mercoledì 25 gennaio 2017

Il Tribunale dei Malati


Ciao a tutti. Qualche giorno fa ho chiamato il Tribunale dei Malati che, in realtà dovrei ribattezzare il Tribunale dei Dottori poiché, il gentilissimo Salvatore che mi ha risposto al telefono è uno strenuo difensore dell'operato medico. Secondo lo stesso, infatti, poiché io non sono laureata in medicina, io non posso capirne di sclerosi multipla e di cure in tal senso, neanche se si tratta di me stessa. Inoltre, se io non accetto i suggerimenti impositivi del medico è un mio problema, se poi decido di non farmi più seguire. Le cure accettate dal protocollo sono giuste a prescindere, punto. In altre parole: o mangi questa minestra o ti butti dalla finestra. Inoltre secondo il caro Salvatore non è vero che la sclerosi sia una malattia inguaribile (secondo la medicina ufficiale). Be', io sinceramente sono ancora più perplessa di prima. Innanzitutto, la mia libertà inizia dove termina la tua, quindi se io ritengo che una cura non sia adatta a me, perché mi danneggia significativamente la vita, io ho diritto di smettere la cura "consigliata". Non sono d'accordo con l'assunto secondo il quale, il medico, a quel punto, se ne possa lavare le mani o peggio, cominci a maltrattare subdolamente il paziente fino a spingerlo ad andare via, perché a casa mia questo si chiama mobbing, possiamo ribattezzarlo hospital mobbing, ma di questo si tratta. Del resto, se ho una patologia neurologica non mi rivolgo al pescivendolo sotto casa, giusto per un fatto di competenze. Tuttavia io questa fase di terrore l'ho superata e mi sono accollata la responsabilità della mia salute. Come mai, invece, si continua a voler trattare tutti i pazienti come piccoli bambini da accudire che non sanno scegliere per se stessi? A chi fa comodo? Dove finisce il limite tra la mia libertà di scelta e quella del dottore: lui non può scegliere, deve curare e pure senza nuocere. Abbiamo superato anche questa fase, poiché nessuno cura nessuno, ma il medico dovrebbe almeno consigliare e anche accettare la decisione del paziente, che - lo ribadisco - è proprietario della sua vita. Sulla questione laurea in medicina, cosa voglio dire? Certo, non siamo tuttologi, ma io leggo l'italiano, lo capisco, ho letto e ho capito. Non si tratta di prendere il posto di qualcun altro, ma soltanto di fare una scelta consapevole e informata. Non siamo tutti e sempre disponibili a fare quel che ci viene detto Salvatore. E non tutto quello che sceglie il medico è giusto. Chi mi rifonda per il tempo perso e la salute danneggiata dai farmaci?
In ultimo, la sclerosi è incurabile: lo scrivete ovunque, ce lo dite voi medici, ci dite che non c'è una cura definitiva, quindi è incurabile, almeno dal punto di vista dell'italiano. E quindi, sì Salvatore, ti do' ragione su una cosa: sicuramente il medico ha peccato nella comunicazione, che gentiluomo! Tu sostieni che non sia cosí, che la sclerosi non sia inguaribile, questo mi hai detto. Allora informati su ciò che viene detto ai malati:
http://www.aism.it/index.aspx?codpage=farmacoterapia
http://www.la-sclerosimultipla.net/decorsoSM.php
http://www.aism.it/index.aspx?codpage=farmacoterapia
...ecc...
Su una cosa siamo d'accordo: non so perché ho chiamato il Tribunale dei Malati, speravo in un po' di comprensione e qualche buon consiglio ma ho trovato il solito muro di gomma protettivo. Per la medicina ufficiale. Tra parentesi poi: Salvatore mi ha chiesto nome e cognome, mentre lui non ha pensato di dirmi all suo nome completo. Sottigliezze!



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