La mammella è una ghiandola esocrina la cui
funzione è di produrre, nel periodo successivo al parto, il latte, che esce
sotto lo stimolo della suzione.
Essa è costituita da:
v
l’apparato
duttulo-lobulare (le ghiandole) che comprende i dotti periferici e gli acini
dove “si produce il latte”;v il sistema dei dotti galattofori, che permettono di portare il latte all’esterno;
v un tessuto connettivo e adiposo con funzioni di sostegno.
E’ l’organo simbolo della “protezione” poiché
una mamma stringe il suo bimbo al seno per proteggerlo. Le ghiandole sono
strutture “vitali” poiché la loro secrezione permette al bimbo di nutrirsi e
svilupparsi, mentre i dotti galattofori sono delle strutture “relazionali” che
mettono in “comunicazione”, “uniscono”, le ghiandole al capezzolo.
Le ghiandole
aumentano al verificarsi inaspettato di un “dramma umano”; il figlio o il
partner sono improvvisamente in pericolo e la ghiandola, sollecitata, produce
una secrezione più abbondante e nutriente, per fornire simbolicamente l’energia
necessaria a superare il momento critico.
Per il cervello, figlio e partner, sono tutti
coloro o tutto ciò che si “materna”: ad esempio il libro che sto scrivendo e
che potrei considerare come << il mio bambino, la mia creatura>> o
il gatto che può rappresentare il “cucciolo” di cui mi occupo amorevolmente
come un figlio.
I dotti galattofori sono la
sede del tumore duttale, oggi molto frequente.
Ai nostri giorni sempre giorni sempre più sono le
donne che subiscono e soffrono a causa di separazioni dai figli o dai mariti.
Poiché i dotti sono strutture relazionali, nel momento della sofferenza il
cervello “toglie” la struttura che simboleggia la relazione come se, così
facendo, non si avesse più a soffrirne. E’ quando il contatto è ritrovato, che
si forma il tumore duttale, che ha lo scopo di rinforzare i dotti come se
simbolicamente la donna desse così concretezza alla relazione che non vuole
perdere mai più.
Mentre nelle ghiandole il tumore si manifesta nel
momento del conflitto, per i dotti esso prende corpo quando lo stress è
finalmente terminato.
Il seno
sinistro rappresenta la protezione o il contatto che offro e quello destro la
protezione o il contatto che ricevo. [1]
Considerazioni.
La natura della donna è quella di accogliere,
amare, accudire, nutrire, crescere e curare (anche il “nido”), tutte queste sue
funzioni ancestrali fanno parte di ogni donna, anche le più “moderne” che si
occupano d’altro rispetto al loro vera natura, tuttavia l’inconscio collettivo,
le funzioni degli organi e la loro simbologia che si sono configurati nei
millenni non sono cambiati e quindi ancora oggi la donna
per poter adempiere alla sua naturale “vocazione” di essere d’amore e creatore
per eccellenza, “utilizza” simbolicamente sempre la stessa parte del corpo: il
seno.
Si tratta di emozioni e stati
d’animo, consci ed inconsci, che qualsiasi donna nella vita ha provato e che
somatizza a livello del seno.
Appare chiaro quindi che il seno è
costantemente sottoposto a “sollecitazioni” e modifiche endocrine e
strutturali(fisiche) di varia “entità”- rilevanza, in relazione all’intensità
del “vissuto”; la donna non se ne accorge nemmeno, a meno che non si
tratta di forti eventi drammatici vissuti il cui epilogo sfocia in malattie del
seno che danno dei marcati sintomi.
Bisogna tener presente che il vissuto è unico per
ogni donna quindi non può applicarsi alcun criterio di standardizzazione o
generalizzare su particolari eventi o emozioni percepite.
Possiamo vedere la patologia del seno come un segnale d’amore; l’amore di una madre, di una compagna o di una figlia che non hanno potuto dare “di più” alle persone amate.
Non è trascurabile il fatto che oggi moltissime
donne scoprono di essere “ammalate” a tale organo vitale non tramite i sintomi
di madre natura, bensì tramite gli screening preventivi tanto di moda
oggigiorno e che consentono di cogliere sul nascere patologie del
seno che potrebbero arrecare grave pregiudizio(?) all’integrità femminile.
Quello che di norma non viene detto poiché non
ritenuto interessante, ai meri fini lucrativi, è analizzare quello che avrebbe
comportato alla donna la mancata scoperta di tale “imperfezione” nel suo seno,
anzi di solito si calca la mano sulle nefaste conseguenze che ciò potrebbe
comportare senza esporre
chiaramente che molti processi tumorali, di cui il nostro corpo è pieno, non
danno alcun sintomo e si dissolvono autonomamente.
Gli screening e la relativa sovradiagnosi purtroppo
non consentono di abbassare il tasso di mortalità di questo e di altri fenomeni
patologici, ma aumentano solo il numero dei malati, ecco
il fine di lucro, i quali a seguito del
devastante impatto, soprattutto emotivo, della diagnosi e del successivo
protocollo aggravano le proprie condizioni di salute invece di migliorarle
e quindi, come già spiegato bene in altri articoli, si possono verificare le
famigerate metastasi con tutto quello che ne consegue.
Teniamo sempre a mente che la malattia, quando si
manifesta, ha un suo scopo è grazie al cielo non è quello nefasto che ci hanno
sempre fatto credere, ad esempio per rimanere in tema di patologie del
seno, in caso si sia vissuta una situazione personale molto difficile di “separazione”
vengono interessati i dotti galattofori che sul momento per necrosi si
riducono con delle ulcere che all’atto del ritrovare la calma o il “contatto”
si riformeranno più forti di prima con una proliferazione cellulare(tumore), si
tratta di cellule dei dotti e non hanno alcuna intenzione di uccidere la donna,
questo non significa che non inducano l’essere in una condizione dolorante e
disabilitante durante tale processo riparativo, qualora di forte entità.
Analogamente se per un conflitto di “non
riuscire a proteggere, curare, tenere(per sè), sostenere(sfamare) il nido
familiare inteso nel senso più ampio (figli veri o ritenuti tali, partner,
casa, persone di casa, padre, sorelle, fratelli ecc.), il cosiddetto conflitto
del nido”, sono interessate le ghiandole che producono latte o
siero all’atto del dramma, per meglio superarlo, aumentano le dimensioni e le
secrezioni, senza sintomi e al termine vengono demolite per caseificazione
arrecando sintomi molto forti ed invalidanti qualora di forte entità.
Conoscendo le funzioni del seno e le sue reazioni
biologiche al nostro vissuto, strettamente personale, dovrebbe essere più
facile e naturale affrontare la vita di tutti i giorni e la malattia qualora
dovesse giungere?
Perché nessun “canale” ufficiale ci dice come
stanno veramente le cose?
Perché ci fanno vivere nell’ignoranza della
malattia e nel terrore che essa arrivi?
Ognuno si faccia le proprie domande e cerchi le
risposte che gli consentano di proseguire un’esistenza che sia degna di essere
definita tale.
Marcello Salas
Approfondimenti necessari:
Articoli relativi al tumore al seno [QUI] [QUI];
Articoli relativi allo screening, sovradiagnosi e prevenzione[QUI] [QUI].
Articoli che spiegano cosa sono veramente le metastasi[QUI]
[1]Info
tratte dal libro “Come portare alla luce la realtà nascosta della malattia – Lamedicina del futuro” di Giorgio Mambretti
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L'ho sempre detto che il cancro è, spesso, generato da situazioni "stressanti", ma mi hanno sempre guardato come se stessi bestemmiando o peggio !
RispondiEliminaLa verità, purtroppo, non porta danaro a chi "vive" fabbricando farmaci, chemio, ecc.
E' vero che le malattie le generiamo noi stessi con i nostri comportamenti non consoni oppure sfruttando troppo il nostro corpo, il difendersi e non cadere in queste trappole dovrebbe essere insegnato a scuola sin dalle elementari, FORSE ci sarebbe un'umanità più sana ! Ma come sempre vivo di sogni !!!
Grazie infinite i vostri articoli sono sempre magnifici ed istruttivi.
Buon tutto a tutti voi detto sinceramente e di cuore.
Di questi sogni viviamo anche noi, sappiamo che non si realizzeranno, ma noi non demordiamo e diamo una mano come possiamo con informazioni alternative di cui oggi se ne sente sempre più spesso il bisogno.
EliminaGrazie per gli apprezzamenti e la condivisione del tuo pensiero.
Auguro ogni bene anche a te anonimo e credo di parlare a nome di tutti noi del blog.