Celeste, il giudice si riserva di decidere
Il papà: «Per questo mese è salva»
Venezia, il magistrato doveva valutare se accogliere il ricorso d'urgenza per far riprendere le cure con cellule staminali alla figlia malata di due anni
VENEZIA - Il giudice del tribunale del lavoro di Venezia, Margherita Bortolaso, si è riservato la decisione definitiva in merito al ricorso d'urgenza del papà di Celeste per far riprendere le cure compassionevoli con cellule staminali alla figlia, la bimba di due anni malata di atrofia muscolare spinale. Lo ha detto uno dei avvocati della famiglia, Marco Vorano, spiegando che il giudice «si è riservato la decisione in merito al provvedimento ex articolo 700». L'udienza è durata una quarantina di minuti.«Grazie al giudice Bortolaso siamo riusciti a fare questa iniezione in tempi brevissimi e possiamo dire che, fatto questo piccolo passo, per questo mese, Celeste è salva». Lo ha detto il medico che segue la bambina veneziana malata di atrofia muscolare spinale, Marino Andolina, poco prima che si apprendesse della scelta del magistrato di riservarsi la decisione sull'eventuale ripresa definitiva delle cure. La piccola, sulla base del primo provvedimento d'urgenza della dottoressa Bertolaso, era stata sottoposta ad una infusione di staminali adulte (prelevate dalla madre) venerdì scorso all'ospedale di Brescia. «Per valutare l'efficacia della cura - ha spiegato Andolina - bisogna aspettare mediamente una ventina di giorni. Ma Celeste è uscita molto allegra dall'ospedale e, a vederla, sembrava stare già meglio. Forse ha influito anche l'entusiasmo della famiglia, perchè anche l'umore dei genitori, in questi casi, influisce. E in questa famiglia, adesso, è tornata la speranza».
Andolina ha chiarito poi di essere in sintonia con il pensiero del ministro della sanità, Balduzzi, che aveva tuttavia precisato come quella di Celeste non possa in alcun modo essere considerata una sperimentazione. «Non sono state le parole del ministro - ha aggiunto - lo shock, ma i commenti fatti da alcuni giornali. Perchè condivido appieno le parole di Balduzzi: nel caso di Celeste, non c'è mai stata nessuna sperimentazione, ma solo una terapia compassionevole, concessa dal decreto Turco. Certo, questa definizione è al tempo stesso una grossa limitazione, perchè consente di curare un solo paziente alla volta, senza poter fare protocolli. Ma è pur sempre, nel caso specifico, un piccolo passo avanti».
Il medico ha provato a rispondere anche alla domanda sull'eventuale futuro di Celeste. «Essendo il primo caso al mondo - ha osservato - non posso dire con certezza nulla sull'efficacia degli effetti dell'iniezione fatta venerdì: credo un paio di mesi, ma può darsi che l'effetto sia più modesto, visto che era iniziata una fase di ricaduta». «Possiamo solo vivere insieme a lei il problema - ha concluso - e il dato, per ora, è quello che abbiamo trovato una cura, perchè Celeste ha ripreso a muoversi». Poche parole, ma il consueto sorriso di speranza, da parte di Gianpaolo Carrer, il padre di Celeste, all'uscita dallo studio del giudice Bortolaso, dove si è tenuta la nuova udienza per discutere della ripresa della cura a base di cellule staminali per la bambina di Tessera. «Celeste sta benissimo - ha spiegato Carrer - a conferma del fatto che siamo in presenza di terapie poco invasive e che finora hanno dato dei benefici. Per valutarne appieno i risultati speriamo di poter proseguire». «Fiducioso? - ha concluso il padre di Celeste - Lo sono sempre: la speranza non la perdo mai».(Ansa)
Fonte: http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2012/28-agosto-2012/celeste-giudice-si-riserva-decidere-papa-per-questo-mese-salva-2111594651493.shtml
31 agosto 2012
Staminali: sì alle cure per Celeste
Il giudice del tribunale di Venezia ha ordinato all'ospedale di Brescia di proseguire le terapie
Il giudice del tribunale di Venezia ha ordinato
all'ospedale di Brescia di continuare le cure con la metodica Stamina
sulla piccola Celeste Carrer.
La bambina è affetta da atrofia muscolare spinale di tipo I , una malattia genetica estremamente grave, ed è stata trattata dal suo pediatra Marino Andolina con trapianti di un tipo particolare di cellule staminali, le cosiddette mesenchimali adulte. Da quanto dichiarato da Andolina, emerge che il trapianto di questo tipo di cellule staminali sarebbe una terapia salvavita per la bambina. Il pediatra ha anche parlato nei giorni scorsi del fatto che per i piccoli pazienti affetti da questa malattia vi sarebbe in qualche maniera una resistenza della comunità scientifica e delle Istituzioni preposte al controllo (in particolare l'Agenzia italiana del farmaco, Aifa) all'estensione di questo tipo di trattamento.
La bambina è affetta da atrofia muscolare spinale di tipo I , una malattia genetica estremamente grave, ed è stata trattata dal suo pediatra Marino Andolina con trapianti di un tipo particolare di cellule staminali, le cosiddette mesenchimali adulte. Da quanto dichiarato da Andolina, emerge che il trapianto di questo tipo di cellule staminali sarebbe una terapia salvavita per la bambina. Il pediatra ha anche parlato nei giorni scorsi del fatto che per i piccoli pazienti affetti da questa malattia vi sarebbe in qualche maniera una resistenza della comunità scientifica e delle Istituzioni preposte al controllo (in particolare l'Agenzia italiana del farmaco, Aifa) all'estensione di questo tipo di trattamento.
Fonte: www.lastampa.it
Staminali: Min.Salute e Aifa, operare secondo principi Ssn
31 Agosto 2012 - 19:56
(ASCA) - Roma, 31 ago - Il Ministero della Salute e l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), apprese le motivazioni del provvedimento emesso in data odierna dal Giudice della Sezione Lavoro del Tribunale di Venezia, Dott.ssa Margherita Bortolaso, in merito alla vicenda di Celeste Carrer, ribadiscono la necessita' di operare secondo i principi del Servizio Sanitario Nazionale che sono quelli di garantire a tutti i malati le cure e i farmaci di cui siano dimostrate e assicurate la qualita', l'efficacia e la sicurezza.Il trattamento eseguito presso l'Azienda Ospedaliera ''Spedali Civili'' di Brescia non soddisfa, in ogni caso, i requisiti previsti dal Decreto 5 dicembre 2006 relativo ai trattamenti per terapia cellulare su singolo paziente; non e' stato eseguito in base ad alcun metodo scientifico documentato; non vi sono inoltre comprovati dati scientifici sulla sua efficacia.
Il Ministero della Salute chiede comprovati dati scientifici sull'efficacia della cura, più scientifici di questi? Alla bimba erano stati dati pochi mesi di vita e adesso ha due anni.
RispondiEliminaNon vedono però che le chemio ammazzano la gente, li ci sono i dati scientifici, ma al contrario ammazzano invece di guarire, allora perchè non vietano la chemioterapia?
Sporco Dio denaro e ignobili uomini corrotti!
L'umanità, fortunatamente, avanza: la decisone del giudice veneziano e quella del Cardinale Martini sono ennesime sconfitte per amorali retrogradi oscurantisti. meditiamoci sopra.....
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