Comprovare la memoria dell'acqua è possibile, grazie al metodo proposto
dal dott. Sergio Stagnaro attraverso la Semeiotica Biofisica Quantistica
Simone Caramel,Sergio Stagnaro - 17/08/2012
Le scoperte di Jaques Benveniste sulla memoria dell’acqua (lavoro [1] notoriamente apparso su Nature) sono tornate recentemente in auge con i lavori [2] di Luc Montagnier, Nobel della Medicina 2008,
che confermano le intuizioni dello scienziato francese, in conseguenza
di uno studio sul sequenziamento del DNA in una soluzione idrica.
In seguito, nel 2011, il dott. Sergio Stagnaro ha intrapreso degli esperimenti clinici che non solo confermano l’impianto teorico-pratico di Benveniste, ma vanno oltre. L’acqua
non è solo in grado di memorizzare, ma può addirittura ricevere e
trasmettere radiazioni, ossia onde-frequenze intrise di informazione.
Oggetto
di grandi discussioni, la memoria dell'acqua è spesso considerata solo
una congettura. Infatti, nessuno è stato mai in grado di dimostrare che
l'acqua possa mantenere una 'memoria - informazione' di sostanze
disciolte e diluite in modo arbitrario. Il concetto è stato notoriamente
proposto da Beneviste [1] (Davenas et al. 1988) per spiegare il
presunto potere terapeutico dei rimedi omeopatici, che sono preparati di
soluzioni diluite in grado così elevato che nemmeno una singola
molecola della sostanza originale rimane nelle preparazioni finali.
Questo argomento ha affascinato gli scienziati per decenni (Boulanger et
al. 1998, Zhadin et al. 1998). I ricercatori informatici cercano ancora
di capire in che modo l'acqua possa agire analogamente ai chip per
computer.
Tutte le cellule viventi sono composte per il 70% circa di acqua
(particolarmente ricco di H2O è il cervello) ed emettono bio-fotoni
non visibili ad occhio nudo, ma misurabili con apparecchiature speciali,
o passibili di valutazione nelle modifiche apportate sulle funzioni dei
sistemi biologici. Le cellule comunicano attraverso esplosioni di
energia nella banda elettromagnetica ultravioletta sopra lo spettro
della luce visibile, così come via neuro-peptidi, presenti in ogni parte
del corpo. Queste emissioni di energia controllano i processi vitali
del corpo. Per esempio, le cellule sane e cancerose emettono
fotoni di energia abbastanza diversi tra loro, in parallelo con il loro
differente comportamento micro circolatorio.
Per far chiarezza su un tema così controverso, il
dottor Stagnaro mette assieme la conoscenza offerta dalla Semeiotica
Biofisica Quantistica, che consente una raffinata ed affidabile
investigazione clinica, facilmente riproducibile, ed i più innovativi
contributi della nanotecnologia, dei dispositivi quantistici in grado di
raccogliere le frequenze cellulari e ritrasmetterle.
Secondo
precedenti ricerche cliniche, effettuate dallo scienziato ligure, DNA
mitocondriale e DNA nucleare si comportano come antenne: nei sistemi
biologici, molecole, come i neuro-peptidi, compresi quelli funzionanti
come neurotrasmettitori, e gli ormoni, agiscono mediante
Energia-Informazione, ossia veicolano radiazioni energetiche intrise di
informazione qualitativamente importante [3] (Stagnaro et al.,
2007a). Questi lavori sono perfettamente coerenti ed in sintonia con
gli studi dello scienziato russo Petar Gariaev [4] sulla genomica
ondulatoria o ‘waves genomics’.
Al
fine di comprendere il significato di ‘Memoria-Informazione’ dell’acqua
è utile esaminare ognuno di questi 2 concetti e poi fonderli insieme:
1) Memoria (l'acqua agisce come un recettore, è in grado di ricevere le frequenze d'onda e di memorizzarli);
2) Informazione (l'acqua agisce come trasmettitore, trasmettendo le frequenze delle onde memorizzate’).
Queste
caratteristiche biofisiche, chimiche ed elettro-magnetiche dell’acqua
sono evidenziate da alcuni esperimenti, contemporanei, paralleli, ma
indipendenti l’uno dall’altro, che confermano il contributo di
Beneviste.
Un
recente lavoro sul DNA, onde e acqua [2] del Nobel per la Medicina del
2008, Luc Montagnier, (Montagnier et al., 2011) descrive esperimenti che
mostrano una nuova struttura del DNA e l'induzione di onde
elettromagnetiche - EMS - in diluizioni di acqua. Gli autori osservano
che avviene una trasmissione di sequenze di DNA e di informazioni
genetiche nell’acqua attraverso onde elettromagnetiche. E’ stato
chiaramente dimostrato che le nano-strutture dell’acqua e la loro
risonanza elettromagnetica sono in grado di riprodurre fedelmente le
informazioni del DNA.
Questa
è un'altra conferma delle proprietà dell'acqua di ricevere,
immagazzinare (memorizzare informazioni) e trasmettere onde a bassa
frequenza. Recenti esperimenti (Germanov et al, 2011, comunicazioni
personali coi ricercatori SBQ) mostrano risultati molto interessanti:
sostanze chimiche di natura organica e non organica, nonché oggetti
biologici, emettono onde le cui frequenze sono individuali per ogni
oggetto sostanza ed oggetto biologico, e composti organici complessi
emettono uno spettro di frequenze che corrisponde con le frequenze delle
sostanze che contengono.
Inoltre, i fluidi biologici umani (sangue, urine, ecc), emettono segnali che caratterizzano lo stato del corpo.
La frequenza delle onde combinano con la frequenza di oscillazione
elettromagnetica, e si può creare una risonanza, emissione di
radiazioni, contenente le frequenze caratteristiche di un oggetto, le
quali possono essere trasferite a distanza insieme con un segnale
elettromagnetico.
Negli esperimenti del team russo di Eugeny Germanov,
sono state evidenziate le grandi proprietà dell'acqua termale. Questo
fatto è confermato da recenti esperimenti fatti da noi con l’acqua
sulfidrilica delle Terme di Porretta (Bologna), che mostrano che l'acqua
termale [5] è efficace in termini di ‘blue therapy’. Secondo le
evidenze sperimentali, forniti dalle ricerche di alcuni scienziati che
collaborano con noi, l'acqua è in grado di ricevere, conservare e
trasmettere 'le frequenze ondulatorie’ ('memoria-informazione') delle
sostanze disciolte in diluizione arbitrarie, od assorbite, ad esempio,
mediante trasmissione di frequenze da un apparecchio quantistico, o
attraverso le onde musicali provenienti da una radio.
La SBQ ha dimostrato per la prima volta clinicamente e sperimentalmente [6] l'esistenza della memoria-informazione dell’acqua.
Questa
evidenza clinica ha suggerito ulteriori esperimenti [7] che hanno
confermato la possibilità di trattare anche la Sindrome da Stanchezza
Cronica. Grazie alla memoria-informazione dell’acqua è possibile una
terapia realmente efficace della CFS (Chronic Fatigue Syndrome), se ciò
sarà confermato su scala sperimentale più ampia.
La
memoria-informazione dell’acqua è stata sfruttata utilizzando acqua
energizzata da un dispositivo quantistico in grado di catturare le
frequenze di farmaci per poi ritrasmetterle nell'acqua, aprendo nuove
prospettive nell’uso di farmaci [8], limitando i loro dosaggi con gli
stessi risultati terapeutici.
Inoltre,
la valutazione SBQ dei glicocalici svolge un ruolo centrale al fine di
dimostrare la memoria-informazione dell’acqua [9].
La
SBQ introduce così un nuovo principio: il principio di
memoria-informazione dell’acqua, che è il fondamento scientifico per
nuovi e successivi esperimenti ed applicazioni su questo argomento, come
quelli effettuati dal giapponese Masaru Emoto.
Emoto
sostiene che la coscienza umana ha un effetto sulla struttura
molecolare dell’acqua. Le ipotesi del ricercatore nipponico si sono
evolute nel corso degli anni della sua ricerca. Inizialmente egli
affermava che l’acqua di alta qualità forma cristalli belli ed
intricati, mentre l’acqua di scarsa qualità ha difficoltà nel formare
cristalli. Secondo Emoto, un cristallo di ghiaccio di acqua distillata
presenta una struttura di base esagonale senza ramificazioni intricate,
ed attraverso la preghiera, la musica od attaccando parole scritte ad
un recipiente d’acqua si possono ottenere cambiamenti positivi nei
cristalli. Dal 1999 Emoto [11] ha pubblicato diversi volumi di un lavoro
dal titolo ‘I messaggi dall’acqua’, che contiene fotografie di
cristalli d'acqua accanto a saggi e a "parole d'intenti." Dal
1990, Masaru Emoto ha eseguito una serie di esperimenti osservando
l'effetto fisico della parole, preghiere, musica e ambiente sulla
struttura cristallina dell'acqua. Emoto disse ai suoi fotografi di
scattare foto all’acqua dopo essere stata esposta a variabili diverse e
successivamente congelata, in modo da formare strutture cristalline.
Seguendo
le ipotesi del ricercatore giapponese riguardanti i mutamenti alla
struttura dei cristalli d’acqua in seguito alla sua esposizione a musica
e canzoni, la SBQ ha creato un interessante test per verificare l’ipotesi di feedback di memoria-informazione tra acqua e musica.
In
seguito alle valutazioni e misure SBQ, l’esperimento mostra che la
musica energizza effettivamente l’acqua, e che la memoria-informazione
dell’acqua è realmente esistente [12].
Inoltre
questa evidenza sperimentale apre nuove prospettive sulla
musicoterapia, e le sue applicazione per l'autismo infantile, il ritardo
mentale, le disabilità, la sindrome di Alzheimer e altri disordini
cerebrali, la psicosi, i disturbi dell'umore, i disordini somatoformi
(in particolare la sindrome di dolore cronico), la sindrome da
stanchezza cronica (CFS), i disturbi alimentari (anoressia nervosa). Si
dà in questo modo nuova luce anche per l'interpretazione del risveglio
da coma grazie all’ascolto di musica e canzoni.
Per approfondire: www.semeioticabiofisica.it
Fonte: www.scienzaeconoscenza.it
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lunedì 1 ottobre 2012
Salute e fisica quantistica: La 'Memoria-Informazione' dell'acqua secondo la Semeiotica Biofisica Quantistica
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