LA CONVINZIONE DI GUARIRE È LA MIGLIOR CURA
La convinzione di guarire è la cura più efficace per ristabilirsi da
una malattia fisica o mentale, in quanto il
pensare e il sentire la guarigione permettono al paziente di risvegliare le
forze dell’anima che danno vita al corpo, ispirare idee creative,
migliorare l’autostima, rinforzare la convinzione di essere efficaci e
funzionali e attirare di conseguenza eventi
di supporto che aiuteranno a sentirsi ristabiliti nella piena
completezza.
Troppo semplice? No! Se ad esempio c’è bisogno di una guarigione, è bene concentrare i nostri pensieri sulla pianificazione da fare una volta guariti, anziché focalizzare la nostra attenzione sulla situazione problematica della malattia. Immaginando ciò che potremmo fare nel futuro, vicino o lontano che sia, ci permetterà di attirare situazioni che accelereranno la nostra guarigione! Al contrario, se c’è bisogno di guarigione e lasciamo che paura e ansia si impadroniscano di noi, allora al posto della convinzione di guarire subentrerà la convinzione di non farcela, di sentirsi soli, senza aiuto, e tutto ciò ci porterà a pensare in maniera irrazionale, le nostre emozioni entreranno in conflitto e il sistema immunitario ne risentirà a tal punto da non poter agire in maniera efficace.
Troppo semplice? No! Se ad esempio c’è bisogno di una guarigione, è bene concentrare i nostri pensieri sulla pianificazione da fare una volta guariti, anziché focalizzare la nostra attenzione sulla situazione problematica della malattia. Immaginando ciò che potremmo fare nel futuro, vicino o lontano che sia, ci permetterà di attirare situazioni che accelereranno la nostra guarigione! Al contrario, se c’è bisogno di guarigione e lasciamo che paura e ansia si impadroniscano di noi, allora al posto della convinzione di guarire subentrerà la convinzione di non farcela, di sentirsi soli, senza aiuto, e tutto ciò ci porterà a pensare in maniera irrazionale, le nostre emozioni entreranno in conflitto e il sistema immunitario ne risentirà a tal punto da non poter agire in maniera efficace.
Quando parlo di convinzione di
guarire mi riferisco a quel pensiero focalizzante
che non si limita a scaturire dalla
testa, ma che racchiude emozione, immaginazione e per l’appunto,
convinzione.
Un pensiero che è l’espressione
del fatto che tutto l’organismo si trova d’accordo sul risultato da ottenere. Un pensiero di fiducia, o ancora di più, di fede.
È
questa la convinzione capace di produrre cambiamenti nella nostra realtà, anche
se si tratta di una realtà di malattia. Se
il paziente è sicuro che un certo farmaco lo salverà, allora state pur certi
che avverrà così, perché la guarigione avviene sulla base della convinzione
personale del paziente. In questo caso si
parla di effetto “placebo”.
Naturalmente c’è anche il rovescio della medaglia, ossia l’effetto “nocebo”. Se focalizziamo la mente
sulla guarigione, ma d’altra parte rifiutiamo le cure che ci vengono proposte,
oppure non abbiamo fiducia nel medico che ci segue, o ancora, se siamo
spaventati dalle sensazioni provenienti dal nostro corpo sofferente, allora
inconsciamente sappiamo che non possiamo guarire.
A
questo punto è evidente che la
differenza la fanno il pensiero, la convinzione e l’emozione che il paziente lega alla cura, più che la
cura in sé.
La fede, la fiducia, ossia tutto ciò che stimola l’effetto placebo,
condurranno alla guarigione. La paura, la sfiducia e tutto ciò che stimola
l’effetto nocebo, condurranno ad un triste epilogo. Non si scappa da questa
Legge.
Ho
già parlato delle innate capacità di
autoguarigione del nostro corpo nell’articolo “Per
Vivere In Salute È Necessario Comprendere La Malattia”, ora si tratta solo
di appurare come la convinzione di guarire
sia la miglior cura possibile. Non c’è trucco o inganno,
bisogna essere consapevoli del fatto che ciò su cui concentriamo il nostro
pensiero rappresenta la nostra realtà. Qualsiasi sensazione che sperimentiamo
nella nostra vita non dipende dagli eventi che ci capitano, ma da ciò su cui ci
concentriamo e dal significato che diamo a quel particolare accadimento.
Quindi, se la nostra convinzione è stabilizzata sul “negativo”, il risultato
sarà una realtà negativa.
Ci sono persone che anche quando la loro vita sembra procedere per il meglio,
sono tanto abili da focalizzarsi sull’unica cosa che va male, rendendola più
grande e grave di quanto in realtà lo sia.
C’è
comunque una variabile “esterna” che può favorire la nostra convinzione di
guarire, ed è rappresentata dall’atteggiamento
del medico. È importante
che il medico curante creda nella guarigione del paziente, e creda nella
terapia proposta. La sua fiducia, unita a quella del paziente, genera delle
vibrazioni sinergiche che potranno condurre alla guarigione. Di conseguenza, un
primo passo per riportare la
medicina ad una dimensione umana, più olistica, è
cambiare il rapporto medico-paziente.
Il
corpo umano non è una macchina assemblata in vari pezzi, e il medico non è un
operaio specializzato in quello o quell’altro organo, tanto da fargli perdere
il più delle volte la visione d’insieme. Oggi
troppo spesso si sente la mancanza del medico di famiglia, quel medico definito
generico perché non specialista, ma che aveva la capacità di comunicare positivamente e di interagire con il paziente con
umanità, fiducia e convinzione!
“I farmaci non sono sempre necessari. La fede nella guarigione lo è
sempre.” Norman Cousins
Tenho fé em mim,psicologicamente estou bem melhor, fisicamente tá mais difícil porquê não tem muito oque fazer,só paliativo.
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