Il dr. R. G. Hamer , medico, internista, primario in ginecologia oncologica, insegnante universitario inizia le sue ricerche a partire da un fatto molto doloroso: la morte di suo figlio Dirk, ucciso sull’Isola di Cavallo da Vittorio Emanuele. Per questo, quando scopre in cosa consiste quella condizione particolare da cui ha inizio la “malattia”, decide di chiamarla col termine di DHS (Sindrome di Dirk Hamer) in onore di suo figlio.
Il dr. Hamer, attualmentele, vive e continua le sue ricerche in esilio in Norvegia, dove ha dovuto rifugiarsi in seguito all'apertura di un procedimento penale nei suoi confronti con la presunta accusa di "istigazione contro i popoli e razzismo".
Le sue scoperte
Le 5 Leggi Biologiche scoperte dal dr. Hamer e da lui chiamate "Nuova Medicina Germanica" sono le premesse della medicina scientifica del 3° Millennio: una metodologia clinica, scientifica e centrata sulla persona.
n effetti permettono:
Una precisa diagnosi scientifica, rigorosamente comprovabile. s
Una prognosi specifica inerente al programma speciale in atto.
Una terapia causale,finalizzata alle reali necessità cliniche ed emotive del paziente.
Come pure la prevenzione dal panico e dall’angoscia, provocate da diagnosi nefaste, che sono la maggiore causa di malattie iatrogene.
Il dr. Hamer ha scoperto (scoprire nel senso di riportare alla luce) quello che esiste da sempre: 5 Leggi Biologiche che regolano i meccanismi di salute e
malattia (leggi scientifiche, come è una legge la forza di gravità). Una legge è un evento verificabile sempre, da chiunque, per qualsiasi evento, in qualsiasi luogo per qualsiasi persona scelta a caso.
Le 5 Leggi Biologiche
“Perché ci si ammala?", Cos’è la malattia?”,
sono le domande che l’essere umano si pone dalla notte dei tempi alle quali mai nessuno sinora ha saputo rispondere in maniera esaustiva.
Ora, grazie alle 5 Leggi Biologiche scoperte dal dr. Hamer e da lui denominate “Nuova Medicina Germanica”, non solo siamo in grado di sapere il perché (eziologia) e il come (patogenesi) di una “malattia”, ma possiamo anche rispondere a una terza domanda: “Perché proprio a me?”.
In base alle 5 Leggi Biologiche possiamo verificare come per qualsiasi “malattia” non si tratti di un evento casuale o di una “sfiga scientifica” ma che è sempre parte di un programma biologico e sensato della natura, finalizzato alla sopravvivenza e comune a qualsiasi essere vivente, che sia un essere umano, un animale, una pianta o anche un feto.
Inoltre, la cosa affascinante di questo nuovo modo di comprendere la “malattia” è proprio che ogni singola legge è verificabile da chiunque e per qualsiasi sintomo.
Non ci viene quindi chiesto di “credere” alla loro efficacia, ma bensì di verificarle nella nostra vita quotidiana. Verifica che richiede una profonda attenzione, un po’ di conoscenza, ma soprattutto la seria disponibilità alla riflessione.
Le 5 Leggi Biologiche ci permettono di comprendere come Psiche, Cervello e Organi siano tre livelli dello stesso organismo e ciò che accade in quel processo che abbiamo sempre chiamato “malattia”, è visibile contemporaneamente a tutti e tre i livelli. Questo comporta che se conosco uno dei livelli posso determinare precisamente anche gli altri due.
IL SISTEMA DELLE 5 LEGGI BIOLOGICHE È SOVRADETERMINATO:
Grazie alle 5 Leggi Biologiche abbiamo tanti elementi che ci portano ad avere un sistema sovra determinato: praticamente per ogni singolo sintomo abbiamo tutta una serie di elementi sempre verificabili e che sono connessi uno all’altro, come fossero tanti punti sulla stessa linea retta. Questo comporta che se io conosco uno di questi punti, cioè se ho uno degli elementi (ad es. il sintomo, l’origine embrionale, la fase, ecc.), ho già anche l’indicazione di molti altri livelli che sono necessariamente coinvolti. Pensate che, per poter effettuare le mie verifiche, per ogni singolo sintomo ho più di 100 fattori diversi che posso valutare. E a livello statistico, se verificassimo anche solo 5 o 6 fattori contemporaneamente per un singolo processo in corso, questo significherebbe che avremmo una percentuale astronomica di prove concomitanti!
LA PRIMA LEGGE BIOLOGICA CI PERMETTE DI COMPRENDERE L'ORIGINE DI TUTTE LE “MALATTIE”, DAL RAFFREDDORE AL TUMORE.
Come inizia una qualsiasi “malattia”: la DHS
La “malattia” è generata da qualcosa di molto preciso, che Hamer definisce conflitto biologico. Niente che ci aggredisca dall’esterno, o a causa di un “sistema immunitario” debole, nessuna causa genetica. Non è causata nemmeno da uno stress o da un trauma generico, o da un conflitto psicologico, ma la “malattia” nasce con una modalità molto precisa, e cioè a causa di uno “shock acuto, inaspettato, drammatico e vissuto con un senso di isolamento” che Hamer ha denominato DHS (Dirk Hamer Syndrom, in ricordo del proprio figlio).
Perché biologico?
Si definisce uno shock biologico inaspettato perché la persona (come qualsiasi essere vivente) viene colta “in contropiede”. Ovvero: accade qualcosa che attiva nel nostro sistema una risposta automatica, senza che ci sia il tempo perché tale risposta possa essere mediata dalla mente. In questo senso è di tipo biologico, proprio perché è una risposta immediata quando “non c’è tempo”.
Esempio di conflitto psicologico: Se la ditta dove lavoro va male perdendo nel tempo sempre più clienti e alla fine chiude, questo sarà un fatto che mi rattrista, mi preoccupa, mi fa anche arrabbiare, ma non mi fa ammalare perché non è qualcosa che accade in maniera inaspettata.
Esempio di conflitto biologico: Se invece un giorno vado a lavorare e trovo sul mio tavolo una lettera di licenziamento, vivo uno shock biologico, inaspettato, che mi coglie impreparato.
Il conflitto biologico ha quindi connotazioni molto precise:
1) è immediato e inaspettato, cioè non ha il tempo per essere mediato dalla mente.
2) E’ acuto nel senso che accade in una frazione di secondo.
3) La persona nel momento della DHS è come staccata, isolata dal mondo, e vive quell’istante con un senso di solitudine: in quella frazione di secondo è quella persona unica a vivere lo shock.
Lo shock biologico è qualcosa che viviamo quotidianamente:
Questo shock biologico, è qualcosa che possiamo vivere più volte in una stessa giornata. E’ importante quindi sfatare l'idea che debba essere assolutamente qualcosa di drammatico, perché basta un piccolo shock per reagire istantaneamente su tutti i nostri livelli (psichico, cerebrale e organico.)
Ma non tutti questi shock producono uno stato che definiamo “malattia”: perché non è sufficiente vivere uno shock per produrre una “malattia” ma dipende da quanto tempo rimaniamo congelati nello stato di conflitto attivo (massa conflittuale). Questo concetto vi sarà più chiaro leggendo la Seconda legge biologica.
Esempio: immaginate di entrare in un bagno pubblico, di aprire la porta e di trovarvi inaspettatamente di fronte una persona che occupa già il bagno. In quell’istante abbiamo una reazione immediata di “spavento/sorpresa”. Stiamo vivendo una situazione ben lungi dall’essere drammatica, ma in quella frazione di secondo abbiamo avuto, istantaneamente, una serie di reazioni immediate, cioè non mediate dalla mente, dove siamo entrati in simpaticotonia, abbiamo trattenuto il respiro, contratto i muscoli, liberato noradrenalina. Abbiamo avuto cioè tutta una serie di reazioni fisiologiche di “allarme” automatiche, immediate, anche se in questo caso, dove cioè lo shock dura solo qualche istante, non abbiamo poi una reazione nel corpo che chiamiamo “malattia”.
La DHS, ovvero lo shock biologico, non è un errore della natura, al contrario è sensato e utile alla sopravvivenza.
La DHS è quindi qualcosa di comune, che fa parte della vita, assolutamente non malvagia. È una possibilità che la natura ha predisposto per noi in milioni e milioni di anni, per far fronte, adattandoci, alle situazioni inaspettate piccole o
grandi che siano. Pensate a quando vivevamo nella foresta, dove gli adattamenti per conservare la vita e proseguire la specie erano molto più impellenti.
In effetti lo shock biologico attiva all’istante il sistema neurovegetativo: entro in simpaticotonia, vasocostrizione, ho un aumento del ritmo cardiaco, mani e piedi freddi, e finché non mi tranquillizzo farò fatica a dormire e a mangiare e avrò continuamente il pensiero ossessivo, fisso sul problema. Questo è molto sensato in natura, perché nel momento del disastro la bestia deve essere istantaneamente in allerta e pronta per contrattaccare o scappare. Non ha tempo né di mangiare né di dormire e si occupa continuamente del problema finché non trova la soluzione.
Pensate cosa accadrebbe al coniglietto se, vedendo arrivare la volpe, si fermasse a pensare: “Oh, la volpe... chissà quale sarà la via di fuga migliore?”. Invece, istantaneamente inizia a correre e non si ferma finché non è al sicuro nella sua tana, senza nemmeno occuparsi se la volpe ha continuato a inseguirlo o si è fermata prima.
È quindi una reazione sensata di sopravvivenza, adattamento e mantenimento della specie.
Il “contenuto del conflitto”
Nella nostra società moderna abbiamo perso l’attenzione all’esperienza sensoriale diretta, mentre ciò di cui stiamo parlando è proprio di un sentito diretto, biologico, non mediato, che un essere umano, un gatto, un cane, un cavallo, un neonato o anche un feto vivranno con la stessa modalità. Perciò Hamer descrive il contenuto del conflitto con il semplice “linguaggio animale”, biologico, delle funzioni dell’organismo: “mancare del boccone”, “non poter mandare giù”, “non poter marcare il proprio territorio”, “sentirsi attaccato”, “qualcosa puzza nell’aria”, ecc.
È chiaro che poi quando parliamo di “essere umano”, il sentito animale va tradotto con quella che è l’esperienza dell’essere umano di oggi e, se per l’animale “mancare del boccone essenziale” vuol dire effettivamente morire di fame, cioè non trovare il cibo, l’essere umano può sentire la stessa cosa se fa bancarotta, perde il lavoro, si trova in mezzo a una strada. Ma sia l’animale che non ha più il cibo sia l’uomo che ha perso il lavoro, reagiranno entrambi producendo, in conflitto attivo, un adenocarcinoma al fegato, per metabolizzare al meglio quel poco cibo che trova.
Quindi riassumendo la prima Legge:
Primo Criterio: Ogni programma Speciale, Biologico e Sensato (SBS) è generato da una DHS, vale a dire da uno shock acuto, inaspettato e vissuto con un senso di isolamento, che si verifica contemporaneamente ai tre livelli: Psichico - Cerebrale - Organico.
Secondo Criterio: Nell’istante della DHS è il contenuto del conflitto ( cioè quello che l'individuo sente profondamente) a determinare sia la localizzazione nel cervello dove si attiva il Focolaio di Hamer (FH), e conseguentemente, l’organo che reagirà.
Secondo Criterio: Nell’istante della DHS è il contenuto del conflitto ( cioè quello che l'individuo sente profondamente) a determinare sia la localizzazione nel cervello dove si attiva il Focolaio di Hamer (FH), e conseguentemente, l’organo che reagirà.
Terzo Criterio: Il decorso del programma SBS sui tre livelli (psiche - cervello - organo) è sincrono, a partire dalla DHS fino al termine della fase di soluzione del conflitto (compresa la crisi epilettica o epilettoide):
-Nella fase di conflitto attivo, cioè dalla DHS fino alla soluzione del conflitto troviamo
a livello emotivo: pensiero ossessivo sul conflitto, a livello cerebrale: focolaio di Hamer visibile a tac cerebrale con cerchi concentrici nitidi, a livello organico: risposta funzionale del tessuto implicato.
-Nella fase di riparazione cioè dalla soluzione del conflitto fino alla normotonia troviamo
-Nella fase di conflitto attivo, cioè dalla DHS fino alla soluzione del conflitto troviamo
a livello emotivo: pensiero ossessivo sul conflitto, a livello cerebrale: focolaio di Hamer visibile a tac cerebrale con cerchi concentrici nitidi, a livello organico: risposta funzionale del tessuto implicato.
-Nella fase di riparazione cioè dalla soluzione del conflitto fino alla normotonia troviamo
a livello emotivo: tranquillità, a livello cerebrale: il Focolaio di Hamer produce edema di riparazione, i cerchi nel cervello risultano sfuocati, a livello organico: i tessuti riparano.
Fine della prima parte
Olá querido Leonardo,
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