domenica 28 luglio 2013

Riacquistare la vista

"METTI A FUOCO CON LA GINNASTICA DEGLI OCCHI" 


Si chiama metodo Bates ed è una tecnica olistica secondo la quale, per correggere
difetti come la miopia e la presbiopia, occorre allenare i muscoli oculari

Tratto da "COME STAI" del mese di maggio a firma Daniela Larivei con la collaborazione di
Amalia Gorni, naturopata ed educatore visivo

Sono milioni le persone al mondo che indossano gli occhiali o portano le lenti a contatto per supplire a un difetto visivo. Per tornare a vedere, però, si può provare anche una tecnica dolce, sviluppatasi nella prima metà del secolo scorso, chiamata metodo bates.
Secondo l'Aiev, (Associazione italiana per l'educazione visiva), grazie a questa tecnica molte persone sono riuscite a riacquistare una normale e a volte eccellente capacità visiva.
Il metodo Bates, adatto a tutti anche ai bambini, non ha nulla di miracoloso: si tratta infatti di una ginnastica per i muscoli degli occhi. E' considerata, però, una tecnica olistica, cioè che mira al benessere della persona nella sua totalità.
Vedere chiaro, infatti, è un obiettivo che si raggiunge praticando quotidianamente alcuni esercizi, ma anche mettendo ordine dentro se stessi per vedere ciò che ci circonda con un'ottica diversa: i risultati possono essere davvero sorprendenti.


COLPA DELLE TENSIONI
In una visione sana tutti i fasci luminosi provenienti dagli oggetti presenti nel campo visivo vengono convogliati in un preciso punto della retina, la fovea centralis, che è la responsabile della visione nitida. E' il cristallino che, fungendo da lente, si flette in vario modo operando la deviazione della luce: è ciò che viene chiamata "rifrazione". In presenza di un vizio di rifrazione, il cristallino, per varie cause, non è in grado di convergere i raggi luminosi sulla fovea e pertanto la vista risulta sfuocata. Tuttavia, secondo il metodo Bates, i problemi di vista non sarebbero da imputare soltanto a un deterioramento del cristallino, bensì anche all'affaticamento dei muscoli degli occhi.
In pratica, in presenza di tensioni mentali, anche i muscoli degli occhi si irrigidiscono. Ne consegue che l'occhio cambia forma dando origine a specifici disturbi visivi: la retina, in pratica, resta fissata o troppo avanti o troppo indietro per permettere all'immagine di cadere a fuoco sulla fovea centralis, consentendo una visione nitida. Per esempio, in caso di:
l miopia, a causa di un anomalo allungamento del bulbo oculare, i raggi non convergono sulla fovea, ma in un punto antistante ad essa;l ipermetropia, il bulbo è più corto del normale e il cristallino ha difficoltà ad incurvarsi per mettere a fuoco gli oggetti vicini. I raggi vengono così proiettati in un punto retrostante alla foveal presbiopia, si ha un irrigidimento del cristallino che lo rende incapace di flettersi a sufficienza per vedere bene gli occhi vicini;l astigmatismo, per via di un'alterazione della curvatura della cornea (membrana trasparente che chiude anteriormente l'occhio) e della luce che risulta distorta e deviata in modo impreciso, l'acutezza visiva è confusa, in quanto ridotta sia da lontano sia da vicino.
Inoltre, sempre secondo Bates, gli occhiali possono rendere permanente e far peggiorare quello che è soltanto un disturbo momentaneo, perchè l'occhio si abitua e si adatta alle lenti diventando, così, pigro. Non solo, dopo anno di studi il medico americano aveva constatato che molte persone portavano occhiali pur non avendone bisogno.

UNO SFORZO INCONSCIO
Lo stato di tensione mentale e fisica che coinvolge anche gli occhi è stato identificato da Bates come la causa di tutti i problemi di vista. A tale proposito, il medico ha evidenziato i passi fondamentali per correggerli e cioè:
l abbandonare l'abitudine di sforzarsi di vedere bene,l sperimentare concretamente la differenza tra sforzarsi di vedere e rilassarsi semplicemente accogliendo ciò che si vede,l imparare alcune tecniche per fare diventare l'atteggiamento di non sforzo il proprio modo di guardare,l eliminare tensioni mentali e fisiche, come mal di testa e stanchezza agli occhi.
Poiché chi ha problemi di vista non ha un respiro tranquillo e profondo, ma superficiale e trattenuto (apnea), durante gli esercizi è importante respirare e ridare ossigeno agli occhi.


SPECCHIO DELL'ANIMA
Trattandosi di una tecnica olistica, il recupero della vista deve quindi passare anche attraverso una consapevolezza interiore che permetta di affrontare le radici del problema.
I disturbi visivi possono, infatti:
l essere il frutto di una visione negativa del mondo;l evidenziare l'incapacità a relazionarsi con l'esterno e non solo con se stessi, poiché la vista è il principale organo di senso che corrisponde alla comunicazione.

Come è fatto l'organo
La parte anteriore dell'occhio è formata dalla cornea, nel cui centro sono visibili:
l l'iride, il cui colore varia da persona a persona,l la pupilla, che si dilata o si restringe a seconda degli stimoli luminosi.
La parte posteriore include la sclera, biancastra, da cui emerge il nervo ottico.
Il nucleo è composto da:
l il cristallino,2 l'umor vitreo.
Gli occhi rivelano come ci rapportiamo nei confronti degli eventi positivi o negativi: per esempio, di fronte a un trauma o a un problema famigliare, lo sguardo si blocca e rimane per lo più fermo. Altre volte, invece, chi non può vedere non vuole vedere: per esempio, un presbite potrebbe essere una persona che, subendo i problemi legati all'età e non volendo vedersi le rughe, abbassa lo sguardo e non vede più da vicino.
In termini tecnici si dice che la mente la preso "provvedimenti economici": i disturbi visivi sarebbero, in pratica, un modo per difendersi dagli eventi o dalle persone.
E' quindi importante capire che cosa si nasconde dietro un disturbo visivo perchè, se si arriva alla causa, si può migliorare la vista e il proprio benessere.
E' fondamentale, però, che il metodo venga praticato con consapevolezza, motivazione e costanza.


TRE PRINCIPI
Il metodo Bates è fondato su tre principi:
l il movimentol la centralizzazionel il rilassamento
In base al primo principio, il dottor Bates ha notato che gli occhi di chi ha problemi visivi si muovono meno rispetto a quelli di chi ha una vista normale.
Chi non vede bene sembra cercare costantemente un ambiente sicuro dove le cose cambino poco e le attività non siano intense.
Questo atteggiamento crea una visione del mondo estremamente rigida: si cerca di fermare la realtà e gli occhiali, limitando i movimenti degli occhi, non farebbero che peggiorare la situazione.


DA VICINO
Una delle conseguenze dell'abitudine di fissare, tipica di chi ha problemi visivi, è quella di allargare la percezione visiva, a scapito dell'acutezza.
Guardando, per esempio, il viso di una persona, chi ha una vista naturale saprà esplorare il volto e mettere a fuoco una miriade di particolari, che il cervello ricostruirà poi in un'immagine nitida (meccanismo della centralizzazione).
Chi fissa lo sguardo, invece, cercherà con ansia di vedere tutto il viso ugualmente bene, ma, poichè è impossibile, sfocherà lo sguardo e vedrà peggio.
Non solo: questo meccanismo chiamato da Bates "diffusione" in contrapposizione  a quello corretto che è la centralizzazione, se protratto negli anni indurrà progressivamente la perdita della capacità di concentrare l'attenzione nel centro del proprio campo visivo che corrisponde alla fovea, la parte più sensibili della retina. Affinché si possa mettere in atto il meccanismo della centralizzazione, quindi, gli occhi si devono muovere e non rimanere fissi.
Chi ha problemi visivi quando non si muove resta rigido e se prova a rilassarsi ha qualche difficoltà. Il rilassamento, però, è importante perchè migliora la vista e induce, attraverso il movimento e il meccanismo della centralizzazione che impedisce allo sguardo di rimanere fisso, un netto cambiamento del modo di vedere il mondo.

UN VALIDO AIUTO
Il metodo Bates non ha controindicazioni, in quanto si basa su esercizi finalizzati ad allenare i muscoli degli occhi che hanno perso la loro elasticità. Tuttavia, affinché il metodo funzioni, è importante non avere fretta.
Una buona visione si recupera, infatti, in modo graduale, con pazienza e svolgendo con costanza gli esercizi.
Il metodo Bates è indicato nei disturbi visivi dovuti a un'alterazione dell'elasticità dei muscoli, come per esempio nella miopia o nell'astigmatismo. Non ha la presunzione di sostituire alcuna cura medica, ma piuttosto può essere un valido complemento alla cura stessa.

sabato 27 luglio 2013

Testimonianza di Angelo Palomba, una persona uscita dal diabete dopo 12 anni di insulino-dipendenza!



TRATTO DAL LIBRO: “diabete secondo la visione della medicina ufficiale , Nuova medicina Germanica, Igiene naturale e scienza dello Spirito ad indirizzo antroposofisico”








D: Grazie Angelo per questa importantissima testimonianza. Partiamo dall’inizio e raccontaci la tua storia personale.
R:
Grazie a te. Il mio nome è Angelo Palomba e sono stato diabetico insulino-dipendente dal 1997 fino a due anni fa, quando ho tolto completamente l’insulina.
Andando per ordine, circa 25 anni fa sono diventato vegetariano, ma un vegetariano non saggio, perché ho commesso diversi errori: ho eliminato la carne ma mangiavo troppi cereali raffinati, troppi formaggi. Troppo di tutto.
E infatti, grazie a questa scorretta alimentazione mi è venuto il diabete associato a problemi di peso e disturbi al fegato.
Ero costretto a farmi 22 unità di insulina al mattino, 20 a mezzogiorno, 22 alla sera e 20 unità alla notte prima di andare a dormire. Oltre 80 unità al giorno!
Per chi non ha questo problema, 80 unità sono una quantità enorme.
L’unico risultato l’ho avuto con questo modo di mangiare e pensare…
D: A cosa ti riferisci e quando è sorto in te il desiderio di curarti?
R:
Ero in viaggio in Arizona con Luisa, mia compagna, e mi sono trovato con Wolfgang, un mio vecchio amico che abita in New Mexico per una gita nelle Montagne Rosse.
Non sapevamo nulla del centro di cura in Arizona.
Wolfgang mi vedeva in ristorante farmi sempre l’insulina, e ogni volta storcendo il naso mi chiedeva se era possibile che dovevo farmi quella “roba” tutti i giorni. La mia risposta era sempre la stessa: “sono costretto a fare questa roba!”
Mi disse che aveva visto un sito internet in cui si diceva che si può guarire dal diabete. Mi diede il sito del dottor Gabriel Cousens, il medico che gestisce il centro olistico “L’albero della Vita” in Arizona, dove segue e aiuta in soli trenta giorni le persone ad uscire dal diabete (vedere il video “Crudo & Semplice”).
Quando sono tornato a casa ho visto il dvd, consultato il sito e letto un libro “Solo crudo” che mi ha aiutato con le ricette.
Da quel giorno ho cominciato a mangiare alimenti crudi. Il mio intento era quello di provare a fare solo 30 giorni, seguendo le indicazioni del dottor Cousens.

D: Ti ha aiutato qualcuno?
R:
No, mi sono completamente arrangiato.
Mi sono detto tra me e me, che comunque andava, nella peggiore delle ipotesi, tornavo a mangiare le stesse cose di prima.
Quindi ho cominciato a farmi i germogli in casa, riscoprire verdure che prima non mangiavo (avocado, verdure di tutti i tipi). Tutti i vari tipi di semi: sesamo, girasole, zucca, ecc.

D: E i cereali dove li hai messi?
R:
Nel primo periodo ho eliminato completamente tutti i cereali. Praticamente ho mangiato solo frutta e verdura cruda per un intero mese.

D: E poi?
R:
Passato il mese mi sono trovato così bene in salute e con così tanta energia che ho deciso di fare altri tre mesi. Premetto che all’inizio pesavo circa 96 kg.
Il primo mese ho perso 5 kg, e dopo gli altri tre mesi sono calato di 24 kg!
Oggi peso 72 kg e sono alto 1 metro e 72.

D: Cosa hai fatto dopo questi altri tre mesi?
R:
Devo dire che mi sono trovato benissimo: la pelle ha cominciato a cambiare e infatti gli amici mi dicevano che sembravo molto più giovane.
Ho allora iniziato a introdurre qualche cibo cotto sottoforma di cereali, per esempio grano saraceno, miglio, riso integrale. Circa 40 grammi per porzione con moltissime verdure crude e cotte. Il piatto, grazie alle verdure mi riempiva molto.
Da allora, ho preso l’abitudine di iniziare sempre il pasto, sia pranzo che cena, con le verdure crude prima,  poi tutto il resto cotto.

D: Adesso entriamo nei particolari, mi riferisco all’insulina e alla glicemia.
R:
Il primo giorno sono passato da 22 unità di insulina a 10 unità.
Ho fatto una colazione con due mele e un’arancia, e la glicemia era intorno ai 200-220.
Misuravo la glicemia 2 anche 3 volte al giorno.
A mezzogiorno ho fatto 10 unità e mangiando solo insalata e noci la glicemia mi era scesa a 60. Stavo andando in ipoglicemia!
Quindi ho mangiato qualcosa di dolce come un frutto, che me l’ha fatta salire a 80.
Al pomeriggio ogni due ore mangiavo sempre un frutto crudo.
E qui viene il bello: alla sera NON mi sono fatto insulina perché avevo paura che mi facesse scendere troppo la glicemia!
Il mio pensiero è stato quello di fare alzare la glicemia, lasciarla andare e stare a vedere cosa succedeva…
Incredibilmente dal giorno dopo non ho fatto più insulina!!!
A colazione la glicemia è salita a 220, a mezzogiorno era 180 e alla sera intorno ai 250.
Senza più paura, con totale fiducia ho aspettato per vedere cosa succedeva e come rispondeva il mio corpo…

D: Non hai avuto nessun sintomo, nessun problema?
R:
Assolutamente no, solo una fame micidiale, una fame allucinante. Ecco cos’è successo nel dettaglio.
Il 3° giorno la glicemia era 180 di mattina, 160 a mezzogiorno e ancora 180 alla sera.
Il 4° giorno alla mattina 160 a mezzogiorno 140 e 160 alla sera.
Il 5° e 6° giorno inspiegabilmente (per la medicina ma non per la Natura umana) la glicemia si è regolarizzata tra i 110 e i 160.
Da quel momento non mi si è più alzata.
Per esempio, la glicemia sopra i 200 non mi è più andata se non rarissime volte in passato quando magari sgarravo con una pizza bianca. Ma mentre una volta mi sarebbe andata oltre i 350, ora non più dei 200, il che denota che l’organismo ha ripreso a funzionare, il fegato e il pancreas hanno iniziato a lavorare.

D: Sono passati circa due anni da quando hai smesso l’insulina: come stai e come ti senti?
R:
Non voglio assolutamente più tornare a farmi l’insulina! E’ proprio questo mio sentire che mi ha dato e mi da la forza di continuare. Non voglio più essere schiavo di una sostanza chimica.
Non sto credendo a nessuno, ho semplicemente visto su di me, sperimentandolo, che questo sistema di vita ha funzionato e funziona. 
In questi due anni sono stato benissimo. Mi sento, rispetto prima, cinquanta volte meglio: molta più energia, più forza, dormo meglio la notte, non mi ammalo più, cosa che invece succedeva spesso prima. Maggior concentrazione e sono certamente più calmo.

D: Pratichi qualche tecnica di concentrazione?
R:
Pratico lo yoga da 25 anni e questo mi ha aiutato moltissimo soprattutto per la concentrazione e la forza di volontà.
Non è certo stato semplice, perché l’ambiente può essere avverso, la famiglia contro, ma sono convinto che tutti ce la possono fare con la “semplice” forza di volontà.
Dobbiamo, secondo me combattere, perché abbiamo la forza per farlo.
Ho avuto la fortuna di avere una compagna che mi ha non solo supportato, ma anche lei segue questo modo di alimentarsi e di vivere.
Ripeto, alla base ci deve essere la forza di volontà.
Personalmente, per esempio, mi ha aiutato molto riprendere in mano alcuni libri che avevo letto in passato per ridarmi la carica. Uno di questi è: “L’eterna ricerca dell’uomo” di Yogananda.

D: Cosa potresti consigliare oggi, con la tua esperienza di vita, alle persone che stanno vivendo lo stesso disagio?
R:
Consiglierei di iniziare questo tipo di cambiamento di stile di vita, senza pensarci un minuto in più. Migliorando lo stile di vita oltre a stare bene, si possono ridurre serie problematiche future.
Ovviamente non sono medico per cui non posso consigliare nulla, ma certamente posso spiegare, come sto facendo con questa intervista, qual è stato il percorso che per me ha funzionato benissimo.
Il segreto è calare lentamente l’insulina fino a quando non ce n’è più bisogno, cioè fino a quando l’organismo inizia a rispondere.
E’ più facile a dirsi che a farsi, ma per me ha funzionato e ne sono la prova vivente.
Altra cosa molto importante, è di non farsi scoraggiare dalle persone che ci circondano, gli amici e parenti, perché vi diranno che rischierete di morire, di deperire ogni giorno di più, di perdere energia, ecc. Esattamente il contrario di quello che voi sentirete, se proverete, e cioè l’energia aumenta assieme a tanto altro.

D: Dal punto di vista spirituale, quanto ha influito e aiutato nella trasformazione che hai dovuto fare?
R:
L’aspetto spirituale ha contribuito moltissimo, come pure il fatto di praticare la meditazione Yoga ha aiutato a stimolare la mia forza di volontà che mi ha permesso di intraprendere questo nuovo modo di pensare e di alimentarmi.
Dall’altra parte, il nuovo regime nutrizionale, ha aiutato la mia concentrazione nella meditazione, il respiro e la tenacia nell’entrare in profondità, dove si ottengono risultati inimmaginabili.

D: Non ti è mai venuta l’idea di scrivere un libro o una specie di diario, per raccontare dettagliatamente la tua esperienza? Forse potrebbe essere utile a molte persone…
R:
Me lo hanno già chiesto in molti e ci sto pensando seriamente.
Forse avrei bisogno di un aiuto sul lato redazionale, cioè il mio italiano non è completo e potrei fare fatica ad esprimermi.

D: So che vai in giro a raccontare la tua storia in conferenze, circoli, ecc.
Ti ringrazio di cuore Angelo, per il coraggio che hai nell’esporti personalmente e pubblicamente, nel mettere il tuo spirito a servizio per un bene più grande.
R:
Non mi sento affatto coraggioso nel raccontare la mia esperienza ma spero sempre che le persone con il problema che ho avuto, ascoltino le mie parole e provino seriamente a mettere in atto questo cambiamento.
Quello che noto, purtroppo, è che dopo una sola settimana, le persone si scoraggiano e lasciano perdere, tornando ad essere schiavi dell’insulina e delle loro cattive abitudini fisiche e mentali.
Ovviamente non posso dire nulla e non giudico nessuno, ma io voglio continuare ad essere LIBERO!

TRATTO DAL LIBRO: “diabete secondo la visione della medicina ufficiale , Nuova medicina Germanica, Igiene naturale e scienza dello Spirito ad indirizzo antroposofisico”

Fonte: http://www.ariannaeditrice.it

venerdì 26 luglio 2013

La cura per le lesioni croniche del midollo spinale, il vero problema è il tempo

Cellule staminali per le lesioni del midollo spinale: alcuni pazienti hanno migliorato nel lungo termine.

Il trenta per cento dei pazienti mostra miglioramenti funzionali dopo terapia con cellule staminali.
Uno dei primi studi a lungo termine con cellule staminali per le lesioni del midollo spinale mostra significativi miglioramenti funzionali su tre dei dieci pazienti trattati, lo segnala uno studio nel numero di maggio di Neurochirurgia , rivista ufficiale del Congresso dei chirurghi neurologici. I risultati evidenziano sia la sicurezza delle cellule staminali mesenchimali (MSC) utilizzate, derivate dal midollo osseo del paziente stesso, sia "il miglioramento delle funzionalità motorie continue e graduali", in alcuni dei pazienti con disabilità causata da lesione del midollo spinale. L'autore principale del nuovo studio è  il Dr. Sang Ryong Jeon della University of Ulsan College of Medicine, Seoul, Corea sel sud.

I ricercatori hanno effettuato il trapianto di MSC in dieci pazienti affetti da paralisi (tetraplegia) dopo la lesione del midollo spinale. Le cellule staminali mesenchimali sono un tipo di cellule "multipotenti" che possono essere estratte dal midollo osseo adulto, coltivate e indotte a svilupparsi in molti tipi diversi di cellule. La cellule MSC sono state iniettate direttamente nel midollo spinale danneggiato e nello spazio circostante (intradurale). Ulteriori cellule sono state iniettate, successivamente la prima infiltrazione, dopo quattro e otto settimane. I risultati sono stati valutati misurando un miglioramento nella capacità dei pazienti di muovere le braccia e le mani e di eseguire le attività essenziali della vita quotidiana. Eseguite anche risonanze magnetiche e prove di attività muscolare.

Durante i primi sei mesi dopo il trapianto di MSC, sei dei dieci pazienti hanno mostrato un miglioramento della potenza motoria delle braccia e delle mani. Di questi, tre pazienti hanno avuto un miglioramento graduale della capacità di svolgere le attività quotidiane come ad esempio, la preparazione dei pasti e la digitazione su una tastiera.
Questi tre pazienti hanno anche mostrato cambiamenti significativi nella RM del midollo spinale, compresa la prova di guarigione intorno alla zona lesa della colonna vertebrale, nonchè un miglioramento negli studi elettrofisiologici dell' attività elettrica del muscolo, elettromiografia.

Nessuno dei dieci pazienti hanno avuto complicazioni permanenti relative al trapianto di MSC. Questo aiuta ad alleviare le preoccupazioni che l'iniezione di MSC potrebbe portare a successivi problemi, come lo sviluppo di tumori o calcificazioni.

Precedenti studi hanno dimostrato risultati promettenti con il trapianto delle cellule staminali mesenchimali negli animali e nell'uomo con lesione del midollo spinale. Queste cellule hanno alcuni importanti vantaggi potenziali per la terapia con cellule staminali, in quanto sono una fonte ad accesso relativamente facile e sono autologhe. I dieci pazienti trattati dal Dr. Jeon e colleghi rappresentano il primo tentativo di iniezione spinale diretta spinale di MSC per il trattamento di lesioni del midollo spinale nell'uomo.

Sulla scia di uno studio precedente in cui si segnala il miglioramento in sei pazienti, la nuova carta descrive gli ulteriori progressi in tre pazienti, compresa la capacità di svolgere le consuete attività funzionali. Dr. Jeon e colleghi fanno notare che tutti e tre i pazienti con progressivo miglioramento avevano qualche "funzione neurologica residua". "Pertanto, secondo loro, il trattamento con MSC è più probabile che migliori la funzione neurologica residua piuttosto che pianifichi una vera e propria rigenerazione cellulare". Si richiedono ulteriori studi per capire il meccanismo del miglioramento dopo il trattamento con MSC per chiarire quali pazienti con lesioni del midollo spinale hanno più probabilità di trarre beneficio.
Rif.: Newswise

Risultati a lungo termine della terapia con cellule staminali mesenchimali derivate dal midollo osseo in esseri umani con lesione del midollo spinale.
Anche se il trapianto di cellule staminali mesenchimali (MSC) dopo la lesione del midollo spinale (SCI) ha mostrato risultati promettenti negli animali, meno si sa circa gli effetti sugli esseri umani.

OBIETTIVO: Descrivere i risultati a lungo termine di 10 pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali mesenchimali con infiltrazioni dirette nel midollo leso.

METODO: cellule staminali mesenchimali autologhe sono state raccolte dall' osso iliaco del paziente e espanse in coltura per 4 settimane. MSC (8 milioni di cellule) sono state iniettate direttamente nel midollo spinale, e 40 milioni di cellule sono state iniettate nello spazio intradurale di 10 pazienti con lesioni spinali  ASIA A e ASIA B con lesione traumatica cervicale causata da trauma. Dopo 4 e 8 settimane, ulteriori 50 milioni di cellule staminali mesenchimali sono state iniettate in ogni paziente attraverso infiltrazione lombare.  Valutazioni sull' esito comprendevano i cambiamenti nel grado di forza  degli arti, la risonanza magnetica, e le registrazioni elettrofisiologiche.

RISULTATI: 6 dei 10 pazienti hanno mostrato un miglioramento nella forza degli arti superiori a 6 mesi dal trattamento, 3 hanno mostrato un graduale miglioramento nelle attività della vita quotidiana, la loro risonanza magnetica ha evidenziato la diminuzione della dimensione della cavità. Hanno anche mostrato un miglioramento elettrofisiologico. Tutti i 10 pazienti non hanno avuto alcuna complicazione permanente, associata al trapianto di MSC.

CONCLUSIONE: Tre dei 10 pazienti con SCI hanno mostrato un miglioramento nella forza degli arti superiori e nelle attività della vita quotidiana, significativi sono stati i cambiamenti della risonanza magnetica e le variazioni elettrofisiologiche durante il lungo periodo di follow-up.

Rapporti provvisori positivi sulla sicurezza del trattamento del trial clinico della Stem Cells.
La Stem Cells ha annunciato il completamento della revisione dei dati sul primo gruppo di pazienti trattati con cellule staminali neurali. La sperimentazione clinica ha indicato che l'immunosoppressione, la chirurgia e il trapianto di cellule sono stati ben tollerati. Il processo che è stato progettato per valutare la sicurezza e l'efficacia preliminare del trattamento, rappresenta la prima volta che le cellule staminali neurali vengono utilizzate come potenziale agente terapeutico per le lesioni del midollo spinale. Una sintesi dei dati sarà presentata da Armin Curt alla conferenza Interdependence 2012 a Vancouver (Per la precisione ieri N.d.R.). I dati intermedi riguardano il primo gruppo di pazienti, sofferenti di lesione completa del midollo spinale e che quindi non avevano nessuno funzione neurologica al di sotto del sito di lesione. Tutti i pazienti iscritti al trial hanno avuto il trapianto di 20 milioni di cellule nel sito di lesione del midollo spinale toracico. Non si sono avute anomalie cliniche o radiologiche, ne risposte elettrofisiologiche negative alle cellule. I dati provenienti dalle molteplici valutazioni dei pazienti durante questo periodo di quattro mesi sono stati esaminati da un comitato indipendente di monitoraggio dati di sicurezza, che ha raccomandato l'accellerazione dello studio e il passaggio  all'iscrizione di pazienti con lesione del midollo spinale incompleta. Le iscrizioni sono attualmete in corso ed aperte ai pazienti dell' Europa, del Canada e degli Stati Uniti. Il processo condotto presso Balgrist University Hospital, Zurigo, Svizzera, è l'unico trial clinico in corso di valutazione con il trapianto di cellule staminali neurali nelle lesioni del midollo spinale.

"Siamo molto incoraggiati dai risultati provvisori sulla sicurezza riguardante il primo gruppo di pazienti", ha detto il dottor Curt, professore e presidente del Centro Spinal Cord Injury presso l'Università di Zurigo e direttore del Centro per paraplegici presso Balgrist University Hospital. "I pazienti nello studio sono stati attentamente monitorati e sottoposti a frequenti esami clinici, valutazioni radiologiche, test di elettrofisiologia, risonanze magnetiche.
L'insieme dei test  hanno fornito importanti e rassicuranti dati sulla sicurezza, permettendoci di progredire velocemente verso il passaggio alla fase successiva del processo.
Rif.: Market Watch






Importanti studi e sperimentazioni sono in corso in California presso il Centro di Ricerca Reeve-Irvine sotto la direzione del Dr. Oswald Steward.


Siti di riferimento:
http://www.escif.org/ESCIF,,extra_navi,sci_research,research_for_regeneration,clinical_trials_overview.htm


Video:



http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=rilOO36o28I




giovedì 25 luglio 2013

TESTIMONIAL ROMANO SU DIABETE-1, INSULINA E IPOGLICEMIE


La molla,... è scattata nel leggere un libro di estratti dagli spettacoli di Beppe Grillo in cui il comico genovese faceva notare che i parametri di riferimento di tre delle più comuni malattie (diabete, ipertensione, ipercolesterolemia) fossero stati abbassati sistematicamente al punto che, nel giro di un summit medico OMS, tre milioni di persone, che il giorno prima stavano da Dio, improvvisamente erano divenute diabetiche, ipertese e col colesterolo “oltre la norma”!


Valdo Vaccaro
LETTERA A VALDO VACCARO
29/09/2012

CI HAI SALVATO LA VITA

Stimatissimo Valdo, Ti scrivo questa lettera sia per mantenere la promessa del 19/9 dopo la tua conferenza al Palazzo delle Finanze in Roma, sia per ringraziarti e rendere partecipi altre persone della meravigliosa possibilità che hai donato a me e alla mia famiglia di cambiare radicalmente in meglio la nostra esistenza. Beh, nel mio caso mi hai letteralmente salvato la vita, ma anche nel caso di mia moglie, come ti spiegherò più avanti, più che un semplice cambiamento si è trattato di un vero e proprio salvataggio da una pericolosa deriva che oramai stava letteralmente rovinando le nostre esistenze. Sono oramai due mesi che cerco di scriverti la nostra esperienza, una sorta di rinascimento fisico ma soprattutto spirituale, e abbi pazienza se mi dilungherò un po’ ma ho urgenza di farti sapere alla gente fatti autentici e fondamentali.

NEL 2006 DIAGNOSI DI DIABETE-1, PRIMA PENNA DI INSULINA E IPOGLICEMIA A DUE PASSI DAL COMA

A fine 2006 mi è stato diagnosticato un diabete mellito TD1M insulinodipendente a seguito di una serie di tre analisi consecutive i cui si evidenziavano valori di glicemia a digiuno superiori 126 mg/ml e in un caso l’emoglobina glicata pari a 12, ovvero uno sproposito. Dopo neanche due ore dalla visita ambulatoriale mi ritrovavo la mia prima penna di insulina in mano e dopo neanche sei ore ero in severa ipoglicemia ad un passo dal coma. “Si abituerà stia tranquillo, tutti sbagliano i dosaggi all’inizio”. Dopo quindici giorni tra day hospital, analisi e sommarie introduzioni specialistiche all’uso della droga da dna ricombinante ero un perfetto malato inquadrato nelle logiche sataniche BigPh4rm@.

INSULINA E SCHIFEZZE ALIMENTARI CHIAMATE "CIBI PER DIABETICI"

Purtroppo quando ti comminano simili condanne si è pronti al macello e si è profondamene ignoranti. E dici bene tu, che la vera piaga oggi è l’ignoranza e la povertà d’animo. Il minimo che ti può accadere è di sprofondare in una nera crisi, dove l’unico barlume ti arriva da quel fetido farmaco. Insulina che ti permette di continuare a strafogarti di quelle schifezze che ti obbligano ad assumere rendendole scientificamente indispensabili, perché schematizzate in “diete per diabetici” dai professionisti della nutrizione. E guai a togliere latte, latticini, formaggi, carne, pesce. Guai! E guai a lagnarsi se un giorno sì e l’altro pure ti arriva tra capo e collo un’ipoglicemia. Dopo qualche mese di altalene ipo-iper la glicata si abbassa. Per forza che lo fa! A furia di ipoglicemie! I Baroni intanto mica rivedono le loro sentenze! No! Le aggravano mollandoti pure un infusore ultratecnologico e ultra-costoso, tanto paga “la comunità”, e così puoi avvelenarti meglio, tecnologicamente!

STANCHEZZA, DIFFICOLTA', DEPRESSIONE, DOSAGGI E DUE AUTO DISTRUTTE

Innumerevoli ipoglicemie severe, un continuo inefficace aggiustamento dei dosaggi, innumerevoli incidenti di cui due in automobile (due auto distrutte: sono vivo per miracolo). A distanza di due anni dall’esordio del diabete, diagnosi di ipertensione con relative pasticche a vita (!!!), innumerevoli episodi di scompensi cardiaci dovuti all’insulina, ansia e psicosi del controllo glicemico e scompensi alimentari dovuti alla ricerca costante dell’alimento con il minor indice glicemico (leggi dieta iperproteica). Aumento di peso costante (dalla taglia 46 alla taglia 50 ovvero da 58 a 72Kg per 1,78) con evidenti accumuli di adipe sulla pancia e cellulite sulle gambe (!!!). Costante stanchezza e difficoltà negli esercizi di ginnastica anche semplici. Scompensi psicologici e depressione latente. Insomma: un’esistenza infernale che ovviamente ha trascinato dentro anche mia moglie e le mie due figlie, nonché i miei familiari e chi mi voleva bene.

STATINE PER MIA MOGLIE E AVVELENAMENTO ONNIVORO CON CEFALEE PER LE MIE DUE GIOIE

Mia moglie nel 2009 ha iniziato a prendere le statine per iperdislipidemia, con colesterolo oltre i 300mg/ml a base genetica, visto che la medicina è bravissima nel dare le colpe ai padri. Ha ricominciato così a soffrire d’asma con obbligatorio uso dei relativi farmaci salvavita (???), corticosteroidi e simili. Le mie due gioie rivelavano già da piccine i sintomi da avvelenamento onnivoro, e me ne accorgo a posteriori. Sin dal primo pasto, la colazione, Eleonora manifestava cefalee a volte seguite dal rigetto delle belle tazze di latte fumante arricchite con il famoso Nesquick, e rigettava pure il latte in polvere della Mellin, povera stella mia, sigh! E queste cefalee si ripetevano immancabilmente dopo pranzo e dopo merenda all’uscita da scuola. E Beatrice, la più piccola, si svegliava con un alito disgustoso e con delle occhiaie inguardabili. E poi i raffreddori, i malanni, i nasi colanti e chi più ne ha più ne metta.

NEL NOVEMBRE 2011 LA GRANDE SVOLTA

L’11-11-11, data facile a ricordarsi, ebbi due ipoglicemie gravissime provocate nel voler abbassare forzatamente due iper-postprandiali oltre i 230 mg/ml, con 0,8 U.I. di insulina (nota bene, una dose infinitesimale!). Dopo una serie di esperimenti che mi hanno definitivamente chiarito che il mio pancreas, anche se a scartamento ridotto, funziona eccome, ho deciso di non utilizzare mai più l’insulina e di abbandonare qualsiasi tipo di farmaco sintetico.

SCOPERTA DELL'ABBASSAMENTO DEI PARAMETRI DI RIFERIMENTO, GRAZIE AL "COMICO" GENOVESE BEPPE GRILLO

La molla, innescata mesi prima e frenata solo dall’ignoranza e dalla paura instillata ad arte dai maledetti servi di bigph4rm@, è scattata nel leggere un libro di estratti dagli spettacoli di Beppe Grillo in cui il comico genovese faceva notare che i parametri di riferimento di tre delle più comuni malattie (diabete, ipertensione, ipercolesterolemia) fossero stati abbassati sistematicamente al punto che, nel giro di un summit medico OMS, tre milioni di persone, che il giorno prima stavano da Dio, improvvisamente erano divenute diabetiche, ipertese e col colesterolo “oltre la norma”!!! E fu la luce.

HO COMINCIATO A DOCUMENTARMI E SONO ARRIVATO AL TUO BLOG

Cominciai allora a studiare e a capire. E dopo Cocca, Tilden, Gerson, Ehret, Shelton e molti altri, dopo tanti documentari-shock sull’alimentazione onnivora che mi hanno devastato e assieme elevato l’anima, e sulle orrende trame delle gigantesche fabbriche di morte (BigPharma e Co), sono approdato al tuo blog e ho capito definitivamente quale era la strada giusta. Si è sbloccato qualcosa in me già profondamente radicato e che aspettava solo il momento opportuno per uscire fuori. Basta violenza, basta crudeltà, basta essere ignoranti ed ignavi. Basta. C’è da dire che queste conquiste te le devi sudare sino in fondo perché nella vita di tutti i giorni ho trovato un ostracismo imperante, sia in famiglia che tra gli amici, e tutt’ora soffro per le mie figlie quando alle festicciole tento di frenare l’assalto alle immancabili sozzerie. Comunque stiamo lavorando per avvicinarci al giusto equilibrio.

IL QUOTIDIANO AVVELENAMENTO IN MENSA

Sono convinto della strada intrapresa al punto di soffrire quando vedo i colleghi in mensa avvelenarsi quotidianamente. Tant’è vero che non vado più in mensa e preferisco mangiarmi la mia insalata e il mio chilo e mezzo di frutta in ufficio. Gli effetti dello stile vegan-crudista-fruttariano si sono magicamente manifestati nel giro di tre-quattro mesi in modo altalenante, ma sull’onda di un miglioramento generale profondo e progressivo.

GROSSI MIGLIORAMENTI FISICI E MENTALI, E PESO DA RIBILANCIARE

Una cosa che vorrei ribilanciare è il mio peso. Sono alto circa 1,78cm, e sono passato da 74kg (taglia 50) a 53-55kg, e da li non schiodo! Anzi, quando ho fatto il mio primo digiuno di due giorni sono arrivato a 51,6Kg! Seguo piuttosto scrupolosamente le tue indicazioni sulle associazioni alimentari, pratico una/due volte a settimana i clisteri depurativi all’argilla ventilata o al bicarbonato (ne ho fatti 4 al mese per due mesi al caffè seguendo le indicazioni di Gerson. Il primo e il secondo sono stati devastanti! Sono stato malissimo due giorni. Dal terzo in poi, dopo l’evacuazione, mi sono sentito progressivamente sempre più leggero e pieno di stupende energie positive. Faccio regolarmente ginnastica, ovvero 20-30min di isometrici tosti, inimmaginabili un anno fa. Sarei morto sfiancato e col fiatone corto. Corro che è una bellezza. Riesco a tagliare 15q.li di legna (motoseghe e accetta) da solo e in un paio d’ore. Sono sempre vigile anche dopo pranzo, mentre i colleghi d’ufficio spesso collassano e vanno in coma per mezz’ora minimo, e poi restano inebetiti per una due ore post pranzo.

SOLERZIA EVACUATIVA

Sono regolarissimo e forse anche troppo solerte nell’andar di corpo. Venti minuti spaccati da quando mi alzo e si sveglia pure il mio carissimo colon, reclamando le dovute attenzioni. Forse anche per quello non riesco a riprendere peso come vorrei. Da circa un mese le mie feci non sono propriamente compatte e tendono al molliccio, coi semini intatti della sera prima! Probabilmente debbo masticare meglio. Attendo la tua opinione in merito.

OGNI ANALISI RISENTE DEL NOSTRO STATO D'ANIMO

Ti terrò aggiornato a riguardo, anche su mia moglie che ti saluta e ti ringrazia. Vorrei infine darti, ad ulteriore conferma della validità delle tue argomentazioni, alcune precisazioni sulle mie analisi cliniche. Come potrai immaginare la mia glicemia e anche la glicata sono spesso sballate. Ti posso dimostrare che a casa, quando mi alzo, sto sempre intorno ai 90-100 mg/ml (misurati con due glucometri diversi!) e che il semplice farmi infilare l’ago nel braccio dai carnefici in camice mi provoca dei picchi sui 150-160 a digiuno che non appena esco dall’ospedale scendono a 90-100! Ergo, i valori delle analisi oltre ad essere parziale istantanea di un andamento generale troppo variabile ed estremamente complesso, sono per di più falsati dalla mia psiche che ordina all’organismo di scappare! Scappa viaaaa!!! E giù botte d’adrenalina. Già ma l’adrenalina non è un’insulino-soppressore? E quindi anche un medico pivello potrebbe capirlo o no? Anche la pressione è scesa a 50-60 di minima e 90-100 di massima, e però quando vedo un camice bianco schizza a 90-130.

HAI RAGIONE SU TUTTI I FRONTI

Trovo insomma che hai ragione su tutti i fronti, per cui non ti tedio oltre, sapendo che, quando sono felice, divento grafomane e logorroico. Ti ringrazio infinitamente per ciò che fai per tutti noi e per l’umanità, ovvero per chi ha orecchie per ascoltare, capire, esplorare. Ti invito ufficialmente quando vuoi qui al nostro B&B mamobel, magari quando vieni per qualche conferenza a Roma o, ancora meglio per svago e relax. Un forte, riconoscente, abbraccio da tutti noi!
Mamobel (Mariano, Monica, Beatrice, Eleonora)

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RISPOSTA

LA TUA TESTIMONIANZA SU DIABETE E IPOGLICEMIA E' DI ECCEZIONALE IMPORTANZA

Ciao Mariano a te e al gruppo Mamobel. Messaggio piuttosto lungo, ma la cui importanza si commenta da sé. Non so perché tu abbia inserito i clisteri al caffè stile Gerson, su cui tra l'altro non ho mai espresso parere positivo. Pratiche sperimentali e curomani da pronto soccorso. Ma non certo adottabili da chi si vuole riprendere col peso. Ti consiglio di masticare meglio i tuoi cibi, o di usare un pestello o un macinino per i semini. Inserisci poi a metà mattina la crema di avena, usando farina grezza d' avena rollata a freddo (va bene anche la marca Quacker), latte di cereali, e aggiunta di semini e di germe di grano. Germe di grano aggiungibile in 2-3 cucchiai, sia sulla crema che anche in eventuali centrifugati.

RACCOMANDAZIONI PER IL PESO

Per aumentare di peso ti consiglio di inserire nell'alimentazione avocado, cavolo, cavolino di Bruxelles, zucca giornaliera, patate, saraceno, castagne, banane (accoppiate al pop-corn fatto in casa), germogli, tarassaco, menta, radicchio, olive, uva, cachi. Importantissima per te la respirazione a pieni polmoni, l'aerobica e l'esposizione solare. Esiste anche la farina di pistacchi dalla Sicilia, raggiungibile su qualsiasi cibo. Non negarti qualche pizzetta alle verdure, e adotta ll castagnaccio all'uvetta e pinoli. Abbonda pure in caldarroste e patate dolci.

Valdo Vaccaro

Fonte: http://valdovaccaro.blogspot.it

mercoledì 24 luglio 2013

Il diabete: causa, terapia, guarigione.

Programmi speciali biologici sensati secondo la conoscenza della Nuova Medicina Germanica del Dr. med. Ryke Geerd Hamer.

Per comprendere dettagliatamente quanto segue è necessario occuparsi prima del sistema della Nuova Medicina Germanica.

Secondo le 5 legge biologiche della natura della Nuova Medicina Germanica ogni cosiddetta malattia dell’intera medicina è un processo bifasico, se avviene la soluzione del conflitto. In passato erano descritti nei libri di testo di medicina alcune centinaia di "malattie fredde" ed alcune centinaia di evidenti "malattie calde".

Le "malattie fredde" erano quelle nelle quali il paziente aveva la cute esterna fredda, le estremità fredde, era sotto stress permanente, perdeva peso, aveva disturbi del sonno o nell’addormentarsi o nella continuità del sonno. Un esempio ne sono il cancro, la sclerosi multipla, l’angina pectoris, la neurodermite, le malattie mentali o psichiche ed anche il diabete.

L’altro tipo di "malattie" erano quelle alle quali appartenevano anche tutte le cosiddette malattie infettive, come pure le "allergie" reumatiche, gli esantemi ecc..

Le "mappe topografiche del cervello" che ho composto per la prima volta nell’agosto/settembre del 1983, contengono per ogni zona del cervello l’organo corrispondente ed il contenuto del conflitto corrispondente ad ogni organo.

La "regola ferrea del cancro" e "la legge della bifasicità di tutte le malattie", in caso di soluzione del conflitto, sono stati i presupposti per trovare la 3° legge della natura, "il sistema ontogenetico dei tumori e degli oncoequivalenti". Essa non si limita solo alle malattie di cancro ma è valida anche per tutte le cosiddette malattie oncoequivalenti (simili al cancro: cioè tutte le altre "malattie").

Per gli organi governati dal cervello antico non esistono oncoequivalenti ma solo cancro ed, in caso di conflittolisi, la fase di guarigione dopo la soluzione del conflitto.

Anche per gli organi mesodermali governati dal neoencefalo (ossa, tessuto connettivo, linfonodi ecc.) non esistono oncoequivalenti ma solo "cancro" sotto forma di necrosi, osteolisi, buchi nei tessuti, in breve diminuzione di cellule così come, in caso positivo di conflittolisi, la fase di guarigione con riempimento del difetto di sostanza.

Oncoequivalenti sono malattie governate dall’ectoderma, dalla corteccia cerebrale, che al posto del difetto di sostanza cellulare o parenchimale o della diminuzione di cellule mostrano invece un difetto di funzionalità. Ad essi appartengono paralisi motorie, difetti visivi ed uditivi, anche il diabete e l’insufficienza di glucagone con i conflitti corrispondenti ed i cosiddetti focolai di Hamer nel cervello.

Nonostante le alterazioni, queste cellule sembrano, anche dopo molti anni di attività conflittuale, essere ripristinabili funzionalmente, dopo la soluzione del conflitto, a determinate condizioni.

Con la conoscenza delle 5 leggi biologiche della natura e la conoscenza dei sintomi tipici del processo su tutti i tre i livelli (psiche, cervello ed organo) finalmente si può lavorare in modo causale e quasi riproducibile nella medicina, anche nel caso del diabete.

Per prima cosa guardiamo le categorie della medicina ufficiale per il tipo ed i sintomi del diabete: diabete di tipo I, II a e II b, detto grossolanamente, sono categorie del tutto arbitrarie.

Vengono elencati come sintomi del diabete mellito:

- polidipsia (molta sete)

- poliuria (escrezione di molta urina)

- stanchezza

- spossatezza

- diminuzione di resa

- diminuzione di peso

- disturbi della vista

- ipoglicemia con sensazione di fame

- iperglicemia

- sudorazione fredda

- tachicardia

- crampi muscolari (ipoglicemici)

- nausea e vomito

complicazioni:

- choc ipoglicemico

- chetoacidosi diabetica (iperacidosi)

- coma iperglicemico iperosmolare

Guardiamo questo miscuglio di sintomi secondo il quale la medicina ufficiale appella le sue cosiddette "malattie": nessuno dotato di buon senso riesce a capire questo non senso, in quanto quasi tutti i sintomi sono l’esatto contrario del diabete, cioè ipoglicemia!

La Nuova Medicina Germanica ha fortunatamente risposte chiare a quasi tutte queste domande.

Nella biforcazione dei ventricoli cerebrali frontalmente si trovano due centri per gli zuccheri:

- nell’emisfero sinistro il centro per il glucagone (= centro per l’ipoglicemia) = cellule insulari Alfa

- nell’emisfero destro il centro per l’insulina (= centro per l’iperglicemia) = cellule insulari Beta

Esempio:

Una donna sessualmente matura, destrimane (cioè prima della menopausa) senza conflitti precedenti, subisce in caso di conflitto di paura/schifo un’ipoglicemia, fatto che la porta a mangiare molto (diminuita produzione delle cellule insulari Alfa del pancreas e del fegato).

Se la stessa donna con lo stesso conflitto di paura/schifo si trova in menopausa, reagisce l’emisfero destro del cervello, non più come prima l’emisfero sinistro. Dall’ipoglicemia si sviluppa adesso più o meno velocemente un’iperglicemia (con diminuita produzione di insulina), cioè un diabete del tipo II a o b, cioè un "diabete senile".

Spesso però succede che la paziente vaga "fra due mondi" per mesi o anche per anni, cioè a volte è ipoglicemica, fatto che più delle volte non viene rilevato, a volte è iperglicemica (= diabete), o entrambi i centri reagiscono contemporaneamente con "ancora" conflitto e "già" conflitto, che porta summa summarum ad una compensazione.

Se le donne giovani destrimani prendono la pillola, il conflitto di paura/schifo si sposta pure sull’emisfero destro e crea diabete.

Nella donna giovane mancina il conflitto paura/schifo crea immediatamente diabete, ma in caso di somministrazione della pillola o in menopausa invece crea ipoglicemia.

Queste elaborazioni non sono teorie ma si possono dimostrare con precisione in ogni singolo caso.

Ma in più esistono altre possibilità, che hanno pure una loro logica: una destrimane per esempio può subire per primo un conflitto di paura/schifo e in un secondo tempo anche un conflitto maschile dell’opporsi.

La paziente si trova adesso in una posizione che potrebbe essere definita come costellazione schizofrenica degli zuccheri, fa continuamente sogni di schifo e dell’opporsi. A seconda se sia accentuato il conflitto cerebralmente a sinistra (ipoglicemia) o cerebralmente a destra (diabete), il valore del glucosio nel siero è più basso o più alto.

L’uomo destrimane può subire con il 1° conflitto solo un conflitto dell’opporsi, cioè a livello organico una diminuzione dei valori dell’insulina, cioè un diabete con i valori del glucosio nel siero ematico aumentati. Durante il climax virile, o per esempio in una pseudoterapia che blocca il testosterone, il diabete cambierebbe in ipoglicemia, cioè con i valori del glucagone diminuiti. Allora i medici credono erroneamente che il diabete sia scomparso a causa di una qualsiasi terapia (antidiabetica).

L’uomo mancino subisce naturalmente con lo stesso conflitto (maschile) dell’opporsi un focolaio di Hamer cerebralmente a sinistra con ipoglicemia. Durante il climax virile l’uomo mancino svilupperebbe improvvisamente (per la medicina ufficiale senza causa evidente) un diabete (diabete senile), se il conflitto resta attivo.

Anche in questo caso se si attivano i due conflitti contemporaneamente si tratta di nuovo di due conflitti singoli (= costellazione schizofrenica dei conflitti degli zuccheri).

Adesso la faccenda diventa ancora un po’ più complicata ma rimane logica.

La costellazione corticale, "la costellazione del conflitto degli zuccheri", l’abbiamo già brevemente nominata, ma un paziente (maschio o femmina) può avere anche un altro conflitto corticale nella cosiddetta zona di territorio a destra o a sinistra.

Da allora in poi reagisce:

- la donna destrimane sull’emisfero destro (ancora libero)

- la donna mancina sull’emisfero sinistro (ancora libero)

- l’uomo destrimane sull’emisfero sinistro (ancora libero)

- l’uomo mancino sull’emisfero destro(ancora libero).

Naturalmente reagisce anche con il relè degli zuccheri correlato.

Esempio:

Un uomo destrimane subisce un conflitto di disputa di territorio (ulcera gastrica o ulcera del dotto biliare), ed in seguito reagisce in modo femminile, sviluppa un conflitto di paura/schifo con ipoglicemia. L’intero processo lo chiamiamo bulimia.
Una tale bulimia può essere sviluppata da un uomo mancino solo in una sequenza differente e con un altro conflitto;

a) conflitto dell’opporsi con ipoglicemia

b) conflitto di disputa di territorio con ulcera gastrica o ulcera dei dotti biliari.



La donna destrimane sviluppa una bulimia nel seguente modo:

a) conflitto di paura/schifo con ipoglicemia

b) conflitto di disputa di territorio con ulcera gastrica o ulcera dei dotti biliari.


La donna mancina sviluppa una bulimia nel seguente modo:

a) conflitto d’identità con ulcera gastrica o ulcera dei dotti biliari

b) conflitto di paura/schifo con ipoglicemia.


Questo principio è valido per tutti i conflitti e le costellazioni conflittuali nella zona del territorio.

Prima di arrivare al cosiddetto "tipo II" o il "tipo II b" con adiposità, bisogna chiarire una cosa fondamentale: il senso biologico del diabete e dell’ipoglicemia.

Come sappiamo, tutti i programmi speciali biologici sensati (SBS) hanno un senso biologico, questo vale anche per il diabete e l’ipoglicemia. Per quanto possa sembrare strano questi SBS, apparentemente opposti, mirano ad un risultato simile: lo scopo è apportare glucosio per i muscoli, più precisamente, per il tremore muscolare nella sensazione di schifo o dell’opporsi a qualcuno o qualcosa.

Nel caso dell’ipoglicemia l’individuo ingurgita rapidamente cibo che causa in breve tempo un aumento di glucosio nel siero e apporto di glucosio per la muscolatura.

Nel caso del diabete il glucosio presente viene offerto maggiormente alla muscolatura abbassando il livello di insulina.

L’adiposità (sovrappeso).

Nel caso dell’ipoglicemia, nella quale l’individuo consuma una grande quantità di cibo per avere sufficientemente glucosio a causa della sensazione di schifo, l’individuo logicamente aumenta di peso, nonostante il conflitto attivo, cioè la simpaticotonia, e si tratta di peso vero, di sostanza!

Un’alternativa importante nel caso di aumento di peso, circa il 90%, è dato naturalmente dalla sindrome con SBS attivo dei tubuli collettori renali, cioè conflitto di ritenzione idrica. Naturalmente la medicina ufficiale non lo prende minimamente in considerazione, in quanto la ritenzione idrica (carcinoma del tubuli collettori renali) in fondo non è collegata con il conflitto degli zuccheri.

Vediamo chiaramente quanti sintomi differenti sono considerati "tipici" per il diabete, mentre l’ipoglicemia non viene neanche considerata una vera malattia ("si può sempre mangiare qualcosa velocemente").

Perciò tutte le cosiddette "ricerche sul diabete" erano palesemente senza senso, e lo resteranno fino a quando si crederà di poter ignorare la conoscenza della Nuova Medicina Germanica.

Il diabete nei bambini.