati erano sempre uguali: nell’arco di 5 o 10 minuti mi veniva una forte diarrea. Lo stesso risultato provocavano salse pronte che contenevano latte in polvere.
Quando uscivamo per andare a mangiare, la corsa al bagno 10 minuti dopo mangiato era messa in conto.
Tutto questo come già detto fino a circa 4 settimane fa. Allora mi tornò in mente il caso gravissimo di tanto tempo fa: le mucche in alpeggio che avevo davanti agli occhi tutti i giorni, il latte che rifiutavo e la separazione brusca. Improvvisamente capii qual’era la causa.
Andai al frigorifero e presi un cartone normale di latte con 3,5% di grassi e bevvi un bicchiere intero in due sorsi ed aspettai. Nulla successe, allora presi un secondo ed un terzo bicchiere ed aspettai la reazione, nulla. Andai a nuotare per circa un’ora con mia moglie e nulla successe.
Volli verificare con esattezza e andai con mia moglie a fare la spesa per comprare 2 litri di una bevanda di latte al cioccolato. Mia moglie era incredula. A casa bevvi 2 litri nei successivi due giorni in orari differenti, a volte prima, a volte dopo mangiato e nulla successe.
Fino ad oggi (12.12.2008) non ho più avuto diarrea.
Posso solo ringraziare il dott. Hamer per la sua lotta per una medicina esatta e quando avrò superato l'esame del corso per corrispondenza di naturopata in psicologia voglio cercare di continuare ad aiutare i miei pazienti sulla base del dott. Hamer. Lotterò a fianco del dott. Hamer per la Nuova Medicina Germanica fino a quando tutti avranno capito.
M.f.G
H.J.H.

Annotazioni:
Il nostro amico reagisce con la parte inferiore dell’intestino tenue (diarrea).
Contenuto del conflitto: non poter digerire un boccone, indignazione indigeribile, spesso conflitto di morire di fame in senso vasto.
La diarrea è la fase di guarigione. Nella fase attiva si trova stitichezza.
Se reagisce anche l'intestino tenue superiore, troviamo, nella fase di guarigione, diarrea e vomito.
Si riesce a vedere bene il conflitto in questa testimonianza:
- Isolamento: il ragazzo di 6 anni è lontanissimo dalla famiglia (madre) che gli da sicurezza. Egli descrive la separazione.
- Colto sul piede sbagliato: non aveva mai bevuto latte.
- Altamente acuto, drammatico: non voleva bere il latte, lo vedeva come un’indignazione indigeribile. Ha perfino rifiutato del tutto il cibo in certi momenti (morire di fame).
Notate: il conflitto stesso, la DHS, è questione di un attimo! Tutti e tre i criteri devono esserci e in quel momento viene associato il contenuto del conflitto. In questo caso "l'indignazione indigeribile con l’aspetto di morire di fame"! In questo preciso momento vengono programmati i binari, in questo caso il latte.
Un conflitto è risolto quando non esiste più nessun binario. I binari si risolvono quando il momento scatenante diventa inesistente, quando non può più capitare.
All'epoca il nostro amico aveva sei anni, era un bambino. Oggi ha 49 anni ed è padre di 2 figli ormai adulti.
Quello che gli è capitato allora oggi non gli può più succedere. Il conflitto di allora oggi è inesistente per lui.
43 anni di sofferenze e inconvenienti si sono risolti nel nulla dopo il riconoscimento e la comprensione delle correlazioni.
La Germanica non ha costi e non ha effetti collaterali. Con la Germanica il paziente è il capo delle sue faccende altamente personali. Tra lui e la sua salute non si interpone né medico né farmaco.
La Germanica è la medicina della libertà!



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