giovedì 11 ottobre 2012

Vaccini: quale informazione??

Non potevamo aspettarci altro: Big Pharma è a disagio ma non molla. Del resto, mica si può mollare un osso con tanta polpa attaccata come quello dei vaccini.

Leggo con tristezza ma senza sorpresa l’articolo “Non vuoi vaccinare tuo figlio? Così metterai a rischio il mondo” pubblicato da La Stampa (http://lastampa.it/2012/10/10/societa/mamme/salute/pediatria/non-vuoi-vaccinare-tuo-figlio-cosi-metterai-a-rischio-il-mondo-3safN3QSnJNkwD9l0aRJWO/pagina.html).

Un concetto travisato di democrazia ha fatto passare l’idea che chiunque abbia non solo titolo, ma autorità, per disquisire di qualunque argomento, e questo, con ogni evidenza, è quello che devono aver pensato l’autrice dell’articolo, tale Paola De Candia, e il suo editore.

Senza cedere alla facile ironia possibile sull’ingenuità del titolo e senza soffermarmi più che con un accenno alla “poliomelite”, vale a dire la versione italiana da cortile di quella che in ambito patologico si chiama, invece, poliomielite con una i galeotta, versione che fotografa già di primo acchito la competenza dell’autrice, temo che l’articolo sia decisamente male impostato.

Le banalità elencate sono quelle degli spot pubblicitari diffusi dalla cosiddetta Big Pharma e, purtroppo, offrono una visione a dir poco parziale e pesantemente censurata di quella che è, invece, la realtà dei fatti.
Il concetto di vaccinazione è senz’altro geniale. Indurre artificialmente l’organismo a formare anticorpi contro una determinata malattia pare un’idea eccellente e la pratica era già diffusa qualche secolo fa, prima che Jenner se ne occupasse da medico infettivologo ante litteram. Si prendevano dalle mammelle le croste delle vacche malate di vaiolo bovino e le s’insufflavano nel naso dei soggetti umani. Questo, nell’esperienza di chi esercitava la pratica (non erano medici), portava ad un certo grado di protezione contro la varietà umana della malattia.

Uno dei problemi più evidenti di quella e di tutte le vaccinazioni che seguirono era e resta l’inciampo di un’immunizzazione ben meno efficace e duratura rispetto a quella indotta dalla malattia contratta veramente e, per questo, si cercarono espedienti per migliorare gli effetti. Allora, via ad aggiunte chimiche mirate ad accentuare la risposta immunitaria.

Malauguratamente, la forzatura si spinse, e continua a spingersi, oltre i limiti del ragionevole, tanto da portare con sé effetti collaterali di varia gravità che, come sempre accade in Medicina, si manifestano solo su una parte della popolazione.

Un concetto fondamentale che, pur semplice e alla portata di chiunque, pare sfuggire alla considerazione è la difficoltà, fino non di rado all’impossibilità, di prevedere quali possano essere gli effetti reali di una mistura di composti chimici quando li s’introduce in un corpo vivente. Più un organismo è complesso – e quello umano è, in assoluto, il massimo della complicazione su questo pianeta – più marcata diventa l’imprevedibilità. Per rendersi conto di questo ricorrendo all’esperienza comune, basta considerare il fenomeno delle allergie e delle sensibilità: a me il Nichel non dà alcun fastidio, al mio vicino di casa fa prudere la pelle. Una minima traccia di caffeina mi tiene sveglio per tre notti quando, invece, mia sorella beve un generoso caffè prima di dormire il sonno dei giusti. Se, poi, si somministrano contemporaneamente molecole farmacologicamente attive, nessuno è in grado di giurare sugli effetti che ne conseguiranno.

Ecco, allora, che i conservanti, gli stabilizzanti, gli adiuvanti, gli antibiotici e gli eccipienti vari che formano ormai di regola la composizione dei vaccini disponibili complicano il pronostico relativo alle reazioni del vaccinando. Non mi soffermo su componenti come i composti già usatissimi di Mercurio e quelli di Alluminio perché anche le autorità di controllo sono state costrette da evidenze pagate a suon di complicanze irreversibili a limitarne l’impiego. Ma le complicazioni non si fermano qui. La pratica corrente è quella di somministrare vaccini polivalenti, cioè mirati contro non una ma una serie di malattie, con questo obbligando l’organismo a qualcosa che non esiste nel suo bagaglio naturale: contrarre contemporaneamente un elenco di patologie e produrre gli anticorpi del caso.
Ultimamente, poi, stanno venendo alla luce aspetti finora ignorati delle preparazioni: la presenza d’inquinanti solidi, inorganici, non biodegradabili e non biocompatibili. Di queste presenze garantisco io perché, attraverso una metodica di microscopia elettronica validata da un progetto di ricerca comunitario, prima che Beppe Grillo ci facesse sottrarre il microscopio indispensabile per ricerche che evidentemente non gli piacevano, quella roba l’abbiamo trovata nel laboratorio che dirigo su tutti e 20 i vaccini che abbiamo avuto modo di analizzare.

Se sugli aspetti delle aggiunte più o meno biologicamente giustificabili si è discusso, sugl’inquinamenti si cerca di non fare parola. Evidentemente l’imbarazzo al proposito è forte, anche perché, con molte probabilità, mentre gli additivi di cui sopra sono immessi volontariamente dalle aziende produttrici, gl’inquinanti come quelli che abbiamo trovato noi arrivano nessuno sa da dove. Individuarne l’origine o, magari, le origini potrebbe essere un problema più grave di quanto non si possa immaginare a prima vista. Una ricerca in proposito presupporrebbe un’azione messa in pratica da persone competenti che, al momento, sperando di sbagliare, mi sentirei di dire che non esistono nel settore industriale specifico, e potrebbe significare rivedere parecchie cose nell’ambito della produzione: forze umane, attrezzature, tempi… Denaro, insomma, e l’ovvia ammissione davanti al mondo di aver trascurato un aspetto importantissimo relativo alla sicurezza. Ricordo en passant che iniettare polveri con quelle caratteristiche può indurre alcune di quelle che oggi si chiamano nanopatologie e che malattie come, ad esempio, l’autismo o la narcolessia, non sono affatto escludibili per semplice atto di fede.

Non vorrei dilungarmi su argomenti riscontrabili da chiunque ma, stando ai fatti, ignorati dalla signora De Candia, eppure qualcosa va ricordato.

Qualcosa va senz’altro accennato sulle sperimentazioni. Come credo sia noto, esistono tempi biologici che non si possono comprimere e, se le sperimentazioni si svolgono entro periodi più brevi di quanto Natura comandi, le estrapolazioni che eventualmente vengono fatte sono prive di qualunque valore. Insomma, se una malattia impiega 20 anni a manifestarsi, io devo lasciare trascorrere un tempo che superi ampiamente quel limite per poter stabilire se il mio farmaco è servito a qualcosa o no. Non solo, ma, non essendo la Medicina una scienza come la matematica, c’è bisogno di statistica, il che significa lavorare su popolazioni molto numerose e varie. Poiché l’industria non può permettersi di aspettare tanto né di operare su tanti soggetti, i risultati s’inventano. Triste? Magari qualcosa di più.

Restando alle politiche industriali, i vaccini costituiscono un business immenso che non può non essere sfruttato se l’ottica è quella del guadagno. È così che nascono i vaccini più improbabili per evitare malattie altrettanto improbabili.

Proseguendo, se si dà un’occhiata all’epidemiologia di certe malattie infettive, si scopre che la loro casistica era in diminuzione ben prima che se ne introducesse il relativo vaccino e il motivo è banale: una migliore igiene in ogni senso. Dunque, a ben vedere, non è raro che chi sostiene la pratica vaccinale vesta le penne del pavone per meriti che non gli toccano.

La signora De Candia, l’autrice dell’articolo, dovrà poi spiegare quale attività possano avere i vaccini sui neonati che, ahinoi, devono ancora mettere a punto il loro sistema immunitario.
Ora, per valutare un aspetto che non piace all’industria, la gentile signora De Candia potrebbe prendere, ad esempio, il morbillo. I bambini nati da madri che avevano contratto naturalmente l’infezione sono già immunizzati per alcuni anni. Nessuna immunizzazione per i bambini nati da madri vaccinate. Lo sapeva? E che ne dice delle vaccinazioni, per esempio contro l’influenza, praticate ad un’ottantenne con il sistema immunitario che si ritrova?

Naturalmente si potrebbe continuare, il tutto senza demonizzare niente e nessuno ma, semplicemente, pretendendo che si metta onestamente tutto sul tavolo come è giusto che sia.

Io non conosco questa giornalista. Dando per scontata la sua onestà, rifiuto di pensare che abbia avuto qualche sollecitazione a scrivere ciò che ha scritto, ma voglio mettere in guardia tutti: non date credito a chi si esprime su argomenti che non conosce. C’è chi studia e ricerca una vita e c’è chi, in mezz’ora d’interesse improvvisato, pretende, malauguratamente spesso ottenendo, di avere pari voce. È vero che oggi i maestri di pensiero sono i cantanti, i comici, gl’intrattenitori televisivi, i tuttologi in generale, ma così non si arriva da nessuna parte. Restando all’argomento vaccini, se si vuole chiarezza e progresso reale occorre rinunciare a quella che in retorica si chiama eristica, cioè l’arte di combattere un avversario a parole con il solo fine di sconfiggerlo indipendentemente dalla verità degli assunti.

Mi rendo conto che non sia facile distinguere le chiacchiere dai fatti, anche perché, come c’insegna una delle frazioni più buie e censurate della storia della Medicina, di scienziati venduti al migliore offerente ne abbiamo avuti tanti e ne continuiamo ad avere un piccolo esercito. Al di là di ogni ipocrisia, non si può che costatare che di questa piaga abbiamo pagato a carissimo prezzo le conseguenze, molto ancora dovendo pagare. Per questo potrei citare una collana di esempi, ma mi limito all’amianto. Decenni di pubblicazioni sulle riviste più prestigiose ne “dimostravano” l’innocuità. Poi…

Che fare? Magari cominciamo ad appellarci se non all’onestà almeno alla dignità di chi fa dell’informazione un mestiere facendogli presente che, alla lunga, certi atteggiamenti non pagano.

Scritto dal Dott. Stefano Montanari

11 commenti:

  1. Sarebbe bello, signor montanari, che le sue ricerche venissero pubblicate su qualche rivista un po' piü prestigiosa del suo blog personale! Una tale accozzaglia di informazioni sparse crea solo una suggestione pseudo-scientifica sul tema, che sarebbe altrimenti serio. Non è necessario che le big Pharma commissionino pubblicizzazioni sui vaccini, giacchè la loro efficacia è dimostrata e comprovata dalla scomparsa di numerose malattie infettive, come immagino che lei sappia.
    Vorrei farle notare che (alcuni) vaccini sono obbligatori perchè cosi' è stato considerato dall'Istituto Superiore di Sanità, non perchè stupide pubblicità alla: "sparisce il mal di testa" si impongono al pubblico per martellante azione sui loro cervelli.
    Vorrei farle notare che vaccini multivalenti non fanno l'interesse delle big Pharma in quanto, elementare, la somministrazione suddivisa ne aumenterebbe semplicemente gli introiti. Ciö, semmai, prova che gli effetti avversi sono generalmente blandi (nonchè dichiarati e resi pubblici!), persino quando cumulati.
    Vorrei contestarle mille altri punti del suo intervento, ma il tempo che ho disponibile mi impone di dedicarmi ad informazioni piü serie, che provengano magari da medici specialisti..

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    1. Forse il Montanari qualcosina la conosce...e Lei?
      Lanciare accuse contro chi fà ricerche da anni senza avere in mano nulla, mi sembra alquanto azzardato.
      Quando cerchi di fare qualcosa di buono per il prossimo, c'è sempre qualcuno che cerca di metterti i bastoni tra le ruote.

      Saluti a voi del blog.

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  2. Stefano Montanari, bolognese di nascita (1949), modenese di adozione, laureato in Farmacia nel 1972 con una tesi in Microchimica, ha cominciato fin dai tempi dell’università ad occuparsi di ricerca applicata al campo della medicina. Autore di diversi brevetti nel campo della cardiochirurgia, della chirurgia vascolare, della pneumologia e progettista di sistemi ed apparecchiature per l’elettrofisiologia, ha eseguito consulenze scientifiche per varie aziende, dirigendo, tra l’altro, un progetto per la realizzazione di una valvola cardiaca biologica.
    Dal 1979 collabora con la moglie Antonietta Gatti in numerose ricerche sui biomateriali.
    Dal 2004 ha la direzione scientifica del laboratorio Nanodiagnostics di Modena in cui si svolgono ricerche e si offrono consulenze di altissimo livello sulle nanopatologie.
    Docente in diversi master nazionali ed internazionali, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche.
    Da anni svolge un’intensa opera di divulgazione scientifica nel campo delle nanopatologie, soprattutto per quanto riguarda le fonti inquinanti da polveri ultrafini.



    Stefano Montanari, nato a Bologna il 7 giugno 1949

    1972: Laurea in Farmacia presso l’Università di Modena con una tesi di Microchimica

    1972 –1979: Consulente tecnico di BOSA S.p.A. – Milano nel settore cardiochirurgia, cardiologia ed emodialisi

    Dal 1985 Consulente del Laboratorio di Biomateriali dell’Università di Modena

    1997-1999: Direttore Scientifico del progetto Biosa per lo sviluppo di una valvola cardiaca di pericardio bovino.

    1985-1995: Consulente scientifico di Angiocor – Lille (Francia) per lo sviluppo di filtri per vena cava

    1996-2003 Consulente scientifico di ALN – Bormes les Mimosas (Francia) per lo sviluppo di un filtro per vena cava estraibile.

    2003 Consulente scientifico del Progetto Mondiale per l’applicazione ultrafase alle tecniche di elettrocardiografia.

    Dal 2004 Direttore scientifico del laboratorio Nanodiagnostics di Modena.

    Dal 2005 consulente dell’Osservatorio Militare italiano.

    Dal 2007 consulente del senatore Fernando Rossi per questioni ambientali.

    Svolge consulenze per Procure della Repubblica e per vari enti su questioni ambientali.

    Inventore di un filtro per vena cava estraibile, di una valvola cardiaca protesica, di un sistema per drenaggio pleurico, di un’apparecchiatura per elettrofisiologia e stimolazione cardiaca transesofagea e transvenosa, di cateteri per elettrofisiologia transesofagea, di un sistema per la misura della produzione oraria di urina, di una sacca per urina con un sistema per prevenire le infezioni retrograde.

    Insegnante a vari corsi di aggiornamento medico e tecnico sulla filtrazione cavale.

    Insegnante a vari corsi di aggiornamento medico e tecnico sulle nanopatologie.

    Dal 2004 insegnante all’Interuniversity Master in Nanotechology di Venezia (Università Ca’ Foscari, Università di Padova, Università di Verona)

    Dal 2005 insegnante al master universitario in sviluppo sostenibile e promozione del territorio dell’università di Torino e della Comunità Europea

    Autore di articoli scientifici sulla tecnica della filtrazione cavale e sulle tecniche di prevenzione della tromboembolia polmonare.

    Coautore del libro “Tromboembolia Polmonare e Filtri cavali” curato da C. Rabbia e G. Emanuelli (Il Pensiero Scientifico Editore), 2000

    Autore di numerosi articoli scientifici sulle nanopatologie e coautore di un volume pubblicato negli USA (“Handbook of Nanostructured Biomaterials and Their Applications in Nanobiotechnology” a cura di H.S. Nalwa, pubblicato da American Scientific Publishers), 2006

    Autore con A.M. Gatti del libro “Nanopathology ” edito da Pan Stanford, 2007.

    Autore del DVD con libro “L’insidia delle polveri sottili ” editore Macro, 2007

    Autore del libro “Il girone delle polveri sottili ” sull’inquinamento da polveri, editore Macro, 2007

    Curatore del libro “Lo stivale di Barabba ” sul problema dei rifiuti, editore Arianna Editrice, 2008

    Autore del libro di narrativa “La carne addosso”, editore Serarcangeli, 2003

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    1. Alcuni articoli:

      Gatti, Montanari “La trombolisi meccanica secondo Lefevre” Boll. Soc. Ital. Chirurgia endovascolare, Maggio-Agosto, 32-3, 1994.

      Gatti, Montanari, “La filtrazione cavale temporanea a media permanenza,” Boll. Soc.Ital. Chirurgia endovascolare, Sett.Dic (Anno II n. 4), 33-34, 1994.

      Gatti, Montanari, Emanuelli Physical-chemical characterization of explanted vena cava filters, Medical & Biological Engineering & Computing Vol.35, Suppl.Part 1, Sett 1997 (B12-OS3.04) p.69.

      Gatti, Montanari (rivista telematica) “Le nano patologie ”in L’Archivio Medicine

      Gatti, Montanari, Monari, Gambarelli, Capitani, Parisini Detection of micro and nanosized biocompatible particles in blood. J. of Mat. Sci. Mat in Med. 15 (4): 469-472, April 2004

      A. Gatti, S. Montanari “ Approccio bioingegneristico alla Sindrome dei Balcani” Fisica in Medicina 2004, n.2 , 107-114.

      AM. Gatti, Montanari “ La cosidetta sindrome dei Balcani: un approccio bioingegneristico (english version) ; (french version) “Le soi-disant < syndrome des Balkans>: une approche biologique”

      A. Gatti, S. Montanari, “Retrieval analysis of clinical explanted vena cava filters” J Biomed Mat Res Part B: Appli Biomater 77B: 307-314; 2006

      A. Gatti, S. Montanari, A. Gambarelli, F. Capitani, R. Salvatori “ In-vivo short- and long-term evaluation of the interaction material-blood” Journal of Materials Science Materials in Medicine, 2005, 16, 1213-19

      S. Montanari, A.M. Gatti, “Nanopathology and nanosafety”, Proceedings of the International School on Advanced Material Science and Technology “G. Occhialini” – Course VII 6-9 sett. 2005 , Jesi, Ancona, p.174-195

      A.Gatti, D. Tossini, A. Gambarelli, S. Montanari, F. Capitani “Environmental Scanning Electron Microscope and Energy Dispersive System investigation of inorganic micro- and nano-partciles in bread and biscuits”. In pubblicazione presso Critical Reviews in Food Science and Nutrition.

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  3. A dire: nessuna preparazione sulla biologia e l'impiego dei vaccini in medicina.
    Grazie per il chiarimento.

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  4. Ricerche sulle nanoparticelle effetuate da montanari su campioni di vaccini, hanno riscontrato presenze di elementi altamente nocivi. Credo che sia proprio il suo campo. Fai una ricerca più approfondita prima di lanciare accuse.

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    1. Perdonami l'insistenza, ma essendo INTERESSATO all'argomento vorrei informarmi direttamente alla fonte di queste generiche affermazioni!
      Non lancio nessuna accusa, quindi, nè tantomeno voglio indispettire alcuno, ma rimane il fatto che nel pure encomiabile CV del Montanari fornito su questo blog non rintraccio nulla che abbia a che vedere con le "ricerche su campioni di vaccini" che avrebbero riscontrato la presenza di "elementi altamente nocivi".
      Leggo (pane e biscotti a parte) di un interesse sostanzialmente tecnico su biomateriali impiegati in ambito bio-ingegneristico.
      Per cui, l'affermazione rimane a mio avviso fumosa ed oggettivamente non corredata di evidenze sperimentali accreditate in campo scientifico.

      Vi ringrazio e termino con questo il mio (libero) intervento.

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  5. http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?titolo=Vaccini+per+bambini%2C+ecco+la+prova+del+pericolo&idSezione=17612

    "risultati di alcune indagini di laboratorio su 20 vaccini, condotte circa 4 anni fa dall’esperto di nanopatologie Stefano Montanari, che non hanno mai trovato spazio sui giornali, scientifici e non. E che l’esperto ha deciso ora di far esaminare al Salvagente. Le raccontiamo in queste pagine"

    http://autismovaccini.com/2012/09/30/autismo-vaccini-a-sostegno-del-dott-montanari/

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  6. Ecco un'altra "chicca"....sul contenuto dei vaccini

    Il dr. Montanari della Nanodiagnostic
    Afferma: "Le analisi che abbiamo fatto in laboratorio sui vaccini (ritrovando nanoparticelle di metalli tossici di tutti i tipi) richiederebbero q......ualche spiegazione da parte di chi i vaccini li produce e di chi ne regge il business (Big Pharma) sia dal punto di vista scientifico sia da quello politico".

    A meta’ settembre 2009 il gruppo indipendente internazionale Global Research pubblica un articolo in cui Engdahl rivela la presenza di nanoparticelle nei vaccini anche per l’influenza A, H1N1.
    «Ora e’ saltato fuori – si legge – che i vaccini approvati per essere utilizzati in Germania e nei paesi europei contengono delle nanoparticelle in una forma che e’ risultata attaccare cellule sane e che puo’ essere mortale».
    Il sistema era stato messo a punto nel 2007 dai ricercatori dell’Ecole Polytechnique Federale de Lausanne i quali, in un articolo pubblicato sulla rivista Nature Biotechnology, avevano spiegato: «queste particelle sono cosi’ sottili che, una volta iniettate, nuotano nella matrice extracellulare della pelle e vanno di filato ai linfonodi. Entro pochi minuti raggiungono una concentrazione di cellule D migliaia di volte maggiore che nella pelle. La risposta immunitaria puo’ essere quindi estremamente forte».
    «C’e’ un solo – obietta Engdahl – piccolo problema: i vaccini che contengono nanoparticelle possono essere mortali o, come minimo, causare danni irreparabili per la salute».
    Le particelle di nanodimensioni – viene spiegato – si fondono con le membrane del nostro corpo e, secondo studi recenti condotti in Cina ed in Giappone, vanno avanti a distruggere le cellule senza sosta.
    Una volta che hanno interagito con la struttura cellulare, non possono piu’ essere rimosse.
    «Dopo lo scandalo dell’amianto – incalza Engdahl – e’ stato appurato che particelle di dimensione inferiore ad un milionesimo di metro, per la loro enorme forza attrattiva, penetrano in tutte le cellule distruggendo tutte quelle con le quali entrano in contatto. E le nanoparticelle sono ben piu’ piccole delle fibre di amianto. Prove effettuate a Beijing dimostrano gli effetti mortali sull’uomo».
    L’European Respiratory Journal, autorevole periodico destinato a medici ed operatori sanitari, nel numero di agosto ha pubblicato un articolo intitolato “L’esposizione alle nanoparticelle e’ correlata con il versamento pleurico, la fibrosi polmonare ed il granuloma”.
    Si riporta quanto avvenuto nel 2008 a sette giovani donne ricoverate presso il Beijing Chaoyang Hospital.
    Di eta’ fra i 18 ed i 47 anni, erano state esposte a nanoparticelle per un periodo dai 5 ai 13 mesi sul posto di lavoro. Analoghi i sintomi: dispnea, versamento pleurico, liquido nei polmoni, difficolta’ respiratoria.
    Gli esami hanno confermato che le nanoparticelle avevano innescato nei polmoni infiammazioni e processi di fibrosi, con presenza di granulomi nella pleura.
    Il microscopio elettronico ha permesso di osservare che le nanoparticelle si erano collocate nel citoplasma e nel nucleo delle cellule epiteliali e mesoteliali dei polmoni.
    «Il fatto chel’Organizzazione mondiale per la sanita’ (OMS), l’European Medicines Evaluation Agency ed il German Robert Koch Institute permettano oggi che la popolazione venga iniettata con vaccini ampiamente non sperimentati contenenti nanoparticelle – e’ la drastica conclusione di William Engdahl – la dice lunga sul potere della lobby farmaceutica sulle politiche europee».
    Continua nel prossimo commento.....

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  7. VACCINI PEDIATRICI: CORRUTTORI & VENDUTI
    Si inventano malattie e si alimentano epidemie per imporre nuovi mercati e fagocitare profitti stellari.
    Per quale ragione la legge truffaldina numero 165 (obbligatorietà del vaccino anti epatite B), promulgata nel 1991 da Francesco Cossiga sotto il governo di Giulio Andreotti, su proposta dell'allora ministro della sanità Francesco De Lorenzo non è mai stata abrogata nonostante i suoi esiti devastanti.
    Da allora sono passati ben 13 governi (Amato, Ciampi, Berlusconi, Dini, Prodi, D’Alema, D’Alema, Amato, Berlusconi, Berlusconi, Prodi, Berlusconi, Monti) ma nessuno ha preso l’iniziativa, forse perché troppo indaffarati da sottovalutare un problema umano basilare. In sede giudiziaria c’è stata una conferma passata in giudicato sulla corruzione di Francesco De Lorenzo & soci, al soldo della multinazionale di morte Smith Kline che ha “sponsorizzato” l’introduzione illecita di questo dannoso vaccino.
    Eppure non si muove una foglia. Puntualizza e rammenta l’associazione Comilva (NdR: e www.mednat.org) a difesa delle persone:
    «Il 27 maggio 1991, con la legge 165 si istituisce l’obbligo dell’antiepatite B, legge voluta dall’allora Ministro della sanità Francesco De Lorenzo, coinvolto nello scandalo di Tangentopoli: in quanto Ministro della Sanità ottenne, nell'ambito delle indagini su tangenti, una condanna definitiva a 5 anni, 4 mesi e 10 giorni di reclusione con l'accusa di "associazione per delinquere e corruzione finalizzata al finanziamento illecito ai partiti".
    Suo degno compare in questa iniziativa fu il dott. Duilio Poggiolini, direttore generale del servizio farmaceutico nazionale del Ministero della Sanità di Francesco De Lorenzo, coinvolto nell'inchiesta Mani Pulite sullo scandalo di Tangentopoli, membro della loggia massonica P2. Implicato nello scandalo per le infezioni HIV ed epatite C dovute a trasfusioni da sangue infetto sempre nello stesso periodo.
    Il Ministro De Lorenzo fu perseguito con procedimento penale per avere percepito nell’occasione dalla casa farmaceutica produttrice del vaccino, SmithKline Beecham una “tangente” di L. 600.000.000 (€ 300.000), procedimento definito con patteggiamento da parte dell’imputato».
    Addirittura con tanto di decreto l’allora ministro Veronesi (favorevole al nucleare) il 20 novembre dell’anno 2000, senza alcun tentennamento ha aggiornato il “Protocollo per l’esecuzione della vaccinazione contro l’epatite virale B”.
    Continua sul prossimo commento...

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  8. Quante vite sono state irreversibilmente danneggiate dai luminari di turno e dai politicanti da baraccone ?
    Basta poco per cancellare un crimine di Stato ancora in atto che attenta alla vita dei bambini, i più indifesi. Una civiltà si misura dal grado di attenzione verso i più deboli.
    Tre domande al primo ministro golpista Mario Monti: Quanti sono i danneggiati da vaccino in Italia ?
    Se la vaccinazione coatta non ha controindicazioni per quale ragione è stata varata la Legge 25 febbraio,1992, numero 210 (Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati) ?
    Infine, perché approvare il Decreto 12 dicembre 2003 (Nuovo modello: segnalazione di reazione avversa a farmaci e vaccini) se la procedura è regolare e non ci sono complicazioni sanitarie nella popolazione pediatrica, come da sempre propagandato dal Ministero della salute ?
    Cronaca nera - I ricchi e potenti votati al dio denaro non pagano mai e nuocciono ancora alla collettività, grazie alla disattenzione generale. Ministri, baroni universitari, manager pubblici, funzionari dello Stato, medici in posti chiave di responsabilità, si prodigano ad imporre e restringere la qualità di vita della popolazione italiana dentro il meccanismo della malattia perenne.
    I morti non torneranno in vita e i malati danneggiati dalle vaccinazioni affaristiche, dettate dalla società britannica Smith Kline Beeecham non guariranno, comunque dovranno risarcire lo Stato (si fa per dire) con oltre 5 milioni di euro ciascuno, per danno di immagine l’ex ministro della Sanità Francesco De Lorenzo (ospite fisso televisivo per anni del piduista Maurizio Costanzo) e l’ex direttore generale del Servizio farmaceutico Duilio Poggiolini.
    E’ la sentenza numero 5756 della Corte di Cassazione che, pronunciandosi a sezioni unite civili, ha confermato il 12 aprile 2012 una decisione della Corte dei conti sullo scandalo della sanità nel periodo 1982-1992.
    La somma che De Lorenzo e Poggiolini dovranno versare allo Stato è di 5.164.569 euro ciascuno: bruscolini per chi maneggiava ed accumulava lingotti e marenghi d’oro.
    La sentenza aveva preso le mosse dalle sentenze penali definitive per i reati di corruzione o concussione «ascritti ai convenuti - è scritto nella sentenza - che, negli anni 1982-1992, nelle posizioni rispettivamente rivestite nell’ambito della pubblica amministrazione, avevano percepito somme da numerose case farmaceutiche, producendo un danno erariale derivato dalla ingiustificata lievitazione della complessiva spesa farmaceutica».
    Nella medesima sentenza sono state confermate anche le condanne ai risarcimenti dell’ex segretario personale del ministro Giovanni Marone, nonché di Antonio Boccia, componente della Cip farmaci, entrambi a 2.582.284,50 euro; confermate le condanne anche per Elio Guido Rondanelli (dipendente del ministero) e Pier Carlo Muzio a 516.456 mila euro ciascuno e Antonio Brenna (presidente della commissione Cip farmaci) a 2.582.284 euro. In totale il risarcimento ammonta a 13 milioni e 427.878 euro.

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Non si accettano offese parolacce o bestemmie. Rispetto e civiltà sono ben accetti. Gli autori non vogliono sostituirsi alla figura medica e non si accettano richieste di cura. Non è possibile in questa sede rispondere a domande riguardo malattie personali ma, solo in linea generale, a scopo informativo e divulgativo.