Cancro: un crepuscolo degli dei.
Tratto dal libro di Alberto R.
Mondini "Il tradimento della medicina"
Come è nata questa strana pratica di
somministrare terribili sostanze ai pazienti per guarirli, la
chemioterapia?
Essa si basa sul fatto che le cellule cancerose sono
più deboli di quelle sane, pertanto, sotto l'azione di veleni o di
radiazioni ionizzanti, sono le prime a morire. Questa constatazione porta
però a una delle pratiche più insensate della storia della medicina:
avvelenare ed irradiare il paziente per guarirlo! Anche la persona meno
informata, riesce a comprendere che guarigione significa miglioramento
della salute.
Nessuna persona sana di mente penserebbe che l'inquinamento, gli esperimenti atomici o l'incidente di Chernobyl siano i provvidenziali vantaggi dei nostri tempi per mantenerci sani.
Tutte quelle discussioni fatte in televisione di volta in volta su chemio o medicine alternative hanno un solo scopo: confondere le idee e annebbiare le menti della gente.
Nessuna persona sana di mente penserebbe che l'inquinamento, gli esperimenti atomici o l'incidente di Chernobyl siano i provvidenziali vantaggi dei nostri tempi per mantenerci sani.
Tutte quelle discussioni fatte in televisione di volta in volta su chemio o medicine alternative hanno un solo scopo: confondere le idee e annebbiare le menti della gente.
In verità la questione è di una semplicità
lapalissiana e disarmante. Vogliamo
sapere se la chemio è una terapia valida o no?
E’ molto facile
saperlo; basta fare quello che si fa con qualsiasi altra cosa di qualsiasi
genere per sapere se è funziona o no: si osservano i RI-SUL-TA-TI...
Su di essa esistono studi,
statistiche, dati ufficiali accurati.
E’ vero che gli oncologi, con la complicità dei media, creano su di essi una cortina fumogena, ma non è per niente difficile averli; poi basta leggerli. Io li ho trovati e ve li posso comunicare. Ripeto: questi non sono i miei dati, sono i dati ufficiali dell’oncologia ufficiale. Confrontateli con le centinaia di ore di chiacchiere televisive trionfalistiche di Tirelli & C.
Prima di tutto bisogna sapere cosa si intende in medicina per paziente guarito di cancro. Poiché effettive guarigioni non ne ottengono mai, definiscono guarito colui che sopravvive almeno cinque anni dal giorno della diagnosi, anche se muore cinque anni e un giorno dopo, anche se alla fine del quinto anno ha un cancro grande come una zucca che gli sta straziando il corpo...
Credo che veramente poche persone conoscano questo dato. Non è che venga tenuto segreto; ma, per darvi un’idea, io per televisione in tanti anni l’ho sentito spiegare solo un paio di volte e solo di sfuggita.
Ricordatevi che cambiare il significato alle parole è un mezzo importante per confondere e dominare. Questo dato pertanto è fondamentale, è una chiave per capire veramente tutti i discorsi che fanno gli oncologi quando parlano di “guarigione”.
E’ vero che gli oncologi, con la complicità dei media, creano su di essi una cortina fumogena, ma non è per niente difficile averli; poi basta leggerli. Io li ho trovati e ve li posso comunicare. Ripeto: questi non sono i miei dati, sono i dati ufficiali dell’oncologia ufficiale. Confrontateli con le centinaia di ore di chiacchiere televisive trionfalistiche di Tirelli & C.
Prima di tutto bisogna sapere cosa si intende in medicina per paziente guarito di cancro. Poiché effettive guarigioni non ne ottengono mai, definiscono guarito colui che sopravvive almeno cinque anni dal giorno della diagnosi, anche se muore cinque anni e un giorno dopo, anche se alla fine del quinto anno ha un cancro grande come una zucca che gli sta straziando il corpo...
Credo che veramente poche persone conoscano questo dato. Non è che venga tenuto segreto; ma, per darvi un’idea, io per televisione in tanti anni l’ho sentito spiegare solo un paio di volte e solo di sfuggita.
Ricordatevi che cambiare il significato alle parole è un mezzo importante per confondere e dominare. Questo dato pertanto è fondamentale, è una chiave per capire veramente tutti i discorsi che fanno gli oncologi quando parlano di “guarigione”.
Premesso ciò, loro proclamano che: ogni
100 persone che si ammalano di cancro, 50 guariscono; in altre parole ciò
significa soltanto che 50 muoiono entro 5 anni dalla diagnosi, le altre
dopo.
In verità la cose stanno perfino molto, ma molto peggio di così.
Se lasciamo perdere le chiacchiere televisive e le cialtronate per ottenere offerte e finanziamenti e ci riferiamo a ciò che effettivamente è scritto e provato, troviamo che la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di “tumore certo” è mediamente del 7%. Nella tabella seguente trovate i dati riferiti ad alcuni specifici tipi di tumore. Sono presi dal monumentale trattato “Medicina Oncologica” di Bonadonna e Robustelli” (testo universitario): mille pagine per dire “non ci abbiamo capito niente”.
Tumore / Sopravvivenza a 5 anni
In verità la cose stanno perfino molto, ma molto peggio di così.
Se lasciamo perdere le chiacchiere televisive e le cialtronate per ottenere offerte e finanziamenti e ci riferiamo a ciò che effettivamente è scritto e provato, troviamo che la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di “tumore certo” è mediamente del 7%. Nella tabella seguente trovate i dati riferiti ad alcuni specifici tipi di tumore. Sono presi dal monumentale trattato “Medicina Oncologica” di Bonadonna e Robustelli” (testo universitario): mille pagine per dire “non ci abbiamo capito niente”.
Tumore / Sopravvivenza a 5 anni
Glomi maligni (cervello):
meno di 10%
Distretto cervico facciale: meno di 5%
Melanomi maligni meno: di 20%
Neoplasie maligne dell’orecchio e della mastoide: meno di 25%
Polmone: 7,50%
Mesotelioma della pleura: 0%
Carcinoma dell’esofago meno: di 10%
Carcinoma dello stomaco meno: di 13%
Neoplasie del piccolo intestino: 25%
Carcinoma del fegato: 0-2%
Carcinoma della colecisti: meno di 3%
Carcinoma del pancreas: 2%.
Carcinoma mammario localmente avanzato: 5%
Distretto cervico facciale: meno di 5%
Melanomi maligni meno: di 20%
Neoplasie maligne dell’orecchio e della mastoide: meno di 25%
Polmone: 7,50%
Mesotelioma della pleura: 0%
Carcinoma dell’esofago meno: di 10%
Carcinoma dello stomaco meno: di 13%
Neoplasie del piccolo intestino: 25%
Carcinoma del fegato: 0-2%
Carcinoma della colecisti: meno di 3%
Carcinoma del pancreas: 2%.
Carcinoma mammario localmente avanzato: 5%
Ma perfino questi dati sono troppo
ottimistici! Un lavoro scientifico
pubblicato nel 2004, prende in esame dieci anni di statistiche mediche
australiane e americane (gennaio 1994-gennaio 2004) sui risultati della
chemio nella cura del cancro. I risultati, usciti dallo spoglio di un campione
immenso e più che rappresentativo di circa 227.800 casi di tumore, sono
catastrofici: in media, solo il 2% dei pazienti sottoposti alla chemio risulta
essere ancora vivo dopo 5 anni dall’inizio del trattamento “terapeutico”
(1).
Provate un po’ ad immaginare un impresario edile che costruisce case il cui 93 o 98 % crolla entro cinque anni dalla costruzione. Prima di tutto nessuno lo pagherebbe più e poi verrebbe messo in galera; a meno che qualcuno non lo appenda prima al più vicino lampione... Invece gli oncologi vengono strapagati, onorati, vezzeggiati, ascoltati per ore e ore in noiosissime trasmissioni televisive di medicina. I più famosi oncologi italiani riescono a farsi pagare 200-300 euro o più per una visita di 10-15 minuti!
Provate un po’ ad immaginare un impresario edile che costruisce case il cui 93 o 98 % crolla entro cinque anni dalla costruzione. Prima di tutto nessuno lo pagherebbe più e poi verrebbe messo in galera; a meno che qualcuno non lo appenda prima al più vicino lampione... Invece gli oncologi vengono strapagati, onorati, vezzeggiati, ascoltati per ore e ore in noiosissime trasmissioni televisive di medicina. I più famosi oncologi italiani riescono a farsi pagare 200-300 euro o più per una visita di 10-15 minuti!
Incomprensibile... Il fatto è che costoro fanno leva sulla paura,
sul dolore e sull’ignoranza di questi dati da parte dei malati e dei
loro famigliari. Come la paura e l’ignoranza vengono poi
alimentate sistematicamente con ogni mezzo, potete facilmente constatarlo
voi stessi.
Il Prof. Luigi Di Bella qualche
anno fa avvertì che “se una persona
viene dimessa dall'ospedale, si dice che è in remissione. Quando ritorna viene
curata e viene dimessa un'altra volta. Se ogni dimissione viene considerata
come un dato positivo, i conti aumentano. E siccome non si può morire più di
una volta, se un individuo è stato dimesso 9 volte ed è morto una volta sola si
avrà un 90% di guarigione e il 10% di mortalità. La fortuna dei medici è che si
muore una volta sola”.
Estremamente importante in questo
contesto è la vasta indagine condotta lungo 23 anni dal Prof. Hardin B.
Jones, fisiologo presso l'Università della California, e presentata già
nel 1975 al Congresso di Cancerologia, presso l'Università di Berkeley.
Oltre a denunciare l'uso di statistiche falsificate, egli prova che i
cancerosi che non si sottopongono alle tre terapie canoniche (chemio,
radio e chirurgia N.d.A.) sopravvivono più a lungo o almeno quanto chi
riceve queste terapie. Come dimostra Jones, le malate di cancro al seno
che hanno rifiutato le terapie tradizionali, mostrano una sopravvivenza
media di 12 anni e mezzo, quattro volte superiore a quella di 3 anni
raggiunta da coloro che si sono invece sottoposte alle cure complete.
Uno studio condotto da quattro ricercatori inglesi, pubblicato su una delle riviste mediche più autorevoli del mondo, The Lancet del 13-12-1975, e che riguarda 188 pazienti affetti da carcinoma inoperabile ai bronchi. La vita media di quelli trattati con chemioterapia completa fu di 75 giorni, mentre quelli che non ricevettero alcun trattamento ebbero una sopravvivenza media di 220 giorni.
Un altro dato fondamentale che indica come le terapie ufficiali per i tumori siano inefficaci, sono semplicemente le statistiche di morte per tumore. Nonostante le decine di miliardi di euro spesi per la ricerca e le centinaia di miliardi per i trattamenti, i dati degli istituti di statistica di tutti gli stati occidentali mostrano che le morti per cancro dal 1950 alla fine del secolo sono continuamente e notevolmente aumentate.
Uno studio condotto da quattro ricercatori inglesi, pubblicato su una delle riviste mediche più autorevoli del mondo, The Lancet del 13-12-1975, e che riguarda 188 pazienti affetti da carcinoma inoperabile ai bronchi. La vita media di quelli trattati con chemioterapia completa fu di 75 giorni, mentre quelli che non ricevettero alcun trattamento ebbero una sopravvivenza media di 220 giorni.
Un altro dato fondamentale che indica come le terapie ufficiali per i tumori siano inefficaci, sono semplicemente le statistiche di morte per tumore. Nonostante le decine di miliardi di euro spesi per la ricerca e le centinaia di miliardi per i trattamenti, i dati degli istituti di statistica di tutti gli stati occidentali mostrano che le morti per cancro dal 1950 alla fine del secolo sono continuamente e notevolmente aumentate.